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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Invito a presentare proposte (Direzione generale Istruzione e Cultura) nel quadro della seconda fase del programma “Leonardo da Vinci” (LdV-II)
- in GU Ue 18 maggio 2002 (EAC/15/02) -

I.             Contesto

Il Programma Leonardo da Vinci contribuisce all’attuazione di una politica di formazione professionale della Comunità, che sostiene e integra le azioni condotte dagli Stati membri (art. 150 del trattato che istituisce la Comunità europea). Con la Decisione 1999/382/CE, il Consiglio ha approvato una seconda fase del Programma per il periodo 2000-2006 al fine di promuovere nuovi approcci pratici in materia di politiche di formazione professionale.

Secondo quanto disposto dalla citata Decisione del Consiglio, questo secondo invito a presentare proposte ha una validità di due anni (2003-2004). Un terzo invito, anch’esso di durata biennale, sarà pubblicato nel 2004 e riguarderà il periodo 2005-2006.

Il presente invito concerne le seguenti misure comunitarie:

- Mobilità;
- Progetti pilota (PP), comprese le Azioni tematiche (TH);
- Competenze linguistiche (LA);
- Reti transnazionali (NT);
- Materiale di riferimento (RF).

I progetti statistici, finora inclusi nella misura “Materiale di riferimento”, saranno oggetto di bandi di gara specifici che verranno pubblicati nei due anni di durata del presente invito, dopo la definizione e pubblicazione di un programma statistico biennale [1] .

La misura “Azioni congiunte” sarà oggetto di inviti distinti.

II.          Priorità adottate in relazione agli obiettivi del programma

Il Programma Leonardo da Vinci intende contribuire all’attuazione di una politica di formazione professionale della Comunità Europea, promuovendo un’Europa della conoscenza e sostenendo (tra l’altro) le politiche degli Stati membri in materia di apprendimento permanente.

La Decisione del Consiglio afferma la necessità di accrescere la qualità, l’innovazione e la dimensione europea dei sistemi e delle prassi di formazione professionale mediante una cooperazione transnazionale. Per l’attuale fase del Programma, tale Decisione prevede i tre obiettivi riassunti qui di seguito.

Obiettivo 1: promuovere le abilità e le competenze, in particolare dei giovani, nella formazione professionale iniziale a tutti i livelli, al fine di facilitare l’inserimento professionale e il reinserimento.

Obiettivo 2: migliorare la qualità della formazione professionale continua e l’accesso alla stessa, nonché l’acquisizione di abilità e competenze lungo tutto l’arco della vita.

Obiettivo 3: promuovere e rafforzare il contributo della formazione professionale al processo innovativo, al fine di migliorare la competitività e l’imprenditorialità, anche nella prospettiva di nuove possibilità di occupazione.

Nel novembre 2001 la Commissione ha adottato una comunicazione, dal titolo “ Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente” [COM(678) def.], che getta le basi per la realizzazione di detto spazio inserendo in un contesto globale i processi, le strategie e i piani a livello europeo che riguardano non soltanto l’istruzione e la formazione, ma anche componenti importanti delle politiche per l’occupazione, l’inclusione sociale e la gioventù.

In tale contesto viene evidenziato lo stretto nesso esistente tra il Programma LdV-II, la strategia europea per l’occupazione (in particolare gli orientamenti per l’occupazione) e altri strumenti comunitari utilizzati per realizzare lo spazio europeo dell’apprendimento permanente.

Occorre peraltro prestare attenzione agli sviluppi correlati al dialogo sociale a livello europeo, in particolare al documento "Quadro delle azioni rivolte allo sviluppo di competenze e qualifiche lungo tutto l'arco della vita". Questo documento è stato di recente presentato al Consiglio europeo di Barcellona congiuntamente dalle organizzazioni che partecipano al dialogo sociale a livello europeo e può essere consultato ai seguenti siti web:

www.unice.org

www.etuc.org

www.ceep.org .

Per il conseguimento degli obiettivi del Programma, nell’ottica del nuovo approccio strategico all’apprendimento permanente, le proposte presentate in relazione a tutte le misure (fatte salve quelle riguardanti le azioni tematiche) dovranno concernere una delle tre priorità elencate di seguito.

Per ciascuna priorità, la Commissione riserverà un’attenzione particolare alle proposte intese a sviluppare nuovi approcci all’apprendimento permanente, a dare una dimensione transnazionale alla realizzazione degli orientamenti per l’occupazione (con particolare riferimento alle pari opportunità) e a favorire l’acquisizione di competenze generiche applicate alle nuove tecnologie e all’ambiente.

