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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Indicazioni Nazionali

per i Piani Personalizzati delle Attività

Educative nelle Scuole dell'Infanzia

 

Corpo, movimento, salute

1. Rappresentare lo schema corporeo in modo completo e strutturato; maturare competenze di motricità fine e globale.

2. Muoversi  con destrezza nell’ambiente e nel gioco, controllando e coordinando i movimenti degli arti e, quando possibile, la lateralità.

3. Muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo, esprimendosi in base a suoni, rumori, musica, indicazioni ecc.

4. Curare in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, l’ambiente e i materiali comuni nella prospettiva della salute e dell’ordine.

5. Controllare l’affettività e le emozioni in maniera adeguata all’età, rielaborandola attraverso il corpo e il movimento.

 

Raccomandazioni Specifiche

per l’attuazione delle

Indicazioni Nazionali

per i Piani di studio personalizzati

nella Scuola Primaria

 

Attività motorie e sportive

 

Nella Scuola Primaria le Attività motorie e sportive favoriscono l’acquisizione da parte degli allievi  di un cospicuo bagaglio di abilità motorie che concorrono allo sviluppo globale della loro personalità considerata non solo sotto il profilo fisico, ma anche cognitivo, affettivo e sociale. Attraverso questo  insegnamento si concretizza il principio  per cui nella persona non esistono separazioni e il corpo non è il «vestito» di ogni individuo, ma piuttosto il suo modo globale di essere nel mondo e di agire nella società.

Nei primi anni i fanciulli sviluppano forme mature e versatili delle abilità motorie fondamentali (camminare, correre, lanciare, ecc.), definite anche schemi motori di base, che dovranno poi essere perfezionati, integrati ed arricchiti negli anni successivi. Tali abilità sono schemi generali di movimento, legati alla crescita e alla maturazione dell’organismo, che si sviluppano appunto nel periodo che va dalla Scuola dell’Infanzia al termine della Scuola Primaria; attraverso  successivi e graduali apprendimenti le abilità motorie possono evolvere e differenziarsi in specifiche abilità tecniche di tipo sportivo o artistico-espressivo; saltare, per esempio, è un’abilità motoria generale che può perfezionarsi in specifiche abilità di salto (in alto, in lungo, ecc.), così come l’abilità di lanciare può diventare una specifica disciplina sportiva.

L’apprendimento e il perfezionamento delle abilità motorie richiedono, però, la capacità di utilizzare molte informazioni di tipo cognitivo e percettivo-sensoriali utili sia per comprendere le caratteristiche delle azioni che si devono compiere, sia per approfondirne l’elaborazione e  attivare processi di anticipazione; occorre, quindi, che l’allievo venga guidato ad imparare come discriminare e trattenere le informazioni che gli vengono fornite, operare con sempre maggior rigore e precisione, muoversi con autonomia utilizzando comportamenti caratterizzati da anticipazione ed iniziativa.

L’utilizzo di abilità motorie a coppie o in gruppo pone l’attenzione su di un altro fondamentale aspetto dell’ insegnamento delle Attività motorie e sportive: l’interazione tra i fanciulli e la necessità di integrazione tra di loro per eseguire esercizi motori e, ancor di più, per realizzare giochi organizzati che possono assumere anche forma di gara. E’ la dimensione socio-affettiva che, soprattutto nell’ultimo biennio della Scuola Primaria, permette all’allievo di rapportarsi con gli altri anche in situazione di competizione, tenendo in debito conto le caratteristiche fisiche del proprio corpo e di quello dei compagni. Negli anni che precedono, peraltro, egli ha avuto la possibilità di sperimentare diverse situazioni che gli hanno permesso di vivere nuove sensazioni e di sviluppare nuove capacità corporee in interazione con il proprio ambiente e con i propri compagni; egli è stato guidato a scoprire il proprio corpo, a situarsi nello spazio e nel tempo, ad acquisire abilità motorie, ha imparato a comunicare  e cooperare con i compagni. Vale, in questo percorso, un criterio di  gradualità che tenga conto dei passi che il fanciullo è in grado di fare ad ogni stadio del proprio sviluppo.

