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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile

 

 

Flussi di utenza dei Servizi della Giustizia Minorile
- Anno 1999 -

 

 

Il presente lavoro si pone l'obiettivo di fornire un quadro dei flussi di utenza dei Servizi della Giustizia Minorile, in un'ottica soprattutto quantitativa, nel tentativo di evidenziare le caratteristiche principali del fenomeno oggetto di analisi e le tendenze emergenti.


I dati di seguito presentati costituiscono i risultati delle rilevazioni statistiche effettuate periodicamente presso i Servizi della Giustizia Minorile: centri di prima accoglienza (CPA), istituti penali per minorenni (IPM), uffici di servizio sociale per minorenni (USSM) e comunità.


Il volume è stato articolato in quattro capitoli, ognuno relativo ad una tipologia di Servizio.


L'attenzione è stata focalizzata sui dati rilevati durante l'anno 1999, ma l'analisi riguarda anche gli anni passati, a partire dall'anno in cui le diverse indagini sono state avviate.


In allegato sono riportate le tabelle contenenti i dati relativi ai flussi di utenza di ogni singolo Servizio nell'anno 1999.


Per interpretare correttamente i dati statistici presentati nelle pagine successive, occorre tener presente che l'utenza dei Servizi della Giustizia Minorile costituisce solo un aspetto del complesso fenomeno della devianza minorile in Italia (gli arrestati e i fermati rappresentano solo una parte dei minorenni denunciati alle Procure della Repubblica, per non parlare di quella parte del fenomeno che viene definita “il sommerso”).

 
Appare opportuno far presente inoltre che i dati qui elaborati sono rappresentativi del numero di ingressi nei Servizi e non già del numero degli entrati: vale a dire che i minori che sono transitati più volte nel corso dell'anno in un Servizio vengono conteggiati tante volte quanti sono stati gli ingressi (sono ovviamente esclusi i movimenti di carattere temporaneo).


Occorre infine ricordare che, benché si parli genericamente di minorenni, l'utenza dei Servizi della Giustizia Minorile ha un'età compresa tra i 14 e i 21 anni (si parlerà in questo caso di minorenni per la fascia 14-18 e di giovani adulti per la fascia 18-21 anni). Il Tribunale per i minorenni giudica tutti i reati commessi dai minorenni, qualunque sia l'età del soggetto all'epoca del giudizio; la funzione dei Servizi minorili termina al compimento dei 21 anni del soggetto.


Roma, luglio 2000

 

 

 UFFICI DI SERVIZIO SOCIALE PER MINORENNI

 

INDICE

 

3.      Premessa
3.1    I soggetti presi in carico
3.2    Gli interventi
3.2.1 Misure cautelari
3.2.2 Art.28 D.P.R. 448/88
3.2.3 Misure alternative
3.2.4 Misure sostitutive
3.2.5 Misure di sicurezza
3.3    L'analisi territoriale

 

 

Premessa

 

Il Servizio Sociale interviene a favore di minorenni coinvolti nel circuito penale, concorrendo alla promozione ed alla tutela dei diritti degli stessi.


Gli Uffici di servizio sociale per i minorenni operano in collaborazione con gli altri Servizi della Giustizia Minorile e con i Servizi territoriali, attraverso modalità operative integrate.


L'analisi sviluppata nel corso di questo capitolo è stata effettuata sulla base dei dati rilevati trimestralmente dagli USSM attraverso specifiche schede di rilevazione, che prevedono l'indicazione dei soggetti segnalati dall'A.G., dei soggetti segnalati che sono stati presi in carico dall'U.S.S.M. e degli interventi a loro favore.

 

L'indagine statistica è stata avviata nel 1998, con non poche difficoltà, derivanti essenzialmente dalla complessità del fenomeno da rilevare. In particolare, ci si è dovuti confrontare con i diversi modi di intendere gli interventi attuati dall'U.S.S.M., ovvero quali e quante azioni realizzate in favore di un minore da parte di un assistente sociale potessero essere considerate "intervento". A questa difficoltà si è fatto fronte attivando un'intensa comunicazione tra l'Ufficio Centrale e gli U.S.S.M., che ha avviato il processo di chiarificazione, ancora in atto, tendente ad un'interpretazione omogenea su tutto il territorio nazionale delle voci contenute nella scheda di rilevazione.