Inoltre, in considerazione del prossimo allargamento dell’Unione e per accelerare il processo d'integrazione dei paesi candidati, ai fini del presente invito e per tutte le misure e le priorità, si considererà ulteriore elemento distintivo della proposta l'inclusione di partenariati con soggetti appartenenti ai paesi candidati.

Priorità 1 – Valorizzare l’apprendimento

Un nuovo approccio globale europeo al riconoscimento del valore dell’apprendimento viene considerato un presupposto essenziale per la realizzazione di uno spazio di apprendimento permanente fondato sul diritto riconosciuto alla libera circolazione nell’UE.

In questo senso, si pongono le questioni dell’individuazione, della valutazione e del riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale, nonché del trasferimento ed il riconoscimento reciproco dei certificati e dei diplomi formali. Tutte le forme di apprendimento, indipendentemente se siano state acquisite in contesti educativi, di lavoro, nel tempo libero o nelle attività familiari, devono poter essere identificate, valutate e riconosciute affinché i cittadini abbiano la possibilità di svilupparle e combinarle.

La valorizzazione dell’apprendimento richiede lo sviluppo di approcci globali e integrati che consentano agli operatori del settore di valutare un’ampia gamma di risorse in termini di qualifiche e competenze. Tale nuovo approccio è necessario per la costruzione di passerelle e per agevolare l’accesso a percorsi individuali di apprendimento.

La trasparenza e la coerenza dell’offerta a livello nazionale – assieme a un migliore dialogo, a una stretta cooperazione e allo scambio di buone prassi – sono ritenute essenziali per i progressi in questo ambito.

I progetti riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in particolare su:

-   elaborazione di nuovi approcci sostenibili e trasferibili alla valorizzazione dell’apprendimento formale, non formale e informale, con particolare riferimento all’apprendimento nelle imprese e nei settori industriali;

-        sviluppo di nuove forme di certificazione per promuovere la trasparenza dei diplomi, delle qualifiche e delle competenze;

-        scambio di esperienze e buone prassi nel campo dell’identificazione, della valutazione e del riconoscimento dell’apprendimento informale e non formale.

Temi specifici per i progetti afferenti la misura Competenze linguistiche (LA)

-        Sviluppo di strumenti e metodologie per la valutazione e il riconoscimento delle competenze linguistiche necessarie o acquisite sul lavoro (soprattutto di competenze parziali). È opportuno tenere conto di quanto è stato conseguito in questo ambito dal Consiglio d'Europa, in particolare il Portafoglio europeo delle lingue e il Quadro comune di riferimento europeo.

Temi specifici per i progetti afferenti la misura Materiale di riferimento (RF)

-   Definizione di standard qualitativi per i diplomi e i certificati ad opera dei vari settori e comparti industriali.

-        Sviluppo di approcci integrati a livello europeo per la valorizzazione dei risultati dell’apprendimento (formale, informale e non formale) mediante l’individuazione di denominatori comuni in termini di metodologie, standard e dispositivi istituzionali.

-   Valutazione di modelli di piani di apprendimento individuale.

Priorità 2 – Nuove forme d'apprendimento e d'insegnamento e competenze di base nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionali (IFP)

L’attuazione di strategie di apprendimento permanente richiede una migliore conoscenza delle esigenze dei discenti potenziali, nonché la creazione di una cultura dell’apprendimento.

I nuovi metodi di apprendimento nell'ambito dell'IFP devono concentrarsi maggiormente sullo sviluppo di approcci centrati sul discente, tenendo conto delle esigenze specifiche di ciascuno, in particolare di coloro che non sono più abituati ad apprendere, e dei contesti – formali o non formali – ove può avvenire l’apprendimento.

La formazione di insegnanti, formatori e altri mediatori di apprendimento – oltre che lo scambio di esperienze tra centri di formazione, università, imprese e organizzazioni di volontariato – consentirà di meglio affrontare le nuove sfide.

Un accesso universale alle opportunità di apprendimento si fonda non soltanto sulla motivazione e la capacità dei singoli di apprendere, ma anche sulla creazione delle condizioni più idonee all’apprendimento nei vari contesti, in particolare nel luogo di lavoro.

