a cura di Rolando Alberto Borzetti


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FAQ
Domande e Risposte su Handicap e Scuola

Il Dirigente di una scuola (Management)

            S’introducono solo ora i riferimenti fondamentali del “Management” della scuola, dopo aver in breve ricordato sia le necessarie istanze del Sistema giuridico cui deve rispondere l’istituzione nel suo complesso (Diritto amministrativo e Legislazione scolastica), sia, per lo sviluppo di un sistema di valutazione strettamente connesso con l’Autonomia funzionale, l’approccio all’Autoanalisi e Autovalutazione d’Istituto, perché solo dopo aver percorso tutte le tappe (sistemiche) di un tale cammino è possibile accennare alla complessità caratteristica dell’istituzione scolastica e al suo possibile trattamento e controllo consapevole da parte del Dirigente (un profilo giuridico di specifico interesse, specie sul versante di eventuali e concorrenti responsabilità in materia amministrativo-contabile, è quello che attiene ai rapporti tra dirigente scolastico e direttore dei servizi generali e amministrativi (dsga).

            In questa prospettiva la scuola va pensata come un sistema di servizi più o meno integrati e vincolati l’uno all’altro[1], dove il Dirigente, oltreché “Legale rappresentante” dell’istituzione, è anche un organo attivo cui sono assegnati i compiti visti sopra, che agisce in un quadro di processi amministrativi travalicanti il periodo del singolo anno scolastico cui attengono (ad es. le iscrizioni avvengono nell’anno precedente a quello della frequenza) e riferiti, se in ambito amministrativo-contabile, ad una  periodicità diversa da quella del tempo scolastico come quella dell’anno solare. Un tale sistema di servizi, semplificando, può consistere in un processo centrale qual è il

            - a) servizio dell’istruzione degli allievi (progettazione, attuazione e valutazione del POF). Al dirigente spettano sia la titolarità delle relazioni sindacali interne che l’esercizio di poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, da svolgere "…nel rispetto delle competenze degli organi collegiali" con l'obbligo di relazionare periodicamente al consiglio di circolo o al consiglio di istituto sulla direzione e il coordinamento dell'attività formativa, organizzativa e amministrativa "…al fine di garantire la più ampia informazione e un efficace raccordo per l'esercizio delle competenze degli organi della istituzione scolastica"[2].

            A questo processo centrale sono poi riconducibili, in senso strumentale e sempre con riferimento alle competenze del Dirigente:

          – b) il potere di adottare provvedimenti amministrativi di gestione delle risorse e del personale, con connessa responsabilità della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio, più

          – il compito di predisporre "gli strumenti attuativi del piano dell'offerta formativa" (cfr. art. 19, comma 2, c.c.n.l. 26.05.1999)

            – il compito di curare la "...gestione unitaria" ed il "...funzionamento generale" dell'istituzione scolastica, in tutte le sue esplicazioni funzionali, finali o strumentali, di tipo organizzativo-didattico, amministrativo-contabile.

            Questo è il quadro da prospettarsi, in estrema sintesi. Per eventuali approfondimenti si possono utilmente consultare:

- S. Basilisco et Alii (a cura di), Gestire una scuola, La Nuova Italia, Firenze 1995,

- M. Costa, Dirigere la scuola dell’autonomia, Isedi, Torino 1999,

- G. Cerini e D. Cristanini (a cura di), A scuola di autonomia, Tecnodid, Napoli 1999,  

- R. Toni, Il dirigente scolastico, B. Mondadori, Milano 2005.


 

[1] Cfr. R. Norman, La gestione strategica dei servizi, Etas libri, Milano 1985 e K. E. Weick, Le organizzazioni scolastiche come sistemi a legame debole, in S. Zac, a cura di, Logiche di azione organizzativa, il Mulino, Bologna 1988. 

[2] Questi e i testi che seguono sono tratti con modifiche da S. Auriemma, Competenze del dirigente scolastico e autonomia scolastica, in Repertorio, Tecnodid, Napoli 2007.  

 


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