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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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EUROPA E DROGA

Relazione annuale 2002

E’ il fenomeno della politossicomania a destare crescenti preoccupazioni nell’Ue. Lo rivela la relazione annuale 2002 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, presentata questa mattina presso il Parlamento europeo a Bruxelles, che periodicamente affronta i principali problemi legati al fenomeno negli Stati membri dell’Ue e che in particolare quest’anno indaga anche sui paesi candidati dell’Europa centrale e orientale.

 

La politossicomania consiste nell’utilizzo contemporaneo di più sostanze stupefacenti, il cui uso è illegale, compresi alcool, alcune bevande energetiche e, in Francia, persino il tabacco. “È qualcosa di rischioso. – spiega il rapporto - A titolo di esempio si consideri che mentre è difficile somministrare singolarmente elevate quantità di benzodiapeninici, l’abbinamento di una dose elevata di tale sostanza e di parecchio alcool oppure di una sostanza oppiacea quale l’eroina od il metadone potrebbe essere fatale. Vi è inoltre una crescente preoccupazione in merito alla miscela potenziale di sostanze psicoattive presenti in pillole vendute come ecstasy. Ciò potrebbe portare a rischi di malattia non previsti dovuti alla politossicomania”. Secondo il rapporto la maggior parte dei decessi per droga è causata da iniezioni di eroina mischiata ad altre droghe; l’uso di almeno un’altra droga oppure l’alcool causa più del 50% delle overdosi fatali nel Regno Unito e fino al 90% in Irlanda.


La politossicomania inoltre aumenta il rischio di guida pericolosa, anche se dicono gli esperti, nell’Ue sono disponibili dei dati limitati sul rapporto tra droga e guida. In alcuni paesi però si è registrato un incremento degli incidenti mortali dovuti alla politossicomania. Un comportamento violento od aggressivo è stato invece di recente associato ad un maggiore impiego dell’alcool abbinato a sostanze stimolanti.


Secondo gli esperti è necessario comprendere meglio i rituali ed i controlli sociali utilizzati dai politossicomani per raggiungere gli effetti ricercati. La prevalenza della tossicomania è più elevata tra i giovani che frequentano discoteche piuttosto che tra giovani che frequentano altri ambienti e i due gruppi maggiormente esposti al rischio sono sia i tossicodipendenti in età avanzata sia i tossicodipendenti che fanno uso di droghe a scopo ricreativo.

 

Droga UE: seconda droga più problematica

Oppiacei

4,7%

 

Cocaina

32,5%

 

Stimolanti

7,8%

 

Ipnotici

11,1%

 

Allucinogeni

1,3%

 

Inalanti volatili

0,1%

 

Cannabis

22,7%

 

Alcool

20,1%

 

Percentuale dei clienti in terapia 
che consumano più di una droga

 

numero clienti

%

Clienti che consumano 
almeno una seconda droga

79.257

83,2

Clienti che non consumano 
una seconda droga

65.592

16,8

Note
La maggior parte dei pazienti in terapia fa uso di droghe secondarie combinate 
con la droga principale (83,2%). Molti Paesi segnalano un aumento della poliassunzione.
Le persone che associano la cannabis alla loro droga principale sono principalmente di età compresa tra 15 e 24 anni; i poliassuntori di oppiacei e cocaina sono più anziani (da 20 a 39 anni) e coloro i quali fanno uso di altre droghe insieme con alcool sono i più anziani in assoluto tra i poliassuntori in terapia

Fonte:  O.E.D.T. (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) - Dati 2000 dell'indicatore della domanda di trattamento presso i centri terapeutici ambulatoriali. Relazioni Nazionali Reitox 2001

 Droga UE: combinazioni di droghe utilizzate  da consumatori di stupefacenti 
ad uso ricreativo nella stessa notte

 

%

Alcool e cannabis

50,6

Alcool e ecstasy

11,9

Alcool, cannabis ed ecstasy

10,4

Cannabis ed ecstasy

8,4

Alcool e cocaina

7,8

Cannabis ed ecstasy, alcool e cocaina

7,8

Cannabis, alcool e cocaina

2


Fonti:  O.E.D.T. (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) - Calafat e.a. 1999 Night in Europe and recreative drug use, Irefrea e Commissione Europea, Valencia

''Consumo problematico di stupefacenti'', in Italia le percentuali più alte

Le stime relative alla problematica dell’utilizzo di droga nell’Ue cosi come riportato nella Relazione annuale 2002 dell’Osservatorio europeo variano da 2 a 10 casi per 1 000 abitanti. L'Italia è, con il Lussemburgo ed il Portogallo, uno dei paesi in cui si registrano le percentuali più alte di consumo problematico di stupefacenti, "l'iniezione o l'uso prolungato di oppiacei, cocaina e/o anfetamine". La percentuale di consumatori problematici in Italia sono in media 8,2% tra la popolazione compresa tra i 15 ed i 64 anni. I livelli più bassi si registrano invece in Olanda (2,6%) ed in Austria (3,2%).

