Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

La Fish prende le distanze dalla riforma Moratti

 

La Federazione, con il Direttivo nazionale del 27 marzo scorso, pubblica una dura presa di posizione sulla riforma della scuola partendo da due aspetti critici: quello della formazione professionale per gli alunni non in possesso della licenza media e quello dei test sui progressi scolastici nei quali sono scartate le risposte degli alunni con disabilità.

 

di Salvatore Nocera

 

Sino ad oggi la FISH - Federazione italiana per il Superamento dell’Handicap - aveva pubblicato numerose prese di posizione su aspetti specifici di una non sempre corretta integrazione scolastica; ma non si era mai pronunciata in modo fortemente critico sul complesso della riforma della scuola né durante la fase preparatoria, né in quella sperimentale, né in quella di prima applicazione.

 

Mentre le critiche, ad esempio, dei Sindacati-scuola, di associazioni, di docenti e di riviste specializzate sono state e sono radicali e non concedono attenuanti, la FISH, che pur ha un suo osservatorio scolastico, non  avevano mai investito in profondità la struttura e gli effetti della riforma. Probabilmente le associazioni aderenti, prese dai problemi quotidiani della scuola, si preoccupavano soprattutto di intervenire per denunciare e tentare di ridurre i danni prodotti da alcuni provvedimenti, come la riduzione delle ore di sostegno o da omissioni, come la mancata formazione degli insegnanti di classe, più che affrontare aspetti ancora non sperimentati di una riforma che faticava a decollare.

 

Col Direttivo nazionale, però, del 27 Marzo scorso, la FISH pubblica una durissima presa di posizione sulla riforma, partendo da due aspetti critici che la  stessa ha determinato in questi ultimi mesi. Trattasi dell’impossibilità di adempiere all’obbligo di formazione professionale per gli alunni che non sono in possesso di diploma di licenza media, a causa di intese firmate dal Ministero e dalle regioni. Trattasi, ancora, della sperimentazione della valutazione degli apprendimenti, rilevata tramite la somministrazione di questionari a tutti gli alunni,  nella quale però si prevede che vengano scartate le risposte degli alunni con disabilità, specie intellettiva, “per non alterare i dati richiesti”.

 

Le associazioni aderenti alla FISH hanno spinto la federazione ad uscire allo scoperto con una denuncia durissima, perché ci si è resi conto che il Ministro, apparentemente, non  ha modificato la normativa pluridecennale garantista sull’integrazione scolastica, ma di fatto la supera, rendendo “invisibili” gli alunni con disabilità, a partire dai primi atti applicativi della riforma.

 

La lettera della FISH non è, però, di rottura definitiva col Ministro. Lascia aperto uno spiraglio al dialogo, purchè il Ministro voglia aprire un momento di confronto nella sede propria dell’Osservatorio permanente sull’integrazione, istituito dal ministero, che però non viene convocato da quasi un anno. Ed il silenzio del ministero su questi e su altri argomenti prospettati dalle associazioni è pernicioso. Infatti, ad esempio, le associazioni hanno insistentemente chiesto che vengano organizzate attività formative per gli insegnanti curriculari perché sappiano gestire collegialmente il progetto d’integrazione. Il Ministero non ha fatto quasi nulla in tal senso; ed allora le famiglie sempre più frequentemente chiedono un maggior numero di ore di sostegno. In caso di rifiuto del Ministero ad aumentare tale numero di ore, le famiglie, sempre più frequentemente, si rivolgono alla magistratura che aumenta le ore di sostegno; qualche giorno fa il tribunale di Ancona ha concesso addirittura 36 ore di sostegno in scuola media. Ciò, se si dovesse generalizzare, renderebbe problematica la prassi dell’integrazione che verrebbe affidata solo all’insegnante di sostegno. Ma il Ministero di questo pare non tener conto, tanto è vero che non ha riconvocato l’Osservatorio, malgrado le reiterate richieste delle associazioni. Si ritiene che, ove venisse riconvocato l’Osservatorio, vi siano ancora margini di discussione pacata sulle varie richieste avanzate dalle associazioni ed alle quali il Ministro non ha fornito quasi nessuna risposta.

 

Dopo le durissime denunce delle politiche finanziarie, sanitarie, sociali e del lavoro del Governo, pubblicate dalla FISH, la scuola era l’ultima area  rimasta ancora immune da critiche radicali . Anche quest’ultimo ambito delle politiche governative sembra ormai pervaso dallo scetticismo e dalle critiche irreversibili, a meno di un ripensamento del Ministro.


La pagina
- Educazione&Scuola©