"La regolazione del flusso creativo implicato nel processo autonomo di Orientamento della Persona"

Loredana Mercadante
da una Ricerca OPPI-LaboratorioMente-MI (*)

 

Abstrat

Gestire un clima che favorisca processi di Autonomia, all’interno dei cambiamenti dettati dalla cultura reticolare, significa trasformare il vissuto scolastico quotidiano in sapere culturale consapevole di:

- teorie implicite nelle proprie azioni routinarie

- una gestione inerente processi di autonomia funzionale al fare, quale forza generatrice di un clima emotivo-relazionale favorevole alla creatività

- una regolazione dei flussi emotivo-creativi, manifestati da ogni Persona, verso la trasformazione cognitiva di apprendimenti "progettuali".

 

Modelli

Modelli Mentali Frame e Scrip inerenti le teorie che regolano i vissuti quotidiani.

Strumento narrativo Autoregolativo di Orientamento in grado sia di rilevare le cause insite ai cambiamenti, sia di gestirne i processi nelle sue tappe.

 

LE "TEORIE IMPLICITE"

Le teorie della Mente - Quando noi riceviamo informazioni su cui poi operiamo dei ragionamenti, costruiamo nella testa un modello della situazione da essa descritta e su questo modello formuliamo le inferenze. Queste, quale potere generatore della mente, integrano le informazioni ricevute, sulla base delle esperienze e conoscenze possedute.

Ossia il modello è una micro-teorie, generale o specifica, che ogni individuo si costruisce nella propria testa circa gli aspetti del mondo in cui vive.

Ma come si sviluppa una teoria della mente? La mente costruisce forme di conoscenze organizzate attraverso processi cognitivi strutturati, un insieme integrato di elementi coesi, un’interpretazione a suo modo coerente della realtà - pensiero naturale - a cui noi ci affidiamo per spiegarci il mondo attraverso anticipazioni, ipotesi, problemi, decisioni.

Tali teorie sono specifiche per ogni Dominio e comprendono modelli mentali quali gli Script e i Frame che si formano in un processo di astrazione sulle regolarità degli eventi esperiti e contestualizzati.

I Modelli Mentali - Lo Script (Schank e Abelson 1977, Nelson 1986) formalizza eventi routinarie finalizzati ad uno scopo, e li memorizza sulla base dell'esperienza reale, sono utili per la conoscenza della vita quotidiana e per l'elaborazione delle categorie concettuali del pensiero.

Questi "schemi di base" costituiscono le prime forme di organizzazione socio-culturale dell’individuo e tale organizzazione influenza la costruzione delle conoscenze concettuali, i Frame.

- Il Frame (Piaget 1979, Nelson 1982,1986) considera le conoscenze che ruotano attorno ad un concetto, la cui organizzazione attribuisce significati diversi alle conoscenze possedute dall’individuo.

Il Frame Cognitivo (Mercadante, Bagarozza 1993) considera, nella procedura Funzione le conoscenze inerenti le memorie episodiche personali, nella procedura Struttura, composta da Attributi e Caratteristiche le conoscenze subordinate inerenti la realtà scientifica e nella procedura Relazione le conoscenze organizzate gerarchicamente in categorie superordinate.

L’organizzazione degli Script e dei Frame influenzano sia la percezione sia la costruzione di altre conoscenze, poichè fungono da guida alle informazioni in arrivo. Lo sviluppo cognitivo si fonda su questi schemi primordiali che si integrano fra loro fornendo repertori di avvenimenti e comportamenti.

- Lo schema narrativo del racconto (Stein e Glenn 1979) e' un modello interpretativo della realtà, utile a comprendere la struttura narrativa delle storie formate dalle Categorie logiche. Queste Categorie sono rappresentate dai concetti di spazio, tempo e causalita'.

Il pensiero narrativo ricrea la realtà' attraverso l'interpretazione di mondi possibili sulla base personale di conoscenze e dei vissuti affettivi e relazionali.

