Antonello da Messina, "honorabilis magister"

I luoghi del sacro.

Sollevare un velo sull'appropriazione indebita dell'arte, attraverso la ricognizione immaginaria del pensiero di un "honorabilis magister" , ci porta fatalmente in un comune  itinerario  verso i luoghi del sacro.

Antonello, ha lasciato poche note biografiche per quanto riguarda la sua vita quotidiana  ma tutto di se' e quasi un trattato di estetica, in quelle sue opere che - ancora oggi - confliggono palpitanti con i supporti materici.

Ecco allora il senso di una possibile interpretazione:"Il sacro nell'arte , così come ci appare in Antonello ...e' la capacita' di "silenzio" dell'autore. Silenzio dell'anima, silenzio del mondo esterno,  silenzio e pace interiore...... per affinare la materia"

Nell'arte , come nella vita, molti  si cimentano a fare,  dire,  travisare , intascare ma..... pochi sanno realmente
"dare" oltre il visibile......

Eppure  niente e' più "comunicante" di questa capacita' dell'uomo di potersi astrarre dalla sua natura sensibile
per  comporsi nel silenzio della sua veste spirituale e quindi farsi........ luogo del sacro

Lettera di Antonello a Colantonio

Maestro amato , quanto ancora mi pesa il distacco.

A Messina il lavoro non manca ma ........le vostre parole!!!.....

Mi danzano dentro il cuore e la mente come musica ......Altrimenti ...non saprei  governare il mio pennello!!

Quando dicevate.....io lo ricordo: " Sappi Antonello che la  sosta nel tempio della buona coscienza è per taluni autori molto  breve ...nel senso che sanno mettere insieme e rapidamente oggetti  del tutto riconoscibili..... come "soggetti sacri"....E poi: "Ma cosa ci sara'  di sacro in una pieta' dipinta in regolari giornate ,a pezzi e bocconi,ben pagata e  inframmezzata di tracannamenti e sbracature di ogni genere??? Se il "maestro" ha pieno possesso della tecnica pittorica ....puo' pingere tutto!!!! Allora Antonello ...credi al tuo maestro.....vestiti di buona coscienza e ..sosta assai prima di pavoneggiarti per la tua arte."

Questo io ho avuto l'onore di capire e me l'avete  insegnato Voi, mio  honorabilis magister, Voi che mi dicevate sempre: "....siamo strumenti nelle mani del Creatore e allora perche' tanta ambizione! Io ho capito che l'arte dei fiamminghi e' una rivoluzione che ci consegna  ai secoli futuri , cosi' bella, intatta e lucente .

E così io, Maestro Colantonio, mi inchino alla loro bravura e....sebbene in eta' con tanto di bottega e di buoni allievi, accetto di essere, a mia volta, discepolo. L'arte si serve - Antonello - perche e' uno dei doni piu' alti che Dio ha fatto all'umanita' tutta.....ricordatelo e non sentirti umiliato per una saccoccia di  tari' in meno .........di un pinturicchio qualsiasi.

Tu ascolta il tuo maestro....aspetta sempre prima di metterti al pennello perche' di Madonne  senza cuore ce ne son gia' assai.Quando qualcuno ti dira' Antonello ce la pingi una bella Madonna?

Tu ....aspetta, pensa ....cercala la tua Madonna senno' farai la cosa pessima che fan molti pittori di arte sacra: pingono belle statue!!!!"

Maestro amato, ho avuto un incarico che mi sta strappando il cuore.

Per questo Vi scrivo ...per raccontarvi le mie giornate.

Non mi abbandonate

Vostro
Antonello

Le giornate immaginarie di Antonello in preparazione del Ritratto della Vergine Annunciata

Madre Vi  prego .....aiutatemi

Maria...ascoltatemi...... mi accingo a fare un'opera che so gia' in partenza sara' per me, pittore sincero, inadeguata..

Io Vi sono troppo devoto per avere l'ardire di dipingere la Vostra incommensurabile bellezza e nonostante cio'
eccomi qui, disposto e obbediente, perche' cosi'  si vuole la' dove  si irride....al mio pudore....

"Deve potersi dire che Mastro Antonello ...ha trascurato di rispondere a chi gli commette una Vergine
.....Annunciata?".

No.

Ma.......Madre Mia  sara' per me un esercizio  di grande penitenza spirituale dover  animare la povertà della
materia e prestare forma .....con l'umilta' del mio pennello .......all'Intangibilita' dei Vostri sentimenti ...in quel
giorno..... in quell'ora.....

Faro' cosi'......

Staro' in silenzio per ore ....... fino a che mi accadra' di udire......il Vostro  invito.

Perche' questo deve accadere Mia Dolcissima Madre....

Dovra' accadere che in un momento di maesta'........ che Voi vorrete comporre, nel mio povero cuore, mi farete capire....

Io...intanto Vi  cerco ovunque ....Ovunque!.

Pur sapendo che nessuna donna al mondo puo'  avere sembianze da accostare alla vostra bellezza.

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Madre !!! Tu ...... ora stai   dicendo che ogni donna ti puo' eguagliare nel  dolore???

Ubbidisco.
corro ......

Andro' fra le moribonde e le partorienti, fra le misere e le  scarne e le ignude .........

Andro' e ....vedro'.. ovunque ci sia ........ il dolore..... quel dolore che ti ha....... trapassato il cuore!

Oh mio Dio! Eccola ......e' lei!!! Non posso sbagliare.....ha  la fronte di cera purissima e gli occhi fermi ...dolci e sapienti e .....risoluti!

Non sbaglio... E' "Lei"!!!

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Si narra che Antonello , suscitando le proteste dell'Abate Maggiore, abbia preso come modella una giovane donna del popolo , che vide trasognata e  impietrita,  a ricomporre la  tomba  del suo unico figlio,  morto di peste.

Lo scontento fu tale che di quel ritratto si persero, a lungo, le tracce.

Nadia Scardeoni




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