Circolare Ministeriale 27 marzo 1995, n. 105

Oggetto: Piano per la promozione della lettura nelle scuole di ogni ordine e grado.

Questo Ministero considera l'educazione alla lettura come uno dei principali obiettivi della scuola, così come viene indicato anche nei più recenti documenti di innovazione curricolare sia di ordinamento sia sperimentale. Già si realizzano nelle scuole di ogni ordine e grado attività e iniziative di promozione della lettura e del libro ma si ritiene venga a configurarsi l'opportunità di fissare linee e criteri generali di riferimento che, anche sul piano operativo, consentano di incentivare e sostenere le pur apprezzabili iniziative locali.

Si propone, pertanto, un Piano nazionale di educazione alla lettura che coinvolga in una linea di continuità i vari livelli di scolarità, ferma restando la valorizzazione dell'autonomia di programmazione e di organizzazione didattica delle istituzioni scolastiche in sinergia con le sollecitazioni dell'extra-scuola.

Il Piano, predisposto anche con l'apporto del gruppo di lavoro interdirezionale (istituito con apposito D.M. presso questo Ministero, Ufficio studi, bilancio e programmazione, Ufficio I) con il compito di indicare obiettivi e linee operative di carattere generale nonché modelli di attività finalizzati alla promozione della lettura e del libro nei vari ordini e gradi di scolarità), si prefigge di definire un quadro organico finalizzato non solo a stimolare le capacità propositive del mondo della scuola ma soprattutto ad impostare una politica di promozione della lettura che superi gli ambiti specifici dell'educazione linguistica per connotarsi come obiettivo più ampio di formazione della persona e che abbia come obiettivo formativo quello di consentire a tutti i cittadini di saper gestire autonomamente e consapevolmente il proprio rapporto con la sfera dell'informazione e con le proprie aspirazioni culturali.

Il Piano, le cui linee operative e il cui quadro teorico di riferimento sono contenuti nel documento allegato, procede secondo le seguenti fasi organizzative e le conseguenti cadenze operative:

Fase 1 - Rilevazione delle attività in essere: maggio 1995

Fase 2 - Promozione di progetti sperimentali pilota: anno scolastico 1995-96

Fase 3 - Monitoraggio e valutazione dei risultati: marzo 1996

Fase 4 - Definizione di linee guida per la generalizzazione e disseminazione dei "progetti pilota": anno scolastico 1996-97.

Descrizione delle fasi

FASE 1 - Rilevazione

Questo Ministero promuove nel corrente anno scolastico, mediante l'allegata scheda di rilevazione, una indagine rivolta all'intero sistema scolastico e finalizzata, pur nella necessaria essenzialità richiesta dall'alto numero dei soggetti coinvolti (tutti i capi di istituto), ad acquisire un'informazione completa sulle iniziative in atto nella scuola per la definizione di un primo "Rapporto nazionale sugli aspetti quantitativi e qualitativi collegati all'educazione alla lettura e ai progetti pilota in corso di attuazione sia per iniziativa centrale sia periferica".

La scheda sarà distribuita dai provveditori agli studi ai capi di istituto che la restituiranno debitamente compilata entro il 30 maggio 1995.

I provveditori agli studi invieranno all'Ufficio studio bilancio e programmazione, Ufficio I, le schede accorpate per ordini e gradi di scuole entro il 15 giugno 1995.

Preliminarmente all'attuazione della successiva FASE 2, al fine di incentivare la capacità progettuale delle singole scuole nella produzione di esperienze significative nel campo della lettura, questo Ministero ritiene di dover indire a titolo di esperienza pilota una "Settimana della lettura" in cui, grazie all'apporto propositivo e organizzativo delle classi insieme ai loro insegnanti, dovranno essere attivate iniziative che abbiano al centro il libro e che vedano il percorso di lettura come un'esperienza aperta in collaborazione anche con soggetti esterni.

L'esperienza pilota "Settimana della lettura" avrà luogo nel periodo 2-6 maggio 1995.

Gli organi collegiali che si faranno carico della programmazione e progettazione delle attività potranno per la più efficace riuscita della "settimana" delineare modelli per iniziative a carattere pilota che potranno anche prevedere incontri delle classi con personale esterno alla scuola (scrittori, critici, giornalisti, ecc.) coinvolgendo, ove possa emergere un contributo positivo, anche i genitori e i familiari degli allievi.