Occorre, infine, sottolineare un ulteriore campo d’intervento proprio delle Attività motorie e sportive: si tratta di avviare gli allievi ad una pratica “ecologica” del corpo che permetta loro di far proprie conoscenze, abilità e comportamenti necessari ad un’esistenza equilibrata che associ piacere e responsabilità, secondo le regole indicate dall’educazione alla Convivenza civile. Si tratta di  meglio conoscere il corpo umano e le diverse funzioni fisiologiche, di essere attenti ai messaggi che  invia il proprio corpo, di saper dosare gli sforzi, di sviluppare quelle abitudini che consentono di agire con sicurezza e destrezza nelle varie situazioni di vita; queste sono alcune delle competenze che un’attenta educazione alle Attività motorie e sportive può sviluppare in modo duraturo.

Proprio perché l’apprendimento è un processo complesso, che mobilita l’insieme delle risorse intellettuali ma anche quelle corporali della persona, le Attività motorie e sportive giocano un ruolo fondamentale, situando l’esperienza psicomotoria al centro dell’attività umana. Esse esercitano e sviluppano le capacità del soggetto a comunicare, a situarsi nello spazio e nel tempo, a esprimere i sentimenti; esse permettono, altresì, l’articolazione di competenze linguistiche, logico-matematiche, artistiche all’interno di un approccio che coniuga lo sviluppo del movimento e quello dell’intelligenza.

 

La classe prima e il primo biennio

 

            Nella classe prima è importante condurre l’allievo alla conoscenza del proprio corpo, al coordinamento dei propri schemi motori, ad un uso espressivo del corpo stesso, soprattutto per mezzo del gioco e dell’utilizzo di codici espressivi non verbali. Il gioco collettivo, lontano da qualunque valenza agonistica, permette di esercitare l’osservanza delle regole  e l’interazione  con gli altri, nel rispetto delle diversità individuali.

Nel primo biennio si introduce una maggiore complessità nella comunicazione e nel rapporto con gli altri, attraverso giochi di gruppo organizzati che favoriscono l’acquisizione di un atteggiamento di cooperazione nel gruppo e di rispetto delle regole del gioco, anche in forma di gara. Ne risulta, quindi, una gestione più controllata e consapevole della propria  fisicità, che permette di utilizzare meglio le proprie capacità, e di valutare quelle altrui; attraverso l’utilizzo di piccoli attrezzi, codificati e non, è efficacemente stimolata anche la gestualità fino-motoria che compie in questo periodo significativi progressi anche nelle attività grafico-pittoriche.

Queste esperienze si collocano nel quadro delle attività motorie e sportive in grado di dare senso all’apprendimento degli allievi in quanto motivate dal desiderio di sentirsi bene, essere in forma e in buona salute, sperimentare, scoprire e apprendere, cercare di esprimersi, realizzare delle performance, partecipare ed appartenere ad un gruppo.

 

 

Il secondo biennio

 

Nel secondo biennio si può introdurre una attività più specificamente sportiva, anche se è importante tenere presente i criteri educativi con cui essa va impostata. La competizione e la pratica degli sport individuali o di gruppo sono importanti per sviluppare  il confronto  e l’emulazione,  ma devono avere come obiettivo primario quello di suscitare da una parte l’impegno degli allievi, dall’altra la loro riflessione sulla rivalità, sulla solidarietà e il rispetto dell’avversario.

Le interazioni di schemi motori e posturali in situazione combinata e simultanea permettono un utilizzo  sempre più finalizzato dei propri movimenti; così come il riconoscimento delle modificazioni funzionali indotte dall’attività fisico-motoria rendono il fanciullo sempre più consapevole della necessità di assumere comportamenti corretti da un punto di vista igienico, salutistico ed alimentare.