Nel corso del 2000, sottolinea il rapporto, si è registrato a livello comunitario un incremento nel numero complessivo di persone curate per problemi di droga, in parte a causa della migliore qualità di raccolta dei dati. Il numero di coloro i quali chiedono di essere curati dalla dipendenza di eroina è stabile oppure in ribasso; la politossicomania è più visibile e riscontrabile, l’utilizzo della cannabis come droga secondaria è accentuato in coloro i quali sono dediti al consumo di oppiacei. Il consumo della cocaina infine viene segnalato come un problema in continua crescita nell’Ue, quale droga secondaria abbinata all’eroina ed all’alcool. Tra coloro che richiedono di essere sottoposti a delle cure è molto alto il livello della disoccupazione, in alcuni paesi esso può raggiungere il 55%, anche dove il tasso generale di disoccupazione è inferiore al 5: il 66% degli interessati ha frequentato unicamente la scuola elementare.

Secondo il rapporto ogni anno si registrano nei paesi dell’Ue tra 7.000 ed 8.000 casi di morte per droga. Il numero dei decessi si è stabilizzato o è diminuito, tuttavia, alcuni paesi dell’UE come Germania, Lussemburgo ed Austria registrano nuovi incrementi dopo precedenti diminuzioni. Tali decessi sono dovuti in modo particolare agli oppiacei. La maggior parte delle vittime di overdose è costituita da persone di sesso maschile in giovane età.
La situazione non è mutata neanche per la prevalenza del virus Hiv tra i consumatori di stupefacenti per via endovenosa (IDU) che varia tra l’1% all’incirca nel Regno Unito al 34% in Spagna, mentre l’incidenza dell’Aids è diminuita nella maggior parte dei paesi a partire dal 1996. Il Portogallo rimane il paese dell’Ue con l’incidenza annuale più elevata tra i consumatori di stupefacenti per via endovenosa.

 

Piano d'azione 2000-2004 Oedt. La priorità è ''aumentare il numero dei tossicodipendenti curati con successo''

Aumentare in maniera sostanziale il numero dei tossicodipendenti curati con successo. E’ questa una delle priorità del piano d’azione dell’UE sulle droghe (2000-2004), anche se spiegano gli esperti a livello comunitario non sono disponibili dei dati aggregati che consentono di misurare direttamente questo problema, ma solo valutazioni in merito ai rimedi efficaci.
“Le cure disintossicanti – spiega il rapporto dell’Osservatorio europeo per il 2002 - sono normalmente considerate il primo passo nella fase completa di cura, ma le ultime ad essere valutate. Il metadone è largamente utilizzato. Esiste anche una cura di disintossicazione, che non prevede l’uso di medicinali, nota come “tacchino freddo”, il cui grado di efficacia non è conosciuto. Il metodo di disintossicazione rapida a narcosi totale con il Naltrexone concepito di recente, a volte denominato “cura disintossicante turbo”, non è ancora stato analizzato in profondità, ma, a detta dell’agenzia, lo dovrebbe essere”. E’ necessaria dunque secondo d’Oedt una conoscenza più approfondita dei pro e contro delle diverse modalità e del tipo di cura disintossicante appropriato per le diverse tipologie di paziente.