 

3.1 I soggetti presi in carico.


Dall'analisi dei dati riportati nella tabella 3.1 relativi agli anni 1998 e 1999, emerge che l'utenza degli Uffici di servizio sociale per minorenni è in gran parte di nazionalità italiana (nel 1999, 78% dei segnalati e 86% dei presi in carico).


Il lavoro a favore degli stranieri e dei nomadi presenta infatti notevoli difficoltà, per l'oggettiva carenza di strumenti sociali di intervento a favore di situazioni marginalizzate sia da culture di appartenenza che dalla mancanza di elementi di aggancio. Nei confronti di uno straniero non identificabile, in condizione di clandestinità, privo di legami familiari e/o sociali (perché sostanzialmente sono queste le condizioni dei ragazzi stranieri che entrano nel circuito della giustizia minorile), mal si aggancia o risulta impossibile il lavoro di rete dei servizi sociali.


I dati mettono inoltre in evidenza che l'utenza degli U.S.S.M. è soprattutto maschile (nel 1999, 87% dei segnalati e 91% dei presi in carico); si tratta in questo caso di una caratteristica propria della devianza minorile.


Con riferimento alla posizione giuridica, nel 1999 il 69% dei soggetti segnalati dall'A.G. erano a piede libero; per i presi in carico, questa percentuale scende al 60%.


Nel confronto tra i due anni a disposizione, emerge un incremento dei soggetti segnalati pari al 3,2% e dei soggetti presi in carico pari al 3,8%. L'incremento ha riguardato tutte le componenti, sia italiani che stranieri, sia maschi che femmine.

 

Tabella 3.1 - Soggetti segnalati dall'A.G. e soggetti presi in carico dagli USSM per nazionalità e sesso. Anni 1998-1999.

 

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

 

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

 

1998

Soggetti segnalati dall'A.G.

16.835

1.217

2.632

1.398

1.815

145

21.282

2.760

 

- di cui a piede libero

12.725

976

1.143

623

922

79

14.790

1.678

 

Soggetti presi in carico

11.393

680

946

413

719

35

13.058

1.128

 

- di cui a piede libero

7.533

504

358

159

270

15

8.161

678

 

1999

Soggetti segnalati dall'A.G.

17.229

1.261

2.779

1.526

1.967

162

21.975

2.949

 

- di cui a piede libero

12.992

1.034

1.308

735

937

85

15.237

1.854

 

Soggetti presi in carico

11.674

717

1.072

468

803

73

13.549

1.258

 

- di cui a piede libero

7.418

504

403

181

284

31

8.105

716

 

 

Dividendo il numero dei soggetti presi in carico per il numero dei segnalati, si ottiene un valore, che potrebbe essere considerato un indicatore della capacità di intervento dell'U.S.S.M. rispetto alle esigenze del territorio. Nel 1999 questo indicatore è risultato pari al 62%; se si distingue per nazionalità, si ottengono valori pari al 68% per gli italiani, al 38,6% dei nomadi e al 41% degli stranieri. Confrontando questi valori con i corrispondenti dell'anno 1998 (68%, 36% e 40% rispettivamente), si nota un aumento, seppure di dimensioni limitate, dell'intervento a favore dei nomadi e degli stranieri.


Con riferimento all'utenza di sesso femminile, nel 1999 gli U.S.S.M. hanno complessivamente preso in carico il 57% delle italiane segnalate dall'A.G., il 31% delle nomadi e il 45% delle straniere.

 

Grafico 3.1 - Soggetti segnalati dall'A.G. e soggetti presi in carico dagli USSM, per nazionalità. Anno 1999.

