[Archivio]

Prot. n. 3072
Roma, 13 febbraio 1997
Circolare n. 100


- Ai Provveditori agli Studi
LORO SEDI
- Ai Sovrintendenti Scolastici Regionali
LORO SEDI
- Al Sovrintendente Scolastico per la
Provincia di TRENTO
- Al Sovrintendente Scolastico per la
Provincia di BOLZANO
e, p.c.; - All'Intendente Scolastico per la scuola
in lingua tedesca BOLZANO
- All'Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine BOLZANO
- Ai Presidenti degli I.R.R.S.A.E.
LORO SEDI
- Alla Biblioteca di Documentazione pedagogica FIRENZE
- Al Sovrintendente Scolastico della Regione Autonoma della Valle d'Aosta AOSTA
- All'Assessore dei Beni Culturali ed Ambientali ed alla P.I. della Regione Sicilia PALERMO
- Alle Segreterie Tecniche Regionali degli Ispettori Tecnici
LORO SEDI

Oggetto: Istituti comprensivi di scuola materna, elementare e media: azioni di assistenza, monitoraggio e formazione per l'anno scolastico 1996/97.

La circolare ministeriale n.27 del 13.1.1997 ha delineato la strategia complessiva di formazione, assistenza e monitoraggio a sostegno delle attività degli istituti comprensivi per l'anno scolastico 1996/97 ed ha previsto, a cura di questa Direzione Generale, un progetto di formazione e ricerca per i dirigenti degli istituti comprensivi attivati nel corrente anno scolastico e per coloro che si trovano per la prima volta a capo di tale tipologia di scuola e per i dirigenti preposti agli istituti comprensivi funzionanti a titolo sperimentale.

Il progetto che si intende realizzare è finalizzato a:

- rispondere ai bisogni formativi dei dirigenti ed orientarli nell'attività sul campo;

- individuare soluzioni operative nella prospettiva della diffusione degli istituti comprensivi prevista dalla legge finanziaria per il 1997;

- analizzare l'emergere di un quadro organizzativo e didattico più flessibile ed articolato.

In considerazione della specificità e dei bisogni formativi, il progetto si articola in due moduli:

A. modulo per i dirigenti degli istituti comprensivi sperimentali

Il percorso di formazione (Allegato A) affronterà i temi relativi al funzionamento di istituti comprensivi in zone non di montagna ed in particolare esaminerà le questioni e le opportunità di riorganizzazione didattica ed organizzativa sperimentate e le ipotesi di sviluppo in tali contesti.

Allo scopo di disporre di utili e qualificate informazioni sulle esperienze degli istituti comprensivi sperimentali e di creare le condizioni di una attiva partecipazione al progetto di formazione, i dirigenti scolastici di tali istituti sono stati convocati ad una riunione di lavoro che si terrà in Roma, presso la sede del Ministero della Pubblica Istruzione - Viale Trastevere 76 - Sala conferenze, il giorno 20 febbraio p.v. dalle ore 11 alle ore 17.

Questa Direzione Generale ritiene opportuno che alla predetta riunione partecipi anche un ispettore, individuato dal coordinatore della segreteria tecnica regionale, del nucleo operativo regionale operante nelle regioni in cui sono attivati gli istituti comprensivi sperimentali.

Si pregano i Sovrintendenti scolastici interessati di procedere, con cortese sollecitudine, alla segnalazione del nominativo dell'ispettore per la formalizzazione dell'incarico utilizzando il fax n. 06- 58496167 oppure 58496171 Div.I.

B. modulo per i dirigenti degli istituti comprensivi attivati nell'anno scolastico 1996/97 in zone di montagna e per i dirigenti al primo anno di attività presso istituti comprensivi di montagna.

Il percorso di formazione (Allegato B) affronterà le problematiche relative al ruolo ed al funzionamento degli istituti comprensivi nelle zone di montagna, piccole isole o aree geografiche peculiari ed alle possibilità di miglioramento della qualità dell'offerta, dell'organizzazione e degli esiti formativi anche attraverso azioni concertate con le autorità territoriali.

