PALERMO
Il punto sulla depurazione

Intervista al dott. Giovanni Pizzo
di Nadia Scardeoni

“A Palermo , solo il 29 per cento delle acque reflue scaricate a mare e nei fiumi è depurato"…

La puntualizzazione è di Repubblica del 21 marzo...... ma il problema dell’inquinamento del mare di Palermo, della Cala o di Mondello si ripresenta puntuale, da tempo immemorabile, ad ogni riapertura di stagione turistica.

Ne parliamo con un esperto, il Dott. Giovanni Pizzo, Dirigente dell’Azienda Speciale Acquedotto di Palermo e Responsabile della Struttura Speciale “Gestione Grandi Commesse”

D: Dott. Pizzo…..quando le cose non vanno , viene spontaneo incolpare i responsabili di turno, ma le cause vere spesso si ereditano, vengono da lontano.
Ci può indicare le cause remote di una così grave inadempienza verso una città di mare, dove il mare è , o dovrebbe essere , una risorsa di benessere per tutti i cittadini?

R:La situazione attuale della depurazione delle acque a Palermo è lo specchio dei mali e delle contraddizioni di questa città: da un lato una pianificazione basata su opere faraoniche frutto dei bei tempi che furono, dall'altro la debolezza della macchina tecnico - amministrativa incapace di attuare il disegno programmato. Così può capitare di avere costruito due depuratori capaci di trattare le acque di 540.000 abitanti ma che non vi arrivano tutte le acque le acque perché non sono complete le condotte. E' il caso degli scarichi che attualmente sono presenti alla Cala e davanti Porta Felice (circa un quarto della città) che dovrebbero essere trasportati verso il depuratore di Acqua dei Corsari (già funzionante e che avrebbe la capacità per depurarli) ma il relativo progetto per realizzare questo collegamento si trascina da una mano all'altra da oltre 20 anni (dico venti anni!). L'altro grande scandalo è lo scarico all'interno del porto industriale a ridosso del porto turistico di Villa Igiea. Qui arrivano le acque reflue di due terzi della città; anche questi scarichi dovrebbero essere trasportati verso il depuratore di Acqua dei Corsari che per accoglierli, però, deve essere potenziato. Su questa questione si è discusso per oltre 20 anni e non si è avuto il coraggio di assumere una decisione; alla fine del 1999 per iniziativa dell'Assessore Miceli e con il supporto tecnico dell'Azienda acquedotto è stato finalmente formulato un progetto preliminare per il quale servono circa 100 miliardi di lire.

D: Ci può tratteggiare a grandi linee i lavori eseguiti per la depurazione, dalle varie amministrazioni?

R: L'ultima amministrazione ha avuto il coraggio di prendere in carico l'eredità di altri Soggetti (Regione Siciliana, Agenzia per il Mezzogiorno) in campo depurativo e di mettere in funzione i due grandi impianti pur avendo presente il rischio di dovere sottoutilizzare le infrastrutture a causa della incompletezza delle condotte (meglio il 29% che niente). Non ha avuto altrettanta decisione nell'aggredire i nodi delle opere di collegamento e di completamento che avrebbero comportato necessità di notevoli investimenti e grandi appalti, che come si sa, sono una piaga per Palermo.
In precedenza si era vissuto sulle iniziative della Cassa per il Mezzogiorno e di leggi speciali.

D: Ci sono , o ci sono stati, finanziamenti europei per il "restauro" della rete idrica che non siano stati opportunamente utilizzati?

R: Il comune di Palermo nel 1996 ha ottenuto dalla Comunità Europea un finanziamento di 180 miliardi di lire per rifare completamente la rete idrica del 60% della città; l'Azienda Acquedotto (AMAP) contribuisce per una quota del 20%. I lavori sono in corso, procedono abbastanza bene e dovranno essere ultimati entro il 31.12.2001.Il risultato sarà quello di avere il servizio tutti giorni senza turni! si tratta di una rivoluzione copernicana per la città.