Questi schemi Narrativi organizzano eventi - gli script - e le conoscenze - i frame -sia sul piano logico, ossia dispongono sincronicamente le foto della realtà, sia sul piano narrativo autobiografico, ossia dispongono diacronicamente i film delle descrizioni dinamiche.

Le Teorie del docente e del discente - La relazione che intercorre nella formazione-apprendimento scolastico può essere vista come empatia di costruzione, integrazione, trasformazione continua e reciproca di rappresentazioni inerenti i soggetti di questo rapporto.

Tali rappresentazioni costituiscono le "teorie" che ogni soggetto si è costruito nella mente sulla base delle proprie esperienze contestuali poi formalizzate, come abbiamo visto prima. Queste teorie organizzano assunti, pertanto sono generative di comportamenti e di proposizioni per pre-dire e agire nel mondo.

Come facilitare il ristrutturarsi di queste teorie implicite alla luce dei nuovi postulati?

E’ utile alla ristrutturazione pensare ai saperi impliciti delle teorie, riflettendo sui propri Script e Frame.

Noi a scuola - Per il docente pensare su come si rapporta quotidianamente nel trasferire saperi in modo tale da renderli conformi ai saperi e ai valori di cui ogni Persona è portatore.

Per i ragazzi invece pensare alle teorie da loro postulate circa i fenomeni complessi, in modo da comunicarle sostenendo il proprio punto di vista e comprendere il punto di vista di altri.

La scuola è il luogo ove si lavora contemporaneamente sulle modalità relazionali, sulle rappresentazioni personali di ogni soggetto e sulle rappresentazioni socio-culturali. Di conseguenza la scuola stessa deve integrare i tipi di rappresentazioni per "educare al comprendere" (Gardner, 91)

Isomorfismi - Studi recenti si centrano sull’elaborazione di vari modelli inerenti il cambiamento concettuale e le prospettive di intervento educativo più appropriato, evidenziandone le strategie più utili.Tali strategie, perchè facilitino trasformazioni creative, devono necessariamente connettere:

la scuola   ogni persona
la conoscenza quotidiana con   saperi già elaborati in teorie
  con abilità cognitive a disposizione
    interessi personali
la conoscenza disciplinare e scientifica
socio-culturale
  obiettivi perseguiti

Allora formare/apprendere diventa una co-costruzione tra menti che si integrano e si modificano reciprocamente.

 

APPRENDIMENTO CREATIVO o espressione dell’IO

Pensiamo per esempio all’Artista, persone che sanno cogliere cose che tecnici e persone normali non colgono. Gli artisti famosi come Michelangelo riescono a vedere dentro a un blocco di marmo e la loro immaginazione li porta a dire che quel blocco di marmo è costituito non solo dall’aspetto esteriore che noi vediamo ma anche da parti superflue che vanno eliminate. E loro pazientemente, con lo scalpelletto eliminano quelle parti superflue ed estraggono opere d’arte sublimi. Basti pensare la Pietà di Michelengelo!

C’è una corrente psicoanalitica che definisce l’artista come colui che riesce a emanciparsi dalla propria individualità. Cioè l’attività creativa è in relazione ai processi primari che sono analogici rispetto a quelli dell’IO.

Sostiene inoltre l’esistenza di un nesso tra gli impulsi creativi e le motivazioni profonde dell’individuo, le cui rappresentazioni sono atti di scelta e di organizzazione delle conoscenze possedute. Infatti il soggetto, lasciandosi guidare dall’intenzione comunicativa, rende efficace ogni sua rappresentazione, in relazione alle sue emozioni e al suo pensiero narrativo (Rivardo, 98).

Anche la psicologia dell’Arte afferma che il processo creativo procede per differenziazione di forme. Che il bambino intorno ai tre anni è un teorizzatore e costruttore di modelli relativi alle competenze espressive iconiche e verbali. Questa teoria, dalla quale ricavare una ipotesi verificabile, comprende un insieme di concetti esplicativi interdipendenti al fine di costruire un modello relativo a fenomeni.

