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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Che fosse "un'annataccia" per gli alunni in stato di handicap, il 2001, lo si era capito già dall'inizio dell'anno scolastico. Parlo di quando fu emesso il decreto 255, poi convertito in legge con il n.333; parlava della formazione delle classi (331/98) , e successive integrazioni (D.M.141).

Poche le scuole che lo hanno compreso, e forse neanche lo conoscevano. Infatti l'ammucchiata di disabili gravi nella stessa classe e con numero di alunni superiore a 20, è un fatto normale, e alcune nostre scuole non sono state da meno. Ma sicuramente il fatto più grave è stata la mancanza delle insegnanti di sostegno, anzi diciamo la mancata richiesta da parte dei dirigenti e presidi, per le deroghe riguardanti i disabili gravi, parlo di quelli certificati art., comma 3 della legge 104/92. Eppure di Note, il Ministero ne ha "sfornate" in maniera considerevole , vedi quella del 31 agosto 2001 - 1/409 e le successive riguardanti la formazione delle classi.

 

C'è stata è vero, una certa ritrosia da parte dei dirigenti ad applicare quelle disposizioni perché non si fidavano delle procedure indicate. Un po’ ambigue lo sono, perché all'interno di una politica generale intesa a contrarre i posti/insegnante appare improvvisamente una disposizione che indurrebbe tutti i dirigenti a moltiplicare i posti di sostegno, e il che, appare assurdo. All'improvviso uno spazio che era terreno riservato di pattuizione fra le burocrazie del provveditorato e le clientele sindacali viene < regalato > al potere dirigenziale. Forse hanno sentito aria di fregatura.

 

Dobbiamo poi ringraziare i nostri servizi sociali, altrimenti ci saremmo trovati anche senza assistenti di base . Infatti, era espressamente previsto dagli accordi precedenti l'inizio dell'anno scolastico, che questa assistenza materiale ed igienica alla persona disabile, doveva essere affidata ai collaboratori scolastici, secondo la tabella D del loro CCNL già da questo anno scolastico. Ma poi, diciamolo pure, questo lavoro avrebbero dovuto farlo già dal 1995, quando erano dipendenti degli enti locali. Il loro contratto parlava chiaro.

 

Forse sono io genitore di un bambino disabile, che sono fuori dal mondo…parlo del mondo attuale, un mondo in cui sta riemergendo una divisione nella società in <<uomini e non >> : gli stranieri clandestini, i barboni che rifiutano la vita che si ritiene normale, i nomadi che vivono ai margini della società opulenta, i detenuti, i malati mentali, tutti gli << invisibili >> di una comunità radicata sull'efficienza e sulla produttività cessano per molti di essere uomini e sono declassati alla categoria dei sottouomini e come tali da emarginare e da << nascondere >> perché non disturbino e non turbino i << normali >>.

Forse mi sbaglio.

Ma altri fatti negativi mi convincono sempre di più che sono nel giusto, parlo per esempio di quelli del servizio UONPI, parlo di quei "pezzi" di questa struttura, che ci stiamo perdendo e che non vengono reintegrati : la terapista prima, e fatto di pochi giorni fa, quello del trasferimento per mobilità della Psicologa. Tutto questo poi, si ripercuote sulla partecipazione degli operatori ASL agli incontri a scuola per i GLH operativi. Chi si e chi no, figli e figliastri, discriminando di fatto alcune classi e di conseguenza alcuni bambini, malgrado l'Atto di Indirizzo D.P.R. 24-2-94, la legge 104/92 e la C.M. 258 che ne stabiliscono la presenza a questi incontri. E questo è avvenuto.

Omissioni in atti d'ufficio?

 

 

Non lo so, ma sicuramente non è questa la strada per andare in "paradiso".

I diritti dei minori in difficoltà dovrebbero essere garantiti con più civiltà, molti dimenticano che la diversità dell'handicappato, è una diversità impostagli dalla società e il suo trattamento deve essere essenzialmente pedagogico-sociale e deve coinvolgere il gruppo sociale di cui egli fa parte.

 

Ultimamente poi, era stato inviato un appello alle scuole per mettere a disposizione della società civile (Associazione di volontariato) i dati inerenti le scuole. Ebbene nessuna di queste a risposto,all'infuori del Liceo Pascal , gli altri hanno ritenuto non farlo, addirittura c'e' chi ha messo in dubbio che una Associazione possa chiedere dei dati sulle scuole, delle risorse, delle barriere architettoniche, la salvaguardia dei diritti all'integrazione scolastica. Complimenti! Poi si parla di Scuola e Territorio, ma quale territorio?

 

Alla fine, dovrei firmarmi… forse dovrei farlo come genitore appartenente al gruppo redazionale della Biblioteca Didattica e Pedagogica di Firenze ( M. dell'Istruzione ) per la costruzione del portale dell'handicap, forse dovrei farlo come Presidente di Commissione Assistenza Socio Psicopedagogia del 41° Distretto, ma è un parola vuota quest'ultima, in questo momento non ha senso perché non esiste, non la si vuole far esistere. Forse dovrei firmarmi come genitore…. come un genitore inc....to, e questo avrebbe veramente senso.

 

Rolando Alberto Borzetti


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