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2003: lo sprint del Miur a un passo dal traguardo
 

di Salvatore Nocera


Bruno Pagnani al Convegno di Orvieto 18/11/2003
In occasione dell’apertura dell’Anno europeo a Bari, le associazioni non nascosero la loro delusione perché l’evento si era ridotto ad una celebrazione formale priva di impegni concreti. La delusione era cresciuta durante l’anno, poiché, non solo nessun impegno del governo o di ministeri si vedevano, ma addirittura venivano emanate norme contrarie all’integrazione sociale, come l’art 14 del decreto applicativo della Legge-Biagi sul collocamento lavorativo e l’art 42 del decreto-legge collegato alla finanziaria, che priva i disabili del diritto al ricorso amministrativo in caso di esito negativo della visita medico legale di accertamento dell’invalidità. Quanto al ministero dell’Istruzione poi, oltre alla novità della modifica ai criteri di individuazione degli alunni con handicap, vissuta come una riduzione di risorse all’integrazione, il silenzio sulle numerose richieste delle associazioni era assordante, anche durante l’unica riunione dell’Osservatorio svoltasi in luglio, in cui erano state fatte solo proposte vaghe.

 

Gradita sorpresa è stata per le associazioni, quindi, quella di sentirsi invitate dal MIUR a fine ottobre a un convegno a Imola (dal 10 al 12 novembre) sul tema specifico “Organizzare la qualità dell’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap”. La sorpresa è stata ancora maggiore quando si è appreso che il convegno non aveva alcun carattere celebrativo, ma consisteva in un vero seminario di studio rivolto ai Direttori scolastici regionali o loro delegati, ai referenti regionali e provinciali per l’integrazione scolastica, che avrebbero discusso sugli aspetti organizzativi futuri insieme alle associazioni.

 

Il sottosegretario Aprea, nel suo intervento di apertura, privo di retorica e concretamente incentrato sui problemi organizzativi conseguenti all’attuazione dell’autonomia degli Enti locali e delle istituzioni scolastiche in dialogo, ha colpito per la franchezza e la disponibilità ad accogliere le proposte che sarebbero emerse. Essa ha inoltre presentato ufficialmente la bozza di decreto applicativo della finanziaria vigente sulle certificazioni, dichiarando che sulla sua stesura essa aveva chiesto la collaborazione delle associazioni, sia pur in modo discreto; ciò aveva certamente migliorato il contenuto del testo, che originato da cause di meri tagli alla spesa pubblica, era riuscito a migliorare la normativa precedente, proprio in funzione di una migliore qualità dell’integrazione scolastica.

 

Il dibattito in assemblea e nei gruppi di lavoro è stato sereno, ma appassionato, dimostrando che le schiere di dirigenti amministrativi e didattici e le nuove leve si trovano in piena continuità di impegno nel voler traghettare l’integrazione dalla fase pionieristica a quella complessa dei notevoli mutamenti istituzionali e politici, secondo linee già lucidamente intraviste dal compianto ispettore Sergio Neri e fatte proprie da quasi tutto il mondo della scuola.

 

Le richieste su cui tutti hanno concordato riguardano: la stipula di accordi di programma-quadro regionali che diano le linee-guida, e dei i conseguenti flussi finanziari che precisino le rispettive competenze istituzionali, in modo da consentire l’inserimento nei piani di zona i servizi in rete idonei a garantire accordi di programma locali, in cui protagoniste siano le scuole autonome inserite nel tessuto degli altri servizi di territorio; un nuovo seminario, a breve scadenza, sugli aspetti pedagogici-didattici, ai quali l’attuale seminario è stato preordinato; l’indizione di una conferenza dei servizi promossa dal Ministro per i soli Direttori scolastici regionali, per dare un segnale forte dell’impegno del ministero sul versante della qualità dell’integrazione; l’emanazione di una circolare che stigmatizzi talune prassi illegittime, come l'utilizzo di insegnanti per il sostegno in supplenze in classi diverse da quella ove è presente l'alunno con disabilità, la fuoriuscita dell’alunno con handicap dalla classe quando manchi l’insegnante per il sostegno o l’assistente per l’autonomia e la comunicazione; il mancato rispetto della normativa sull’assistenza igienica di competenza dei collaboratori scolastici, il mancato aggiornamento sull’integrazione scolastica da parte di quasi tutti i docenti curriculari, il mancato aggiornamento sullo stesso tema di molti, troppi Dirigenti scolastici e talora anche di CSA. E’ infine stata avanzata la richiesta che venga tenuta una riunione della Conferenza unificata Stato-Regioni-Città per formulare linee-guida condivise sugli indicatori di qualità di tutti i servizi scolastici ed extrascolastici necessari ad una buona integrazione, come, del resto, previsto  dall’art 5 della bozza di decreto sulle certificazioni, di prossima emanazione.

 

Beneaugurante è stata la presenza dei Direttore generale Bruno Pagnani, vero artefice dell’organizzazione e della riuscita del seminario, assieme ai suoi collaboratori e del direttore generale Mariolina Moioli, che, a breve, subentrerà nelle competenze di Pagnani, a seguito della riforma del Ministero finalmente approvata anche dalla Corte dei Conti. Ciò significherà che non vi sarà soluzione di continuità nell’impegno dirigenziale su questa materia, come ha affermato la stessa Moioli.

 

Adesso le associazioni rimangono in attesa di verificare quali impegni verranno immediatamente attuati e quali tempi verranno subito fissati per l’attuazione degli altri. Il MIUR, con questo seminario, si è certamente prodotto in uno sprint finale inimmaginabile solo qualche mese fa; siamo ancora poco prima del traguardo. Le associazioni si attendono che questo venga tagliato in modo proficuo. Il direttore generale Pagnani, nel chiudere i lavori, ha detto che i Dirigenti centrali e periferici dell’amministrazione presenti formano una bella squadra; le associazioni hanno assicurato non solo il loro tifo, ma anche la propria collaborazione perché essa giunga alla vittoria, …….. purché essa giochi per tutta la partita!


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