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Scuola. Un'integrazione a ostacoli. Più dei diritti potè il budget

di Franco Bomprezzi (fbompre@tin.it)

04/12/2003
Scarsa attenzione al diritto allo studio dei disabili, tagli agli insegnanti di sostegno. Questi i difetti dell'istruzione. Pochi i pregi.
Rolando Borzetti, 63 anni, ex sindacalista Cisl, ex imprenditore, 5 figli di cui uno con sindrome di Down, è una voce ascoltata e critica fra quanti seguono le sorti dell'integrazione scolastica. Fa parte dell'Osservatorio scolastico della Fish - Federazione italiana superamento handicap, ha partecipato alla costruzione dell'attuale portale sull'handicap del ministero dell'Istruzione, ma soprattutto è titolare di una rubrica in Educazione e Scuola, ricchissima di documenti, servizi, leggi, statuti, e altro ancora (il sito è Educazione&Scuola sezione “handicap”). Con lui proviamo a fare il punto della situazione.
Vita: A parole nessuno ha mai dichiarato di voler indebolire l'integrazione scolastica, ma nei fatti sia i genitori che gli insegnanti hanno spesso denunciato comportamenti contrari. Possiamo fornire qualche elemento di chiarezza?
Rolando Borzetti: In realtà il nuovo corso politico rivela un forte calo di tensione e una inversione di tendenza sul fronte della integrazione e dei diritti del disabile sembrando essere, invece, più attento ai problemi di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica.
Vita: Che cosa si è inceppato nel meccanismo dell'applicazione delle leggi? È solo una questione di soldi?
Borzetti: Un primo segnale negativo di questo governo, lo si era colto già nella presentazione delle linee programmatiche sulla scuola. Era il 18 luglio 2001. In quel documento non c'era alcun accenno al problema dell'handicap e dell'integrazione scolastica. Successivamente, con un'altra sortita (circolare n. 77 del 18 luglio 2002), il ministro aveva posto l'accento sul "costante e consistente" numero dei posti di sostegno che si era verificato negli ultimi anni e invitava i dirigenti scolastici regionali a gestire "la delicata operazione con la massima cautela verificando che siano state attentamente valutate, oltre all'incremento del numero degli alunni e alla gravità dell'handicap, anche le situazioni organizzative e le risorse professionali disponibili nella scuola". Moltissimi direttori regionali hanno fatto a gara nell'usare le forbici. Addirittura in alcune regioni, come il Lazio e la Basilicata, avevano emanato circolari scandalose e illegali. Se le sono rimangiate dopo la protesta della Fish.
Vita: Tutto negativo, dunque?
Borzetti: No, sotto il profilo normativo il governo si è mantenuto in linea con la normativa precedente, introducendo qualche miglioramento. Per esempio, è chiaro finalmente l'obbligo per i collaboratori scolastici di garantire l'assistenza igienica e materiale agli alunni con handicap e l'obbligo di formazione e aggiornamento di tutti gli insegnanti in materia di integrazione scolastica dei disabili, evitando la delega esclusiva agli insegnanti di sostegno. Molte scuole però ignorano le direttive del ministero.
Vita: Un buon risultato del 2003?
Borzetti: L'amministratore di sostegno. L'approvazione alla Camera della proposta di legge è un fatto importante, atteso dalle famiglie. Ora è al Senato, speriamo che la discussione chiuda in tempi brevi.
 

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