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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

FINANZIARIA 2009:  560 MILIONI IN MENO A COMUNI E REGIONI PER IL SOCIALE

L’Italia sta attraversando un difficile momento economico, figlio di una congiuntura internazionale; in questa situazione la finanza cerca di contenere i danni, i consumi si riducono,  le industrie hanno difficoltà di mercato, aumentano la cassa integrazione e la disoccupazione.

Per contrastare la situazione il Governo ha preso delle iniziative per sostenere il sistema finanziario. Ma non possiamo limitare l’intervento solo a questo. Occorre sostenere anche i consumi delle famiglie e aiutare i nuclei familiari che sono caduti in una situazione di disagio socio-economico o di vera e propria povertà.

La Legge finanziaria 2009, attualmente in discussione al Parlamento, non sembra preoccuparsi delle ricadute della situazione economica sulle famiglie più fragili. I capitoli di spesa socio-assistenziale da erogare a regioni e comuni subiscono una sforbiciata pesante di 560 milioni di euro (-19%) rispetto al 2008. Tutte le voci di spesa del sociale gestite localmente sono ridotte in modo evidente con l’unica eccezione del Fondo per le non autosufficienze.

Finanziamenti per il settore sociale previsti dalle Leggi Finanziarie 2008 e 2009 (milioni di €).

Tipologia dei finanziamenti

Stanziamenti Finanziaria 2008

Stanziamenti finanziaria 2009

Differenza 2009

su 2008

Fondo nazionale politiche sociali

1.528

1.311

            -     271

Fondo nazionale servizio civile

298

171

-          127

Fondo politiche per la  famiglia

276

187

-            89

Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione

206

162

       -      44

Pari opportunità

44

30

-            10

Politiche giovanili

138

80

-            58

Fondo nazionale per l’inclusione sociale degli immigrati

5

0

-              5

Piano straordinario servizi socio-educativi per la prima infanzia

206

100

- 100

Fondo non autosufficienze

300

400

+ 100

Totale

3.001

2.441

- 560

La riduzione più consistente si registra nel Fondo nazionale per le politiche sociali che, nelle quota destinata a regioni e comuni (la parte più rilevante va all’INPS) e con cui questi ultimi finanziano tutte le attività per anziani, minori e disabili, si riduce addirittura del 50%  rispetto al 2007.

Tocca il minimo storico anche il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (L. 431/1998) che si riduce di 44 milioni ma che dal 2001 al 2009 è sempre sceso (fatta eccezione del 2006) passando dai 362 milioni del 2000 ai 162 del 2009.  Con queste risorse gli enti locali aiutano i nuclei familiari più poveri a pagare il canone di locazione. La costante riduzione del finanziamento non fa che rendere ancora più pesante una situazione che vede, soprattutto delle aree metropolitane, il numero delle domande di contributo in costante aumento nel tempo e, parallelamente, la costante diminuzione del grado di copertura del contributo erogato.

Il Fondo nazionale per l’inclusione sociale degli immigrati è addirittura scomparso nel breve volgere di due anni. Nel 2007 lo stanziamento era di 50 milioni, nel 2008 era di 100 milioni poi frettolosamente ridotto a 5 per poi azzerare lo stanziamento nel 2009. Scomparso.

Tagli importanti si registrano anche nel Fondo nazionale per il servizio civile, nel Fondo per le politiche giovanili e in quello per le Pari opportunità.

Ma anche i temi più cari all’attuale Governo non sono risparmiati. Il Fondo per le politiche per la famiglia subisce un taglio del 31%.

L’unico intervento che ottiene un’integrazione del finanziamento è costituito dal Fondo per le non autosufficienze che passa dai 300 milioni del 2008 ai 400 milioni del 2009.

Buona parte di queste risorse sono destinate ai comuni che le utilizzano per finanziare i servizi sociali. La riduzione dei finanziamenti per i comuni è assai rilevante;  è come se per un anno venisse del tutto cancellato il Fondo nazionale per le politiche sociali.  Il risultato complessivo di questa pesante riduzione dei finanziamenti statali per il sociale che si assomma drammaticamente a quello avvenuto anche nel 2008 avrà un impatto dirompente sulle politiche sociali dei comuni che devono far fronte ai rilevanti tagli subiti anche negli altri settori. Il risultato sarà una riduzione dei servizi sociali, del livello di copertura della popolazione fragile ed un aumento delle quote di partecipazione alla spesa a carico dell’utente. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe accadere nei momenti di crisi economica.

Si tratta di un vero e proprio paradosso; proprio nel momento in cui servirebbero più risorse da dedicare al settore sociale per compensare una grave crisi economica queste risorse vengono ridotte e contribuiscono ad acuire gli effetti della crisi sulle famiglie italiane più fragili.

Speriamo, speriamo davvero che ci sia il tempo e il modo per rimediare a queste scelte.

25 novembre 2008

Presidente ANOSS
Franco Pesaresi


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