Per una visione quanto più ampia e completa possibile di tutta la problematica connessa all'istituzione scolastica comprensiva è opportuna la partecipazione, al previsto seminario, di un rappresentante del nucleo operativo regionale, la cui costituzione, pertanto, qualora non sia stata già effettuata diventa un adempimento pregiudiziale.

Ai Nuclei operativi regionali si chiede, anche, di prevedere nel complesso della loro azione:

1) l'analisi collegiale, con i dirigenti degli istituti comprensivi della regione, del rapporto finale relativo all'attività svolta nell'anno scolastico 1995/96, allegato alla richiamata circolare n. 27/97;

2) la presentazione e discussione dello strumento P.A.S. (Allegato C) per un approfondimento della sua funzione e l'eventuale adattamento alle situazioni specifiche;

3) il supporto alle attività che si stanno realizzando nelle singole scuole rispetto alla prima scheda del P.A.S.

Il seminario relativo al modulo A avrà luogo a Roma, quello relativo al modulo B a Reggio Emilia.

Si fa riserva di fornire ulteriori e definitive informazioni sulle modalità di svolgimento dei seminari che si prevede di realizzare entro la prima metà del mese di aprile.

Si ringrazia per la collaborazione.


IL DIRETTORE GENERALE

- Alfonso Rubinacci -





Scheda di lavoro Allegato A


Modulo per dirigenti degli istituti comprensivi sperimentali

Non v'è dubbio che l'incremento quantitativo degli istituti comprensivi sperimentali, passati da 8 a 23 nel corrente anno scolastico, testimonia della forza attrattiva del modello organizzativo ma pone una serie di problematiche sul versante sia della conoscenza delle reali esperienze sperimentali in atto, sia delle verifiche degli esiti pedagogici e formativi per convalidare le possibili linee di sviluppo.

Gli istituti comprensivi sperimentali vanno particolarmente seguiti perché rappresentano un 'laboratorio' per individuare, provare e validare soluzioni trasferibili ad una serie di problemi attinenti, p.es., la organizzazione del curricolo tra i vari segmenti scolastici, la valorizzazione della continuità educativo-didattica, il coordinamento dei sistemi di valutazione, le ipotesi organizzative in tema di tempo scuola.

a. La formazione in servizio, coerentemente con quanto precede, dovrebbe porsi come finalità il miglioramento della professionalità del dirigente scolastico attraverso un percorso articolato che trovi nella esplorazione e conoscenza delle esperienze in atto il suo primo, qualificante momento.

La prima parte del percorso formativo, quindi, si configura come ricerca tesa a rilevare, con l'impiego di strumenti omogenei, le modalità operative elaborate dalle sperimentazioni negli ambiti curricolari ed organizzativi.

Il confronto diretto tra i dirigenti, che si potrà realizzare con l'attività formativa seminariale, sarà innanzitutto finalizzato alla modellizzazione delle soluzioni adottate, in funzione della loro eventuale estensione.

b. Il confronto di questi modelli e soluzioni con le prospettive di sviluppo istituzionale e curricolare del sistema scolastico costituisce un'occasione utile sia per la formazione professionale dei dirigenti, sia per ricavare dal dato esperienziale elementi di giudizio e di orientamento che possano aiutare i decisori ad operare le loro scelte. Nel quadro di riferimento culturale sopra delineato, questo momento del percorso formativo risulta cruciale e rappresenta lo snodo per la progettazione di azioni sperimentali di miglioramento curricolare ed organizzativo da realizzare nelle scuole in coerenza con gli scenari di trasformazione che si vanno profilando.

c. Un terza fase del percorso formativo dovrebbe allora configurarsi come progettazione ed azione, con adeguati tempi di sviluppo in rapporto ai ritmi dell'anno scolastico, in ordine ad alcuni nodi quali l'integrazione delle competenze professionali degli operatori dei diversi segmenti scolastici, l'articolazione dei curricoli in continuità, l'articolazione del tempo scuola e degli staff gestionali, nell'ambito dell' autonomia organizzativa e didattica di cui questi istituti già godono in virtù del loro carattere sperimentale.

d. La realizzazione dei piani sperimentali di qualità sarà poi verificata nella fase successiva -e finale- per consentire all'Amministrazione di calibrare i suoi interventi sulla base del dato esperienziale ricavabile dagli istituti comprensivi sperimentali e di realizzare, quindi, un sistema di coerenze tra azione, realizzazione, retroazione.