Sarà cura dei provveditori agli studi indicare un referente esterno che possa facilitare il contatto degli studenti con il libro (biblioteche, librerie, ecc.).

Detta "Settimana della lettura" a carattere di iniziativa pilota potrà avere come riferimento possibile una serie di proposte pervenute dalla "Fondazione per il salone del libro di Torino" che può considerarsi come occasione per momenti di riflessione e di incontri anche in considerazione del fatto che in tale iniziativa è compresa l'individuazione di supporti per la promozione e il coordinamento di attività da realizzare sul territorio tramite il coinvolgimento delle biblioteche nazionali dell'A.I.E. (Ass. It. Editori), A.L.I. (Ass. Librai It.), A.I.P.E. (Ass. It. Piccoli Editori).

A tal proposito si segnala la Giornata dedicata ai giovani lettori che avrà luogo durante il Salone del libro di Torino (18-23 maggio 1995).

E' inoltre allo studio di questo Ministero l'attuazione di una serie di iniziative tra cui momenti seminariali atti a formare figure di riferimento e a valorizzare esperienze significative nel campo della promozione della lettura.

Questo Ministero sta anche considerando la possibilità di realizzare un incontro tra studenti per esaminare i problemi relativi alla stampa da loro curata, in modo da individuare strumenti e linee operative volte a promuovere e sostenere progetti in tutte le sedi.

FASE 2 - Anno scolastico 1995-96 - Promozione di progetti sperimentali pilota

Si intende avviare nella scuola di ogni ordine e grado iniziative per l'attivazione e la valorizzazione, all'interno della programmazione di istituto, di "progetti di lettura" capaci di:

- coinvolgere e integrare tutte le componenti della comunità scolastica;

- innestarsi sulla realtà territoriale in rapporto sinergico di collaborazione e condivisione delle risorse;

- ripensare il ruolo delle biblioteche scolastiche alla luce di concezioni organizzative atte anche a inglobare produttivamente le figure professionali previste dalla legge n. 426 (coordinatori dei servizi di biblioteca) e i docenti collocati fuori ruolo per motivi di salute (art. 113 del D.P.R. 417/74).

FASE 3 - Monitoraggio e valutazione dei risultati da impostarsi al termine dell'anno scolastico 1995-96

FASE 4 - Definizione di linee guida per generalizzazione e disseminazione dei "Progetti di lettura" a seguito dell'azione di promozione dei progetti pilota e del relativo monitoraggio

L'allegato 1 contiene il quadro di riferimento generale, le linee operative e l'impianto organizzativo di massima del Piano per l'attuazione di una proficua e coordinata azione della scuola aperta al dialogo infraistituzionale e agli apporti dell'extra-scuola.

L'allegato 2 è costituito dalla scheda di rilevazione.

Nel sottolineare ancora una volta l'importanza della diffusione della lettura e del libro nella formazione dei giovani, si auspica la collaborazione a tal fine di tutte le componenti scolastiche e, in particolare, della funzione ispettiva.

ALLEGATO 1

Piano nazionale di educazione alla lettura

Il quadro di riferimento

Gli studi più recenti in campo psico-pedagogico e glottodidattico, le sperimentazioni ed i progetti più avanzati provenienti dalle scuole e le più recenti emanazioni ministeriali di innovazione curricolare fanno ritenere opportuna una riflessione ed una azione riepilogativa e propositiva che hanno come quadro di riferimento le seguenti considerazioni.

Lettura a livello adulto e autonomo significa (al di fuori delle specifiche competenze dell'educazione al testo letterario) padronanza degli strumenti del comunicare intesi nella loro accezione più articolata; capacità di operare una lettura consapevole dei messaggi socioculturali, di interpretarli e contestualizzarli secondo l'identità sociale del gruppo, secondo le categorie del gusto, secondo la sensibilità personale; significa in sintesi saper scegliere le proprie letture e quindi interagire in modo non subalterno con le proposte culturali dell'ambiente in cui si vive.

Obiettivo dell'educazione alla lettura a livello di completamento della scuola di base reale, cioè almeno sino al termine del biennio superiore, è l'acquisizione di un sufficiente grado di consapevolezza teorica e di padronanza degli strumenti che consentano la messa a punto di capacità di gestire autonomamente il proprio rapporto con la sfera dell'informazione e con le proprie aspirazioni culturali.