 

3.2 Gli interventi.

 

In questa sezione verranno analizzati gli interventi attuati dagli U.S.S.M. nei confronti dei soggetti presi in carico. Appare opportuno specificare che gli interventi effettuati si riferiscono a tutti i soggetti seguiti dagli Uffici di servizio sociale nell'anno 1999, non solo a quelli presi in carico in quell'anno.

 

3.2.1 Misure cautelari.


La tabella 3.2 ed il grafico 3.2 mostrano gli interventi attuati per applicazione di misure cautelari: prescrizioni (art.20), permanenza in casa (art.21), collocamento in comunità (art.22) e custodia cautelare (art.23).


Dall'analisi generale emerge un sostanziale equilibrio fra i vari interventi, se non per una leggera prevalenza di quelli per permanenza in casa (30% del totale degli interventi per applicazione di misure cautelari). Diverso è il discorso se disaggreghiamo per nazionalità: agli italiani sono maggiormente rivolti interventi per applicazione di misure quali prescrizioni (29%) e permanenza in casa (31%); per i nomadi l'intervento è rivolto all'applicazione di misure quali la permanenza al campo (36%) e la custodia cautelare (29%); per gli stranieri, infine, gli interventi per custodia cautelare costituiscono quasi il 50% del totale.


Nel confronto dei dati del 1998 e del 1999 non sono state registrate variazioni di rilievo.

 

Tabella 3.2 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure cautelari e nazionalità dei soggetti. Anno 1999.

INTERVENTI PER APPLICAZIONE DI MISURE CAUTELARI

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

Art.20 - prescrizioni

717

19

41

15

43

1

801

35

Art.21 - permanenza in casa

760

22

127

70

32

 

919

92

Art.22 - collocamento in comunità

555

26

79

23

106

6

740

55

Art.23 - custodia cautelare

427

12

103

30

161

6

691

48

 

Grafico 3.2 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure cautelari, secondo la nazionalità dei soggetti. Anno 1999.







 

3.2.2 Art.28 D.P.R. 448/88


Gli interventi per applicazione dell'art.28 D.P.R. 448/88 rappresentano una parte notevole del lavoro svolto dagli uffici di servizio sociale, preceduti in ordine numerico, soltanto dagli interventi per applicazione di misure cautelari. Si consideri però la diversa natura dei due tipi di intervento: mentre le misure cautelari sono "obbligatorie", l'art.28 costituisce un istituto giuridico che può considerarsi diverso dal percorso penale classico e dunque richiede un vero e proprio investimento di risorse ed energie, sia da parte dei servizi che da parte dei soggetti interessati.

 

Tabella 3.3 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione dell'art.28 D.P.R. 448/88. Anno 1999.

INTERVENTI

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

 

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

 

Applicazione art.28

2.123

87

45

7

94

6

2.262

100

 

Elaborazione progetti art.28

 

 

in fase di udienza preliminare

1.486

64

31

4

57

5

1.574

73

 

in fase di udienza dibattimentale

169

10

6

 

13

 

188

10

 

in fase di udienza di Corte d'Appello

4

 

1

1

 

 

5

1

 

 

La tabella 3.3 consente di rilevare che l'art.28 è quasi totalmente applicato in favore dei soggetti italiani e che il 70% dei progetti per l'applicazione di tale articolo è elaborata in fase del procedimento del GUP (Giudice dell'udienza preliminare). Questa tendenza è emersa chiaramente anche dal monitoraggio dell'applicazione dell'art.28 D.P.R.448/88 "Sospensione del processo e messa alla prova", condotto da questo Ufficio Centrale e a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

Rispetto al 1998, come si evince chiaramente anche dal grafico, si riscontra un netto aumento sia in applicazione (+24,8%) che in elaborazione (+32,5%).

 

Grafico 3.4 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione dell'art.28, negli anni 1998-1999.

 

3.2.3 Misure alternative.


Con l'analisi delle misure alternative entriamo in un settore che è spiccatamente d'attualità. Si discute ormai da tempo sulla necessità di interventi non puramente afflittivi, che contribuiscano al reinserimento del reo. Del resto appare ormai assodato che la penalizzazione nei termini classici può al massimo scoraggiare la recidiva, ma non certo offrire la possibilità al minorenne di reinserimento sociale.