Per quanto riguarda la terapia senza droga, sostengono gli esperti europei, il primo obiettivo “è generare l’astinenza e poi la libertà di lungo periodo dal desiderio della droga. In generale, tra il 30 ed il 50% di coloro che iniziano una terapia senza fare uso di sostanze stupefacenti la completano con successo. Questo metodo è stato valutato in Europa applicando diverse metodologie ed ha consentito di raggiungere un livello di conoscenze sostanziale”. Il mantenimento al metadone è uni dei sistema usato più di frequente; è stato largamente impiegato in Europa ed in linea di massima si è dimostrato efficace nella riduzione del consumo delle droghe illegali, del comportamento a rischio e del crimine, spiegano gli osservatori. “Gli interventi a base di metadone sono stati particolarmente efficaci, come quelli a base di buprenorfina. – sottolineano - Malgrado questi “successi” apparenti, alcuni paesi non sono dell’avviso che né il metadone né la buprenorfina abbiano sufficientemente contribuito al miglioramento del livello di benessere generale dei tossicodipendenti di strada che versano in particolare stato d’indigenza ed hanno ricercato delle alternative, tra cui, ad esempio, delle prove con l’eroina”. Nel campo dei trattamenti coronati da successo, infine, la relazione di oggi conclude che in anni recenti si è posta molta enfasi sullo sviluppo dei servizi terapeutici. In un senso ampio, questo obiettivo è stato raggiunto. La sfida ora è allargare il campo d’azione, affinare questa tipologia di interventi ed incrementare il loro successo.

I reclusi tossicodipendenti rappresentano fino al 69% della popolazione di un carcere

La relazione annuale 2002 dell’Osservatorio europeo presentata rileva che la presenza e l’utilizzo di sostanze stupefacenti hanno fondamentalmente modificato la realtà delle carceri nel corso degli ultimi due decenni. “Tutti i paesi dell’Ue – scrivono gli osservatori - devono affrontare delle notevoli difficoltà a causa della presenza all’interno delle carceri di sostanze stupefacenti e di malattie infettive ad esse associate. La popolazione carceraria è un gruppo ad elevato rischio per quanto riguarda l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Rispetto alla collettività, i tossicodipendenti sono sovrarappresentati all’interno delle carceri”.

Il numero dei reclusi nell’Ue che ha fatto uso di droghe illegali anche per una sola volta varia, a seconda della prigione e del paese, dal 29% all’86% ed è superiore al 50%, secondo la maggior parte degli studi. L’uso della cannabis, come fuori dal carcere, è l’esperienza più comune, anche se si riscontra un elevato livello di utilizzo di eroina, che, in alcuni casi, tocca anche il 50% dei reclusi. I reclusi che utilizzano regolarmente delle droghe possono arrivare a rappresentare fino al 69% della popolazione di un carcere. Alcuni studi di carattere locale e minore importanza riferiscono secondo la relazione che fino al 54% dei reclusi fa uso di sostanze stupefacenti all’interno del carcere e che non meno del 36% ne fa un uso regolare, che fino al 26% dei tossicodipendenti reclusi riferisce di avere sperimentato per la prima volta delle sostanze stupefacenti in carcere, ed il 21% dei tossicodipendenti che fa uso di droghe per via endovenosa ha cominciato ad iniettarsi la droga in carcere.

Anche se sono reclusi meno donne che uomini, le donne fanno un maggiore uso di sostanze stupefacenti. Secondo la relazione è “con il denaro è possibile avere tutto”, ma si stima che i prezzi all’interno del carcere siano da due a quattro volte superiori che all’esterno, il che, in termini di potere d’acquisto, rende le sostanze stupefacenti più costose di 10-20 volte. “Il commercio di droga – si legge nel rapporto - all’interno delle carceri è molto più angosciante che all’esterno, e conduce all’intimidazione, alla prepotenza ed alla criminalità”.

Droga UE (OEDT02): il consumo nelle carceri

La detenzione non implica la cessazione del consumo di stupefacenti. Alcuni soggetti contuinuano a farne uso talvolta in misura ancora maggiore, mentre altri cominciano proprio dopo la carcerazione.

Il consumo di stupefacenti dentro il carcere risulta andare dal 16% al 54% della popolazione carceraria, mentre il consumo regolare di stupefacenti varia dal 5% al 36%. Tra lo 0,3% ed il 34% della popolazione carceraria ha assunto stupefacenti per via parentale durante la detenzione.

La % della popolazione carceraria dell'UE che ha segnalato di aver fatto uso di droghe illecite varia a seconda dei penitenziari e dei paesi, dal 29% all'86% (oltre il 50% nella maggior parte degli studi) La cannabis è la sostanza d''uso più frequente, ma molti studi mostrano livelli elevati di esperienza di eroina (in alcuni casi intorno al 50% della popolazione carceraria).
Secondo studi diversi, i detenuti che segnalano un uso più regolare e/o nocivo come l'uso di sostanze per via endovenosa, l'uso regolare o la dipendenza, rappresentano dal 9 al 69% della popolazione carceraria.

