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Disabili nel mondo

 

Nel Terzo mondo i disabili (234 milioni) sono spesso emarginati, mentre il restante 30% dei portatori di handicap del pianeta (101 milioni) vive nei Paesi sviluppati. In America Latina, anche grazie alla famiglia religiosa fondata da don Orione, handicap e missione si incontrano.
Infatti la Piccola Opera della Divina Provvidenza, fondata dal Beato Luigi Orione e diffusa in 30 nazioni, annovera tra le principali attività il lavoro con le persone disabili: è noto il “Piccolo Cottolengo di Don Orione”.

Il Piccolo Cottolengo nasce nel giugno di guerra del 1940. Donato dal sig.Pedeilla (morto nel 1945), insieme alla sua villa e terreni adiacenti.

Facciata esterna

Ma mano che le esigenze crescevano , si sentiva la necessità di un ambiente più grande per questo centro di carità. I superiori dell’Opera decisero pertanto di ampliare il Piccolo Cottolengo: l’ex Teologico locato presso il Santuario della Guardia nel quartiere San Bernardino venne ristrutturato a favore dei poveri che Don Orione volle accanto a sé. Nel 1975, lasciata la casa del Sig. Paolo Pedevilla, le “piccole perle” vennero accolte nella nuova sede.  Oggi  il Piccolo Cottolengo è meta di pellegrinaggi e centro di spiritualità



Parte interna

In Argentina don Orione in persona inaugurò il primo Cottolengo il 18 aprile 1935, a Claypole. “In queste strutture vengono accolte e assistite persone con handicap multipli, sia mentali che fisici – spiega don Oscar Alcides Pezzarini, responsabile della Pastorale e assistenziale orionina in Argentina, a Gianluca Scarnicci, responsabile della comunicazione dell’Istituto -. Abbiamo la possibilità in quasi tutte le nostre strutture di accogliere in forma residenziale i nostri assistiti e di dare per chi lo richiede assistenza giornaliera: una sorta di day hospital tutto dedicato alle cure riabilitative e terapeutiche per l’handicap”.

La nostra principale preoccupazione è quella di dare equilibrio sia all’attività terapeutica e riabilitativa, sia a quella educativa – prosegue don Pezzarini -. Questo delicato lavoro è affidato ad équipe scientifiche interdisciplinari e che comprendono religiosi, professionisti dei vari settori e volontari. Grande importanza hanno le famiglie dei nostri assistiti nel nostro lavoro.”


Tra le patologie assistite nelle strutture orionine in America Latina, per quanto riguarda la disabilità mentale sono presenti oligofrenici e con sindrome di down, per le diverse disabilità fisiche ci sono emiplegici e paraplegici, di età compresa tra i 2 e i 90 anni. All’interno delle opere orionine sono impegnate équipe interdisciplinari che lavorano nel servizio di riabilitazione (terapia occupazionale, educazione fisica), in medicina generale (traumatologia, odontoiatria, oftalmologia, neurologia, cardiologia, nutrizione), salute mentale (psichiatri e psicologi), educazione speciale: “Si sono sviluppate negli ultimi anni anche attività tese a garantire un minimo di scolarizzazione per i meno gravi e molte attività per l’apprendimento non ultimi i laboratori dove svolgiamo attività ‘artigianali’ dove i nostri assistiti prendono confidenza con la manualità e con materiali di lavoro: legno, argilla, ecc.”, riferisce il sacerdote orionino. Inoltre la famiglia religiosa è presente con le attività a favore dell’handicap in Argentina, Brasile, Cile, Messico, Uruguay, Paraguay, Venezuela, dove “il Padre Fondatore è considerato l’Apostolo e il padre delle persone con handicap. Il nostro impegni si rivolge anche all’esterno dei Cottolenghi dove promuoviamo - in tandem con varie associazioni - il rispetto e il riconoscimento dei diritti delle persone disabili, l’abbattimento delle barriere architettoniche e dei pregiudizi”, fa sapere don Pezzarini. Ma non solo: gli orionini, “con l’apporto dei massimi luminari nel settore dell’handicap”, cercano anche di “sperimentare nuove tecniche terapeutiche per poter migliorare gli standard scientifici nelle nostre strutture”. Infatti don Pezzarini in Argentina e don Scaglia in Brasile sono membri delle commissioni istituite dai governi per le politiche sanitarie e sociali a favore delle persone disabili. In America Latina svolgono la propria attività a favore dei disabili anche le Suore di Don Orione, le Piccole Suore Missionarie della Carità.