Le politiche per l’apprendimento permanente dovrebbero inoltre essere soprattutto intese a migliorare le competenze di base nell'ambito dell'IFP, al fine di agevolare la realizzazione personale, la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale e professionale. Tali competenze comprendono le nozioni basilari di lettura, scrittura e calcolo, nonché la capacità di apprendere e le nuove competenze definite dal Consiglio di Lisbona - informatica, lingue straniere, cultura tecnologica, spirito d’impresa, abilità sociali.

I progetti riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in particolare su:

-        qualità e rilevanza del materiale didattico, dei servizi e dei processi di apprendimento utilizzati in contesti formali, non formali o informali (soprattutto sul lavoro) al fine di accrescere la motivazione, creare ambienti idonei ad agevolare l’apprendimento continuo e consentire  un uso efficace delle risorse;

-        questioni connesse alla formazione di insegnanti, formatori e altri mediatori di apprendimento. Tali categorie svolgono un ruolo fondamentale nella buona acquisizione ed attuazione di soluzioni pedagogiche innovative. Occorre prevedere meccanismi, materiali, strumenti e contesti idonei a fornire loro il sostegno e la motivazione necessari.

-        sviluppo di nuovi approcci all’acquisizione delle competenze di base nell'ambito dell'IFP, compreso l’apprendimento con l'ausilio delle TIC. I progetti non devono essere finalizzati allo sviluppo di nuovi strumenti TIC, ma piuttosto studiare l'utilità, per gli specifici contesti formativi, di quelli già esistenti e comprovati.

Sarà riservata un’attenzione particolare ai progetti che:

·               rispondono ai bisogni delle PMI, in particolare quelli che intendono sviluppare piani intesi ad agevolare l’accesso all’apprendimento da parte di dirigenti, lavoratori autonomi e dipendenti al fine di favorirne la mobilità ed affrontare il problema della scarsità di competenze (comprese le competenze tecniche, imprenditoriali e gestionali);

·               sono stati elaborati nel quadro di patti territoriali e/o formativi;

·               propongono piani d'apprendimento innovativi che facilitano l'accesso ai gruppi svantaggiati.

 

Temi specifici per i progetti afferenti la misura Competenze linguistiche (LA)

I progetti sullo sviluppo delle competenze linguistiche dovrebbero concentrarsi su metodi e materiali non attualmente disponibili sul mercato, in particolare per le lingue meno usate e insegnate. Sono state evidenziate carenze specifiche nei seguenti ambiti:

-        lingue per la mobilità, compresa la sensibilità interculturale e linguistica;

-   competenze integrate nell'apprendimento delle lingue e nel multilinguismo (ad es., come imparare una lingua, comprensione interculturale e capacità di mediazione connesse all'apprendimento delle lingue ecc.);

-   apprendimento delle lingue avanzato con supporto tecnologico (TELL - Technology-Enhanced Language Learning) e strumenti di authoring on line per insegnanti di lingue;

-        metodi e strumenti per l’apprendimento delle lingue nelle PMI.

Temi specifici per i progetti afferenti la misura Materiale di riferimento (RF)

-        Analisi dei risultati delle ricerche e delle sperimentazioni su nuove forme d'apprendimento e d'insegnamento nel contesto dell’apprendimento formale, non formale e informale, con particolare riferimento alle organizzazioni che favoriscono l’apprendimento, ai centri di apprendimento multifunzionali e all’apprendimento sul lavoro.

-        Sviluppo di un quadro comune di riferimento per le competenze e le qualifiche di insegnanti e formatori.

-        Metodi per la valutazione e la validazione delle competenze di base acquisite attraverso l’utilizzo delle TIC.

Priorità 3 – Orientamento e consulenza

Orientamento e consulenza costituiscono elementi essenziali della strategia di apprendimento permanente. Esiste l’evidente esigenza di rafforzare l’attuale sistema di orientamento e di valutare le risorse disponibili. È necessario un dialogo più aperto tra i sistemi di orientamento e quelli di istruzione e formazione, nonché un maggiore coinvolgimento delle parti sociali.

L’obiettivo è migliorare la dimensione europea dell’orientamento, sostenendo lo scambio di esperienze su metodologie e standard. L’Europa va considerata un ambito di riferimento per i servizi di orientamento, che devono essere in grado di offrire  informazioni sulle opportunità di lavoro e di apprendimento a livello europeo.