Da ciò consegue l'importanza di un'educazione alla lettura che superi gli ambiti specifici dell'educazione linguistica per connotarsi come obiettivo più ampio di formazione della persona.

1. L'educazione alla lettura

Un progetto di educazione alla lettura che coinvolga in una linea di continuità i vari livelli di scolarità e che si ponga tra gli obiettivi comuni delle varie discipline, deve avere come premessa essenziale la condivisione dei seguenti fondamenti:

saper leggere

- è un insieme di abilità e un atteggiamento che supera gli ambiti dell'educazione linguistica e che riguarda un'area disciplinare vasta come una biblioteca;

- è soprattutto un problema di curiosità e di motivazione alla lettura in quanto tale e non solo alla lettura scolastica, basato sul superamento della scissione tra quello che si vuole e quello che si deve leggere;

- è in sostanza il passaggio da una concezione della lettura come dovere scolastico ad una lettura come attività libera e capace di porre il soggetto in relazione con se stesso e con gli altri.

Il significato e l'estensione del termine lettura è da intendersi come processo continuo tendente alla formazione di un lettore autonomo e consapevole e costituisce ancora un problema aperto e articolato in più variabili:

- lettura come decodifica e comprensione del testo scritto;

- lettura come percorso di approccio motivato a una pluralità di testi (letterari, scientifici, tecnologici, divulgativi, ecc.);

- lettura come abilità funzionale allo studio della letteratura italiana;

- lettura come abilità autonoma.

A sostegno di ciò possono essere richiamate le indicazioni contenute nei programmi della scuola di base e nei programmi sperimentali proposti per la scuola secondaria superiore che pongono in evidenza:

- la valenza affettivo-relazionale e sociale della lettura;

- la motivazione come condizione essenziale per attivare e consolidare un comportamento costante ed intelligente della lettura;

- la necessità dell'utilizzo di una varietà di materiali idonei a incentivare il bisogno di leggere.

2. L'educazione alla lettura in un contesto multimediale

Un approccio organico e più ampio al tema della lettura deve anche dare coerenza ed equilibrio al rapporto lettura-immagine nelle dimensioni del vivere culturale e sociale.

Un progetto di promozione della lettura deve assumere anche il contesto multimediale in cui viviamo; in particolare i bambini vivono immersi in una realtà comunicativa che deve essere accettata e compresa, dominata ma non demonizzata.

La proiezione del saper leggere in un contesto di comunicazione reso complesso da una pluralità di linguaggi è la capacità di essere attenti alle manifestazioni culturali e di vita quotidiana e di parteciparvi conservando attitudine critica e sapendo gestire le proprie emozioni.

Significa anche capacità di decodificare i messaggi di media e di coglierne le valenze culturali, di relazione, di comunicazione; capacità di cogliere la dimensione estetica di ciò che si vede, immagina; capacità di messa a fuoco dell'ambiente e del raccordo tra la propria dimensione culturale e la sensibilità collettiva.

E' quindi importante che l'educazione alla lettura non consideri il libro come una realtà contrapposta e alternativa agli altri media, ma anzi si ponga l'obiettivo di individuare tutte le possibili connessioni tra il libro e gli ambiti comunicativi sia che utilizzino linguaggi verbali come il giornale sia che si tratti di codici misti o soltanto audiovisuali.

Allora il libro può essere un punto di ritorno e una conquista, uno strumento che accompagna le proprie scelte culturali e che, attraverso gli strumenti, i metodi, le strategie date dalla scuola, può essere guida ad analisi consapevoli da affinare col passare degli anni e dell'esperienza.

3. L'educazione alla lettura come processo continuo

L'educazione alla lettura deve essere considerato un processo continuo che si imposta fin dalla scuola elementare e persino dalla scuola materna; in effetti proprio nei programmi didattici del 1985 della scuola elementare trova ampio spazio di riferimento una concezione del leggere come processo di ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo.

Questo processo diventa ancor più efficace, nella prospettiva di una continuità educativa e didattica, se raccordato in ingresso alle iniziative educative della scuola materna in cui, in ottemperanza a quanto previsto nei nuovi Orientamenti, vengono promosse le prime abilità immaginative e cognitive connesse alla lettura di materiale non soltanto figurativo e se si connettono in uscita con gli obiettivi della scuola media.