Preparare i fanciulli a vivere nella nostra società, del resto,  richiede anche di far loro conoscere la pratica sportiva in continuo sviluppo ma talvolta aperta, purtroppo, a preoccupanti derive (dopage, violenza, ecc); sono fenomeni  che la scuola deve contribuire a prevenire e ad analizzare utilizzando tutta la pluralità di prospettive che le discipline,  intrecciate con le educazioni alla Convivenza Civile, offrono  in una logica inter e transdisciplinare.

 

 

Per una didattica non riduttiva

 

Se l’Attività Motoria e Sportiva non deve essere ridotta alla mera attività sportiva, se essa considera lo sviluppo motorio come parte dello sviluppo  globale del fanciullo,  è evidente  che le esperienze motorie non si fanno solo in palestra, ma in classe, in Laboratorio, ovunque. Una disciplina equilibrata si occupa del corpo degli allievi ovunque essi si trovino per cui, a fianco delle attività specifiche, essa suggerisce la presa di coscienza e gli aggiustamenti ergonomici necessari al lavoro scolastico quotidiano: controllo della postura, organizzazione degli spostamenti, gestione della fatica e dello stress, corretta alimentazione.

Così realizzate le Attività Motorie e Sportive si inseriscono in una visione transdisciplinare degli apprendimenti, poggiano su attività specifiche e su pratiche pedagogiche che considerano il corpo dell’alunno come supporto e vettore inscindibile dell’intelligenza, dell’affettività e di tutte le dimensioni della sua persona.

Questa concezione integrale dell’alunno e della sua crescita ne esclude un’altra, quella che vede la lezione di Attività motorie e sportive come un momento unicamente ricreativo, o di sfogo, che libera il corpo troppo costretto in altre situazioni.  È durante tutte le attività scolastiche che  l’allievo costruisce le sue nuove conoscenze, acquisisce delle abilità e sviluppa delle attitudini rivolte alla valorizzazione del  proprio corpo e di quello degli altri. L’approccio didattico organizza delle situazioni d’apprendimento  che facilitano esperienze, scoperte, prese di coscienza  e abilità nuove, individuali e collettive, e che diventano patrimonio personale dell’alunno.

Ogni situazione d’apprendimento si iscrive in un quadro di attività generali che le dà senso e fornisce all’allievo motivo di investimento fisico, affettivo ed intellettuale; queste attività permettono all’allievo di organizzare i suoi movimenti, i suoi spostamenti,  i suoi modi di comunicazione con i compagni, di costruire competenze, di sviluppare la sua capacità ad agire in modo autonomo. Si possono organizzare situazioni didattiche che avvicendano momenti di libera esplorazione, di scoperta, di invenzione, a momenti  di apprendimento e di riflessione più sistematico.

Gli obiettivi formativi fissati tengono conto dello sviluppo globale della persona in modo da non essere mai ridotti ad una somma di performances giustapposte, messe in fila una dopo l’altra, tanto analiticamente spezzettate quanto inesistenti nella complessità reale; le Attività motorie e sportive, al contrario, devono perseguire  obiettivi formativi   complessi,  testimoni del principio di sintesi e di problematicità che governa l’esperienza umana in genere e l’apprendimento in particolare. Esse promuovono le competenze ad agire in situazione complessa, a comunicare con i compagni, a prendere coscienza delle loro azioni e a regolarle.

 

 

Il Laboratorio

Il Laboratorio di Attività motorie e sportive assume una grande valenza nella Scuola Primaria in quanto consente di utilizzare specialisti della materia sia attraverso l’organico d’istituto (se si tratta di un Istituto comprensivo), sia attraverso l’organico di rete (organizzato con scuole di grado diverso presenti sul territorio). È una  situazione di grande vantaggio qualitativo che consente di avere nell’équipe pedagogica che realizza i Piani di studio personalizzati di un Gruppo classe un’insegnante specialista della Attività motoria e sportiva, presente anche in fase di programmazione, al fine di garantire un’adeguata mediazione didattica e di operare con gli altri docenti in modo integrato per tempi, contenuti e metodi.

