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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Atteso da anni un Centro Diurno nel nostro territorio…. è finalmente ''venuto alla luce''

Un prossimo fiocco azzurro per il centro diurno per disabili, realizzato nella zona di Torvaianica, in via Olanda, all'interno degli spazi che prima accoglievano la scuola Materna del quartiere.

Saremo in molti a partecipare all'apertura di questo Centro, che dovrà essere un occasione di festa di tutta la comunità. La nascita di questo Centro è una scelta che si imponeva per rispondere alle necessità dei ragazzi disabili, dei disagi e delle difficoltà dei loro genitori, che non sono disposti ad accettare, per i loro figli, una "struttura speciale", ma che deve avere come scopo, quello di svolgere una funzione socio-educativa sul singolo individuo, mirata a recuperare le capacità fisiche ed intellettuali residue per migliorarne il livello interrelazionale e d'inserimento sociale. Un Centro per offrire un supporto educativo e formativo ai ragazzi in età adolescenziale, in situazione di disabilità, di grado grave. Per sostenerne lo sviluppo psichico, le positività scolastiche ed il corretto inserimento nella famiglia e possibilmente nel mondo del lavoro.

Un Centro Diurno ubicato su questo territorio risponde finalmente a questa urgenza che per un lungo arco di tempo è ricaduta completamente sulla famiglia, costretta ad affrontare disagi intensi per trovare una risposta ai bisogni sociali e sanitari dei propri figli.

I disabili che hanno concluso l'obbligo scolastico, le loro famiglie già così provate dalla sorte, hanno diritto a risposte concrete. La stessa unità di riabilitazione della ASL spesso ha sofferto di forti contrazioni nel numero di persone in servizio, tanto da non poter assicurare l'erogazione delle prestazioni riabilitative per l'età evolutiva. Anche in questa circostanza sempre le famiglie hanno dovuto fronteggiare l'emergenza, rivolgendosi ai Centri convenzionati a volte molto distanti dal territorio.

Questo Centro Diurno è una prima risposta, anche se insufficiente, ma resta un evento eccezionale, almeno per questo Territorio. Un progetto che finalmente si realizza e prende corpo, un progetto per il recupero ad una vita normale per il disabile grave e medio grave, nel nostro Territorio.

Mi pare doveroso a questo punto descrivere il percorso di questo progetto, dalla nascita:protocollo di intesa (11/11/1999) tra la provincia di Roma, i Comuni di Pomezia (capo fila), Nettuno, Anzio ed Ardea e la ASL RM H e l'accordo di programma promosso dall'ex sindaco Dr. Maurizio Aureli per il Comune di Pomezia e la ASL RM H per la ISTITUZIONE DI UN CENTRO DIURNO PER DISABILI GRAVI, vista la deliberazione del consiglio Regionale n. 547 del 14/07/99, con la quale sono stati programmati i servizi di aiuto personale ai portatori di handicap di particolare gravità di cui all'art. 39 comma secondo lettere L bis e L ter della legge 104/92 n. 104 come modificato dall'art. 1 della legge 21/05/98 n. 162 e la ns. delibera comunale n.28 dell'11/11/99, predisposta a quella data, dai nostri Servizi Sociali, su direttiva dell'ex Assessore Iginia Marotta.

Sono previsti interventi integrati assistenziali educativi/ rieducativi/ abilitativi e riabilitativi; sostegno e coinvolgimento della famiglia nell'opera socio-educativa per evitare l'istituzionalizzazione del disabile; integrazione del disabile nell'ambiente esterno.

Per la realizzazione di tali finalità, verranno assicurate: l'ospitalità diurna, l'accudire della persona, il servizio mensa. Inoltre:

 

1) Attività di osservazione e orientamento mirate all'educazione del soggetto all'autonomia personale, come al mantenimento nell'utente delle capacità psichiche, sensoriali, motorie e manuali residue. Miglioramento e sviluppo delle competenze linguistiche logico operative, critiche, estetiche, motorie e delle abilità manuali.

