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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Il volontariato deve far sentire la sua voce

Per la prima volta, l'Italia, che è l'unico paese al mondo che ha scelto di inserire i disabili, indipendentemente dalla loro gravità, all'interno delle classi cosiddette normali, ha visto minacciato quel diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione e più volte ribadito dalla Corte Costituzionale. Dove per la prima volta i disabili in situazione di handicap, e in particolare quelli in situazione di gravità, si vedono assegnare una manciata di ore o addirittura nulla, come quei casi evidenziati dalla stampa, mi riferisco a ciechi e sordi.

Cosa grave!

Di chi la colpa? Sicuramente, buona parte, è da addebitare ai Dirigenti Scolastici, a Presidi, e ai Provveditorati. Ma colpe gravi ha anche il Ministero dell'Istruzione per la poca chiarezza con cui ha emanato quelle circolari e note, non chiare, che hanno dato luogo a incertezze.

Come difendersi allora, in questa scuola dell'autonomia? Chi può far si che siano garantiti i diritti degli utenti dei servizi? Chi può farsi portatore delle istanze anche di un singolo cittadino? Chi può dar voce ai problemi riscontrati dal cittadino nei confronti dell'erogatore dei servizi, e in questo caso la scuola?

Personalmente, intravedo le Organizzazioni di Volontariato. Sono queste, che oltre ad avere un compito educativo ed etico, si prefiggono anche di perseguire la giustizia sociale, e di far si che migliori la qualità dei servizi alle persone. L'azione di queste organizzazioni, infatti, è indirizzata a favore della singola persona intesa come portatrice di diritti e di doveri.

Voglio ricordare la legge 266/91, che lascia la possibilità alle organizzazioni di volontariato di assumere la forma giuridica che più ritengono idonea, mentre la legge sulle associazioni di promozione sociale, individua nella forma associativa l’unica veste giuridica assumibile.

 

Legge 383 del 27 dicembre 2000 (pubblicata in G.U. n. 300 del 27 Dicembre 2000) :

Art. 1

La Repubblica riconosce il valore sociale dell’associazionismo liberamente costituito e delle sue molteplici attività come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo; ne promuove lo sviluppo in tutte le sue articolazioni territoriali, nella salvaguardia della sua autonomia; favorisce il suo apporto originale al conseguimento di finalità di carattere sociale, civile, culturale e di ricerca etica e spirituale.

 

Art. 26.

(Diritto all’informazione ed accesso ai documenti amministrativi)

Alle associazioni di promozione sociale è riconosciuto il diritto di accesso ai documenti amministrativi di cui all’articolo 22, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241.

Ai fini di cui al comma 1 sono considerate situazioni giuridicamente rilevanti quelle attinenti al perseguimento degli scopi statutari delle associazioni di promozione sociale.

Art. 27.

(Tutela degli interessi sociali e collettivi)

Le associazioni di promozione sociale sono legittimate:

a) promuovere azioni giurisdizionali e ad intervenire nei giudizi promossi da terzi, a tutela dell’interesse dell’associazione;

b) ad intervenire in giudizi civili e penali per il risarcimento dei danni derivanti dalla lesione di interessi collettivi concernenti le finalità generali perseguite dall’associazione;

c) a ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti illegittimi lesivi degli interessi collettivi relativi alle finalità di cui alla lettera b).

 

Dunque, possono avere sì il ruolo di <<portatrici>> di istanze o di <<segnalatrici>> di disservizi, che di solito spetta soprattutto a organizzazioni quali i Tribunali dei diritti del cittadino o le organizzazioni dei consumatori. Altro compito non meno importante, devono controllare che tutti i servizi siano strutturati e orientati a dare una riposta ai bisogni dei loro <<clienti>>, in questo caso agli studenti con handicap, e non ai bisogni degli operatori e degli amministratori.