La tabella 3.4 prende in esame gli interventi attuati in applicazione di misure alternative alla detenzione. E' appena il caso di ricordare che questa tipologia di misure può essere applicata esclusivamente ai definitivi; è quindi ragionevole riscontrare che gli interventi, sia per i progetti che per le applicazioni di misure alternative, numericamente rappresentino una scarsa quota del totale degli interventi attuati. E' altrettanto vero che per i minorenni sono previste già nelle primissime fasi processuali una serie di altre misure deflattive, prima ancora, quindi, che il ragazzo sia condannato definitivamente (vedi per es. l'art.28 D.P.R. 448/88, oppure il perdono giudiziale).


Ad ogni modo la misura alternativa d'elezione, e non potrebbe essere diversamente, è l'affidamento in prova al servizio sociale (art.47 O.P.), sia per presentazione di progetti che per applicazione vera e propria. Nel 1999, sono stati effettuati 368 interventi per la presentazione di progetti ex art.47 L.354/75 e successive modifiche e 181 interventi per l'applicazione dei progetti. Disaggregando per nazionalità, si nota che una buona parte degli interventi per la presentazione dei progetti è stata attuata a favore di soggetti nomadi; allo stesso tempo si nota però che, per questa categoria di utenti, esiste uno scarto tra la presentazione dei progetti e l'applicazione degli stessi molto più accentuato che per la categoria degli italiani.


Gli interventi per l'applicazione delle altre misure alternative alla detenzione risultano essere meno frequenti: 64 interventi per la presentazione di progetti di detenzione domiciliare e 83 per l'applicazione, 4 interventi per la presentazione di progetti di semilibertà e 8 per l'applicazione.

Rispetto al 1998, infine, non si notano variazioni di rilievo.

 

Tabella 3.4 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure alternative. Anno 1999.

INTERVENTI PER APPLICAZIONE DI MISURE ALTERNATIVE

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

 

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

 

Presentazione progetto art.47

239

6

101

47

28

3

368

56

 

Applicazione art.47

139

3

28

7

14

2

181

12

 

Presentazione progetto art.47 bis

11

1

2

2

1

 

14

3

 

Applicazione art.47 bis

7

 

 

 

 

 

7

0

 

Present. progetto detenzione dom.

53

 

11

5

 

 

64

5

 

Applicazione detenzione domiciliare

68

2

12

7

3

 

83

9

 

Presentazione progetto semilibertà

2

 

2

 

 

 

4

0

 

Applicazione semilibertà

7

 

1

1

 

 

8

1

 

 

3.2.4 Misure sostitutive.


Tra le misure sostitutive quella che prevale per numero di interventi attuati dagli U.S.SM. è la libertà controllata. Come si evidenzierà nei prossimi paragrafi del presente lavoro, è questa una misura a cui ricorre prevalentemente la magistratura del Sud e delle Isole.

 

Tabella 3.5 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure sostitutive. Anno 1999.

INTERVENTI PER APPLICAZIONE DI MISURE SOSTITUTIVE

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

 

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

 

Semidetenzione

15

 

6

5

5

 

26

5

 

Present. progetto libertà controllata

82

 

35

18

2

1

119

19

 

Applicazione libertà controllata

318

1

34

15

5

2

357

18

 

 

3.2.5 Misure di sicurezza.


Le misure di sicurezza rappresentano una parte veramente marginale degli interventi attuati dagli USSM, ciò evidentemente per la scarsa, quasi nulla, applicazione della misura stessa da parte della magistratura. Non si notano variazioni di rilievo rispetto all'anno precedente.

 

Tabella 3.6 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure di sicurezza. Anno 1999.

