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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Indagine nelle regioni italiane. Monteverde (Nuovo Welfare): ''Rovesciati i luoghi comuni: gli italiani dicono no allo smantellamento del sistema sociale''

Quale Welfare per l'Italia delle Regioni?

E’ la domanda, e il titolo, dell’indagine condotta dall’Associazione Nuovo Welfare su 20mila cittadini. L’organizzazione, con questo lavoro, ha voluto contribuire “all’opera di ridefinizione non solo della nuova mappa dei bisogni e delle aspettative, ma anche del concetto stesso di welfare, declinato con i caratteri della società moderna”.


Dall’indagine, condotta a campione in tutte le regioni italiane, emergono non solo le criticità del sistema ma anche gli indirizzi politici più generali della società. Con una particolarità: non sono gli esperti del settore ad esprimere le valutazioni ma i cittadini. E quello che ne emerge è un quadro del tutto nuovo, che sembra rovesciare luoghi comuni e altrettanto comuni rappresentazioni, disegnando un’Italia delle regioni che esprime una nuova voglia di sociale.


Afferma a tal proposito Emiliano Monteverde, presidente dell’associazione Nuovo Welfare: “Abbiamo voluto promuovere la più grande indagine di opinione sul welfare realizzata nel nostro Paese. Il risultato dell’inchiesta è straordinario. Rovescia luoghi comuni rendendo palese una inaspettata voglia di sociale, un bisogno di servizi pubblici finora inespresso”.
Continua Monteverde: “Non c’è nessuna stanchezza e nessun desiderio di smantellamento da parte dei cittadini, i quali sono affezionati al nostro sistema di protezione sociale, lo apprezzano, lo condividono nella sua impostazione, certamente ne criticano inefficienze e iniquità ma sono disposti a sostenerlo e a farsene carico anche attraverso le tasse. Gli italiani – continua – sono consapevoli della funzione del proprio contributo fiscale per finanziare il sistema pubblico e credono nel sistema dei servizi alla persona, in quello sanitario e in quello scolastico. I messaggi sono chiari e vengono, al contrario di come si potrebbe pensare, dalla parte che potremmo definire più dinamica della società: dai giovani e dalle nuove figure professionali.

 

Questa chiave di lettura mette in discussione tutta ‘l’ideologia della modernità’ come alternativa ai sistemi di protezione sociale e soprattutto come obiettivo della parte dinamica della società frenata dai modelli del passato. Pubblico è una parola che i cittadini stanno rivalutando, che sanno e vogliono reinterpretare. Fare pubblico è la nuova sfida della politica. Il compito dello Stato, oggi, è di rendere il welfare più moderno, più giusto, più includente. Riconoscendo e valorizzando le forme di organizzazione dei cittadini, la cittadinanza attiva, il volontariato, il privato sociale, senza rinunciare al proprio ruolo di promotore e di controllore dell’intervento sociale. Crediamo che questo lavoro possa fornire un contributo originale al dibattito intorno alla riforma del welfare”.

 

 

 

Indagine dell'Associazione Nuovo Welfare - Anno 2003
QUALE WELFARE PER L'ITALIA DELLE REGIONI
Percentuale della soddisfazione rispetto al tenore di vita

Regioni

Molto/abbastanza soddisfatto (v.%)

Poco/per nulla soddisfatto (v.%)

Non indica (v.%)

Piemonte

84

16

-

Valle d'Aosta

93

7

-

Lombardia

85

13

2

Liguria

81

17

2

Trentino A. Adige

90

10

-

Veneto

84

15

1

Friuli V. Giulia

84

16

-

Emilia Romagna

88

11

1

Toscana

90

10

-

Umbria

87

13

-

Marche

84

15

1

Lazio

78

21

1

Abruzzo

79

18

3

Molise

79

21

-

Campania

75

24

1

Puglia

76

23

-

Basilicata

77

23

-

Calabria

63

36

1

Sicilia

75

23

2

Sardegna

73

24

3

ITALIA

81

18

1

Fonte: Associazione Nuovo Welfare, Febbraio-Marzo 2003  

 

Indagine dell'Associazione Nuovo Welfare - Anno 2003
QUALE WELFARE PER L'ITALIA DELLE REGIONI
"In questo periodo si parla molto, e non solo in Italia, di riforma dello stato sociale (cioè di welfare). 
A suo avviso quando si parla di politiche sociali e di welfare a cosa ci si riferisce?" 

 

valori %

La sanità

27

La scuola

15

Il lavoro

12

Le pensioni, la previdenza

9

L'assistenza agli anziani

7

I supporti a chi vive un disagio economico

5

Gli aiuti e supporti per handicap

4

L'assistenza ai malati

4

Le strutture di supporto alle famiglie

3

L'Università

2

La formazione professionale

2

La cura e la tutela dell'ambiente

2

La sicurezza personale

2

Le iniziative culturali

1

Lo spot e il tempo libero

1

I trasporti

1

Altro

8

Non indica

55

 

 

Gli italiani dicono ''sì'' alle politiche sociali e sono disposti a pagare più tasse (64%). L'80% vuole un servizio sanitario pubblico.

