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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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La ricerca di ''Nessun luogo è lontano''

 

''Il Pane di grano, il pane dei diritti'', si apre domani il meeting internazionale sull’integrazione

 

Da giovedì 12 a domenica 15 settembre l’Associazione “Nessun luogo è lontano" in collaborazione con i Missionari Scalabriniani, la Caritas diocesana di Roma e il Comune di Frascati, organizza a Frascati il V Meeting Internazionale sull'Integrazione "Il pane di grano, il pane dei diritti". Oggi la conferenza stampa per presentare l’iniziativa, alla presenza del Ministro per i Rapporti con il Parlamento On. Carlo Giovanardi, dal Presidente dell'Associazione Nessun luogo è lontano Fabrizio Molina, dal Direttore della Caritas di Roma Mons. Guerino Di Tora, dal Superiore per l'Europa degli Scalabriniani Padre Beniamino Rossi e dal Sindaco di Frascati Francesco Paolo Posa. Ci sarà anche storico africano ed accademico di Francia Joseph Ki-Zerbo, che sarà uno dei relatori del meeting nei prossimi giorni.


Il Meeting è quest’anno ai problemi dell'Africa e vede riuniti in questi quattro giorni di riflessioni e confronto esperti della società civile, del mondo del volontariato, dell'università e della politica per una riflessione qualificata su tutti gli aspetti dei fenomeni migratori. Tra i partecipanti Joseph Ki-Zerbo, Rita Borsellino, Olga D'Antona e il giornalista Jean Leonard Touadi. “Quest'anno abbiamo scelto di affrontare il tema dei diritti non producendo una lunga carta dei diritti sottratti, negati, affievoliti - ha sottolineato Fabrizio Molina, Presidente dell'Associazione Nessun luogo è lontano - ma scegliendo di far parlare l'Africa come simbolo di tutti gli appuntamenti mancati con il diritto e i diritti. L'Africa incombe su di noi come la cattiva coscienza pesa per chi ha sbagliato con colpa e perseverato nell'errore".


Conferenze e tavole rotonde sui diritti umani si susseguiranno a Villa Campitelli nei prossimi giorni, mentre il Parco di Villa Torlonia ospiterà un nutrito calendario di mostre, spettacoli e concerti, aperto dal recital "Giurodidirelavarietà" di Sabina Guzzanti. Nel corso del Meeting, oltre alla ricerca sull'immigrazione e lo sviluppo socio-economico ("Immigrazione e sviluppo socio-economico. Relazione tra produzione Pil e diritti sociali: storia di una crescita ineguale"), gli autori Monia Brufola ed Ezio Civitareale presenteranno anche due studi sulla legislazione in materia di immigrazione in Europa e negli Stati Uniti e sulla normativa italiana riguardante le organizzazioni del Terzo Settore.

 

Triplicato il contributo degli immigrati al Pil dal '95, ma non cresce di pari passo l'integrazione.

 

"Gli immigrati producono ricchezza ma ottengono in cambio briciole”. E’ questa la considerazione di fondo della ricerca - curata da Monia Brufola ed Ezio Civitareale per l’Associazione “Nessun luogo è lontano” - dedicata alla relazione tra produzione Pil e diritti sociale da cui emerge che dal 1995 è triplicato il contributo degli immigrati al Pil. Ma lo studio, dal titolo “Immigrazione e sviluppo socio-economico. Relazione tra produzione Pil e diritti sociali: storia di una crescita ineguale”, dimostra anche che, di contro, l’integrazione nella società italiana, misurata attraverso l’acquisizione di alcuni diritti fondamentali (alla famiglia, alla sanità e all’istruzione, il ruolo della donna ecc.) non è andato di pari passo, anzi risulta fortemente ineguale. Mentre infatti in questi ultimi anni il contributo alla produzione di ricchezza nazionale da parte dei lavoratori extracomunitari in Italia è passato dal valore di 25mila miliardi di vecchie lire stimato nel 1995 a quello di 73mila miliardi nel 2000, non altrettanto è avvenuto per le altre variabili, la cui crescita appare sensibilmente più lenta. La crescita del contributo al Pil, spiega lo studio, non dipende solo dall’aumento del numero degli stranieri che vivono in Italia, ma anche e soprattutto dalla loro produttività come dimostra il fatto che mentre l’incremento alla ricchezza nazionale è triplicato, nello stesso periodo il numero degli immigrati è quasi raddoppiato.