Soprattutto nella scuola elementare assume un particolare rilievo il ruolo dell'insegnante e la sua capacità di creare un "clima pedagogico" adatto ad instaurare un incontro con la lettura che non sia puramente strumentale. Presupposto di tale clima, la messa in atto di strategie trascinanti e gradevoli quali il saper coinvolgere l'alunno nella continuità del racconto creando una situazione di attesa attraverso sapienti interruzioni, stabilendo un'interazione tra ciò che si legge e le esperienze familiari e sociali o fantastiche dei bambini, sapendo scegliere i testi in rapporto alla loro età e al loro gusto, il che presuppone la familiarità dell'insegnante con le offerte più recenti dell'editoria per l'infanzia e con l'immaginario che il bambino si è costruito come fruitore spesso passivo di altri media.

Pertanto l'educazione alla lettura assume un ruolo fondamentale fin dalla scuola elementare che è il luogo dove il fanciullo attua la prima esperienza del leggere, soprattutto in un contesto culturale, come quello attuale, dove i sistemi di comunicazione televisiva, filmica, informatica e telematica sembrano voler esaurire completamente i bisogni di conoscenza, anche del bambino e prosegue in raccordo armonico con quanto previsto dai programmi della scuola media e dai più recenti programmi di educazione linguistica dei progetti sperimentali coordinati dell'istruzione secondaria di secondo grado e dai programmi della sperimentazione "Brocca".

In particolare nella proposta di sperimentazione "Brocca" per il triennio della scuola secondaria di secondo grado, si legge che "una delle finalità formative comuni a tutti gli indirizzi è quella di suscitare l'amore e il gusto della lettura, l'acquisizione di capacità di giudizio, l'elevazione dei giovani ai valori della cultura".

In tutti i programmi citati l'educazione alla lettura non è vista come obiettivo dell'educazione linguistica e dell'insegnante di lettere, ma deve divenire momento trasversale a tutte le discipline attraverso l'incentivazione della motivazione ad un leggere che coinvolga i processi cognitivi e quelli affettivo-emotivi.

Il passaggio dai programmi disciplinari e dal manuale alla curiosità della conoscenza e dei saperi è un passo educativo-formativo che deve essere prassi costante nelle linee metodologiche comuni alle diverse discipline; la programmazione collegiale non potrà non avere tra i suoi elementi qualificanti l'educazione alla lettura intesa anche e soprattutto come potenziamento delle capacità di lettura personale e di decodifica della comunicazione ivi compresi i linguaggi della comunicazione multimediale.

La capacità di organizzare le proprie letture personali e di reagire agli stimoli del mondo esterno, non come negazione della civiltà dell'immagine ma come recupero dei valori della fantasia e della creatività, deve fondarsi su una consapevolezza dell'autonomia del lettore come persona in grado di orientarsi e di scegliere, di attivare in modo del tutto personale e correlato alle problematiche esterne le proprie energie intellettuali al fine di vivere la lettura come abito mentale e di essere fruitore consapevole delle offerte del mercato librario.

Se l'educazione alla lettura è processo e percorso sistematico all'interno della programmazione e dell'organizzazione didattica, ambiti di riferimento privilegiati sono l'angolo di lettura (per la scuola dell'infanzia), la biblioteca di classe e naturalmente la biblioteca scolastica che va considerata anche come luogo di incontro e di comunicazione dove si realizzano progetti di educazione alla lettura capaci di coinvolgere gli alunni. Proprio in tale dimensione vanno predisposti itinerari di accesso creativo ai libri che, adeguatamente inseriti nella programmazione di istituto, possono far capo ad uno o più docenti referenti per la tematica in questione. Tali itinerari vanno altresì coerentemente definiti in stretto raccordo interdisciplinare anche con l'educazione all'immagine in cui ambiti d'apprendimento sono in sinergia con quelli inerenti il rapporto con il testo scritto.

La biblioteca scolastica, inoltre, offre l'opportunità di aprire la scuola alle sollecitazioni del territorio e diviene contesto di aggressione per "esperienze di lettura" da attuarsi con i docenti nell'ambito della formazione in servizio e con i genitori nell'ambito dell'attività di informazione e sensibilizzazione.

Linee operative e impianto organizzativo

L'avvio di un Piano nazionale per la promozione della lettura, che è considerato un obiettivo prioritario ed una risposta ad una emergenza pedagogica anche in altri sistemi scolastici (Francia, U.S A. ecc.) intende quindi, in linea con il principio dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, proporre idee-guida e modelli e fondarsi su una reale conoscenza della situazione esistente, articolandosi nelle menzionate fasi.

