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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Circolare Ministeriale 31 agosto 1995, n. 288

Oggetto: Valutazione degli alunni - Semplificazione delle procedure e degli strumenti

1. L'impatto del nuovo sistema di valutazione

Il primo anno di adozione generalizzata dei nuovi strumenti di valutazione e di documentazione della programmazione e della organizzazione didattica, previsti dall'O.M. 2 agosto 1993, n. 236 ha fatto registrare un ampio e vivace dibattito nel mondo della scuola, tra i genitori, nell'opinione pubblica, rilevato anche dall'azione di monitoraggio promossa dall'amministrazione scolastica (C.M. n. 236/1994).

I rapporti regionali di sintesi sull'impatto prodotto dal nuovo sistema di valutazione elaborati dagli ispettori tecnici, nonchè i materiali di documentazione e di ricerca che stanno pervenendo alla Direzione generale dell'istruzione elementare, sono al vaglio di un'apposita commissione di studio.

Numerose sono state le questioni sollevate, in particolare sono emersi alcuni disagi comunemente attribuiti:

a) alla scansione troppo ravvicinata delle operazioni valutative ed alle modalità della loro comunicazione alle famiglie, non sempre chiare e comprensibili;

b) al contemporaneo riferimento a competenza e impegno negli enunciati esplicativi dei giudizi valutativi (A.B.C.D.E.) nel Quadro 2;

c) alla complessità e alla ridondanza di alcune procedure di documentazione e di registrazione;

d) alla disomogenea e limitata disponibilità di supporti tecnico-scientifici (consulenza, aggiornamento, sperimentazione).

2. Interventi correttivi urgenti

Già dalla prima lettura dei dati disponibili risulta evidente l'esigenza di interventi correttivi. Si è deciso di apportare alcune semplificazioni nelle procedure e nell'articolazione del documento di valutazione, già a decorrere dall'anno scolastico 1995-96 (cfr. Prototipo allegato). Il documento di valutazione per tutti gli alunni, in corso di stampa presso il Poligrafico dello Stato, sarà tempestivamente disponibile presso i Provveditorati agli studi.

Le modifiche apportate consentono un uso più flessibile e funzionale degli strumenti, in grado di contenere tempi e adempimenti formali e di orientare maggiormente l'attenzione verso gli aspetti qualitativi dell'insegnamento e della valutazione dei suoi esiti.

La valutazione assume, infatti, un significato formativo se riesce a dar conto delle diverse fasi del processo educativo: l'esplorazione delle caratteristiche cognitive, sociali, affettive di ogni scolaro (Q.1) rappresenta la base indispensabile per l'impostazione di un insegnamento efficace, i cui effetti sono rilevati attraverso l'apprezzamento dei livelli di competenza raggiunti nei diversi campi disciplinari (Q.2), per giungere infine ad un profilo dell'alunno, centrato sui suoi progressi e sull'unitarietà della sua formazione (Q.3).

2.1. Scadenze temporali della valutazione

L'atto valutativo formale ha scansione quadrimestrale (art. 7 dell'O.M. n. 236/1993 cit.). La continuità dell'informazione alle famiglie viene assicurata con incontri a scadenza bimestrale (O.M. n. 159/1995).

La comunicazione quadrimestrale della valutazione si basa sulla stesura, lettura guidata e consegna del documento di valutazione, nella sua articolazione complessiva.

L'incontro bimestrale con le famiglie ha carattere informale e aperto, orientato all'offerta e allo scambio di informazioni descrittive sull'itinerario di formazione percorso dall'allievo fino a quel momento.

Gli insegnanti, quindi, illustreranno i livelli di competenza raggiunti, da consolidare, in via di acquisizione o non ancora raggiunti, facendo riferimento alla documentazione interna in loro possesso. Pertanto, nel documento di valutazione degli alunni non è prevista la rilevazione bimestrale degli apprendimenti.

I rapporti con i genitori sono improntati ai principi di trasparenza, correttezza e partecipazione recentemente richiamati nella "Carta dei servizi scolastici" (D.P.C.M. del 7 giugno 1995) e assumono una funzione essenziale nel consolidare il "contratto formativo" che si instaura tra i diversi soggetti del processo educativo.

2.2. Criteri di valutazione

Allo scopo di garantire una comunicazione più corretta è utile che gli sviluppi nella sfera cognitiva e in quella affettivo-motivazionale vengano considerati in forma distinta. In tal senso è stata modificata la definizione dei giudizi valutativi contrassegnati con le lettere A.B.C.D.E.

Questi, pertanto, si limitano ad indicare il livello di competenza raggiunto, mentre un sintetico riferimento all'affettività, alle motivazioni, all'impegno (progressione, stazionarietà, regressione) potrà agevolmente essere fatto negli appositi spazi aperti di ciascun riquadro.