 
L’elenco dei diritti negati o solo parzialmente acquisiti comprende sanità (dove secondo lo studio permangono gravi situazioni di rischio e di disuguaglianza per la salute degli immigrati in alcuni ambiti specifici quali l’infortunistica sul lavoro, la maternità e l’infanzia, le situazioni sociali di degrado ed il numero di aborti è molto più elevato della media nazionale), istruzione (se infatti è vero che il diritto all’istruzione coinvolge sempre più i figli ed i minori immigrati, è sempre in misura meno che proporzionale alla ricchezza che gli stessi immigrati mettono a disposizione e lavoro femminile (il 46% dei lavoratori immigrati sono donne, spesso con elevata istruzione, che trovano impiego come collaboratrici domestiche o “badanti” ma in questo settore una persona su due è stimata in irregolare posizione contributiva).
Squilibrio anche nel rapporto con le rimesse: in dieci anni, la quota di risparmio che gli immigrati inviano ai loro parenti o congiunti all’estero è cresciuta del 1735%. Si tratta di un chiaro indice di integrazione non ancora definitiva (nonostante un lieve decremento avvenuto nel 2000), perché più la persona immigrata diventa stabile sul nostro territorio (in pratica, formando una famiglia), più il risparmio viene mantenuto in Italia per le necessità del nucleo familiare, mentre diminuisce quello spedito nel paese di origine. Ma, spiegano gli esperti, per fare in modo che sempre più famiglie straniere si formino nel nostro paese, e che il loro risparmio accresca ancor di più il contributo degli immigrati alla creazione di ricchezza nazionale, è fondamentale conferire anche a loro quell’insieme di diritti civili e sociali che consentano di stabilirsi in modo degno in Italia

 

Nel corso del V Meeting Internazionale sull’Integrazione, oltre alla ricerca sull'immigrazione e lo sviluppo socio-economico ("Immigrazione e sviluppo socio-economico. Relazione tra produzione Pil e diritti sociali: storia di una crescita ineguale"), gli autori Monia Brufola ed Ezio Civitareale presenteranno anche due studi sulla legislazione in materia di immigrazione in Europa e negli Stati Uniti e sulla normativa italiana riguardante le organizzazioni del Terzo Settore. Una sistematica raccolta di fonti normative comparate in materia che gli autori hanno realizzato per l’associazione “Nessun luogo è lontano”


L’opera di analisi e raffronto, spiega nella prefazione Fabrizio Ventura, “colma una lacuna soltanto in parte spiegabile con l’estrema fluidità della disciplina che, a livello comunitario e di singoli stati nazionali, tenta di regolare un fenomeno le cui dimensioni e la cui esatta fisionomia si sono andate progressivamente delineando nell’ultimo decennio del secolo scorso”.
“La materia – spiega Ventura - è ancora largamente in via di definizione e le soluzioni adottate, non soltanto in Italia, devono ritenersi in larga misura provvisorie, vuoi perché ancora condizionate da una visione prevalentemente emergenziale del problema (ed il largo spazio ovunque riservato alle misure di mera repressione ci sembra lo dimostri eloquentemente), vuoi soprattutto perché quasi per nulla coordinate con la più generale normazione di tutti i settori sui quali vengono ad incidere (mercato del lavoro e sviluppo, sanità ed istruzione, tutela della famiglia, scelte urbanistiche, politiche sociali, diritti di libertà e garanzie giurisdizionali ecc.)”.
Secondo i ricercatori dunque la mancata o insufficiente integrazione dei migranti nei paesi che li ospitano è una diretta conseguenza della mancata o insufficiente integrazione delle disposizioni che li riguardano nell’ordinamento complessivo di questi paesi. Da qui la scelta di offrire un quadro di riferimento dei provvedimenti adottati in taluni dei principali paesi occidentali che già da un’analisi più generale mostra una filosofia di fondo: più attenzione “ad arginare l’impatto del fenomeno, a limitarne le ricadute criminali ed a garantire una collocazione degli immigrati sul mercato del lavoro, che ad adottare le misure strutturali necessarie ad attrezzare i paesi di accoglienza alla costruzione di una società multietnica”.


La raccolta di fonti normative è accompagnata da una analisi delle politiche comunitarie in materia di immigrazione ed asilo, dove secondo gli studiosi “è ancora più evidente la rapida obsolescenza delle disposizioni e delle direttive, alcune pure molto recenti, adottate in via negoziale”. Lo testimoniano le numerose comunicazioni ancora in corso d’esame presso il Consiglio ed il Parlamento Europeo. Secondo ventura il lavoro che sarà presentato durante le giornate del meeting “è un utile punto di partenza per un confronto critico non già tra sistemi normativi definiti, ma tra esperienze in fieri, che non devono necessariamente giungere ad una assoluta omologazione, poiché i fenomeni migratori non hanno tratti identici in tutti i paesi interessati, ma che comunque richiedono, come è ormai universalmente riconosciuto, un più incisivo coordinamento almeno in aree politicamente omogenee, come sempre più tende a diventare l’Unione europea”.