Il grado estremamente eterogeneo di sviluppo dei servizi di orientamento nei vari Stati membri richiede un’analisi delle strutture esistenti come presupposto per un nuovo approccio all’orientamento. Ciò può effettuarsi tramite nuovi partenariati tra servizi d'orientamento pubblici e privati, come previsto dalla strategia europea per l'occupazione.

Saranno altresì prese in considerazione proposte di progetti concernenti il trasferimento di buone prassi innovative in materia di orientamento, in particolare nel contesto dell’ampliamento dell’UE.

I progetti riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in particolare su:

-   formazione dei consulenti, ad esempio mediante lo sviluppo di appositi programmi di scambio; definizione di curricoli e standard europei; analisi dei fabbisogni formativi; sviluppo di strumenti on line per i consulenti; promozione dello scambio di esperienze; formazione dei formatori di consulenti;

-   elaborazione di nuovi approcci nei sistemi e nei metodi intesi ad aiutare i singoli a trovare un lavoro e migliorare le proprie condizioni di occupabilità mediante un orientamento personalizzato all’apprendimento permanente;

-   miglioramento dell’informazione sulle opportunità di carriera in occupazioni nuove o emergenti mediante scambi con centri di informazione sul mercato del lavoro e individuazione delle competenze trasferibili al fine di ampliare le opportunità di carriera per gli individui;

-        sviluppo di approcci innovativi e in partenariato per l’erogazione di servizi di orientamento professionale sul luogo di lavoro al fine di assistere gli individui nell’elaborazione di piani personali di carriera e di apprendimento, rivolti in particolare ai lavoratori che – per l’evoluzione della loro carriera – devono riqualificarsi o migliorare le proprie competenze e ai lavoratori più anziani.

Temi specifici per i progetti afferenti la misura Competenze linguistiche (LA)

-        Sviluppo di profili professionali e orientamenti comuni per gli auditor linguistici e di comunicazione (ALC).

-   Definizione di moduli comuni di formazione per ALC in settori generali e specifici.

-        Attività di sensibilizzazione in merito all’importanza delle lingue nelle imprese.

Temi specifici per i progetti afferenti la misura Materiale di riferimento (RF)

-   Valutazione delle risorse esistenti: definizione e sviluppo di metodologie e strumenti sperimentali per l’analisi dei fabbisogni e delle risorse a livello regionale.

-        Analisi comparata dei sistemi di orientamento negli Stati membri, con particolare riferimento alle prassi che sembrano maggiormente innovative.

-        Analisi comparata degli investimenti degli Stati membri nelle attività di orientamento.

-        Analisi dell'impatto prodotto dalle disposizioni in materia di orientamento su gruppi predefiniti.

III.      Azioni tematiche (TH)

È concesso un sostegno particolare a un numero limitato di progetti riguardanti temi di speciale interesse a livello comunitario. I due temi specifici scelti per questo invito sono “Qualità” e “Dialogo interculturale”.

TH-1:          Qualità

Lo sviluppo della qualità dei sistemi e delle prassi in materia di formazione professionale mediante la cooperazione transnazionale costituisce uno dei primi obiettivi e finalità del Programma e ispira la definizione dei progetti nell’ambito di tutte le misure. I progetti devono concentrarsi in particolare sui dispositivi di qualità (approcci, metodi, strumenti) nella concezione, organizzazione e gestione dei sistemi di istruzione e formazione professionali (IFP) per consentire a questi ultimi di potere meglio rispondere agli obiettivi programmatici.

Elementi essenziali

a)   Approcci alla gestione della qualità: individuazione, analisi e scambio di “buone prassi” nella gestione della qualità al fine di promuovere, controllare e migliorare la qualità dell’offerta pubblica e privata di IFP (formazione professionale iniziale e continua).

Definizioni:          
Approcci alla gestione della qualità – qualunque insieme integrato di politiche, procedure, regole, criteri, strumenti, mezzi di verifica e meccanismi in grado di garantire e accrescere la qualità di un istituto di IFP;   
Fornitori di IFP – autorità nazionali responsabili per la formazione, organismi regionali e locali, associazioni di settore, imprese, società di consulenza a livello pubblico e privato che sviluppano e attuano un approccio alla gestione della qualità.

b)   Autovalutazione negli istituti di IFP: individuazione, analisi e scambio di “buone prassi” di autovalutazione negli istituti di IFP a livello nazionale, regionale, interregionale e locale.