Altri istituti religiosi assistono i disabili nei Paesi più poveri: ad esempio, i guanelliani, i camilliani, e la Fondazione "don Gnocchi", che quest'anno festeggia i cent'anni della nascita del fondatore e i 50 anni di vita dell'organizzazione. Secondo alcune stime, sarebbero oltre 335 milioni i portatori di un handicap mentale, fisico o sensoriale: il 5,5% della popolazione mondiale. Per esempio in Salvador, Angola, Cambogia sono molto diffuse le vittime delle mine. In Venezuela sono gli incidenti stradali a mietere vittime e a causare disabilità permanenti. In Nepal e Bangladesh sono più forti le cause congenite. Se i progressi nella prevenzione e nella cura potrebbero ridurre l'incidenza della disabilità nei Paesi occidentali nei prossimi 20 anni, “va però considerato che la popolazione in Occidente invecchierà e lo sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo porterà maggiore traffico, urbanizzazione, inquinamento e una crescita degli incidenti sul lavoro. Questo, secondo gli analisti, dovrebbe far crescere la percentuale dei disabili dall'attuale 5,5%, al 7% della popolazione”, fa notare la rivista dei gesuiti “Popoli”, che nell’ottobre scorso ha dedicato un ampio e documentato dossier al tema, dal titolo “Handicap, una sfida anche missionaria”.

 

Chi è don Luigi Orione

 

Don Luigi Orione nacque a Pontecurone (Alessandria) il 23 giugno 1872 e morì a Sanremo il 12 marzo 1940. E' conosciuto nel mondo come fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza.


Affrontò problemi sociali ed ecclesiali di ogni genere, avvicinò alte personalità della politica, della cultura e della Chiesa, illuminando tutti con il suo sguardo sapiente e la sua azione generosa. Gli scritti di Don Orione hanno raggiunto una infinità di destinatari. "Il folle di Dio", l'ha definito il biografo Pronzato, mentre Papa Luciani ha riconosciuto in lui "lo stratega della carità". Lui si è definito "il facchino della Divina Provvidenza". Ignazio Silone l'ha paragonato a Lenin, perché "Lenin non fu il socialista del sabato sera e Don Orione non fu il prete della domenica mattina". Douglas Hyde gli ha dedicato una biografia dal titolo "Il bandito di Dio". Pio XII alla sua morte, avvenuta il 12 marzo 1940, l'ha definito "padre dei poveri e insigne benefattore dell'umanità dolorante e abbandonata".


Papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato il 26 ottobre 1980, presentandolo alla Chiesa come "una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana", "fu certamente una delle personalità più eminenti di questo secolo per la sua fede cristiana apertamente vissuta", "ebbe la tempra e il cuore dell'Apostolo Paolo, tenero e sensibile fino alle lacrime, infaticabile e coraggioso fino all'ardimento, tenace e dinamico fino all'eroismo". La sua fondazione, diffusa oggi in una trentina di nazioni del mondo, comprende le Congregazioni religiose dei Figli della Divina Providenza, delle Piccole Suore Missionarie della Carità, l'Istituto Secolare e un vasto Movimento Laicale che irradia nel mondo, soprattutto tra i più poveri, lo spirito e i progetti di bene del Fondatore.

 

 

Gli Orionini per l'handicap in America Latina

Argentina:
15 Opere a favore dei disabili; 2.000 assistiti (residenti e giornalieri);
Brasile:
6 Opere a favore dei disabili; 700 assistiti (residenti e giornalieri);
Cile:
4 Opere a favore dei disabili; 900 assistiti (residenti e giornalieri);
Messico:
2 Opere a favore dei disabili; 150 assistiti (residenti e giornalieri);
Uruguay:
1 Opere a favore dei disabili; 190 assistiti (residenti e giornalieri);
Paraguay:
1 Opere a favore dei disabili; 70 assistiti (residenti e giornalieri);
Venezuela:
2 Piccoli Cottolengo a favore dei disabili; 270 assistiti (residenti e giornalieri).


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