INTERVENTI PER APPLICAZIONE DI MISURE DI SICUREZZA

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

 

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

 

Libertà vigilata

14

 

 

 

2

 

16

 

 

Riformatorio giudiziario

17

 

 

 

 

 

17

 

 

Totale

31

 

 

 

2

 

33

 

 

 

3.3 L'analisi territoriale.


La tabella 3.7 contiene i dati relativi ai soggetti segnalati dall'A.G. e ai soggetti presi in carico dagli USSM durante il 1999, disaggregati per area geografica.


Considerando l'incidenza dei soggetti presi in carico sul totale dei soggetti segnalati per ciascuna ripartizione territoriale, si evince che gli USSM del Sud prendono in carico l'80,3% dei ragazzi segnalati, contro il 55,5% del Nord, il 43% del Centro e il 57,3% delle Isole. Queste differenze sono verosimilmente dovute a diversi fattori; per citarne alcuni, il numero di personale tecnico che opera nelle diverse sedi e la diversa utenza che li interessa (la componente di nomadi e stranieri rispetto al totale dei presi in carico è del 29,6% al Nord e del 21,7% al Centro, contro appena il 4,6% al Sud ed il 5,5% nelle Isole).


Rispetto al 1998 l'unica variazione rilevante riguarda l'area del Sud-Italia, dove si è verificato un aumento dei soggetti segnalati dall'A.G. del 16,8%, che in termini assoluti corrisponde a circa 1.000 casi in più e un aumento dei soggetti presi in carico del 10% (547 casi in più rispetto al 1998).

 

Tabella 3.7 - Soggetti segnalati dall'A.G. e soggetti presi in carico dagli USSM, per area territoriale (1) di appartenenza dell'USSM. Anno 1999.

1999

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

 

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

 

NORD

 

 

Soggetti segnalati dall' A.G.

4.420

439

1.058

501

1.025

58

6.503

998

 

- di cui a piede libero

3.487

381

412

233

369

35

4.268

649

 

Soggetti presi in carico dagli USSM

2.539

256

598

242

471

29

3.608

527

 

- di cui a piede libero

1.633

191

161

75

119

11

1.913

277

 

CENTRO

 

 

Soggetti segnalati dall' A.G.

2.596

222

1.247

774

690

68

4.533

1.064

 

- di cui a piede libero

2.113

196

708

412

427

33

3.248

641

 

Soggetti presi in carico dagli USSM

1.526

95

233

97

190

19

1.949

211

 

- di cui a piede libero

1.259

81

173

70

104

11

1.536

162

 

SUD

 

 

Soggetti segnalati dall' A.G.

6.943

400

328

166

208

33

7.479

599

 

- di cui a piede libero

4.850

256

121

51

105

15

5.076

322

 

Soggetti presi in carico dagli USSM

5.735

289

145

74

129

24

6.009

387

 

- di cui a piede libero

3.312

159

45

24

54

8

3.411

191

 

ISOLE

 

 

Soggetti segnalati dall' A.G.

3.270

200

146

85

44

3

3.460

288

 

- di cui a piede libero

2.418

176

66

38

36

2

2.520

216

 

Soggetti presi in carico dagli USSM

1.874

77

96

55

13

1

1.983

133

 

- di cui a piede libero

1.110

53

24

12

7

1

1.141

66

 

 

(1) Per l'individuazione delle aree territoriali è stata adottata la classificazione ISTAT, hce prevede l'appartenensa di Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria, Trentino-Alto adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna al Nord, di Toscana, Umbria Marche e Lazio al Centro, di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria al Sud e di Sicilia e Sardegna alle Isole.

 

Grafico 3.5 - Soggetti segnalati dall'A.G. e soggetti presi in carico dagli USSM, per nazionalità e area territoriale di appartenenza. Anno 1999.







 

Passando ad analizzare i diversi tipi di interventi attuati e iniziando dall'analisi dall'applicazione delle misure cautelari (tabella 3.8), non si notano differenze rilevanti per le diverse aree geografiche. L'unica osservazione che appare opportuno effettuare riguarda la minore applicazione della misura delle prescrizioni (art.20) al Nord, dove invece prevalgono gli interventi per le altre misure, in particolare per art.21 e art.23, e la prevalenza degli interventi per misure cautelari non detentive al Sud.