La valenza transdisciplinare delle Attività motorie e sportive trova adeguata realizzazione in Laboratori che possono mettere in rilievo di volta in volta sia  l’aspetto comunicativo ed espressivo (si pensi ad un Laboratorio di mimo o di danza) della disciplina  sia l’aspetto concettuale e tecnico (si pensi ad un Laboratorio di orientamento o di velismo o di nuoto). Il collegamento con le risorse sportive esistenti sul territorio può offrire una buona occasione di scambi con l’extrascuola e, soprattutto, può aprire l’Istituzione scolastica ad interessanti esperienze di educazione permanente.

 

Indicazioni Nazionali

per i Piani di Studio Personalizzati

nella Scuola Primaria

 

Obiettivi generali del processo formativo

 

La corporeità come valore. La Scuola Primaria è consapevole che ogni dimensione simbolica che anima il fanciullo e le sue relazioni familiari e sociali è inscindibile dalla sua corporeità. Nella persona, infatti, non esistono separazioni e il corpo non è il «vestito» di ogni individuo, ma piuttosto il suo modo globale di essere nel mondo e di agire nella società. Per questo l’avvaloramento dell’espressione corporea è allo stesso tempo condizione e risultato dell’avvaloramento di tutte le altre dimensioni della persona: la razionale, l’estetica, la sociale, l’operativa, l’affettiva, la morale e la spirituale religiosa. E viceversa.

 

Obiettivi specifici di apprendimento

per la classe prima

 

ATTIVITA’ MOTORIE  E  SPORTIVE

 

Le varie parti del corpo.

I propri sensi e le modalità di percezione sensoriale.

L’alfabeto motorio (schemi motori e posturali)

Le posizioni che il corpo può assumere  in rapporto allo spazio ed al tempo.

Codici espressivi non verbali in relazione al contesto sociale.

Giochi tradizionali.

Riconoscere e denominare le varie parti del corpo.

Rappresentare graficamente il corpo, fermo e in movimento.

Riconoscere, differenziare, ricordare, verbalizzare differenti percezioni sensoriali (sensazioni visive, uditive, tattili, cinestetiche).

Coordinare e collegare in modo fluido il maggior numero possibile  di movimenti naturali (camminare, saltare, correre, lanciare, afferrare, strisciare, rotolare, arrampicarsi, …).

Collocarsi, in posizioni diverse, in rapporto ad altri e/o ad oggetti.

Muoversi secondo una direzione controllando la lateralità e  adattando gli schemi motori in funzione di parametri spaziali e temporali.

Utilizzare il corpo e il movimento per rappresentare situazioni comunicative reali e fantastiche.

Comprendere il linguaggio dei gesti..

Partecipare al gioco collettivo, rispettando indicazioni e regole.

 

Obiettivi specifici di apprendimento

per le classi seconda e terza

(primo biennio)

 

ATTIVITA’ MOTORIE  E  SPORTIVE

 

Schemi motori e posturali.

 

 

 

 

 

 

 

 

Giochi di imitazione, di immaginazione, giochi popolari, giochi organizzati sotto forma di gare.

 

 

 

 

 

Corrette modalità esecutive per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza nei vari ambienti di vita.

 

 

 

 

 

Modalità espressive che utilizzano il linguaggio  corporeo.

 

 

Muoversi con scioltezza, destrezza, disinvoltura, ritmo (palleggiare, lanciare, ricevere da fermo e in movimento, …).

Utilizzare efficacemente la gestualità fino-motoria con piccoli attrezzi codificati e non nelle attività ludiche, manipolative e grafiche-pittoriche.

Variare gli schemi motori in funzione di parametri di spazio, tempo, equilibri (eseguire una marcia, una danza, …).

Apprezzamento delle traiettorie, delle distanze, dei ritmi esecutivi delle azioni motorie.

Utilizzare abilità motorie in forma singola, a coppie, in gruppo.

Utilizzare consapevolmente le proprie capacità motorie e modularne l’intensità dei carichi valutando anche le capacità degli altri.

Utilizzare in modo corretto e sicuro per sé e per i compagni spazi e attrezzature.