Il modello proposto permette di centrare la fase della formazione su quanto emerso nella fase della ricerca; di raccogliere elementi utili per l'estensione degli istituti comprensivi e per il dibattito sulla trasformazione in corso del sistema scolastico, di (ri)orientare le sperimentazioni in funzione della prova di 'fattibilità' di alcune soluzioni organizzative, curricolari e didattiche cruciali per il riassetto della scuola di base, in particolare nelle aree a bassa densità abitativa.


Scheda di lavoro Allegato B

Modulo per

· dirigenti istituti comprensivi attivati nell'a.s. 96-97 in zone di montagna

· dirigenti al primo anno di attività c/o istituti comprensivi di montagna

Il modulo formativo è destinato ai dirigenti che a partire dall'a.s. 96-97 si trovano a capo di istituti comprensivi attivati ai sensi della L 97/94: 48 direttori didattici e 54 presidi preposti alle unità di nuova istituzione, 65 dirigenti di nuova assegnazione su scuole comprensive già funzionanti nell'a.s. 95-96.

La formazione in servizio dei dirigenti alla prima esperienza o assegnati alla nuova istituzione in zone di montagna tiene conto di alcuni criteri di impostazione ricavati dall'esperienza di formazione dello scorso anno. Vi sono infatti alcuni "bisogni professionali " particolari che emergono dalle rilevazioni e che sono confermati dalle osservazioni contenute nel rapporto finale a.s. 1995\96:

· necessità di rassicurazione e confronto rispetto a procedure decisionali interne all'istituto che si presentano molto complesse dovendo tener conto dei tre ordini scolastici coinvolti con un largo margine di autonomia;

· necessità di riconsiderare il criterio della territorialità scolastica integrando gli approcci scuola \ territorio tipici di ogni ordine (materna, elem., media) e considerando che l'Istituto comprensivo in zona montana è inserito in una più globale politica dei servizi alle persone ;

· necessità di integrare le forme e le condizioni di programmazione e gestione didattica (orario di insegnamento, orario per le attività funzionali all'insegnamento, attività aggiuntive) in un'ottica integrata rispetto ai livelli scolastici interessati.

Il progetto di formazione si colloca in un contesto professionale di cui sono noti in parte i bisogni essenziali ed in riferimento ad essi viene strutturato un itinerario di lavoro in tre fasi che ha nel momento seminariale nazionale la sua tappa centrale.

a. fase propedeutica impegna i dirigenti a concentrare la propria attenzione sulla situazione che stanno vivendo cogliendo elementi funzionali agli approfondimenti tematici;

b. fase intermedia consente di sviluppare, attraverso il seminario, modelli operativi di soluzione di problemi, all'interno di un adeguato quadro concettuale;

c. fase applicativa di utilizzo sul territorio di strumenti e itinerari di lavoro ritenuti adeguati a rispondere ad alcuni specifici problemi.

Le fasi di preparazione e di riallineamento degli strumenti e dei temi da approfondire sono attuate a livello regionale come compito delle conferenze di servizio previste dalla C.M. n 27/97.

In questa prospettiva si persegue la finalità del miglioramento delle professionalità del dirigente scolastico e, contemporaneamente , del confronto tra esperienze che -pur diverse per ragioni territoriali- nascono comunque da una analoga impostazione innovativa della erogazione del servizio scolastico sul territorio.

In sintesi, i diversi momenti della proposta di formazione in servizio integrano quelli della preparazione , della formazione vera e propria e della ricaduta in situazione; inoltre si pongono l'obiettivo di far interagire il livello nazionale con i livelli regionali riconoscendo alle conferenze di servizio previste dalla C.M. 27\97 ed ai N.O.R. (nuclei operativi regionali) il compito di monitorare in situazione i diversi momenti e di creare il collegamento tra le diverse fasi previste.





