Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Italia al penultimo posto in Europa per spesa pubblica destinata alle politiche familiari (0,9%). Indagine Eurispes

L'Italia fanalino di coda in Europa per le politiche familiari, cui dedica appena lo 0,9% della ricchezza nazionale, rispetto ad una media europea che supera i due punti percentuali. Eterogenea la situazione nell’Unione: si va dal Portogallo e Paesi Bassi che spendono l’1,2% alla Danimarca con il 3,8%; ultima la Spagna con lo 0,4% del Pil dedicato. L’Italia inoltre si colloca -insieme alla Spagna- all’ultimo posto della graduatoria europea relativa al tasso di fecondità, con appena 1,2 bambini per donna.


E’ quanto evidenziano i dati forniti oggi dall’Eurispes che ha dedicato al tema uno studio specifico dal titolo significativo - “Le politiche sulla famiglia: l’Italia in grande ritardo” - in cui analizza le più recenti politiche familiari con uno sguardo attento anche agli strumenti utilizzati Oltralpe, con l’obiettivo di evidenziarne nodi critici e punti di forza. L’indagine ha considerato anche le misure previste nel nuovo Documento di Programmazione Economica e Finanziaria.
Uno dei principali strumenti a sostegno della famiglia è di natura fiscale; in Italia sono previste diverse misure di detrazioni Irpef per familiari a carico (se il loro reddito complessivo è inferiore ai 2.850,41 euro) , in base al reddito del contribuente e al numero dei figli. Secondo lo studio dell’Eurispes “i sussidi monetari, attualmente in vigore a sostegno delle famiglie, appaiono del tutto inadeguati al mantenimento dei figli”, l’arrivo del primo figlio infatti comporta in media una diminuzione del reddito a disposizione tra il 18% e il 45% ed una spesa aggiuntiva tra i 500 e gli 800 euro mensili, variabili in relazione all’età e alla collocazione geografica.
In base al rapporto inoltre se si confronta la situazione nazionale con quella di Francia e Germania ci si accorge dell’insufficienza delle detrazioni fiscali in vigore nel nostro Paese: in Italia per una famiglia con due figli a carico e un reddito complessivo di 30mila euro il risparmio d’imposta previsto è pari a poco più di 500 euro, di 3000 euro in Francia e di 6000 in Germania.

 

 

POLITICHE SULLA FAMIGLIA: L'ITALIA IN GRANDE RITARDO
Fecondità e aiuti familiari nell'Unione Europea 
Indagine Eurispes - Anno 2003 - valori %

Paesi

N. bambini per donna

Politica familiare 
(in % sul Pil)

Spagna

1,2

0,4

ITALIA

1,2

0,9

Portogallo

1,5

1,2

Paesi Bassi

1,6

1,2

Irlanda

1,9

1,9

Grecia

1,3

2,1

Unione Europea

1,5

2,3

Regno Unito

1,7

2,4

Belgio

1,6

2,6

Austria

1,3

2,9

Francia

1,9

3,0

Germania

1,3

3,0

Lussemburgo

1,7

3,4

Finlandia

1,7

3,4

Svezia

1,5

3,5

Danimarca

1,8

3,8

Fonte: Eurispes, Settembre 2003  

Il sistema delle detrazioni fiscali esclude le famiglie povere che più hanno bisogno

 

Il sistema delle detrazioni fiscali lascia fuori le famiglie più povere, che più di altre avrebbero bisogno di un sostegno: sono circa 2 milioni e mezzo quelle che vivono in condizione di povertà relativa (l’11% del complesso), concentrate per i due terzi al Sud. Una situazione che spinge l’Eurispes che “l’introduzione di misure a sostegno dei nuclei familiari che non possono usufruire delle agevolazioni fiscali appare pertanto prioritaria”. L’istituto di ricerca infatti ha presentato oggi un nuovo studio dal titolo “Le politiche sulla famiglia: l’Italia in grande ritardo”.
La povertà, ricordano i dati, è più diffusa tra le famiglie con una o più persone in cerca di occupazione e colpisce il 9,4% dei nuclei familiari in cui nessuno risulta disoccupato, il 21,1% delle famiglie con una persona in cerca di occupazione e oltre un terzo (il 37,3%) di quelle con due o più persone disoccupate. Anche la dimensione del nucleo familiare costituisce una variabile discriminante: come mostra la tabella seguente, la povertà colpisce il 23,4% delle famiglie con almeno cinque componenti, contro una media dell’11%.