L’espressione creativa si realizza pertanto attraverso la convergenza di un duplice sistema: quello lessicale-operativo e quello affettivo-coinemico (le componenti della competenza affettiva) al fine di concretizzare le intuizioni in segni.

Cosa vuol dire per noi pensare all’artista di domani - Vuol dire consentire alle persone di oggi di esplorare nuove condizioni, nuove alleanze, di definire inventando, nuovi spazi... vuol dire valorizzare, eliminare parti superflue, instaurare un clima.

Lavorare su ciascun individuo e lasciar lavorare, come se si ricercassero dei fossili presenti nelle stratificazioniancestrali, per estrarli e per trovare quei legami che determinano la storia dell’individuo.

Per fare questo è necessario avere un punto di riferimento dal quale analizzare, osservare, partecipare entrando dentro alle cose.

Paul Klee e Goethe hanno lavorato non in termini di imitazione della natura, ma di individuazione delle strutture; hanno indagato le forme della natura attraverso il loro lavoro creativo, entrando dentro la natura. Quindi non imitandola ma entrando dentro essa.

 

QUALE CAMBIAMENTO?

Abbiamo visto che è bene non procedere secondo l’assunzione-imitazione di vissuti esperiti ma lasciando emergere ciò che appartiene ad ognuno, usando strumenti e metodi quali punti di riferimento che rivelino i nodi di divergenza-convergenza dei cambiamenti sia nelle persone sia nei progetti da loro stessi perseguiti.

Strumenti che si costruiscono momento dopo momento nella costante evoluzione socio-culturale: pertanto narrativi che, come dice Bruner, sono la messa in atto del pensiero "Paradigmatico" e "Narrativo".

Da un lato la struttura narrativa attiva più facilmente lo Schema Mentale pertanto ci aiuta a ordinare e concatenere la successione di eventi della narrazione quotidiana, ancora da raccontare, dall’altra il metodo che scandisca i vari ruoli dei partecipanti. Quindi "il metodo" diventa il garante della relazione socio-affettiva AGITA in quel contesto, oltre che garante di un clima favorevole alla creatività soggettiva e intersoggettiva. L'assunzione di questo metodo regola il flusso creativo a favore della manifestazione di un progetto pensato e poi agito dai vari protagonisti di questa storia, che vede implicati persone, risorse, attività e conoscenze.

Inoltre si regolamentano le operazioni inerenti i processi conoscitivi che rivelano le "teorie" formate dai singoli soggetti in base alle proprie predisposizioni e intelligenze (Gadner), processi pertanto utili a chi deve ri-pensare progetti adeguati, secondo un concetto di uguaglianza selettiva ove non è dato tutto a tutti.

La struttura della narrazione

Presentiamo ora il ModelloMentale della Grammatica delle Storie (Stein e Glenn, 78)

che individua la struttura di base (Schank, Nelson) attraverso la quale la nostra mente elabora il contenuto narrativo. Infatti ogni storia è un sistema di regole che vengono formalizzate dallo Schema mentale (Propp,28) in quanto ne individua le regolarità (Lakoff,87). Comprendere una storia vuol dire infatti formare una rappresentazione interna, che dipende, da un lato, dalle caratteristiche della storia stessa, dall’altro dalle conoscenze possedute dal soggetto.

Gli elementi costitutivi della storia sono l’Ambiente e l’Episodio.

 

L’AMBIENTE o campo causale – è il contesto nel quale si svolge la storia. Comprende lo spazio, il tempo e i protagonisti.

L’EPISODIO - è formato da una sequenza di EVENTI legati tra loro da nessi causali e temporali e sono:

Evento iniziale

- dà inizio alla storia

- succede qualcosa all'AMBIENTE

- il protagonista formula obiettivi

Risposta Interna

- i protagonisti pensano e decidono di agire in relazione all'EVENTO INIZIALE

Tentativo

- è l'azione manifesta che i protagonisti eseguono per raggiungere i propri scopi

Conseguenza

- è in relazione al TENTATIVO dei protagonisti e indica o meno il raggiungimento dello scopo