 

L'indagine "Quale welfare per l'Italia delle regioni", promossa dall'associazione Nuovo Welfare e da Unicab, ha avuto come riferimento 20mila cittadini, facenti parte della popolazione elettorale residente nelle regioni italiane. I contatti sono avvenuti tramite questionari strutturati, proposti dal 3 febbraio al 10 marzo di quest’anno.


Qualche dato. L’81% dei contattati si dice molto o abbastanza soddisfatto del proprio tenore di vita, mentre poco o per nulla soddisfatto si dice il 18% delle persone. Tra i più soddisfatti gli abitanti della Val D’Aosta (93%), del Trentino Alto Adige e della Toscana (90%), dell’Emilia Romagna (88%). Tra i meno soddisfatti, invece, i residenti nel Lazio (21%) e in molte regioni del Sud: Calabria (36%), Campania e Sardegna (24%), Basilicata e Sicilia (23%).
Riguardo alla riforma dello stato sociale, per il 27% quando si parla di questo argomento si fa riferimento principalmente alla sanità (27%), alla scuola (15%), al lavoro (12%), a pensioni e previdenza (9%), all’assistenza degli anziani (7%).

Quanto alla pressione fiscale in Italia, per il 75% degli intervistati è necessario non tagliare la parte dei finanziamenti destinata alle politiche sociali, mentre solo il 14% afferma che il taglio va effettuato. In questo caso, i più decisi difensori delle politiche sociali sono in Toscana (80%), Liguria e Lazio (78%), Valle d’Aosta, Veneto e Umbria (77%). Tra i propensi a tagliare i finanziamenti, invece, emerge il 19% del Trentino Alto Adige, il 18% della Sardegna, il 17% della Calabria e il 16% di Piemonte, Abruzzo, Campania e Basilicata.


Ed ancora: per il 38% degli italiani il proprio tenore di vita migliorerà in futuro, mentre per il 21% rimarrà uguale. Per il 24%, infine, il tenore di vita è destinato a peggiorare. In questo caso gli ottimisti sono principalmente in Sardegna (45%), Calabria e Campania (44%), Basilicata (43%), Trentino, Valle d’Aosta, Lazio e Sicilia (40%). Alto numero di pessimisti, invece, in Umbria (29%), Emilia Romagna, Toscana e Lombardia (28%).


In generale, per il 64% degli italiani contattati è meglio pagare più tasse ed avere più servizi, a fronte di un 22% che la pensa al contrario. I più convinti assertori della tesi ‘più tasse, più servizi’ sono le persone tra i 35 e i 54 anni, prevalentemente maschi. Inoltre, per l’80% il servizio sanitario deve essere fondamentalmente pubblico e gestito dalle regioni (Per il 14%, invece, le regioni devono soltanto avere una funzione di controllo e programmazione del servizio, con una gestione affidata fondamentalmente ai privati). In questo caso, a favore del servizio sanitario pubblico e gestito dalle regioni vi sono gli abitanti del Centro e del Sud (81%), e in prevalenza si tratta di persone giovanissime (18-34 anni).

 

Veniamo al coinvolgimento del non profit nelle politiche sociali. Per il 65% è necessario che le associazioni di volontariato siano coinvolte, mentre per il 26% le decisioni devono essere prese unicamente dagli assessori competenti.

 

Indagine dell'Associazione Nuovo Welfare - Anno 2003
QUALE WELFARE PER L'ITALIA DELLE REGIONI
"I tagli alle politiche sociali"

Regioni

Bisogna tagliare anche la parte dei finanziamenti destinata alle politiche sociali
(v.%)

Non tagliare la parte dei finanziamenti destinata alle politiche sociali
(v.%)

Non indica
(v.%)

Piemonte

16

75

9

Valle d'Aosta

9

77

14

Lombardia

12

75

13

Liguria

13

78

9

Trentino A. Adige

19

72

9

Veneto

12

77

11

Friuli V. Giulia

14

73

13

Emilia Romagna

15

75

10

Toscana

10

80

10

Umbria

11

77

12

Marche

12

73

15

Lazio

14

78

8

Abruzzo

16

73

11

Molise

14

76

10

Campania

16

72

12

Puglia

15

73

12

Basilicata

16

71

13

Calabria

17

67

16

Sicilia

13

75

12

Sardegna

18

72

10

ITALIA

14

75

11

Fonte: Associazione Nuovo Welfare, Febbraio - Marzo 2003  

Nelle prossime settimane uscirà la nuova ricerca promossa dall'Associazione Nuovo Welfare e da Unicab con la Avverbi Edizioni.

Nuovo Welfare Associazione

Indirizzo:Piazza di Pietra 26 - 00186  - Roma (RM) Tel: 06/69923377, Fax E-mail:info@nuovowelfare.it, responsabile:Emiliano Monteverde

http://www.nuovowelfare.it

Si propone di studiare i nuovi bisogni determinati dalle trasformazioni economiche, politiche e sociali. L’obiettivo è quello di fornire indagini e proposte, studiando, a livello locale e nazionale, i mutamenti al fine di promuovere e valorizzare proposte innovative di protezione sociale a partire dalle esperienze comunemente definite di "welfare mix". L’associazione avvia ricerche sul campo, monitoraggio dei bisogni e dello stato applicativo delle leggi, promuove un approccio ed una cultura del sociale costruendo percorsi di studio e di formazione/informazione, e attivando competenze diffuse sul territorio.


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