“È plausibile pensare che laddove le condizioni legate alla collocazione geografica, allo stato occupazionale e alla dimensione familiare si sommano negativamente, la probabilità di trovarsi in una situazione di indigenza economica assuma contorni drammatici:- si legge nel rapporto - basti osservare che mentre nelle regioni settentrionali la povertà interessa l’11,6% delle famiglie con cinque o più componenti, nel Mezzogiorno, a parità di dimensione familiare, la percentuale sale vertiginosamente, raggiungendo il 32,4%”.

Nell’ultimo Dpef è stato previsto un nuovo strumento per garantire un reddito minimo alle fasce più deboli della popolazione: il Reddito di ultima istanza, “un sostegno al nucleo familiare al di sotto di una certa soglia di reddito e sarà erogato dalle Amministrazioni locali, attraverso un cofinanziamento dello Stato, e con la possibilità di prevedere (ma senza il contributo statale) un eventuale innalzamento dell’assegno”. Nel Dpef dunque non è indicato l’ammontare dell’assegno previsto, ma secondo l’Eurispes le risorse destinate a tale misura dovrebbero essere consistenti per poter garantire un aiuto a tutte le famiglie che vivono in condizione di indigenza.

 

POLITICHE SULLA FAMIGLIA: L'ITALIA IN GRANDE RITARDO
Famiglie povere, per area geografica e numero componenti
Indagine Eurispes - Anno 2002 - valori %

N. componenti familiari

Area geografica

ITALIA

Nord

Centro

Mezzogiorno

1 componente

4,9

3,7

20,0

8,8

2 componenti

4,7

7,4

24,0

10,7

3 componenti

3,9

5,8

19,5

8,9

4 componenti

5,7

8,0

21,1

12,5

5 componenti o più

11,6

15,0

32,4

23,4

Tutte le famiglie

5,0

6,7

22,4

11,0

Fonte: Eurispes Settembre 2003 su dati Istat

Sostegno alla famiglia e alla natalità obiettivi paralleli, ma serve una ''più generosa politica familiare''

“Assume importanza prioritaria l’assunzione di una nuova e più generosa politica familiare, basata sullo sviluppo di strumenti di natura economica paralleli e alternativi agli assegni familiari e alle detrazioni di natura fiscale. Assegni per figli minori, assegni alla nascita, forme di reddito minimo garantito, in parte previsti nel Dpef, strumenti necessari a garantire il sostegno del costo di mantenimento dei figli anche alle famiglie non coperte dai principali strumenti utilizzati nel nostro Paese”.

E’ il commento del presidente dell’Eurispes Gian Luigi Fara, che oggi ha presentato un rapporto sulla situazione della spesa familiare in Italia. Secondo l’istituto di ricerca obiettivi prioritari e paralleli sono il sostegno alla famiglia e il sostegno alla natalità “che necessitano di un sistema di politiche organico, in grado di coniugare la questione demografica con il costo dei figli e le pari opportunità”.

Anche sul fronte del sostegno al costo dei figli e alle madri lavoratrici, infatti, secondo Eurispes il Paese mostra “una rilevante carenza dei servizi per la prima infanzia”. I servizi privati coprono, a livello nazionale, oltre un quinto dell’offerta complessiva: 604 asili su 3.008 sono infatti di tipo privato. In alcune regioni e province autonome, l’incidenza del privato sul complesso degli asili nido è particolarmente rilevante, come nella provincia autonoma di Bolzano (43,7%), e in Veneto (52,2%), Campania (52,9%), e Calabria (45%). Ma il loro costo elevato impedisce di considerarli realmente una valida alternativa al servizio pubblico. In base allo studio dell’Eurispes un terzo dei bambini italiani è in lista di attesa per entrare in un asilo nido: si tratta del 32% delle domande di iscrizione che risultano in stand-bay. Le maggiori carenze si riscontrano in Trentino Alto Adige, dove la percentuale sfiora il 60%, in Liguria (55,8%), e in Valle d’Aosta che, con il 51,7% di domande non accolte, chiude il gruppo di regioni in cui la percentuale di bambini che attendono di andare all’asilo supera quella delle domande accolte. Il tasso di copertura degli asili nido è inferiore alla media anche in Veneto (dove la percentuale di domande accolte è pari al 58,5%), Friuli Venezia Giulia 62,2%, Lazio 63,5%, Toscana 65,1% e Sardegna 66,3%.

