Direttiva 4 novembre 1996, n. 681

VISTO il Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto "Scuola" stipulato in data 4 agosto 1995;
VISTO il Contratto collettivo nazionale decentrato concernente le linee di indirizzo per l'attività di formazione, relativa all'almo 1996.
VISTA la direttiva n. 43 del 1.2.1996 sulle iniziative di formazione e aggiornamento relative all'anno 1996;
VISTO il parere del C.N.P.I. n. 8549 del 18.10.1996 con il quale si sottolinea l'esigenza che lo studio della storia più recente sia supportato da da attività di formazione da realizzassi anche con l'ausilio delle nuove tecnologie;
VALUTATA l'esigenza di avviare già per l'anno scolastico in corso e sulla base delle risorse disponibili relative ai piani provinciali di aggiornamento per gli anni finanziari 1996 e 1997 attivitê di formazione in servizio per i docenti sulla storia contemporanea:

emana la seguente Direttiva:

ART. 1

Nell' ambito e nel rispetto degli obiettivi formativi individuati nel predetto contratto collettivo decentrato, con particolare riferimento al rinnovamento delle impostazioni metodologico-didattiche e avuto riguardo alle risorse finanziarie già assegnate ai Provveditori agli Studi per l'anno finanziario 1996 nonché a quelle da assegnare per i P.P.A. 1997, sono previste attività di formazione in servizio finalizzate all'acquisizione da parte dei docenti di storia delle metodologie e degli ausili più idonei all'insegnamento della storia più recente;

ART. 2

Destinatari delle suddette iniziativedi aggiornamento sono in via prioritaria i docenti di storia della scuola secondaria di 1° e 2° grado che insegneranno per l'almo scolastico 1997/98 nelle classi terminali della scuola media e degli istituti di istruzione secondaria di 2° grado.

ART. 3

Per la programmazione delle summenzionate attività di formazione i Provveditorati agli Studi potranno costituire Commissioni di studio formate da Ispettori tecnici, esperti, presidi e docenti di storia. Le iniziative potranno essere organizzate, eventualmente con l'ausilio degli IRRSAE per gli aspetti progettuali, a livello provinciale, a livello di singole scuole o mediante associazioni tra più scuole. L'attuazione delle iniziative progettate avverrà, ove possibile, con la collaborazione e il sostegno scientifico di Istituzioni e soggetti esterni quali Istituti storici, Dipartimenti Universitari a carattere storico, Associazioni professionali e specialistiche.
Ai fini sopraindicati, ove ritenuto necessario, si potrà procedere all'integrazione o revisione dei piani e programmi già predisposti.
I Capi di istituto avranno altresì cura dl facilitare la partecipazione dei docenti alle attività di formazione e aggiornamento programmate cosi come previsto dalle disposizioni richiamate in premessa.

Firenze, 4.11.1996

Il Ministro


Decreto Ministeriale 4 novembre 1996, n. 682

Modifiche delle disposizioni relative alla suddivisione annuale del programma di Storia

 

Art. 1

I limiti cronologici fissati dai vigenti programmi ministeriali per la suddivisione annuale del programma di storia valevole per il quinquennio dei Licei classici, scientifici, linguistici e degli Istituti tecnici sono modificati secondo le seguenti indicazioni di massima:

1° anno: dalla Preistoria ai primi due secoli dell'Impero Romano;
2° anno: dall'età dei Severi alla metà del XIV secolo;
3° anno: dalla crisi socio-economica del XIV secolo alla prima metà del Seicento;
4° anno: dalla seconda meta del Seicento alla fine dell'Ottocento;
5° anno: il Novecento.

Art. 2

Limitatamente al quadriennio degli Istituti magistrali e dei Licei artistici la suddivisione annuale del programma di Storia determinata secondo la seguente linea di sviluppo:

1° anno: dalla Preistoria alla metà del XIV secolo;
2° anno: dalla crisi socio-economica del XIV secolo alla prima metà del Seicento;
3° anno: dalla seconda metà del Seicento alla fine dell'Ottocento;
4° anno: il Novecento.

Art. 3

Nella Scuola media e nella Scuola magistrale la suddivisione annuale del programma di Storia modificata secondo le seguenti indicazioni:

1° anno: dalla Preistoria alla metà del XIV secolo;
2° anno: dal Rinascimento alla fine dell'Ottocento;
3° anno: il Novecento.

Nelle Scuole ed Istituti di cui agli art. 1, 2 e 3 i programmi dovranno contemperare l'esigenza di fornire un quadro storico generale con l'esigenza di riservare alla programmazione didattica il compito di indicare, ai fini di un adeguato approfondimento, tematiche particolari giudicate di interesse rilevante dagli organi collegiali o dagli stessi insegnanti. Tali tematiche dovranno comunque essere correlate con gli obiettivi fissati nella programmazione medesima.
Lo svolgimento del programma dell'ultimo anno dovrà essere caratterizzato, oltre che da continuità di sviluppo come negli anni precedenti, anche da maggiore ricchezza di dati e di riferimenti.
Nell'ambito della programmazione didattica potrà altresì procedersi alla integrazione del quadro storico generale con riferimenti ad aspetti delle realtê storico-culturali locali che siano coerenti con le peculiarità formative del curricolo.
Si avrà altresì cura di sviluppare le opportune connessioni con l'educazione civica.

Art. 5

Negli istituti professionali e d'arte, ai quali non si applicano le modifiche di cui al presente decreto, i docenti nell'ultimo anno di corso avranno cura di ampliare e approfondire la conoscenza delle vicende del nostro secolo. Nella scuola elementare i docenti del secondo ciclo introdurranno la conoscenza dei più importanti eventi dell'ultimo secolo, tenendo presenti le capacita e i modi di apprendimento propri degli alunni e l'esigenza di un continuo riferimento alla concreta realtà in cui essi sono inseriti.

Art. 6

Le norme di cui al presente decreto entreranno in vigore dall'anno scolastico 1997 - 98
Nella fase di prima applicazione del presente decreto, nelle scuole ed istituti di cui agli art. 1, 2 e 3, il docente di storia dovrà provvedere, nei modi e con i mezzi a suo giudizio più convenienti, al recupero di quelle parti di programma che, per effetto della nuova suddivisione annuale, sono oggetto di studio nelle classi rispettivamente precedenti.

IL MINISTRO