Reazione Interna Emotivo-Cognitiva

- i protagonisti esprimono sentimenti e pensieri circa il risultato delle loro azioni

 

Il metodo: regolazione del rapporto tra Docente e discente

Dai presupposti teorici inerenti la narrazione si può dederre che il metodo può essere costituito dalla ricorsività di tre momenti funzionali alla messa in atto di un pensiero progettuale e sono:

PROGETTARE-AZIONI, CONTRATTANDOLE data dall'interazione libera e aperta dei partecipanti all'azione educativo-formativa, secondo l'assunzione della cultura reticolare che vede l'attuazione del progetto pensato dal docente in veste di tutor, per orientare nell'autonomia l'apprendimento e le motivazioni dei singoli ragazzi. Progetto che dà ampia possibilità di esplicitazione di ipotesi operative inerenti azioni, contenuti e scopi, da parte di tutti i soggetti

SPERIMENTARE-AZIONI PENSATE E CONDIVISE è la realizzazione, secondo forme collaborative (ognuno lavora sullo stesso compito) o cooperative (ognuno esegue un compito diverso), di progetti pensati e condivisi durante la progettazione. E' lo spazio libero lasciato al discente che prende coscienza delle difficoltà e dei cambiamenti da apportare al fare. E' il momento dove il docente si "stacca" dalla situazione, prende le distanze per meglio cogliere gli aspetti rivelati dalle azioni e quindi dagli scopi impliciti perseguiti dai discenti, attraverso annotazioni-osservazioni.

RICERCA il SENSO delle AZIONI o riflessione sulle azioni, è la teorizzazione, l'atto pedagogico che il docente compie per valutare sia i processi innescati nella progettazione e perseguiti nei prodotti durante la sperimentazione, sia la qualità delle azioni. Riflessione indispensabile al fine di riprogettare percorsi che tengono conto degli orientamenti manifestati dagli individui.

Il meccanismo ricorsivo dei tre momenti costituisce un sistema formalizzato che regolamenta il rendimento dei partecipanti alle varie fasi, pertanto utile alle Persone che condividono saperi ed esperienze, secondo una logica di assunzione di punti di vista molteplici in una costante crescita sociale e culturale.

In tal modo i ruoli, scanditi all'interno dei diversi momenti, non prevaricano gli spazi dei vari protagonisti (Premoli), i quali sono liberi di agire per poi raccontare quanto da loro perseguito, attraverso la scelta consapevole dei media comunicativo-relazionali (Manzelli). Contesto di complessità regolamentato, in cui si manifestano sia le sfere emotive, sia le sfere conoscitive e psicofisiche, a favore quindi di quel processo di orientamento che ogni persona realizza nelle proprie azioni e persegue secondo le proprie affinità, grazie alla riservatezza dello spazio di azione.

DOCUMENTA-AZIONE Il metodo presentato permette la registrazione “in progress” dei passaggi inerenti sia il metodo sia l’operatività dei partecipanti al contratto formativo. senza vincolare nè i contraenti nè la loro scelta operativa.

Presentiamo nella tabella una esemplificazione:

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PROGETTARE-AZIONI, CONTRATTANDOLE

Il Pensiero del Docente che: Il Pensiero del discente
- progetta: - progetta:
- formula la sua ipotesi-scopo - formula la sua ipotesi
- il Setting (che è la messa in atto emotivo/relazionale) - il Setting:

dichiarando:

Dichiara i suoi Scopi

il contratto e lo Scopo (molto ampio)

Attua una Relazione

il tipo di Relazione

Sceglie tipo di spazio-tempo

lo spazio-tempo

Sceglie tipo di Concetti di Base (disciplinari e non)

i tipo di Concetti Superordinati (disciplinari e non)

Sceglie Contenuti

gli Strumenti (fisici, tecnologici, corporei, modelli teorici mentali e altri..)

