Villaggio Glocale

Intervento di Giuseppe Silvi, presidente "Piazze telematiche"

 

Dal Villaggio globale al Villaggio glocale, dove si realizzeranno le "Piazze telematiche".

Nell’ambito dei lavori del convegno sul tema "Creatività e sviluppo della comunicazione interattiva : le radici culturali europee nelle reti telematiche internazionali, promosso dalla Provincia Regionale, dalla Telecom Italia, dal Ministero degli Affari Esteri,in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze, è stato illustrato un progetto futuristico per il recupero della vivibilità, all’insegna di nuovi sistemi di comunicazione interattiva. A presentare il piano, l’ingegnere Giuseppe Silvi, presidente dell’Associazione Piazze telematiche , il quale ha sottolineato come, i villaggi locali, che circa 4 mila anni addietro erano abitati da 100 milioni di persone, si siano trasformati in villaggio globale, in meno di cento anni. In questo villaggio è possibile spostarsi sia fisicamente, che virtualmente, tramite terminali telematici , senza ostacoli di spazio e di tempo. Il concetto di piazza del centro del villaggio è andato perduto, nel corso del tempo, a totale svantaggio di una dimensione di vita migliore, per alcuni miliardi di esseri umani ,la cui sfida, ogni giorno è invece, quella di sopravvivere in un mondo dominato dalla interdipendenza di funzionamento tra le varie reti tecnologiche. La necessità di superare il concetto di villaggio globale, dando vita ad una nuova realtà, il villaggio glocale, è un modo per realizzare nuovi "punti magici" di comunicazione e cooperazione più avanzata. Prendendo spunto dalla vita dell’antico villaggio, con le tradizioni e gli usi di un tempo, ma attraverso strutture moderne , si darà vita ad uno spazio in cui il linguaggio digitale, con l’accesso a nuove forme di know how e di sapere disponibili, tramite le nuove vie di comunicazione telematica, internet, posta elettronica, consenta la realizzazione della piazza telematica. Una soluzione, questa "pratica", secondo Lisi, per favorire il passaggio dall’era industriale a quella telematica. Il progetto, che potrebbe coinvolgere i circa 8 mila comuni italiani, e , nelle metropoli, una per ogni quartiere,è in fase di avvio a Napoli, dove si è concretizzato un progetto pilota che, proposto dal Comune , nell’ambito di un bando dell’UNIONE EUROPEA, è stato incluso tra i 26 finanziati su 503 presentati da 14 Stati Europei. Una cultura della vivibilità quotidiana che provochi grandi cambiamenti anche sull’organizzazione di punti di snodo, dai quali diventa necessario spostarsi, facendo uso di un nuovo sistema di trasferimenti, con auto a noleggio, abbandonando la vecchia "auto immobile", il mezzo proprio che finisce per stare in movimento solo due ore al giorno, pari circa all’80 per cento della loro durata di vita. Le tele automobili a noleggio saranno disponibili in posteggi diffusi capillarmente sul territorio urbano , con sistemi di prenotazione e gestione cooperativa , tipo quelli delle compagnie aeree. In una tale prospettiva scompariranno i topi di auto, dal momento che le auto faranno parte di un global network di servizi. Il recupero , inoltre, di spazi ed edifici <in disuso porterà alla creazione di luoghi di aggregazione, con possibilità di accesso a servizi o postazioni telematiche. Un nuovo modello di sviluppo, questo, dove si prevederanno nuove occupazioni legate all’economia "immateriale dematerializzata", con strumenti tecnologici, con autosviluppo di professionalità , per lavorare in modo autonomo, senza richiedere la presenza sul posto di lavoro, ma avvalendosi di strumenti telematici facilmente accessibili da dove, migliorare la qualità della vita e creare nuova occupazione.

 L’Ufficio Stampa