2) Inserimento degli utenti nel contesto territoriale e creazione di programmi individualizzati con obiettivi a breve e lungo termine, in collaborazione con i servizi territoriali.

3) Creazione di rapporti di gruppo con osservazione e verifica delle dinamiche relazionali.

E' previsto inoltre il servizio di trasporto a domicilio dell'utente alla struttura e viceversa, limitatamente a quei casi che ne necessitano.

Per la realizzazione di tutte queste finalità, il Centro si avvarrà di attività occupazionali da organizzare mediante lavoro a piccoli gruppi che metteranno il disabile in situazione di apprendimento specifica atta a favorire una crescita sul piano cognitivo, estetico, creativo e manuale. Al tempo stesso tali attività dovranno rappresentare i canali attraverso i quali si dovranno instaurare e/o consolidare i rapporti interrelazionali sia dentro la struttura, (nel rapporto con i compagni, operatori, ecc..) sia all'esterno di essa.

Particolare risalto sarà dato a quelle attività occupazionali che potranno rappresentare idonea premessa per un inserimento sociale di comunità.

L'utenza, quali caratteristiche e quali bisogni

Soggetti (n. 15) in età superiore ai 18 anni, con handicap di rilevante entità di tipo psico fisico, fisico, sensoriale, accertato ai sensi della L.104/92 art. 4, che avranno assolto l'obbligo scolastico per i quali non è possibile, per le condizioni del soggetto o per la mancanza di risposte in ambito territoriale, altra forma di inserimento sociale. Con la necessità di sviluppare rapporti socio relazionali per mantenere e/o migliorare le proprie capacità residue e aumentare l'autonomia personale, in un contesto di relazioni più o meno complesse con l'ambiente che li circonda. Ed infine:

- Laboratorio per le attività manuali, con le proprie caratteristiche di funzionalità ed attrezzature necessarie in relazione alla specificità del laboratorio stesso e nel rispetto della normativa vigente.

- Spazio per la socializzazione ed attività creative e ludico formative.

- Multimedialità: il computer, viene oggi considerato , un ausilio indispensabile per il raggiungimento di una maggiore autonomia per il disabile, gli facilita il gioco, l’apprendimento, la scrittura e la comunicazione, oltre a quello della sostituzione di una funzione come il movimento, la voce, la vista.

Il Centro Diurno organizzerà le proprie attività in 7 ore giornaliere: dalle ore 8,30 alle 15,30. Dal lunedì al venerdì.

Il personale specialistico sarà composto da 1 educatore professionale, 2 operatori sociali (assistenti domiciliari, maestri d'arte ecc.) di competenza dell'ente locale e 2 operatori a carico della ASL con competenze nel campo della riabilitazione. Il servizio potrà avvalersi della consulenza di specialisti della ASL: Neuropsichiatria, fisiatria, psicologo ecc.

…. La casa e la scuola non sono i soli ambienti di vita dei giovani con deficit, Il loro mondo come quello dei loro coetanei si estende a tutti gli spazi extradomestici ed extrascolastici nei quali poter giocare, svolgere attività formative ed espressive, relazionarsi con gli altri, vivere esperienze culturali sociali e ricreative. Il processo di riabilitazione di un giovane con handicap, non si esaurisce solo con il recupero delle abilità lese, ma è costituito da tutti gli stimoli e le relazioni che gli permettono e favoriscono il processo di crescita globale; e qui, direi entra in gioco il Territorio, parlo di quello con la T maiuscola.

Incontri periodici per sensibilizzare la comunità locale sulle specifiche problematiche della disabilità; Mostre e ogni altro tipo di manifestazione per far conoscere le attività svolte all'interno del Centro. Educazione alla fruizione di strutture e servizi presenti sul territorio, l'inserimento degli utenti in iniziative culturali, sportive , di tempo libero del Territorio.

Il rispetto di questi principi, il rispetto di queste finalità, questo si chiede al Comitato di Gestione del Centro che dovrà essere formato da rappresentanti delle famiglie, dell'Ente locale, dei lavoratori e dal responsabile della struttura.

Rolando Alberto Borzetti


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