Colf: il numero delle straniere
Anni 1993 - 1999 - Valori percentuali

Permesso di soggiorno e lavoro

1993

1999

Regolare

76,6

89,4

Irregolare

22,1

10,6

N.R.

100,0

100,0

 

Ripartizione geografica

 

Nazionalità - anno 1999

Italiana

Straniera

Nord Ovest

19,2

26,0

Nord Est

25,0

19,0

Centro

11,5

36,0

Sud e Isole

44,2

19,0

 

100,0

100,0

 

 

 

 

 

Permessi di soggiorno per sponsorizzazione (2001)
Prime 20 nazionalità e regioni di insediamento

Prime 20 nazionalità

PAESI

Sponsorizz.

%
verticali

%
femmine

Soggiorn.

%
spons./sogg. 

Tunisia

2.036

17,5

27,5

46.494

4,4

Marocco

1.874

16,1

3,0

158.094

1,2

Cina

1.484

12,8

20,3

56.566

2,6

Albania

953

8,2

44,7

144.120

0,7

Romania

657

5,6

24,9

75.377

0,9

Pakistan

513

4,4

52,2

18.624

2,8

Bangladesh

493

4,2

1,6

20.127

2,4

India

472

4,1

1,8

29.873

1,6

Sri Lanka

453

3,9

4,4

34.464

1,3

Perù

332

2,9

24,7

29.627

1,1

Filippine

310

2,7

53,3

64.215

0,5

Ucraina

265

2,3

58,7

10.769

2,5

Moldavia 

217

1,9

80,8

4.356

5,0

Polonia

170

1,5

70,0

30.658

0,6

Egitto

144

1,2

74,7

26.166

0,6

Ignota

107

0,9

1,4

10.873

1,0

Ecuador

104

0,9

19,6

10.074

1,0

Senegal

86

0,7

63,5

34.811

0,2

Ghana 

84

0,7

9,3

17.971

0,5

Brasile

70

0,6

26,2

18.776

0,4

Tot. 20 Paesi

10.824

93,1

26,4

842.035

1,3

Tot. generale

11.630

100,0

27,5

1.362.630

0,9

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Regioni di insediamento

 

REGIONI

SPONSORIZZAZIONI

 

 

numero

% verticali
(Italia=100)

Incid. sponsor 
su tot. soggiornanti

 

Piemonte

679

5,8

0,7

 

Valle D'Aosta

48

0,4

1,8

 

Lombardia

3.782

32,5

1,2

 

Trentino A. A.

257

2,2

0,8

 

Veneto

1.095

9,4

0,9

 

Friuli V. G.

91

0,8

0,2

 

Liguria

275

2,4

0,8

 

Emilia R.

2.460

21,2

1,9

 

Toscana

352

3,0

0,4

 

Umbria

228

2,0

0,9

 

Marche

270

2,3

0,7

 

Lazio

979

8,4

0,4

 

Abruzzo

48

0,4

0,3

 

Molise

5

0,0

0,2

 

Campania

216

1,9

0,3

 

Puglia

174

1,5

0,5

 

Basilicata

32

0,3

1,0

 

Calabria

17

0,1

0,1

 

Sicilia

599

5,2

1,3

 

Sardegna

23

0,2

0,2

 

ITALIA

11.630

100,0

0,9

Fonte: Caritas/Dossier Statistico immigrazione 2002 su dati del Ministero dell'Interno

Decreto flussi 2001:  Ingressi di lavoratori extracomunitari a tempo determinato e indeterminato  
Quote massime - Ripartizione per regione e provenienza  

Regioni

Albanesi

Tunisini

Marocchini

Somali

Altri

Tot.

Valle D'Aosta

2

1

1

0

6

10

Piemonte

528

226

113

39

1.294

2.200

Lombardia

490

210

105

38

1.201

2.044

Trento

268

115

57

20

657

1.117

Bolzano

276

119

59

21

677

1.152

Veneto

789

338

169

58

1.933

3.287

Friuli V. G.

616

264

132

46

1.508

2.500

Liguria

82

35

18

6

200

341

Emilia R.