POLITICHE SULLA FAMIGLIA: L'ITALIA IN GRANDE RITARDO
Politiche in favore delle famiglie per l'acquisto della prima casa e per il sostegno alla natalità. Risorse destinate 
alle Regioni e Province autonome 
Indagine Eurispes - Anno 2003 - valori assoluti e %

Regioni e Province autonome

Risorse per l'acquisto della prima casa e per il sostegno alla natalità

v.a. (milioni di Euro)

v.%

Abruzzo

3.946.385

2,5

Basilicata

1.981.005

1,2

Calabria

6.620.823

4,1

Campania

16.072.491

10,0

Emilia Romagna

11.356.618

7,0

Friuli Venezia Giulia

3.531.455

2,2

Lazio

13.846.682

8,6

Liguria

4.860.902

3,0

Lombardia

22.781.036

14,1

Marche

4.307.423

2,7

Molise

1.284.240

0,8

P.A. di Bolzano

1.326.068

0,8

P.A. di Trento

1.359.127

0,8

Piemonte

11.561.668

7,2

Puglia

11.232.828

7,0

Sardegna

4.766.253

3,0

Sicilia

14.788.556

9,2

Toscana

10.552.899

6,6

Umbria

2.643.154

1,6

Valle d'Aosta

464.667

0,3

Veneto

11.715.717

7,3

TOTALE

160.999.997

100,0

Fonte:Eurispes Settembre 2003 su dati Istat  

 

POLITICHE SULLA FAMIGLIA: L'ITALIA IN GRANDE RITARDO
Presenza asili nido pubblici e privati, per Regione
Indagine Eurispes - Anno 2000 - valori assoluti e %

 

Regioni

Asili nido

TOTALE

Pubblici

Privati

v.a.

v.%

v.a.

v.%

v.a.

v.%

Piemonte

195

78,6

53

21,4

248

100,0

 

Valle d'Aosta

11

100,0

0

0,0

11

100,0

Lombardia

478

84,3

89

15,7

567

100,0

Trentino A. A.

46

73,0

17

27,0

53

100,0

Bolzano

9

56,3

7

43,7

16

100,0

Trento

37

78,7

10

21,3

47

100,0

Veneto

154

47,8

168

52,2

322

100,0

Friuli V. G.

39

68,4

18

31,6

57

100,0

Liguria

86

87,8

12

12,2

98

100,0

Emilia Romagna

368

91,3

35

8,7

403

100,0

Toscana

235

92,8

18

7,1

253

100,0

Umbria

58

87,9

8

12,1

66

100,0

Marche

107

77,5

31

22,5

138

100,0

Lazio

212

83,1

43

16,9

255

100,0

Abruzzo

39

92,9

3

7,1

42

100,0

Molise

4

80,0

1

20,0

5

100,0

Campania

48

47,1

54

52,9

102

100,0

Puglia

51

69,9

22

30,1

73

100,0

Basilicata

23

82,2

5

17,8

28

100,0

Calabria

22

55,0

18

45,0

40

100,0

Sicilia

172

-

-

-

172

100,0

Sardegna

56

86,2

9

13,8

65

100,0

Totale

2.404

79,9

604

20,1

3.008

100,0

Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Centro nazionale di documentazione e analisi su infanzia e adolescenza. Indagine sugli asili nido, 2002  


La pagina
- Educazione&Scuola©