Sceglie Con Chi confrontarsi

Sceglie tipo di Strumenti (fisici, tecnologici, corporei, modelli teorici mentali e altri..)

il proprio ruolo

Definisce il proprio ruolo

 

SPERIMENTA-AZIONE:

il docente osserva i discenti che progettano ed eseguono il loro percorso i discenti possono progettare ed eseguire il loro   loro percorso

Il Fare del Docente che:

Il Fare del discente che:

- interagisce: col singolo, col gruppo

- interagisce col materiale, coi compagni

- sperimenta-la messa in atto del progetto contrattato - sperimenta- le sue scelte pianificate osserva annotando: il discente, il gruppo..., le azioni-operazioni, i metodi osserva: operazioni, strategie, reazioni, scelte...

 

RICERCA-SENSO-AZIONE o Riflessione

Il Pensiero del Docente che: Il Pensiero del discente che:
- riflette: sulle proprie scelte, su quelle dei ragazzi e teorizza - riflette: sulle proprie scelte, e su quelle del gruppo
- valuta: le azioni e i prodotti conseguiti, propri e altrui, rileva gli obiettivi manifestati dai discenti di vista e i prodotti conseguiti - valuta : le proprie e altrui azioni-punti
- riprogetta - interventi e scopi - riprogetta: interventi modalità e scopi

- integrando i saperi e i punti di vista, riformulando percorsi paralleli tra :

- integra i saperi e i punti di vista,

- il nuovo momento laboratorio

- riformula il lavoro

- gli oggetti del quotidiano, esterni al laboratorio

 

- altre discipline

 

- altri spazi

 

- momenti strumentali (addestrativi)

 

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Per cui:

* Il Metodo

- è garante della Relazione paritaria

- e regolamenta Processi Qualitativi di Trasparenza

* La Ricorsività del metodo - è garante:

per il discente della sua Autonomia,

per il docente della gestione dell’Autonomia

 

Interconnesione del Modello Narrativo con il Metodo della Ricorsività Generativa

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PROGETTAZIONE

dichiarazione-sollecitazione-contrattazione delle conoscenze e operatività

 

AMBIENTE o campo causale – Spazio tempo e protagonisti

 

EPISODIO:

Evento iniziale

- dà inizio alla storia

- succede qualcosa all'AMBIENTE

- il protagonista formula obiettivi

Risposta Interna

- i protagonisti pensano e decidono di agire in relazione all'EVENTO INIZIALE

SPERIMENTAZIONE

attuazione-connessione-espansione delle conoscenze

 

Tentativo - è l'azione manifesta che i protagonisti eseguono per raggiungere i propri scopi

RICERCAZIONE

concettualizzazione

Conseguenza - è in relazione al TENTATIVO dei protagonisti e indica o meno il raggiungimento dello scopo
   

Reazione Interna Emotivo-Cognitiva

- i protagonisti esprimono sentimenti e pensieri circa il risultato delle loro azioni

 

Le preoccupazioni

Questi postulati modificano inevitabilmente il lavoro scolastico in quanto acquisire conoscenze e competenze ora implica l’attenzione a Ricercare il senso delle azioni.

"Abitare se stesso, ovunque nel mondo"

L’esigenza è quindi quella di attuare i presupposti sopracitati, inerenti sia la qualità formativa, sia l’autonomia che trasformano la scuola in un organismo vivente quale luogo privilegiato di una ricerca "senza fine" come lo è l’apprendimento: quale processo naturale che dura tutta la vita.

Nascono preoccupanti interrogativi:

Un docente è una persona e pertanto ha i suoi limiti. Non può certo registrare, monitorizzare e rilevare nel tempo i cambiamenti di ogni discente, può fissare delle istantanee. L’importante è che favorisca queste cose, lasciando alla tecnologia la possibilità, ancora una volta, darci una mano.

La tecnologia infatti può rendere visibile ciò che la finitezza dell’uomo non può cogliere. E’ necessario però incorporare nel software un modello interpretativo dei fenomeni (Parisi).

Il Modello "Autoregolativo di Orientamento"

Sulla base di queste ipotesi è possibile pensare a uno strumento che consenta la registrazione "in progress" dei passaggi inerenti sia il metodo sia l’operatività dei contraenti il contratto formativo, senza vincolare ne i contraenti ne la loro scelta operativa.