Rispettare le regole dei giochi organizzati, anche in forma di gara..

Cooperare all’interno di un gruppo.

Interagire positivamente con gli altri valorizzando le diversità.

Utilizzare il linguaggio gestuale e motorio per comunicare, individualmente e collettivamente, stati d’animo, idee, situazioni, ecc.

 

 

Obiettivi specifici di apprendimento

per le classi quarta e quinta

(secondo biennio)

 

ATTIVITA’ MOTORIE   E  SPORTIVE

 

Consolidamento schemi motori e posturali.

Affinamento delle capacità coordinative generali e speciali

Le principali funzioni fisiologiche e i loro cambiamenti in relazione all’esercizio fisico.

Variazioni fisiologiche  indotte dall’esercizio e tecniche di modulazione/recupero dello sforzo (frequenza cardiaca e respiratoria)

L'alimentazione e la corporeità.

Salute e benessere.

Regole di comportamento per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni in casa, a scuola, in strada.

Utilizzare schemi motori e posturali,  le loro interazioni in situazione combinata e simultanea

Eseguire movimenti precisati e adattarli a situazioni esecutive sempre più complesse.

Controllare la respirazione, la frequenza cardiaca, il tono muscolare

Modulare i carichi sulla base delle variazioni fisiologiche dovute all’esercizio.

Eseguire le attività proposte per sperimentare e migliorare le proprie capacità.

Utilizzare tecniche di sperimentazione e miglioramento delle proprie capacità

Eseguire  semplici composizioni e/o progressioni motorie, utilizzando un’ampia gamma di codici espressivi

Rispettare le regole dei giochi sportivi praticati.

Svolgere un ruolo attivo e significativo nelle attività di gioco-sport individuale e di squadra.

Cooperare nel gruppo, confrontarsi lealmente, anche in una competizione, con i compagni.

Riconoscere il rapporto tra  alimentazione e benessere fisico.

Assumere comportamenti igienici e salutistici.

Rispettare regole esecutive funzionali alla sicurezza nei vari ambienti di vita, anche in quello stradale.

 

 

Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola Secondaria di 1° grado

SCUOLA MEDIA

ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA

PRIMO BIENNIO

 

-          Consolidamento delle capacità coordinative.

-          Livello di sviluppo e tecniche di miglioramento delle capacità condizionali (forza, rapidità, resistenza, mobilità articolare).

-          Elementi tecnici e regolamentari di alcuni sport (in particolare quelli realizzabili a livello scolastico).

-          Effetti delle attività motorie e sportive per il benessere della persona e la prevenzione delle malattie.

-          L’attività sportiva come valore etico.

-          Valore del  confronto e della competizione.

-          Utilizzare efficacemente le proprie capacità in condizioni facili e normali di esecuzione (accoppiamento e combinazione dei movimenti, differenziazione, equilibrio, orientamento, ritmo, reazione, trasformazione, …).

-          Utilizzare consapevolmente piani di lavoro razionali per l’incremento delle capacità condizionali, secondo i propri livelli di maturazione, sviluppo e apprendimento.

-          Modulare e distribuire il carico motorio-sportivo secondo i giusti parametri fisiologici e rispettare le pause di recupero.

-          Gestire in modo consapevole abilità specifiche riferite a situazioni tecniche e tattiche negli sport individuali e di squadra.

-          Utilizzare le conoscenze tecniche per svolgere funzioni di giuria e arbitraggio.

-          Inventare nuove forme di attività ludico-sportive.

-          Applicare i principi metodologici dell’allenamento funzionali al mantenimento di uno stato di salute ottimale.

-          Relazionarsi positivamente con il gruppo rispettando le diverse capacità, le esperienze pregresse, le caratteristiche personali.

-          Rispettare il codice deontologico dello sportivo e le regole delle discipline sportive praticate.

-          Tecniche di espressione corporea.

-          Presa di coscienza del proprio stato di efficienza fisica attraverso l’autovalutazione delle personali capacità e performance.