Fase 1

Le indagini disponibili sul problema della lettura forniscono informazioni sulle abitudini di lettura e sui consumi culturali dei giovani sia nel tempo libero che nella scuola.

Non risulta invece che sia stata condotta una ricerca sulle strategie che la scuola pone in essere per la "promozione della lettura".

Questo Ministero promuove, mediante l'allegata scheda di rilevazione, una indagine rivolta all'intero sistema scolastico e finalizzata, pur nella necessaria essenzialità richiesta dall'alto numero dei soggetti coinvolti (tutti i capi di istituto), ad acquisire un'informazione completa delle iniziative in atto nella scuola per la definizione di un primo "Rapporto nazionale sugli aspetti quantitativi e qualitativi collegati all'educazione alla lettura e ai progetti pilota in corso di attuazione sia per iniziativa centrale che periferica".

Con tale indagine sarà possibile conoscere e "far conoscere" i principali e più significativi progetti di singole scuole e/o di scuole in sinergia con agenzie culturali e realtà territoriali, sarà inoltre possibile far partire ulteriori indagini mirate alla conoscenza e alla successiva "modellizzazione" e diffusione dei progetti strategicamente più significativi ed efficaci.

Fasi 2 e 4

Caratteristiche generali del Piano per quanto concerne l'approccio operativo di riferimento e gli aspetti attuativi:

- coordinamento nel rispetto della piena autonomia ai diversi livelli: uffici centrali, uffici scolastici periferici, istituzioni scolastiche;

- rilevazione delle iniziative in atto per confrontarle, valutarle, porle in sinergia nella valorizzazione dell'autonomia delle scuole;

- promozione della cultura del leggere in un contesto di continuità fra ordini di scuole;

- definizione di criteri culturali, pedagogici e didattici da far confluire in una direttiva quadro;

- organizzazione di supporti di monitoraggio e di valutazione, con carattere sistematico e permanente, avvalendosi anche delle risorse degli uffici periferici e degli ispettori tecnici.

Caratteristica di progetto

La definizione di progetti di lettura a partire dalle esperienze pilota potranno strutturarsi nell'ambito del citato Piano assumendo le caratteristiche di "progetto" educativo di istituto.

Il percorso di educazione alla lettura all'interno delle istituzioni scolastiche diviene "Progetto lettura" nel momento in cui coinvolge ed integra tutte le componenti della comunità scolastica e si articola, in sottoprogetti specifici organizzati a differenti soggetti (alunni, docenti, genitori) e finalizzati a indagare, cercando idonee soluzioni, i problemi inerenti i carenti comportamenti di lettura e, sul piano più prettamente scolastico, il divario tra indicazioni programmatiche ed effettiva realizzazione.

Strategie e risorse

1. Un primo momento progettuale-strategico per la promozione della lettura è la creazione del clima pedagogico che si può concretizzare esemplificativamente nel:

- creare spazi di lettura;

- leggere a voce alta in situazione collettiva; (in questa prospettiva assume grande rilevanza il ruolo dell'insegnante in quanto "sentire leggere l'adulto e veder leggere l'insegnante" fanno emergere "il bisogno e il piacere della lettura");

- produrre attività stimolanti;

- portare i bambini in libreria;

- creare mostre del libro all'interno della scuola;

- creare rapporti con le biblioteche esterne;

- portare all'interno della scuola scrittori e illustratori;

- aggiornare i docenti sulle novità librarie per bambini; (l'aggiornamento dei docenti sulle novità librarie si rende necessario in quanto sembra importante proporre ai bambini, accanto ai classici della letteratura per l'infanzia di indubbia valenza educativa, le produzioni più recenti e più vicine ai bambini di oggi);

- utilizzare nelle biblioteche scolastiche personale specializzato a stimolare il piacere della lettura;

- sensibilizzare il consiglio di classe sull'importanza di una educazione interdisciplinare alla lettura;

- evidenziare i modi di funzionamento delle biblioteche scolastiche nei progetti "accoglienza" che si vanno diffondendo nelle scuole.

Fase 3

Impostazione di azioni di monitoraggio e di valutazione dei risultati attraverso strumenti che saranno appositamente predisposti dal gruppo di lavoro di cui al D.M. 18 aprile 1994.



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