Per cui Il modello interpretativo delle narrazioni del vissuto quotidiano scolastico per la gestione dei processi di autonomia viene denominato "Autoregolativo di Orientamento".

in quanto assume l’aspetto di un documento che viene redatto dal docente sia per evidenziare le varie tipologie di contrattazione che riconosce i vari punti di vista, sia per rilevare le azioni-operazioni messe in atto dall’azione manifestata dai partecipanti il contratto.

Questo documento può essere anche usato dal discente nella sua progettazione del percorso.

Presentiamo di seguito lo strumento didattico interpretativo di Orientamento, quale regolatore delle costruzioni narrative che si dipanano tra menti nel quotidiano scolastico, luogo ecosistemico d’interazioni.

LA PROGETTAZIONE e la CONTRATTAZIONE

Contesto : ........................................................................................................................................

Ipotesi: .............................................................................................................................................

Oggetto del quotidiano scolastico:....................................................................................................

Contratto - Il Docente dichiara : (quindi definisce il setting):

Scopo :.............................................................................................................................................

Contenuto........................................................................................................................................

DIDATTICA, domanda Aperta: (Come viene fatta la richiesta)
(A seconda di come si comunicano le domande scattano sia la modalità Relazionale sia il riferimento al metodo cui ci si riferisce..)

Spazio e Materiale ..........................................................................................................................

Strumento e/o Modello (scelto per operare e/o rilevare le conoscenze dei discenti) ...................

Raccoglie Ipotesi/conoscenze dei discenti, inerenti sia al contenuto conoscitivo che proposte operative ...........................................................................................................................................

Interagisce sulla ipotesi inerente il FARE: (Il docente funge da Tutor)

Tempo ipotizzato

 

I discenti operano

LA SPERIMENTAZIONE

- i discenti possono progettare ed eseguire il loro percorso

- i docenti decidono SE intervenire in qualità di Tutor

Il docente:

 

OSSERVA - tipi di rapporti dei Discenti:

- individuale-piccolo gruppo-collettivo-

- Sociogramma Emotivo-Relazionale - nell’aggregazione dei gruppi

(* distingua il docente ciò che osserva da ciò che interpreta o vuole osservare)

OSSERVA - le azioni, le operazioni, i metodi, le scelte dei discenti...

Tempo impiegato

 

LA RICERCA-SENSO-AZIONE O RIFLESSIONE

Il docente:

 

RIFLETTE - a breve termine:

- sulla progettazione: sulla domanda aperta

- sull’osservazione: sul percorso realizzato dai ragazzi, sui contenuti conoscitivi ..........................................................................................................................................................

RIFLETTE - a lungo termine                                                        data...........................................................

- sull’interiorizzazione -espansione-ristrutturazione delle conoscenze.............................................

VALUTA le azioni e i prodotti

RILEVA gli obiettivi manifestati dai discenti................................................................................

RIPROGETTA - integra saperi e risorse emersi - riformula nuove proposte collegate tra loro a questa esperienza:........................................................................................................................

Tempo ipotizzato

LA TECNOLOGIA - Tale modello si sta traducendo in un software (Parisi, 98) in quanto la tecnologia ci permette di trovare soluzioni alle nostre preoccupazioni.

 

In sintesi

  • Teorie - Modelli Mentali - costruzioni personali interpretative del mondo

  • Modello Narrativo - Episodi contestualizzati e Eventi collegati secondo nessi logici e di spazio-tempo e causa

  • Metodo - esplicita crediti e debiti delle singole personre coinvolte nella relazione formazione-apprendimento

  • Pensiero Paradigmatico - concettualizza le teorie del docente

  • Pensiero Narrativo - registra negli Episodi dati reali e fatti

 

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(*) OPPI - Organizzazione Preparazione Professionale Insegnanti
Ricerca 2 - "Indicatori di qualità per la scuola dell’Autonomia: "Che cosa cambia nella scuola applicando le epistemologie costruttiviste?"
Laboratorio Mente - gruppo della ricerca