-          Usare consapevolmente il linguaggio del corpo utilizzando vari codici espressivi, combinando la componente comunicativa e quella estetica.

-          Rappresentare idee, stati d’animo e storie mediante gestualità e posture, individualmente, a coppie, in gruppo.

-          Sperimentare piani di lavoro personalizzati.

-          Rapporto tra la prontezza di riflessi ed una situazione di benessere fisico.

-          Norme fondamentali di prevenzione degli infortuni legati all’attività fisica anche in strada.

-          La segnaletica stradale e le norme di conduzione dei cicli e ciclomotori.

-          Riconoscere il corretto rapporto tra esercizio fisico -alimentazione - benessere .

-          Ai fini della sicurezza, utilizzare in modo responsabile spazi, attrezzature, veicoli sia individualmente, sia in gruppo.

-          Mettere in atto comportamenti corretti nell’uso della bicicletta o del ciclomotore.

 

 

ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA – 3 CLASSE

-          Fase di sviluppo della disponibilità variabile.

-          L’anticipazione motoria.

-          Fantasia motoria.

-          Metodi di allenamento.

-          Tecniche e tattiche dei giochi sportivi.

-          I gesti arbitrali in diverse discipline sportive.

-          Tecniche relazionali che valorizzano le diversità di capacità, di  sviluppo, di prestazione.

-          L’espressione corporea e la comunicazione efficace.

-          Rapporto tra l’attività fisica e i   cambiamenti fisici e psicologici tipici della preadolescenza.

-          Regole di prevenzione e attuazione della sicurezza personale a scuola, in casa, in ambienti esterni.

-          Regole del codice stradale anche per la guida di cicli e motocicli.

-          Utilizzare le abilità apprese in situazioni ambientali diverse in contesti problematici, non solo in ambito sportivo, ma anche in esperienze di vita quotidiana.

-          Prevedere correttamente l’andamento e il risultato di un’azione.

-          Risolvere in forma originale e creativa un determinato problema motorio e sportivo ma anche variare, ristrutturare e riprodurre nuove forme di movimento.

-          Ampliare l’applicazione dei principi metodologici dell’allenamento per mantenere un buon stato di salute.

-          Gestire un proprio programma di allenamento.

-          Rispettare le regole in un gioco di squadra (pallavolo, basket, calcio, ecc.), svolgere un ruolo attivo utilizzando la meglio le proprie abilità tecniche e tattiche.

-          Arbitrare una partita degli sport praticati.

-          Impostare, a turno, una tattica di squadra.

-          Stabilire corretti rapporti interpersonali e mettere in atto comportamenti operativi ed organizzativi all’interno del gruppo.

-          Mettere in atto, nel gioco e nella vita, comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo

-          Mettere in atto, in modo autonomo, comportamenti funzionali alla sicurezza nei vari ambienti di vita, compreso quello stradale.

 

 

Profilo educativo, culturale e professionale dello studente

[1]alla fine del Primo Ciclo di istruzione (6-14 anni)

 

4. Strumenti culturali  per  leggere e governare l’esperienza

 

Padroneggiare le conoscenze e le abilità che, a partire dalle modificazioni del proprio organismo e delle nuove possibilità motorie che esso offre, consentono, mediante l’esercizio fisico, l’attività motorio-espressiva, il gioco organizzato e la pratica sportiva, un equilibrato ed armonico sviluppo del proprio corpo. Gestire, in modo consapevole, abilità specifiche riferite a gesti di espressività corporea, a tecniche e tattiche negli sport individuali e di squadra. Valutare criticamente le esperienze motorie e sportive personalmente vissute e quelle degli altri. Utilizzare le competenze acquisite per svolgere funzioni di giuria ed arbitraggio nelle discipline sportive di base.

 



[1] I sostantivi ‘studente’, ‘allievo’, ‘ragazzo’ ecc. si riferiscono al ‘tipo’ persona al di là delle differenze tra maschi e femmine che ogni docente dovrà considerare nella concreta azione educativa e didattica.


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