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da Il Gazzettino

«Diritti negati a mio figlio disabile»
Una mamma al ministro: il balletto dei "prof" di sostegno gli toglie mezzo anno di scuola

UDINE. Caro ministro, così non va. Perché un ragazzo disabile non può essere costretto ad aspettare due mesi per poter contare sul docente di sostegno che gli spetta di diritto per poi scoprire che quell'insegnante, anche ottimo, non ha alcuna specializzazione nell'assistenza di disabili. E non è giusto che, al termine di questa trafila poco edificante, dopo appena un mese questo stesso prof possa essere sostituito con un altro supplente perché le graduatorie sono state rinnovate, come ogni anno, a lezioni iniziate da sessanta giorni. Lo ha scrittoa Giuseppe Fioroni, titolare del dicastero alla Pubblica istruzione, la mamma di un ragazzino di quindici anni, affetto da un'anomalia cromosomica come il suo gemello, che frequenta la seconda media a Faedis.«Nonostante la scuola sia iniziata a settembre, mio figlio ha ricevuto il sostegno solo una settimana fa. La persona che è stata mandata per svolgere questa attività non ha svolto alcun percorso formativo per ricoprire tale ruolo: è sem plicemente un'insegnante di un'altra materia inserita in un contesto a lei sconosciuto. C'è la possibilità che ai primi di dicembre questa docente venga spostata, lasciando mio figlio scoperto del sostegno fino ad allora», dice la mamma. Se ha scritto a Fioroni, dice, è perché «ogni anno vedo non rispettati i diritti di mio figlio. Ogni passaggio che la legge prevede per la tutela l'integrazione e lo sviluppo di ragazzi come i miei rimane solo sulla carta. Sto perdendo mezzo anno scolastico di mio figlio per seguire vicende burocratiche della scuola. E non è il mio compito. È il vostro. Il tempo e la sua qualità sono fondamentali per loro. Così glielo state portando via. Lo studio è un diritto di tutti. Non vedo perché ai miei figli debba essere negato».

Una lettera che non fa sconti a nessuno. «Capisco lo sfogo di questa mamma e sono d'accordo con lei, perché non si può giocare sulla pelle dei ragazzi, soprattutto quelli che hanno problemi. - commenta la preside dell'istituto, Maddalena Venzo - Ma, purtroppo, come scuola non possiamo farci nulla se non affiancare ai non specializzati due tutor che danno loro una mano. Non possiamo dare un docente specializzato a suo figlio perché non ce ne sono né per noi né per gli altri istituti: in graduatoria per le supplenze ne erano rimasti quattro per tutta la provincia e i posti scoperti erano una quarantina. Inoltre, ora che sono state rinnovate le graduatorie di istituto, che ogni anno, ed è una vergogna, arrivano sempre a novembre, siamo tenuti a ricontattare gli insegnanti e riassegnare le supplenze date fino all'avente diritto. Una decina di "prof" potrebbero cambiare a dicembre fra elementari e medie: non abbiamo la garanzia che quelli che ci sono resteranno gli stessi e come noi tutte le scuole».Perché questo è il valzer dei supplenti a metà anno che è la maledizione degli istituti e delle famiglie, soprattutto quelle con figli disabili. «Purtroppo quello dei docenti di sostegno è un problema annoso. - dicono Elena Bulfone della onlus Progetto autismo Fvg e Ireneo Bertossi rappresentante dei genitori della Nostra Famiglia - Oggi non ci sono più le scuole speciali, ma se il bambino disabile non viene sufficientemente supportato la scuola statale non riuscirà mai a dare le risposte necessarie per renderlo abile alla vita».

Camilla De Mori


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