Definizioni:          
Autovalutazione – qualunque processo o metodologia utilizzato da un istituto di IFP sotto la propria responsabilità per valutare le proprie prestazioni o la propria posizione in rapporto a una dimensione interna (personale addetto alla formazione, servizi, beneficiari, gestione...) e ad una esterna (rapporto con gli attori sul campo, raffronto con altre offerte educative, risposte a bisogni eterogenei …).

TH-2:           Dialogo interculturale

La Decisione del Consiglio che istituisce la seconda fase del Programma stabilisce che “nella realizzazione del […] Programma, dovrebbe essere prestata attenzione alla lotta contro le varie forme di esclusione, compresi il razzismo e la xenofobia” nonché “all’eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione e di diseguaglianza”.

Per rispondere a tale sollecitazione, con particolare riferimento all’allargamento dell’Unione, la presente azione tematica invita a presentare progetti specificamente intesi ad accrescere la sensibilità interculturale, oltre che ad affrontare aspetti connessi alla lotta contro il razzismo e la xenofobia.

I progetti dovrebbero riguardare lo sviluppo di moduli di formazione per l’educazione civica. I partenariati devono proporre una strategia chiara per il mainstreaming di tali moduli nei curricola formativi al fine di coinvolgere un ampio numero di tirocinanti, formatori e lavoratori.

I progetti potrebbero inoltre esaminare in modo globale le specifiche esigenze formative degli immigrati, dei lavoratori migranti, delle popolazioni rom e di altre popolazioni analoghe per una loro migliore integrazione nei sistemi.

In tale contesto è opportuno ricordare ai promotori che nel quadro della misura “Competenze linguistiche” qualunque lingua può essere oggetto di un progetto, purché sia pertinente al settore economico o formativo considerato.

IV.       Durata dei progetti

Come stabilito dalla Decisione del Consiglio che istituisce il Programma, i progetti relativi alla misura "Mobilità" possono avere una durata massima di 2 anni, mentre i progetti afferenti le altre misure - “Progetti pilota” (comprese le Azioni tematiche), “Competenze linguistiche”, “Reti transnazionali” e “Materiale di riferimento” - non possono superare i 3 anni di durata.

V.          Disposizioni specifiche per la misura “Mobilità”

La misura “Mobilità” prevista nell’ambito del Programma LdV-II è di tipo decentrato ed è gestita dalle Agenzie Nazionali responsabili dell’attuazione del Programma a livello nazionale.

Oltre alle priorità definite nel presente invito comunitario, i paesi partecipanti hanno la possibilità di prevedere uno o più inviti nazionali, che possono includere priorità aggiuntive di particolare interesse nazionale.

Per ulteriori informazioni, i promotori possono rivolgersi all’Agenzia Nazionale del proprio paese. Gli indirizzi di tutte le Agenzie Nazionali sono riportati sul sito Internet del Programma LdV-II:

http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2_en.html

Le Agenzie Nazionali selezionano le proposte sulla base delle specifiche definite a livello comunitario.

Per migliorare la qualità complessiva delle attività di mobilità finanziate ai sensi del Programma, si darà preferenza ai progetti che presentino i seguenti elementi:

-        offerta di una preparazione linguistica e culturale alle persone in mobilità;

-        chiara indicazione degli obiettivi, dei contenuti e della durata dei tirocini;

-   descrizione del contesto di apprendimento e delle soluzioni in materia di tutoraggio e mentoring;

-        modalità di convalida delle competenze acquisite nel tirocinio.

Per gli Stati membri e i paesi del SEE un ulteriore elemento distintivo è rappresentato dall’utilizzo del documento “Europass-Formazione” [2] , mentre per tutti gli altri paesi un ulteriore fattore di qualità è rappresentato dal rispetto dei criteri di cui agli articoli 3 e 4 della Decisione sul documento “Europass-Formazione”.

VI.       Disposizioni particolari per la misura “Reti transnazionali”

Secondo la Decisione del Consiglio, “un sostegno comunitario è accordato alle attività di reti miste di attori della formazione professionale, che raggruppino negli Stati membri a livello regionale o settoriale gli attori pubblici e privati interessati”.

Dette attività mirano a:

-                mettere in comune le conoscenze in un ambito specifico della formazione professionale a livello regionale o settoriale riunendo esperti od organizzazioni specializzati nell’ambito di ricerca specifico;

-                individuare le tendenze e le competenze necessarie in questo ambito e migliorare il previsto beneficio delle iniziative in materia di formazione professionale;

-                diffondere i risultati del lavoro svolto dalla rete transnazionale mediante i canali opportuni al fine di promuovere una maggiore innovazione e cooperazione transnazionale nella formazione professionale.

