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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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MARIA LUISA GARGIULO

“IL BANBINO CON DEFICIT VISIVO” COMPRENDERLO PER AIUTARLO
Guida per genitori, educatori, riabilitatori

Franco Angeli editore Milano, pp 168

            Già dal titolo si coglie subito che non trattasi di uno studio teorico, come ne abbiamo tanti, ma di una “guida”  nel senso nobile della parola, cioè indicare un percorso corretto a quanti , per motivi naturali o professionali, si trovano ad introdurre nella vita quotidiana bambini e bambine con deficit visivi. E tale “guida” non ha però lo stile di un prontuario, bensì è frutto della quotidiana fatica professionale dell’A. che per anni ha lavorato, riflettuto, approfondito, sperimentato e si è confrontata con altri professionisti psicologi e psicoterapeuti come lei e con docenti, riabilitatoti e genitori. Il libro è quindi frutto di un’attenta riflessione su un’ampia esperienza di rapporti interpersonali con  i bambini e con tutti questi soggetti  che hanno il compito di educarli ed integrarli nella società al pari di tutti.

            Ciò che è interessante è l’approccio interdisciplinare al delicatissimo argomento , in cui viene a convivere l’attenzione per gli aspetti psicologici, pedagogici, didattici ed anche strumentali riguardanti  l’apprendimento della comunicazione  di queste persone appena nate o in fase evolutiva.

            Infatti in 12 capitoli, scritti   in modo professionalmente puntuale, ma semplice ecomprensibile, vengono affrontati i diversi aspetti del  deficit visivo totale o parziale o connesso ad altre minorazioni   ed i problemi che essi suscitano nelle persone che hanno  cura di questi bambini.

            Per avere solo un’idea dei contenuti stimolanti del libro, ecco i titoli dei capitoli

1-     Non vedo la mamma

2-     2- Nascere prima

3-     3- Giocando giocando facciamo sul serio

4-     4- Il tempo di capire attraverso i sensi

5-     5- Concetti di psicologia della percezione6- La percezione intermodale e l’uso della vista

6-     7- Accanimento visivo

7-     8- Bastone e pre-bastone

8-     9- Presidiare il processo di integrazione

9-     10- Approccio intermodale nella metodologia e nella didattica

10- 11- Il ruolo dell’informatica

11- 12- Le barriere psicologiche nelle relazioni con persone con minorazion

Come si vede lo svolgimento dei contenuti tocca temi di grande attualità,come i problemi legati alla scoperta ed all’autoaccettazione della minorazione da parte dei ba,mbini e dei familiari, le nascite premature che quasi sempre producono, accanto alla minorazione visiva, altre minorazioni, l’approccio didattico per l’integrazione scolastica, l’orientamento spaziale, il rapporto dei bambini con le nuove tecnologie informatiche, i pregiudizi di quanti vengono a contatto con persone con minorazioni , che danneggiano , se non immediatamente sfatati, i corretti rapporti relazionali con esse e quindi falsano gravemente l’instaurazione di un corretto rapporto pedagogico e sociale.

In un momento in cui, i corsi di specializzazione per i docenti per le attività di sostegno non danno il dovuto spazio all’approfondimento di questi problemi, un libro come quello della Gargiulo colma un deficit di  corretta informazione   e di impostazione metodologica che purtroppo si avverte tutte le volte che insegnanti giovani si trovano a tu per tu con uno di questi bambini.

Ma anche per i docenti curricolari, che purtroppo a causa di un’assurda normativa contrattuale, non hanno alcun dovere di formazione sull’integrazione scolastica,  si raccomanda la lettura di questo libro, perché essa aiuta a crescere anche come persone, oltre che come professionisti.

Anche i genitori trarranno grande sollievo e serenità da  questa lettura, perché se il compito dei genitori è sempre difficile, quello di genitori con bimbi con deficit visivo è assai più complesso e trae certamente giovamento dall’avere accanto una persona che come l’A. ha vissuto in  prima persona questi problemi ed aiuta a superarli, orientando verso la meta fondamentale dell’educazione che è quella della conquista dell’autonomia personale dei propri figli e dei propri alunni.

            Salvatore Nocera


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