In carcere avviene anche l'iniziazione al consumo di stupefacenti ed al "buco". Secondo numerosi studi condotti in Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia tra il 3 ed il 26% dei consumatori di stupefacenti dentro il carcere segnala di aver fatto uso di sostanze stupefacenti per la prima volta in carcere, mentre tra lo 0,4 e il 21% dei detenuti tossicodipendenti per via parenterale ha iniziato a farlo nel carcere stesso.

Le donne tossicodipendenti dentro il carcere

Per quanto concerne il comportamento a rischio dentro il carcere gli studi effettuati in Germania (RN 2001) e Francia (WIAD ORS 2001) mostrano una percentuale più elevata di detenute che si spartiscono la droga, condividono l'occorrente per iniettarsela e si prostituiscono tra le tossicodipendenti piuttosto che tra i tossicodipendenti. Altri studi effettuati in Austria (RN 2001) in Inghilterra e Galles (WIAD ORS 2001) segnalano invece una maggiore condivisione dell'occorrente per l'iniezione all'interno della popolazione carceraria maschile.
OEDT (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze)- 2002   

Politiche di contrasto, Estievenart (Oedt): ''Necessarie attività coordinate negli Stati membri''

La cannabis è la droga sequestrata più di frequente in ciascuno stato membro fatta eccezione per il Portogallo ove predomina l’eroina. Le autorità giudiziarie che operano in tutta l’Ue stanno impiegando in fasi diverse una varietà di metodi per avviare i tossicodipendenti che commettono reati a sottoporsi a delle cure. Secondo la Relazione annuale 2002 dell’Oedt “vi è un crescente sforzo teso a documentare e valutare delle risposte alternative assieme alla tendenza ad allargare la distinzione tra tossicodipendenti ed altri criminali che violano le leggi riguardanti la droga”.

Un certo numero di paesi dell’Ue ha scelto di ridurre o togliere dall’ordinamento le pene per l’uso personale od il possesso di cannabis, facendo distinzione con altre sostanze, ma, malgrado ciò, la cannabis, nel 2000, è rimasta la droga che più di frequente ha causato l’arresto di persone, con un 37% di arresti di questo genere in Svezia ed una punta massima dell’85% in Francia. Il prezzo di tutte le droghe illecite è normalmente stabile oppure in calo in tutta l’EU; alcuni aumenti si sono registrati per l’eroina bianca.

L’Oedt ha messo continuamente in guardia dai pericoli derivanti dalla continua espansione del mercato delle droghe sintetiche, specialmente nell’ambito dei locali notturni, ed è favorevole ad aprire un dibattito sulle contromisure appropriate, tra queste la questione controversa dell’analisi delle pasticche in loco. La relazione afferma che”il suo valore è stato oscurato da problematiche di correttezza farmacologica e da implicazioni di carattere giuridico!. Il direttore esecutivo dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze Georges Estievenart ha affermato: “il piano d’azione dell’UE sulle droghe ha contribuito a promuovere la consapevolezza della necessità di realizzare attività coordinate negli Stati membri. Si è continuato il trend stabilito negli ultimi anni teso a trasformare le politiche in materia di droga in un piano d’azione, una strategia di lotta contro la droga od un documento avente carattere politico, malgrado permanga ancora un divario tra la strategia fissata per iscritto e la sua implementazione”.

Droga UE (OEDT02): sequestri di stupefacenti

I sequestri di stupefancenti vengono considerati solitamente come indicatori indiretti dell'offerta e della disponibilità di sostanze stupefacenti, per quanto essi riflettano le risorse, le priorità e le strategie delle forze dell'ordine, nonché la vulnerabilità dei trafficanti alle forze dell'ordine.

Cannabis:

Il numero dei sequestri di cannabis è aumentato continuamente nell'UE dal 1985 e pare si sia stabilizzato negli ultimi tre anni. Negli ultimi anni, questa tendenza è dovuta in particolare ad un minor numero di sequestri di cannabis in Austria, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito. Anche le quantità sono aumentate, ma dal 1995 si sono stabilizzate. Nel 2000, le quantità sequestrate sono diminuite nella maggior parte degli Stati membri.

Eroina:

A livello di UE, i sequestri di eroina sono aumentati fino al 1991/92 e poi si sono stabilizzati. Nel 2000 sono diminuiti in Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo e Spagna. Rispetto alla situazione del 1985, le quantità sequestrate a livello di UE sono andate aumentando. Si sono stabilizzate nel periodo 1991-1998, ma poi sono andate aumentando di nuovo. Nel 2000, tutti i paesi segnalavano un aumento della quantità di eroina sequestrata, fatta eccezione per Danimarca, Germania, Italia, Spagna e Svezia.