Nell’ambito del presente invito a presentare proposte, viene accordata preferenza ai progetti concernenti le Reti Transnazionali che coinvolgano attori di diversa estrazione, compresi i decisori a livello politico e istituzionale, in grado di contribuire agli obiettivi della proposta e garantire la durata nel tempo del partenariato.

VII.   Disseminazione e utilizzo dei risultati

-        La disseminazione è fondamentale in tutti i progetti: i promotori devono assegnarle risorse sufficienti e non limitarla alla fase finale del progetto.

-                Le proposte di progetto presentate ai sensi delle procedure B e C devono includere un piano di disseminazione. In questo senso, si consiglia ai promotori di prevedere, ove opportuno, occasioni di disseminazione che coinvolgano soggetti terzi interessati (parti sociali, responsabili delle politiche, ecc.) per informarli e sensibilizzarli in merito agli obiettivi e ai risultati del progetto.

-        A progetto ultimato, i promotori devono rendere i risultati accessibili al pubblico creando un sito Internet che funga da vetrina del lavoro svolto. Devono inoltre fornire una sintesi dei risultati del progetto, che sarà pubblicata sul sito Internet della Commissione.

-   Particolare attenzione potrebbe essere riservata a progetti presentati da strutture (promotore/partner) in grado di diffondere e utilizzare i risultati dopo la conclusione del finanziamento comunitario.

VIII. Complementarità

La Decisione del Consiglio sul Programma LdV-II stabilisce che venga potenziata la complementarità del Programma con gli altri strumenti, politiche e azioni comunitarie pertinenti che contribuiscono alla realizzazione di un’Europa della conoscenza, segnatamente in materia di istruzione, formazione professionale, gioventù, ricerca e sviluppo tecnologico e innovazione, oltre che con il Fondo sociale europeo. Di conseguenza, sarà prestata particolare attenzione ai progetti i cui risultati attesi potrebbero accrescere l’efficacia del FSE.

I progetti connessi agli orientamenti per l’occupazione devono contribuire, nella loro realizzazione, allo sviluppo della dimensione transnazionale (nel rispetto della politica nazionale per l’occupazione) e a favorire la conoscenza delle buone prassi.

Non è ammesso il doppio finanziamento. I promotori non possono quindi ricevere un sostegno finanziario per una stessa proposta presentata nel quadro del Programma Leonardo da Vinci e di altri programmi o iniziative comunitarie se non in circostanze particolari previste per le azioni congiunte comunitarie specifiche nel Programma LdV-II.

IX.       Paesi partecipanti al programma

Il presente Programma è attuato negli Stati membri della Comunità europea. Esso è altresì aperto alla partecipazione degli Stati dell’AELS/EFTA e del SEE/EEA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia), di Cipro, Malta e Turchia e dei paesi associati dell’Europa centrale e orientale (PECO - Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria).

Chi desidera presentare una proposta nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci è invitato a collaborare con organismi dei suddetti paesi secondo le regole di ammissibilità specificate nella Guida generale del promotore.

Per quanto concerne gli organismi turchi, la loro partecipazione ai progetti è subordinata alla condizione che siano state prese le decisioni appropriate, in merito a tale partecipazione, prima della fine della procedura di selezione. Informazioni in materia sono disponibili su Internet al seguente indirizzo:

http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2/guides_en.html

X.          Calendario

Anno 2003

Procedura A – Misura “Mobilità”.

I promotori inviano le loro proposte (originale e due copie) relative alla misura “Mobilità” all’Agenzia Nazionale di riferimento, responsabile dell’attuazione del Programma Leonardo da Vinci, entro e non oltre il 14 febbraio 2003 (fa fede il timbro postale). L’Agenzia li informa dei risultati della selezione dei progetti.

Altre scadenze possono essere indicate dai paesi partecipanti nel contesto dei loro inviti a presentare proposte in materia di Mobilità e secondo le esigenze nazionali.

Procedura B – Misure “Progetti pilota” (escluse le Azioni tematiche), “Competenze linguistiche” e “Reti transnazionali”.

