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Alla cortese attenzione

del Presidente della Giunta Regionale
Regione Calabria
On. Giuseppe Chiaravalloti

e del Dirigente Generale
del Dipartimento "Obiettivi Strategici"
della Regione Calabria
Dott. Antonino Bonura

Oggetto: Richiesta di chiarimenti relativamente alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 2314 del 10 marzo 2003.

Spett.li On. Giuseppe Chiaravalloti e Dott. Antonino Bonura,

scrivo questa lettera in qualità di Presidente della FISH Calabria Onlus e come persona con grave disabilità dopo aver preso visione della Deliberazione di Giunta Regionale n. 2314, del 10 marzo 2003, con la quale si autorizzano 12 progetti per il "Dopo di Noi" finanziati dal Governo con il Decreto Ministeriale 13 dicembre 2001, n. 470.

Visionando i 12 progetti selezionati ho notato che almeno 6 di questi mi pare che tradiscano uno dei criteri primari, previsti dal Decreto sopra indicato, e soprattutto, tradiscono la filosofia sottesa a tale provvedimento. Il D.M. 13 dicembre 2001, n. 470, per le Associazioni di disabili e dei familiari delle persone in gravissima situazione di handicap, ha rappresentato una grande conquista civile. L’idea, che si è sviluppata concretamente con il D. M. 470/2001, è emersa durante la I° Conferenza Nazionale sulla Disabilità, che si è svolta il 16/17/18 dicembre 1999, presso la Fiera di Roma, ed in particolare, nel gruppo di lavoro "Handicap Grave, Servizi Territoriali 'Dopo di Noi", che ho avuto il piacere di coordinare.

La "FISH Nazionale" ha svolto una trattativa costante, con il Governo di prima e con l’attuale poi, che ha portato all’emanazione del Decreto Ministeriale n. 470 del 13 dicembre 2001 e alla copertura finanziaria dello stesso.

Il criterio di base era, ed è, quello di realizzare sul territorio nazionale alcune strutture alternative agli istituti, alle RSA e a tutte le forme residenziali già esistenti, pensando al "Dopo di Noi" come ad una realtà che dia continuità al "Prima di Noi", costruendo un passaggio teso a garantire la continuità da un ambiente familiare ad un altro ambiente "a dimensione familiare".

Si è operato congiuntamente in modo da promuovere la nascita di strutture che "abbiano dimensioni ridotte per favorire la creazione di un contesto di tipo familiare classificata come struttura residenziale, avente la tipologia edilizia della casa di abitazione", come infatti recita la Deliberazione G. R. della Calabria n. 519 del 18/6/ 2002 (punto A.1.1), la quale riprende il dettato dell’art. 6 del citato decreto l.g.vo n. 470.

In detto contesto si prevedevano servizi come case in grado di accogliere 4 o 6 persone, e solo eccezionalmente 8, con l’idea di avere i due posti in più per eventuali emergenze, poiché l’obiettivo esplicitato era quello di realizzare luoghi capaci di garantire la continuità delle abitudini e del comfort familiare. L’idea del "Dopo di noi" fu definita come innovativa proprio per questo. Ha dietro le ansie di tante famiglie preoccupate per il futuro dei propri figli, costretti altrimenti a finire gli ultimi anni della loro vita, in ambienti dissociati completamente dal loro vissuto familiare.

Prendendo in visione il Decreto n. 2314 del 10 marzo 2003, "Valutazione dei Progetti presentati ai sensi del D.M. n. 470 del 13/12/01 di cui alle D.G.R. n. 414 del 21/5/02 e del D.G.R. n. 519 del 18/6/02. Approvazione graduatoria definitiva" ho notato che 6 progetti tra i 12 approvati non rispecchiano tale criterio, e in 2 progetti sono previsti addirittura 20 posti, numero che coincide con il modulo delle RSA, e ben lontano dal rispondere all’art. 6 del Decreto 13 dicembre 2001, n. 470 che recita: "Le strutture di cui all'articolo 4 devono avere dimensioni ridotte e comunque tali da assicurare l'inserimento e l'accoglienza del soggetto con handicap grave in un contesto di tipo familiare e devono rispondere ai requisiti igienico-sanitari previsti dai regolamenti comunali per le case di abitazione".

Esprimendo preoccupazioni motivate per conto della federazione FISH Calabria che rappresento, composta da gruppi di persone disabili e da familiari; ritenendo che le persone disabili non hanno affatto bisogno di interventi massificanti; sottolineando che l’utilizzo delle risorse previste dal decreto legislativo 470 non possono venire utilizzate in maniera impropria, con la presente si chiede un chiarimento ufficiale sulle motivazioni che hanno portato il Governo Calabrese, ed in particolare il Dipartimento competente, a selezionare progetti che palesemente non corrispondono ad uno dei requisiti prioritari previsti dal Decreto Ministeriale 470/2001.

Distinti saluti.

Lamezia Terme, venerdì 6 giugno 2003.

FISH Calabria Onlus

La Presidente
Nunzia Coppedé

 


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