 

 

 

Le azioni intraprese sul territorio del 41° Distretto Scolastico di Pomezia-Ardea

 

Ai Dirigenti scolastici e ai Presidi delle Scuole

Medie Statali e Istituti Superiori del 41°

Distretto scolastico Pomezia e Ardea

 

 

L'Associazione Futuro, operante sul territorio di Pomezia e Ardea, come Associazione di Volontariato e avente come finalità, la tutela dei diritti dei portatori di handicap e l'integrazione sociale delle persone disabili, sollecita, per quanto riguarda l'assegnazione di insegnanti di sostegno nelle nostre scuole di ogni ordine e grado, i Dirigenti Scolastici dei Circoli Didattici e i Presidi delle scuole medie statali e degli Istituti superiori, ad attivarsi affinché procedano con estrema urgenza, alla nomina dei supplenti per le attività di sostegno in deroga al rapporto 1/138 e con spese a carico della Direzione Provinciale del Tesoro, così come viene stabilito dalla Circolare Ministeriale n. 146 del 4/10/2001, punto 5 che citiamo testualmente:

<< I Dirigenti scolastici sono tenuti a nominare supplenti per le attività si sostegno in deroga al rapporto 1/138 e con spese a carico della Direzione Provinciale del Tesoro>>.

 

L'Associazione Futuro, chiede inoltre, se nel rispetto di quanto stabilito dal D.M. 141/1999, sono state adottate quelle disposizioni, secondo il quale le classi frequentate da alunni con handicap non possono avere più di venti alunni.

Ci risulta inoltre, in dispregio del citato D.M. 141/99, che vieta , la presenza di più di un alunno in situazione di gravità, che tali norme non sono state rispettate. Gradiremmo avere quindi, una Vs. risposta in merito, fornendoci inoltre:

 

1) il numero degli alunni in stato di handicap ripartiti per classi nel corrente anno scolastico (per le scuole materne la ripartizione dovrà intendersi per fascia di età).

2) Numero di eventuali psicopedagogiste.

3) Il numero di personale competente per l'assistenza, l'autonomia personale e la comunicazione degli alunni con handicap fisici o sensoriali (anche in via transitoria) e degli alunni gravemente non autonomi (legge 118/71, DPR 616/77, art. 13 L.104/92).

4) Materiale strutturato specifico per minorati della vista e dell'udito.

5) Lo stato ad oggi, delle strutture igienico sanitarie della scuola per le esigenze degli alunni disabili non deambulanti, sia alle scuole dell'infanzia, comunali, elementari e Istituti.

6) Barriere architettoniche ( indicare i lavori richiesti, quelli in corso d'opera) .

7) Indicare se esistono impedimenti per l'accesso ai laboratori collocati nei piani superiori e se questo comporta il mancato diritto allo studio.

 

A garanzia inoltre, e ne ricordiamo l'obbligo per i dirigenti scolastici e Presidi:Legge 104792, art.15, comma 2 - D.M. del 26 giugno 1992 - C.M. 258/83 - C.M. 262 del 22/09/88, la costituzione dei GLH d'Istituto o di circolo, dettagliando il più possibile le risorse a disposizione del Circolo o Istituto e darne copia al rappresentante dei genitori dell'Istituto o del Circolo.

 

Certi dell'invio di quanto richiesto in tempi brevi (legge 241/90), ringraziamo, ricordandovi che eventuale rifiuto nel fornirli,dovrà essere motivato, cioè dovrà essere spiegato il perché e le ragioni per cui la responsabile non le fornisce.

 

Associazione Futuro

 

 

Alla A.S.L. Distretto RM H

Al Responsabile MEDICINA SCOLASTICA

 

Oggetto: Richiesta dati handicap

Al fine di favorire un corretto monitoraggio sul territorio, l'Associazione Futuro, avente quale scopo sociale, la tutela dei diritti dei portatori di handicap, iscritta nel registro regionale con decreto 689 del 4 maggio 1999,

 

CHIEDE

 

1) Numero degli alunni segnalati, portatori di handicap del vostro bacino di utenza, relativo alle scuole del 41° Distretto scolastico Pomezia - Ardea

2) Numero degli alunni segnalati, portatori di handicap seguito dal Vs. personale specializzato nel 41° Distretto Scolastico Pomezia - Ardea

3) Personale specialistico operante sulla utenza, con numero di ore d'intervento, relativo a:

- Logopedisti

- Fisioterapisti

- Psicologi

- Neuropsichiatri

- Psicomotricisti

- Assistenti Sociali

 

Certi della Vostra collaborazione, che ci aiuterà a raccogliere dati per elaborare un Osservatorio, che avrà il compito di svolgere in modo permanente un monitoraggio della popolazione, per rendere significative ed efficaci le attività promosse per e con gli adolescenti e giovani del nostro territorio, con particolare attenzione alle situazioni a rischio di disagio sociale e sull'handicap, in modo particolare nelle scuole.

Cordiali saluti

Associazione Futuro


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