La selezione delle proposte concernenti le suddette misure avviene in due fasi:

1.             i promotori inviano la loro proposta preliminare (originale e due copie) all’Agenzia Nazionale competente entro e non oltre il 4 novembre 2002 (fa fede il timbro postale);

2.             i promotori informati dall’Agenzia Nazionale competente che la loro proposta è stata selezionata inviano la proposta definitiva (originale e due copie) all’Agenzia e due copie alla Commissione Europea entro e non oltre il 7 marzo 2003 (fa fede il timbro postale).

La Commissione Europea completa la selezione dei progetti nel mese di giugno 2003. Le Agenzie Nazionali informano i promotori dell’esito del processo di selezione.

Procedura C – Misure “Materiale di riferimento”, “Azioni tematiche”, proposte presentate da organismi europei nel quadro di tutte le misure (esclusa la misura “Mobilità”)

La selezione di queste proposte avviene in due fasi:

1.             i promotori inviano la loro proposta preliminare (originale e due copie) alla Commissione Europea con copia all’Agenzia Nazionale competente entro e non oltre il 4 novembre 2002 (fa fede il timbro postale);

2.             i promotori informati dalla Commissione che la loro proposta è stata selezionata inviano la proposta definitiva (originale e due copie) alla Commissione Europea e due copie all’Agenzia Nazionale entro e non oltre il 7 marzo 2003 (fa fede il timbro postale).

La Commissione Europea completa la selezione delle proposte nel mese di giugno 2003 e informa i promotori dell’esito del processo di selezione.

Anno 2004

Procedura A – Misura “Mobilità”.

I promotori inviano le loro proposte (originale e due copie) relative alla misura “Mobilità” all’Agenzia Nazionale di riferimento, responsabile dell’attuazione del Programma Leonardo da Vinci, entro e non oltre il 13 febbraio 2004 (fa fede il timbro postale). L’Agenzia li informa dei risultati della selezione dei progetti.

Altre scadenze possono essere indicate dai paesi partecipanti nel contesto dei loro inviti a presentare proposte in materia di mobilità e secondo le esigenze nazionali.

Procedura B –“Progetti pilota” (escluse le azioni tematiche), “Competenze linguistiche” e “Reti transnazionali”.

La selezione delle proposte concernenti le suddette misure avviene in due fasi:

1.      i promotori inviano la loro proposta preliminare (originale e due copie) all’Agenzia Nazionale competente entro e non oltre il 3 ottobre 2003 (fa fede il timbro postale);

2.      i promotori informati dall’Agenzia Nazionale competente che la loro proposta è stata selezionata inviano la proposta definitiva (originale e due copie) all’Agenzia e due copie alla Commissione Europea entro e non oltre il 13 febbraio 2004 (fa fede il timbro postale).

La Commissione Europea completa la selezione dei progetti nel mese di maggio 2004. Le Agenzie Nazionali informano i promotori dell’esito del processo di selezione.

Procedura C - “Materiale di riferimento”, “Azioni tematiche”, proposte presentate da organismi europei nel quadro di tutte le misure (esclusa la misura “Mobilità”)

La selezione di queste proposte avviene in due fasi:

1.      i promotori inviano la loro proposta preliminare (originale e due copie) alla Commissione Europea con copia all’Agenzia Nazionale competente entro e non oltre il 3 ottobre 2003 (fa fede il timbro postale);

2.      i promotori informati dalla Commissione che la loro proposta è stata selezionata inviano la proposta definitiva (originale e due copie) alla Commissione Europea e due copie all’Agenzia Nazionale entro e non oltre il 13 febbraio 2004 (fa fede il timbro postale).

La Commissione Europea completa la selezione delle proposte nel mese di maggio 2004 e informa i promotori dell’esito del processo di selezione.

XI.       Servizi appaltanti

-        Per i progetti afferenti la procedura C:

Commissione Europea,   
Direzione Generale Istruzione e Cultura
B-1049 Bruxelles

-        Per i progetti afferenti le procedure A e B:

Agenzie Nazionali
Gli indirizzi delle Agenzie Nazionali di tutti i paesi partecipanti sono disponibili consultando il sito Internet del Programma LdV-II  riportato qui di seguito:  
http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2_en.html

XII.   Criteri comuni di ammissione e invio delle proposte

Secondo quanto stabilito dall'articolo 4 della Decisione 1999/382/CE del Consiglio (GU L 146 dell'11.6.1999, pag. 33), che istituisce la seconda fase del Programma LdV, "la partecipazione al presente Programma è aperta all'insieme delle istituzioni e degli enti pubblici o privati che partecipano alle azioni di formazione professionale, in particolare a:

a)         istituti, centri e organismi di formazione professionale a tutti i livelli, comprese le             università;
b)         centri e istituti di ricerca;
c)            imprese, in particolare le PMI e l'artigianato, o enti del settore privato o pubblico,             compresi quelli operanti nel settore della formazione professionale;
d)            organizzazioni professionali, comprese le Camere di commercio, ecc.;
e)         parti sociali;
f)          enti e organismi territoriali;
g)            organizzazioni senza scopo di lucro, organizzazioni di volontariato e organizzazioni             non governative."