441

189

95

33

1.080

1.836

Toscana

318

136

68

24

779

1.325

Umbria

274

117

59

21

671

1.142

Marche

280

120

60

21

685

1.166

Lazio

286

123

61

20

700

1.190

Molise

0

0

0

0

0

0

Abruzzo

250

107

53

3

609

1.022

Campania

0

0

0

0

0

0

Puglia

500

0

0

0

0

0

Basilicata

0

0

0

0

0

0

Calabria

0

0

0

0

0

0

Sicilia

0

0

0

0

0

0

Sardegna

0

0

0

0

0

0

Totale

5.400

2.100

1.050

350

12.000

20.900

Fonte:  Ministero dell'Interno

Decreto flussi 2001:  Ingressi di lavoratori extracomunitari a tempo determinato e indeterminato  
Quote massime - Ripartizione per regione e provenienza  

Regioni

Albanesi

Tunisini

Marocchini

Somali

Altri

Tot.

Valle D'Aosta

2

1

1

0

6

10

Piemonte

528

226

113

39

1.294

2.200

Lombardia

490

210

105

38

1.201

2.044

Trento

268

115

57

20

657

1.117

Bolzano

276

119

59

21

677

1.152

Veneto

789

338

169

58

1.933

3.287

Friuli V. G.

616

264

132

46

1.508

2.500

Liguria

82

35

18

6

200

341

Emilia R.

441

189

95

33

1.080

1.836

Toscana

318

136

68

24

779

1.325

Umbria

274

117

59

21

671

1.142

Marche

280

120

60

21

685

1.166

Lazio

286

123

61

20

700

1.190

Molise

0

0

0

0

0

0

Abruzzo

250

107

53

3

609

1.022

Campania

0

0

0

0

0

0

Puglia

500

0

0

0

0

0

Basilicata

0

0

0

0

0

0

Calabria

0

0

0

0

0

0

Sicilia

0

0

0

0

0

0

Sardegna

0

0

0

0

0

0

Totale

5.400

2.100

1.050

350

12.000

20.900

Fonte:  Ministero dell'Interno

Immigrati soggiornanti: aumento gruppi nazionali
Anni 1991/2001

PAESE

1991

PAESE

2001

Aumento %
1991/2001

Marocco

83.292

Marocco

158.094

1,89

Tunisia

41.547

Albania

144.120

6,58

U.S.A.

41.523

Romania

75.377

9,13

Filippine

36.316

Filippine

64.215

1,77

Ex Jugoslavia

26.727

Cina Popolare

56.566

3,59

Germania

26.377

Tunisia

46.494

1,12

Albania

84.886

U.S.A.

43.650

1,05

Senegal

24.194

Jugoslavia

36.614

1,37

Egitto

18.473

Germania

35.888

1,36

Regno Unito

17.351

Senegal

34.811

1,44

Francia

16.637

Sri Lanka

34.464

2,84

Cina Popolare

15.776

Polonia

30.658

2,53

Svizzera

15.007

India

29.873

3,01

Polonia

12.139

Perù

29.627

5,90

Sri Lanka

12.114

Egitto

26.166

1,41

Ghana

11.303

Francia

25.880

1,56

Brasile

10.953

Regno Unito

23.617

1,36

Spagna

10.863

Macedonia

23.142

n.d.

India

9.918

Bangladesh

20.127

3,63

Argentina

9.603

Brasile

18.776

1,71

Somalia

9.265

Spagna

18.775

1,73

Romania

8.250

Pakistan

18.624

2,67

Etiopia

7.615

Ghana

17.791

1,57

Pakistan

6.983

Nigeria

17.832

3,17

Iran

6.821

Svizzera

16.895

1,13

Prime 25 + altre nazioni

648.935

Prime 25 + altre nazioni

1.362.630

2,10

Fonte:Caritas/Dossier statistico immigrazione, 2002    

Decreto flussi 2001
Ingressi di lavoratori extracomunitari stagionali 
Quote massime - Ripartizione regione per regione,  

Prima ripartizione
(Ripartizione di 13.000 unità compiuta dal Ministero del tesoro nei mesi scorsi)

REGIONE

QUOTA MASSIMA

Prov. Autonoma  Bolzano

5.130

Veneto

2.160

Prov. Autonoma  Trento

2.550

Emilia Romagna

1.420

Friuli V. Giulia

580

Piemonte

490

Lombardia

170

Quota di riserva

500

Totale

13.000

 

Seconda ripartizione
(Ripartizione di ulteriori 20.000 unità)

REGIONE

QUOTA MASSIMA

Bolzano

8.282

Trento

4.463

Veneto

2.389

Emilia Romagna

1.653

Piemonte

864

Friuli V. Giulia

488

Toscana

451

Abruzzo

362

Lombardia

307

Marche

307

Lazio

215

Umbria

118

Liguria

88

Valle D'Aosta

13

Molise

0

Campania

0

Puglia

0

Basilicata

0

Calabria

0

Sicilia

0

Sardegna

0

Totale

20.000

Fonte:  Ministero dell'Interno 


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