Allegato C

Progetto Formazione Dirigenti alla prima esperienza nella conduzione di Istituto comprensivo e\o di Istituto di nuova istituzione nell'a.s. 1996\97

Strumento di lavoro

PROGETTO DI AZIONE SPECIFICA

Il Progetto di Azione specifica costituisce una particolare forma di analisi dei problemi dell'innovazione che ha l'intento di focalizzare e migliorare procedure e azioni correttamente individuate nella logica della qualità.

Lo spazio di intervento è limitato nel tempo e nella consistenza ed è finalizzato a creare " tradizioni organizzative istituzionali " consapevoli .

Le aree entro le quali si chiede al dirigente scolastico di individuare un'azione specifica caratterizzante il proprio lavoro direttivo , sono quelle che guidano il monitoraggio ispettivo

AREA ORGANIZZATIVO RELAZIONALE

AREA PEDAGOGICO CURRICOLARE

AREA AMMINISTRATIVO GESTIONALE

AREA ISTITUZIONALE TERRITORIALE

Allo scopo di orientare e coordinare il lavoro si propone di utilizzare gli strumenti allegati:

Scheda 1 l'impostazione (suddivisa in 3 parti) da analizzare e avviare in preparazione del seminario nazionale di Reggio Emilia

Scheda 2 la verifica in itinere ( da ripetere per ogni fase prevista del progetto) che sarà analizzata e approfondita nel corso del Seminario

Scheda 3 La sintesi valutativa (suddivisa in 2 parti) da completare entro il termine dell'anno scolastico

Il rapporto finale è costituito dall'insieme delle schede compilate nei diversi momenti. La costruzione del rapporto avviene in accordo con gli Ispettori del NOR anche nei momenti di incontro in sede provinciale e \o interprovinciale.













SCHEDA 1

Impostazione del PAS

Parte 1

Sintesi del check up iniziale della situazione .

Strumenti usati (indicare brevemente se si è trattato di strumenti informali tipo colloqui , percezioni etc... o di strumenti formali tipo breve questionario rivolto a ...................)

__________________________________________________________________________________________________________________________________________

aspetti punti forti (almeno 5) punti deboli (almeno 5)
AREA ORGANIZZATIVO RELAZIONALE
AREA PEDAGOGICO CURRICOLARE
AREA AMMINISTRATIVO GESTIONALE
AREA ISTITUZIONALE TERRITORIALE


Parte 2

Identificazione del PROGETTO DI AZIONE SPECIFICA del dirigente ( ragioni della scelta , contenuti dell'intervento, risultati attesi, titolo del progetto)

__________________________________________________________________________________________________________________________________________

Parte 3

Progettazione operativa

Tempo a disposizione\ Persone coinvolte\ Risorse esterne\ strumenti amministrativi::::::

Sequenza prevista
fasi di lavororisultato atteso data conclusione note
1
2












SCHEDA n. 2

Verifica in itinere

Titolo del Progetto_____________________________________________________

(le schede sono pari al numero delle fasi)

Fase n. (Breve descrizione della fase di cui ad 1.3)

PREVISIONE REALIZZAZIONE
operazioni risorsetempi eventuali correttivi e motivazionirisorse attivate tempi effettivi




















SCHEDA n.3

Sintesi valutativa

Titolo del Progetto _____________________________________________________

Parte 1

(riprendere i contenuti salienti della scheda 1 sotto forma descrittiva max 5 cartelle)

1 Analisi situazione iniziale Progettazione Fasi operative

__________________________________________________________________________________________________________________________________________

2 Resoconto sintetico dell'attuazione dell'intervento e degli eventuali scostamenti rispetto al programma

__________________________________________________________________________________________________________________________________________

Parte 2

Verifiche e valutazioni



Parte 3

Apprezzamento complessivo dell'esperienza svolta da parte del Dirigente scolastico anche rispetto alla personale crescita professionale

__________________________________________________________________________________________________________________________________________