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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Lazio, al via 99 corsi di formazione professionale

 

Grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo, inizieranno entro settembre i corsi di formazione professionale della Regione Lazio. Interventi formativi per un importo pari a circa 8 milioni di euro, destinati alle persone con disabilità e non solo.

 

Saranno avviati entro settembre i 99 corsi di formazione professionale per i quali la Regione Lazio ha stanziato risorse del Fondo sociale europeo (Fse) per un importo pari a circa 8 milioni di euro.

Si tratta, nello specifico, di interventi formativi destinati alle persone con disabilità fisiche o psichiche, ma non solo. Potranno usufruire dei corsi - finalizzati all’inserimento o al reinserimento lavorativo - anche immigrati extracomunitari, detenuti, persone sieropositive, tossicodipendenti, persone appartenenti a minoranze etniche o economicamente svantaggiate.

 

Le azioni formative previste riguarderanno figure professionali al passo con le esigenze dell'attuale sistema sociale e occupazionale, investendo metodologie innovative e ancora poco utilizzate come il telelavoro, ma anche settori qualificanti come l'informatica, i servizi educativi sociali e sanitari, la floricoltura".

 

Il finanziamento stanziato è stato suddiviso tra le cinque province del Lazio: 796.219 euro per la provincia di Frosinone; 828.055 per quella di Latina; 238.777 per quella di Rieti; 550.850 per quella di Viterbo e, infine, 5.584.881 euro per la provincia di Roma.

Inoltre, è stata già approvata la graduatoria degli enti - comuni, università, istituti di formazione e imprese cooperative - che presenteranno i progetti formativi.

 

(da Superabile)

 

 

Azioni finanziabili con il FSE

 

Per il perseguimento dei suoi obiettivi, il FSE finanzia tanto azioni dirette specificamente ai singoli, quanto azioni volte ad intervenire in modo strutturale per il miglioramento dei sistemi dell'istruzione e della formazione professionale e per un miglior funzionamento del mercato del lavoro. A titolo esemplificativo, il FSE può contribuire al finanziamento di attività quali [1]:

  • istruzione e formazione professionale ("attività formative, ma anche orientamento e consulenza: dalla formazione di base all'apprendistato, dalla riabilitazione professionale al perfezionamento professionale continuo");
  • aiuti all'occupazione ed al lavoro autonomo;
  • formazione post-laurea e formazione di dirigenti e tecnici nel settore ricerca, scienza e sviluppo tecnologico;
  • sviluppo di nuove fonti di occupazione (anche nel settore dell'imprenditoria sociale);
  • formazione degli insegnanti, dei formatori e del personale;
  • definizione di strumenti e modalità per il miglioramento dell'accesso dei lavoratori alla formazione e all'acquisizione di qualifiche;
  • ammodernamento e miglioramento dell'efficienza dei servizi di collocamento;
  • sviluppo dei legami tra il mondo del lavoro e gli istituti di formazione, istruzione e ricerca;
  • creazione e sviluppo di sistemi di analisi delle tendenze del mercato del lavoro;
  • prestazione di servizi ai destinatari delle azioni cofinanziate (ad esempio fornitura di servizi e strutture per l'assistenza ai familiari);
  • misure di approccio socio-pedagogico volte ad agevolare un approccio integrato di inserimento nel mercato del lavoro;
  • sensibilizzazione, informazione e pubblicità;
  • studi, progetti pilota e scambi di esperienze.

 

 [1]  Art.4, Regolamento (CE) 1784/1999.

 

Obiettivi delle azioni finanziate dal FSE

 

 In sintesi, le azioni finanziate dal FSE sono dirette a:[1]

  • combattere e prevenire la disoccupazione;
  • evitare la disoccupazione di lunga durata e facilitare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro;
  • sostenere l'inserimento professionale dei giovani e di coloro che si reinseriscono nel mercato del lavoro dopo un periodo di assenza;
  • promuovere le pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione verso le persone che rischiano l'esclusione sociale;
  • promuovere e migliorare la formazione professionale, l'istruzione e l'orientamento;
  • promuovere le politiche di formazione permanente;
  • facilitare e migliorare l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro;
  • migliorare e mantenere l'occupabilità dei lavoratori;
  • sostenere la mobilità professionale;
  • promuovere e sostenere lo sviluppo di una manodopera competente, qualificata ed adattabile;
  • promuovere l'innovazione e l'adattabilità nell'organizzazione del lavoro;
  • promuovere lo sviluppo dello spirito imprenditoriale e di condizioni facilitanti la creazione di lavoro;
  • promuovere il rafforzamento del potenziale umano nei campi della ricerca, della scienza e della tecnologia.
  • migliorare l'accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

 

In tutti questi campi, inoltre, il FSE promuove, in modo trasversale, le politiche di sviluppo locale, lo sviluppo della società dell'informazione e il rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne.

 


 

 

[1] Art.3 Regolamento (CE) 1784/1999.

 

 

Destinatari delle azioni di Fondo Sociale Europeo

 Le azioni del FSE sono rivolte in generale a tutti i cittadini dell'Unione Europea, ma la maggior parte degli interventi è tuttavia indirizzata a categorie specifiche di destinatari, quali, in particolare[1]:

  • disoccupati di lunga durata o esposti al rischio di disoccupazione di lunga durata. I disoccupati di lunga durata sono persone prive di impiego da più di un anno, oppure persone rimaste senza impiego per un periodo inferiore ma sottoposte al rischio di disoccupazione di lunga durata (persone di età matura, portatori di handicap fisico o sociale, persone prive di competenze adeguate, disoccupati senza titolo di studio o con titolo di studio inadeguato...);
  • giovani in cerca di prima occupazione. In questo ambito sono compresi tutti i giovani che non hanno mai esercitato un'attività lavorativa vera e propria. Le situazioni individuali possono essere estremamente differenziate. Il FSE si occupa dei giovani che non hanno terminato il proprio percorso scolastico (drop-out), degli allievi della scuola secondaria superiore, di giovani con qualifica, di universitari e neolaureati, di apprendisti e persone assunte con contratto di formazione lavoro;
  • persone svantaggiate. In questo ambito sono compresi coloro che, occupati e non, rischiano l'emarginazione dal mercato del lavoro e l'emarginazione sociale (persone che soffrono di handicap fisico o sociale; immigrati extracomunitari, disabili, tossicodipendenti ed ex-tossicodipendenti, detenuti ed ex-detenuti…);  
  • donne. Le donne, nonostante i progressi registrati nell'ultimo decennio, incontrano tutt'oggi difficoltà nell'inserimento o nel reinserimento nel mercato del lavoro. A ciò si aggiunge la difficoltà di conciliare la vita lavorativa con le esigenze della vita familiare, difficoltà spesso collegata alla carenza di infrastrutture. Il FSE finanzia, quindi, interventi specificamente rivolti alle donne, e particolarmente alle donne in possesso di un diploma difficilmente spendibile, a quelle che vogliono inserirsi in settori in cui sono poco rappresentate, o che vogliono reinserirsi nel mercato del lavoro dopo un periodo di prolungata assenza.

 


 

[1]   Regolamento (CE) 1784/1999

 


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