 
L'analisi territoriale presente nel grafico 3.6 conferma l'andamento crescente riscontrato nell'analisi nazionale circa gli interventi per art.28 D.P.R.448/88. In particolare, ad influenzare maggiormente il dato nazionale (+24,8% per l'applicazione e +32,5% per l'elaborazione) è la ripartizione del Sud - Italia che ha fatto registrare un incremento del 63,2% del numero di interventi per applicazione dell'art.28 e del 55,3% del numero di interventi per elaborazione del progetto.

 

Tabella 3.8 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure cautelari, per area territoriale di appartenenza dell'USSM. Anno 1999.

INTERVENTI PER APPLICAZIONE DI MISURE CAUTELARI

Italiani

Nomadi

Stranieri

Totale

 

MF

F

MF

F

MF

F

MF

F

 

NORD

 

 

Art.20

106

4

25

9

19

1

150

14

 

Art.21

131

8

81

44

20

 

232

52

 

Art.22

103

10

27

8

76

5

206

23

 

Art.23

68

5

61

21

107

2

236

28

 

CENTRO

 

 

Art.20

81

5

12

6

17

 

110

11

 

Art.21

127

3

29

16

6

 

162

19

 

Art.22

31

2

9

2

22

1

62

5

 

Art.23

40

1

7

1

33

1

80

3

 

SUD

 

 

Art.20

306

9

2

 

1

 

309

9

 

Art.21

374

9

8

6

6

 

388

15

 

Art.22

294

12

35

7

7

 

336

19

 

Art.23

179

2

20

4

20

3

219

9

 

ISOLE

 

 

Art.20

224

1

2

 

6

 

232

1

 

Art.21

128

2

9

4

 

 

137

6

 

Art.22

127

2

8

6

1

 

136

8

 

Art.23

140

4

15

4

1

 

156

8

 

 

Tabella 3.9 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione dell'art.28 D.P.R. 448/88, per area territoriale di appartenenza dell'USSM. Anno 1999.

 

Grafico 3.6 - Interventi attuati dagli USSM nelle aree territoriali di appartenenza, per applicazione dell'art.28 D.P.R. 448/88 e per elaborazione del progetto. Anni 1998-1999.







 

Dall'analisi territoriale degli interventi attuati nell'anno 1999 per applicazione di misure alternative, è confermata la prevalenza degli interventi per applicazione dell'art.47 in tutte le aree territoriali. Si riscontra inoltre un discreto numero di interventi per detenzione domiciliare al Sud.

 

Tabella 3.10 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure alternative, per area territoriale di appartenenza dell'USSM. Anno 1999.

 

Per quanto riguarda gli interventi per applicazione di misure sostitutive, il dato più rilevante è il numero degli interventi attuati al Sud e nelle Isole per applicazione della libertà controllata.

Infine, anche per il 1999 è confermata l'esiguità del numero di interventi per l'applicazione di misure di sicurezza, in tutte le aree territoriali.


I grafici 3.7 e 3.8 sintetizzano gli interventi attuati dagli U.S.S.M. per applicazione di misure alternative, sostitutive e di sicurezza secondo le diverse ripartizioni territoriali e forniscono il confronto con i valori dell'anno precedente.

 

Tabella 3.11 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure sostitutive, per area territoriale di appartenenza dell'USSM. Anno 1999.

 

Tabella 3.12 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure di sicurezza, per area territoriale di appartenenza dell'USSM. Anno 1999.

 

Grafico 3.7 - Interventi attuati dagli USSM per applicazione di misure alternative, sostitutive e di sicurezza, per area territoriale di appartenenza dell'USSM. Anno 1999.

 

Grafico 3.8 - Interventi attuati dagli USSM per l'applicazione di misure alternative, sostitutive e di sicurezza, per area territoriale di appartenenza dell'USSM. Anni 1998-1999.






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