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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Il nostro welfare locale

 

Che qualcosa stia cambiando, nei Comuni di Ardea e Pomezia, in quest'ultimo periodo dell'anno, lo si percepisce da alcuni atti amministrativi in via di approvazione, in particolare per il welfare locale.

Un atto importante è sicuramente l'atto sottoscritto il 19 novembre c.a.; mi riferisco all'accordo di programma sottoscritto dal Sindaco Roberta Ucci di Ardea, dal Dr. Antonio D'Acunto, in qualità di Commissario Straordinario di Pomezia e dal Dr. Cesare Azzolini in qualità di Direttore Generale , per l'integrazione dei servizi sociali e sanitari, secondo le linee guida emanate dalla nostra Regione Lazio, che assegna ai nostri Comuni i compiti e la gestione di tutti i servizi e gli interventi, così come stabilito dalla Legge quadro, n. 328 dell'8 novembre 2000. Il principio di questa legge, insieme al decreto legislativo 229/99 con il relativo atto di indirizzo e coordinamento sull'integrazione sanitaria, hanno un filo conduttore comune che è il principio dell'integrazione tra prestazioni sociali e sanitarie. Prestazioni in cui è difficile distinguere l'incidenza sulla salute degli interventi sociali rispetto a quelli sanitari. Anzi la salute psicofisica è meglio garantita dall'intreccio dei due tipi di interventi.

 

Ma vediamo prima quali, i punti, di questo accordo, che pongono le basi per la progettualità e l'operatività in sede locale per l'attuazione di questa direttiva.

 

All'art. 1, ci sono le finalità:

a) La gestione integrata dei servizi sociali e sanitari nell'ambito di questo Distretto ASL RM H, secondo quanto previsto nel Primo Piano socio assistenziale della Regione Lazio;

b) L'istituzione del Comitato di coordinamento per l'accordo di programma;

c) L'attivazione degli strumenti per la realizzazione delle azioni integrate e l'introduzione di strumenti per il controllo della loro attivazione.

 

All'art. 2 l'ambito dell’integrazione (Distretto H4 Pomezia-Ardea) e la gestione delle iniziative e progetti, per la promozione del benessere e della salute, compresa la prevenzione, direttamente o in convenzione con altri soggetti (Ass. di Volontariato, Coop. per la promozione sociale, ecc.).

 

All'art. 3, specifica quali sono i membri del Comitato di coordinamento dell'accordo di programma:

- N. 1 delegato Sindaco, 1 funzionario responsabile;

- N. 2 membri eletti dai Sindaci dei Comuni o i loro delegati

- N. 1 rappresentante dell'azienda sanitaria di cui uno è il direttore generale o il suo delegato.

La funzionalità di questo organismo.

 

All'art. 4, punti a), b), c), d) le funzioni di questo Comitato; all'e) affida a questo organo il compito di determinare gli oneri di partecipazione finanziaria dei Comuni, alla percentuale del loro utilizzo dei servizi e ai diversi finanziamenti percepiti dagli stessi Comuni per i singoli interventi. Altre funzioni, ai rimanenti punti.

 

All'art. 5 : assemblea dell'accordo di programma. Facoltà che ha il Comitato per convocare l'Assemblea ogni sei mesi.

 

All'art. 6, la Conferenza Pubblica, e cito testualmente:

Dopo l'approvazione da parte dell'assemblea il rapporto ed il documento programmatico vengono illustrati in una conferenza pubblica alle forze sociali, all'associazionismo, alle organizzazioni sociali, ed ai cittadini interessati di tutti i Comuni del Distretto. Della convocazione della Conferenza viene data adeguata pubblicità in ogni Comune ed in ogni struttura sanitaria del distretto.

 

All'art. 8 : il riferimento al documento programmatico annuale, che è predisposto da questo Comitato e viene redatto in base alla conoscenza dello stato della rete dei servizi riferiti alle diverse aree di intervento, e deve:

a) individuare le priorità degli interventi per il riequilibrio territoriale dei servizi sociali e sanitari, dei criteri da utilizzare in relazione alla consistenza delle risorse umane e materiali esistenti, nonché al budget utilizzabile per i vari servizi;

b) definire il modello organizzativo

c) definire le modalità di aggiornamento del personale in base ai servizi integrare da attuare,

d) può promuovere e realizzare sperimentazioni in ordine alle tipologie di risposta e di modelli organizzativi da attivare;

e) determinare le risorse finanziarie, di personale ed organizzative che possono concorrere al proseguimento degli obiettivi,

f) determinare i criteri di compensazione in rete del carico in eccesso o in difetto di assistiti.

 

All'art. 8 : costituzione dell'Ufficio di coordinamento per le attività sociali e sanitarie territoriali, di cui fanno parte due referenti per i servizi sociali comunali, uno per ciascun comune del Distretto, ed un referente per i servizi della ASL, ed un coordinatore nominato dal Collegio dell'Accordo di Programma.

Al punto a) viene stabilito che questo Ufficio di coordinamento, riferisca periodicamente al Comitato dell'Accordo di programma sullo stato dei servizi

Ai punti b), c) , viene stabilito che questo Ufficio, dopo l'elaborazione dei piani di lavoro e di sviluppo dei servizi, li dovrà sottoporre al Comitato per l'approvazione e dovrà supportare il Comitato nell'attuazione degli indirizzi politico-amministrativi dell'Accordo di Programma, e in altre funzioni.

 

All'art. 9, la contabilità.

 

All'art. 10: viene stabilito che il personale che opererà all'interno del coordinamento manterrà la stessa la qualifica funzionale dell'Ente di appartenenza.

Si prevede poi, per l'espletamento dei servizi, l'assunzione di figure professionali a tempo determinato, da parte del comune capofila.

Infine all'art. 11, la durata dell'accordo che è stabilita in 3 anni.

Qual è l'importanza di questo accordo?

E' inutile dire che è enorme, ma voglio citarne due:

1) la necessità di rispondere ai bisogni multiformi, di natura fisica, psichica, sociale e relazionale. L'integrazione costituisce un obiettivo strategico per garantire un'adeguata risposta ai bisogni degli utenti. L'approccio integrato nel sistema dei servizi alla persona richiede nell'attuale contesto, da un lato un suo rilancio sul piano politico- culturale e dall'altro l'individuazione di nuovi e più precisi strumenti che favoriscono l'integrazione, che non deve intendersi come la sommatoria di prestazioni erogate da servizi diversi, ma è soprattutto garantita da un approccio integrato ai problemi che pervengono ai servizi alla persona e da una modalità di lavoro integrato e corresponsabile. Le persone che accedono ai servizi alla persona non necessitano solo di prestazioni ma di "prese in carico" integrate.

2) L'assunzione di una "strategia di cambiamento" non si realizza solo attraverso l'approvazione e l'applicazione delle recenti normative di riforma ma soprattutto attraverso il "governo" di un difficile processo di cambiamento dei principi, dei criteri, dei metodi e degli interventi nei servizi alla persona. In un contesto come l'attuale, caratterizzato da risorse limitate, bisogni complessi soggetti istituzionali diversi occorre che, attraverso una programmazione zonale siano individuati, coinvolgendo i principali attori presenti nel nostro territorio, obiettivi, scelte strategiche e modalità per garantire coerenti risposte integrate ai bisogni degli utenti.

Ma questo della programmazione zonale, è un altro discorso. Auguriamoci che questo accordo, che non credo sia stato facile farlo, sia uno strumento adeguato affinché sia garantito a tutti, l'accesso ai servizi.

Rolando Alberto Borzetti


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