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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

 

-         Al Ministro del MIUR

Letizia Moratti

 

-         Alla Direttrice U.S.R.

Lucrezia Stellacci

 

-         All’Assessore Scuola, Formazione Professionale,Pari Opportunità

Regione Emilia-Romagna

Mariangela Bastico

 

-         Al Dirigente C.S.A.

Vincenzo Viglione

 

-         All’Assessore alla P.I. Provincia di Ferrara

Rita Cinti Luciani

 

-         All’Assessore alla P.I. Comune di Ferrara

Alessandra Chiappini

 

 E p/c

            

-         Alla Redazione de “Il Resto del Carlino

 

-         Alla Redazione de “La Nuova Ferrara

 

-         Alla Redazione di “Telestense”

 

 

 

 

           In qualità di insegnanti e di genitori  di alcuni Istituti Superiori  del Comune di Ferrara, sentiamo il dovere di aggiungere le nostre pur deboli voci al coro di proteste che già da tempo si sta levando e che ultimamente ha raggiunto toni di particolare rilievo; ci riferiamo alla continua riduzione nelle scuole di ogni grado delle ore svolte dall’insegnante di sostegno.

              Ci rendiamo perfettamente conto di quanto facile sia archiviare questo argomento come un altro capitolo dell’eterno lamento di una categoria di lavoratori contro l’Amministrazione che la governa, ma noi siamo sinceramente convinti che tale politica di risparmio oltre a nuocere al diversamente abile, che ha il diritto di trovare nella scuola un luogo in cui professionisti fanno il massimo per individuare e valorizzare quelle capacità che sono nelle sue potenzialità,  nuoce anche a quelle famiglie il cui figlio fortunatamente non ha bisogno di  alcuna forma di integrazione, ma che in seguito al sacrosanto inserimento di un diversamente abile nella loro classe, assistono, in assenza di adeguate forme di didattica, al peggioramento del servizio che l’insegnante curricolare dovrebbe rendere al resto della classe.

          Negli istituti professionali  l’inserimento di allievi portatori di handicap è molto frequente e non è un mistero il fatto che per molti di essi trovarsi a contatto con gli altri compagni costituisca nella totalità dei casi uno stimolo che ha dato risultati di cui le scuole Italiane vanno fiere anche all’estero. Di converso negli ultimi anni, il sempre maggiore inserimento di ragazzi con difficoltà è andato di pari passo con la riduzione delle ore agli insegnanti di sostegno e del loro numero in assoluto; in questo modo il destino della scuola nei riguardi dell’allievo diversamente abile è  destinato a divenire  sempre più quello di un cronicario che in nome di un bieco pietismo lo condannerà a vegetare in attesa di passare al successivo parcheggio.

         La nostra viva speranza è che  tutti possano conoscere lo stato delle cose,  che anche dai genitori e non solo dagli insegnanti venga una parola di protesta, tanto più vibrante sopratutto  alla luce delle ultime notizie che hanno visto alcune Amministrazioni Scolastiche condannate dai Tribunali per aver ridotto il sostegno ai loro allievi e che in conclusione,  la logica del risparmio non riduca la scuola nelle condizioni che tristemente  stiamo verificando.

          Attendiamo di conoscere quali determinazioni si intendano assumere in presenza di una situazione di bisogno quale quella che abbiamo denunciato.

 

Un gruppo di docenti e di genitori di Ferrara

 

 


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