2.3. Indicatori disciplinari

Per favorire una migliore leggibilità del documento da parte dei destinatari sono state riconsiderate l'articolazione e la formulazione linguistica degli indicatori disciplinari, mentre ne è stata mantenuta la struttura essenziale in quanto essi riprendono i contenuti e gli obiettivi prescritti dai programmi didattici in vigore, ai sensi dell'art. 11 della legge n. 148/90.

Comunque, è da tenere presente che l'interpretazione e la contestualizzazione delle linee essenziali delle discipline (indicatori) si realizzano con la programmazione educativa e didattica, che costituisce il criterio di riferimento decisivo per l'espressione dei giudizi valutativi.

L'utilizzazione degli indicatori non può pertanto tradursi in una meccanica elencazione e deduzione di obiettivi, nè incentivare un eccessivo ricorso a prove di verifica avulse dalle concrete dinamiche educative delle classi.

Un'appropriata interpretazione degli indicatori appare opportuna per le classi del primo ciclo e nel caso di alunni che seguono itinerari differenziati di apprendimento.

2.4. Strumenti di documentazione didattica

Nel riconfermare (v. C.M. n. 48/1995) il carattere preminentemente professionale ed interno degli strumenti di documentazione dell'azione didattica (Registro di classe, Giornale dell'insegnante, Agenda della programmazione e dell'organizzazione didattica), che suggerisce una loro ragionata scelta e definizione da parte dei docenti, si vuole qui porre in evidenza la stretta interrelazione tra Agenda e Giornale, che costituiscono una documentazione unitaria, che potrebbe, ad esempio, essere articolata in sezioni con l'impiego di un unico contenitore a fogli mobili, evitando così inutili sovrapposizioni.

In particolare la funzione essenziale dell'Agenda è quella di documentare sinteticamente il quadro delle decisioni didattiche assunte collegialmente dai docenti di modulo.

Il Giornale ha invece lo scopo di documentare l'andamento degli apprendimenti e dei processi educativi, in modo che si possa ricostruire sinteticamente la "storia" di ogni allievo in relazione alle singole discipline del curricolo ed alla loro integrazione. I diversi tipi di dati che vi sono registrati costituiscono la base informativa per la strutturazione dei giudizi da esprimere nel documento di valutazione.

3. Interventi a medio termine

L'anno scolastico che si apre deve rappresentare una tappa significativa per la diffusione di una corretta cultura della valutazione, nell'ambito di una prospettiva unitaria della formazione di base.

Per l'ulteriore sviluppo e perfezionamento degli strumenti e dei criteri di valutazione si procederà attraverso un'approfondita analisi in sede tecnica, da realizzare anche con la consultazione ed il coinvolgimento degli operatori scolastici e degli utenti del servizio.

3.1. Aggiornamento e formazione

Specifiche iniziative di formazione in servizio, che prevedano momenti di ricerca, confronto, approfondimento, anche su base territoriale, possono garantire l'indispensabile ricaduta operativa dell'aggiornamento. Indicazioni in tal senso sono contenute nel Piano nazionale di aggiornamento (PNA) per il 1995, con particolare riferimento all'estensione del Progetto "Continuità e valutazione" promosso dalla Direzione generale dell'istruzione elementare con C.M. n. 236/1994.

Inoltre, un'area privilegiata di intervento organico sarà definita nell'ambito del PNA per il 1996.

3.2. Assistenza tecnica e ricerca

Sarà programmata nell'anno scolastico 1995-96, a cura degli ispettori tecnici, un'azione di assistenza tecnica, consulenza e orientamento, finalizzata a documentare, e successivamente a diffondere, le scelte più efficaci operate dalle scuole.

Il piano delle azioni di intervento, le modalità di svolgimento, le procedure da attivare saranno esplicitate con successiva comunicazione.

La valutazione assume un significato particolarmente rilevante nei processi finalizzati ad elevare la qualità del servizio scolastico e richiede un ruolo attivo e responsabile di tutti i soggetti professionali della scuola.

In particolare i docenti sono chiamati a considerare la valutazione degli alunni un'opportunità per il miglioramento dell'efficacia dell'insegnamento; i direttori didattici hanno il compito di promuovere l'impiego professionale -e non meramente formale- della strumentazione in uso; gli ispettori tecnici sono tenuti a fornire il loro apporto tecnico-scientifico, inserendo il tema della valutazione tra le priorità dei piani regionali di intervento; i provveditori agli studi garantiranno il coordinamento e lo sviluppo delle azioni che saranno attivate in sede locale.


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