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Una scuola su misura

http://ilgiorno.quotidiano.net/chan/75/10:3525708:/2002/07/14

 

SEREGNO — Una scuola speciale per accogliere i ragazzi disabili con gravi problemi fisici, che devono frequentare la scuola dell'obbligo, dai 6 ai 16 anni. Presto sorgerà alle spalle della scuola Rodari di via Pacini e godrà della vista sul parco Falcone-Borsellino verso il quartiere San Carlo. La spesa prevista per la costruzione dell'edificio è di 970 mila euro, un miliardo e 878 milioni di vecchie lire.
«Una scuola speciale per alunni speciali - ha detto Fabio Nocentini, assessore ai lavori pubblici -. I portatori di handicap, che finora hanno condiviso con gli altri bambini gli spazi della scuola Rodari, avranno un edificio adeguato alle proprie necessità». Il progetto esecutivo è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta, guidata dal sindaco Gigi Perego. Gli architetti Basano Pini e Gianmario Romegialli hanno collaborato con i dirigenti scolastici per realizzare un'opera che rispondesse con precisione alle esigenze dei ragazzi. «Si tratta di un progetto complesso ma definito in ogni particolare - ha proseguito Nocentini -, che ha richiesto uno studio approfondito per spazi, arredi, colori, messa in sicurezza e possibilità di accesso per tutti. E' la prima volta, almeno in Brianza, che viene costruita una scuola che risponda ai bisogni dei portatori di handicap. Di solito le amministrazioni preferiscono adeguare strutture già esistenti. Questa volta invece ne abbiamo voluta creare una specifica, eliminando ogni possibile ostacolo per gli ospiti che hanno gravi problemi fisici».
Per il momento il nuovo complesso potrà ospitare al massimo 24 ragazzi e per il prossimo anno scolastico questo numero di iscrizioni è già stato raggiunto: tre alunni sono di Seregno, altrettanti di Cesano e Ceriano, due provengono da Biassono, lo stesso numero da Desio, Varedo e Figino Serenza e un'iscrizione è pervenuta dai comuni di Giussano, Correzzana, Cabiate, Bovisio, Nova Milanese, Lissone e Lentate. «Il complesso disporrà di laboratori di psicomotricità e musicoterapia, di quattro aule didattiche con pareti mobili e grandi vetrate, di servizi igienici particolari, una cucina appositamente studiata e un refettorio - ha concluso Nocentini -. Si avvarrà di 12 insegnanti e altrettanti ausiliari socio-assistenziali».

 

di Mario Galimberti

AL DIRETTORE DE “IL GIORNO”

La prego di voler pubblicare questa mia lettera aperta all’Assessore Nocentini

 

Signor Assessore Nocentini,

            leggo sul giorno del 14/07/2002  la notizia che a Seregno  sta per essere costruita una scuola “speciale” per minori con disabilità fisiche, dal costo di quasi due miliardi di lire, alla quale sarebbero già iscritti 25 aspiranti.

            La motivazione dell’iniziativa , a quanto pare, finanziata dal bilancio regionale, sta nella possibilità di “avere finalmente una  scuola a misura dei minori con handicap.”

            E’ vero che , con la legge costituzionale n. 3/01, le Regioni hanno acquisito competenza legislativa piena nel campo dell’istruzione,salvi restando    i  “livelli essenziali delle prestazioni scolastiche” e le norme generali in materia di istruzione, rimasti di competenza dello Stato.

            Non risulta però che la stessa legge  abbia  attribuito alle Regioni anche la funzione di dichiarare che un certo tipo di scuola sia più adatta di un altro a soddisfare i bisogni educativi degli alunni.Questa rimane ancora una prerogativa      riservata ai genitori.  Nella Sua Regione esistono, come in altre, genitori che ritengono  le scuole “speciali” la forma organizzativa e pedagogica migliore per i loro figli handicappati. Liberissimi  loro di fare questa scelta; un po’ meno disponibile dovrebbe essere un Ente pubblico che destina alla soddisfazione dei desideri di alcuni cittadini somme ingenti risultanti dal pagamento delle imposte    di tutti.

            E già, perché la stragrande maggioranza degli italiani, a partire dagli anni ’70  ha portato gli alunni con disabilità fuori dalle  scuole  speciali, per iscriverli in quelle “comuni”. E ciò è avvenuto prima nelle scuole statali, dove attualmente frequentano oltre 136.000 alunni con handicap, che sono pari circa al 2% di tutti gli studenti.

            Ma i genitori hanno scelto anche le scuole private e quelle “paritarie”. Presso le scuole paritarie sono attualmente frequentanti quasi 5000, alunni nelle classi comuni. Per garantire  le pari opportunità, la L.n. 62/2000 sulla parità scolastica ha stanziato  alcuni miliardi di lire per un rimborso forfettario delle spese  per l’integrazione degli alunni con disabilità nelle classi comuni.

            Visti i risultati dell’integrazione scolastica in Italia, illustrati durante il Convegno internazionale, organizzato   a Roma dal 13 al 15 Giugno scorso dal Consiglio nazionale sulla disabilità, dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’ Handicap, in collaborazione con l’European Disability Forum, ente riconosciuto dalla Commissione dell’Unione europea, forse gli Amministratori pubblici dovrebbero essere meno giulivi nell’annunciare ingenti spese pubbliche per le scuole speciali. Infatti, come hanno dovuto riconoscere gli Ospiti stranieri sulla base degli studi di illustri esperti, quali, ad es. Canevaro dell’Università di Bologna, Vico dell’Università cattolica di Milano e delle esperienze ormai trentennali, l’integrazione nelle scuole comuni giova molto più delle scuole speciali alla crescita negli apprendimenti e nell’autonomia delle persone con handicap fisico, sensoriale ed intellettivo, anche grave. Ma illustri studiosi, come ad es.  Groppo dell’Università cattolica di Milano e Vianello ,  preside della Facoltà di Psicologia di Padova, hanno mostrato anche i vantaggi che gli alunni integrati ricevono   in campo psicologico, purché l’integrazione sia realizzata   secondo le buone prassi sperimentate ed il rispetto della conseguente normativa giuridica. In particolare il prof Vianello ha dimostrato con numerose  ricerche che gli alunni di scuole speciali hanno problemi e turbe psicologiche in misura enormemente maggiore  rispetto agli alunni integrati.

            Comunque, se Lei ritiene di voler accontentare  alcuni genitori, che non temono di lasciare i loro figlioli  solo fra compagni handicappati,faccia pure; ma tenga presente che molti di più sono i genitori che desiderano maggiori finanziamenti per le scuole pubbliche e quelle private che realizzano l’integrazione.

            Sia certo che se e quando dirà pubblicamente, con lo stesso entusiasmo di ora, che ha  aumentato gli stanziamenti per l’integrazione nelle scuole “comuni”, riceverà molti, ma molti più applausi, compresi i nostri.

 

            Roma 15/7/02

Salvatore Nocera
Vicepresidente della F I S H, Fed. It. Per il Superamento dell’ Handicap


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