Cocaina:

Dalla metà degli anni ottanta, il numero totale dei sequestri di cocaina è aumentato costantemente nell'UE, per poi stabilizzarsi nel 2000. Le quantità di cocaina sequestrate hanno registrato fluttuazioni nell'ambito di una tendenza all'aumento, principalmente a causa di fortissime diminuzioni registrate nei paesi dove avviene la maggior parte dei sequestri di cocaina nell'UE (Francia, Paesi Bassi, Spagna).

Droghe sintetiche: anfetamine, ecstasy e LSD:

I sequestri di anfetamine - sia in numero che in quantità - sono aumentati dal 1985. Il numero di sequestri di anfetamine è sceso nel 1999 e nel 2000, specialmente mel Regno Unito. Dopo diminuzioni registrate nel 1998 e nel 1999, le quantità sono aumentate di nuovo nel 2000, particolarmente in Germania.

Il numero dei sequestri di ecstasy è andato aumentando nella maggior parte dell'UE a partire dal 1985, con un marcato aumento nel 2000. Sempre dal 1985, le quantità di ecstasy sequestrate hanno seguito la medesima tendenza alla crescita: si sono poi stabilizzate dopo il 1993, con un picco nel 1996 ed un nuovo aumento dal 1999. Nel 2000, le quantità sequestrate sono aumentate in tutti i paesi, eccetto che in Danimarca, Lussemburgo e Portogallo.

I sequestri di LSD sono meno frequenti. Sia il numero che le quantità sono saliti fino al 1993 e poi sono diminuiti, ma con un leggero aumento nel 2000. La Danimarca, la Finlandia, la Francia, la Germania, l'Irlanda, i Paesi Bassi, il Portogallo e la Spagna segnalano nel 2000 un importante aumento della quantità di LSD sequestrata.

Fonte: O.E.D.T. Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze- 2002

 

Cocaina tra i giovani adulti
Consumo recente misurato con indagini
sulla popolazione nazionale 

Paesi

Consumo (%)

Anno ultima indagine

Finlandia

0,5

2000

Portogallo

0,6

2001

Spagna

2,7

1999

Francia

0,5

2000

Germania

1,9

2000

Olanda

1,4

1997/98

Danimarca

2

2000

Inghilterra

3,3

2000

Irlanda

2.6

1998

Svezia

0

2000

Norvegia

1

1999

Grecia

1

1998

N.B: I dati provengono dalle indagini nazionali più recenti disponibili nei vari paesi. Per i giovani adulti, l'OEDT utilizza la fascia d'età da 15 a 34 anni (la Danimarca ed il Regno Unito partono da 16 anni, la Germania e l'Irlanda da 18). Tali variazioni nella fascia d'età possono influenzare leggermente alcune differenze nazionali. In alcuni paesi i dati sono stati ricalcolati a livello nazionale, per adattarli nella misura del possibile alla fascia d'età standard adottata dall'OEDT
Fonti:  Relazioni nazionali Reitox 2001

 

Cannabis tra i giovani adulti
Consumo recente misurato con indagini
sulla popolazione nazionale 

Paesi

Consumo (%)

Anno ultima indagine

Finlandia

4,9

2000

Portogallo

6,2

2001

Spagna

12,7

1999

Francia

17

2000

Germania

13

2000

Olanda

9,8

1997/98

Danimarca

13,1

2000

Inghilterra

16,6

2000

Irlanda

17,7

1998

Svezia

1

2000

Norvegia

8,1

1999

Grecia

8,8

1998

N.B: I dati provengono dalle indagini nazionali più recenti disponibili nei vari paesi. Per i giovani adulti, l'OEDT utilizza la fascia d'età da 15 a 34 anni (la Danimarca ed il Regno Unito partono da 16 anni, la Germania e l'Irlanda da 18). Tali variazioni nella fascia d'età possono influenzare leggermente alcune differenze nazionali. In alcuni paesi i dati sono stati ricalcolati a livello nazionale, per adattarli nella misura del possibile alla fascia d'età standard adottata dall'OEDT.
Fonti:  Relazioni nazionali Reitox 2001

2002 Relazione annuale sull'evoluzione del fenomeno della droga nell'Unione europea ed in Norvegia [724KB]

2001 Relazione Annuale sull'Evoluzione del Problema delle Droghe nell'Unione Europea [817KB] D

2000 Relazione Annuale sull'Evoluzione del Problema delle droghe nell'Unione Europea [425KB]


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