Questi organismi devono essere soggetti giuridici e devono inoltre avere sede in uno dei paesi che partecipano al Programma LdV.

Prima di erogare qualsiasi sovvenzione ai progetti selezionati, l'Agenzia Nazionale o la Commissione [3] chiederanno conferma dello statuto giuridico dell'organismo promotore.

Gli organismi che desiderano presentare una proposta troveranno le informazioni sui criteri di eleggibilità, sulla durata e l’entità del sostegno finanziario della Comunità nella Guida generale del promotore e nelle guide specifiche per ciascuna misura.

Le informazioni di natura finanziaria e sul bilancio sono disponibili nel “Manuale amministrativo e finanziario” [4] .

Tutti i documenti di cui sopra e i formulari da compilare sono disponibili al seguente indirizzo:

http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2_en.html

oppure possono essere richiesti presso:

-               le Agenzie Nazionali 
(
Per i relativi indirizzi si veda il punto XI sopra)

-               l'Ufficio di Assistenza Tecnica 
Technical Assistance Office Socrates, Leonardo & Youth    
Leonardo Department         
59-61 Rue de Trèves   
B-1040 Bruxelles

          Fax:   (+ 32 2) 233.01.50

          e-mail:    leonardo@socleoyouth.be

-               la Commissione Europea
Fax:   (+ 32 2) 295.57.04
e-mail:   leonardo-helpdesk@cec.eu.int

I promotori inviano la proposta in versione cartacea debitamente firmata dal rappresentante legale dell'organismo promotore. La versione cartacea è l’unica facente fede ai fini della valutazione dell'eleggibilità della proposta.

Si invitano i promotori a inviare la proposta anche in formato elettronico, per consentire il riutilizzo successivo dei dati e per agevolare il trattamento degli stessi da parte delle Agenzie Nazionali e della Commissione.

Per l’invio elettronico utilizzare il seguente indirizzo:                     http://leonardo.cec.eu.int

Per eventuali domande sull’invio elettronico, rivolgersi ai seguenti indirizzi:

            leonardo-helpdesk@cec.eu.int   o   leonardo-helpdesk@socleoyouth.be

Le proposte vanno inviate alle Agenzie Nazionali o, a seconda delle misure, alla Commissione Europea, agli indirizzi riportati qui di seguito.

(1)     Per l’invio di:

proposte afferenti la Procedura A – “Mobilità”,

proposte preliminari e definitive afferenti la procedura B,

              copie delle proposte definitive afferenti la procedura C,

il destinatario è l’Agenzia Nazionale di riferimento.       

I promotori trovano gli indirizzi delle agenzie nazionali di tutti i paesi partecipanti sul sito Internet del Programma LdV-II:          
http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2_en.html

(2)     Per l’invio di:

- proposte preliminari e definitive afferenti la procedura C,

- copie delle proposte definitive afferenti la procedura B,

il destinatario è la Commissione Europea. 

Si prega di utilizzare unicamente il seguente indirizzo postale:

Technical Assistance Office Socrates, Leonardo & Youth    
Leonardo Department         
Call for proposals 2003-2004      
Procedure C o Procedure B, a seconda dei casi 
59-61 Rue de Trèves   
B-1040 Bruxelles

Ogni proposta preliminare o definitiva inviata a un indirizzo diverso da quello sopraindicato sarà automaticamente considerata non eleggibile e non verrà pertanto presa in considerazione per la fase di valutazione.

NOTA: A prescindere dalla procedura seguita e dall’organo al quale viene presentata la proposta, un singolo promotore di progetto o i membri di un medesimo partenariato non possono richiedere il finanziamento del Programma Leonardo da Vinci per uno stesso progetto più di una volta nello stesso anno di selezione. Uno stesso progetto non può ottenere più di un finanziamento dal Programma Leonardo da Vinci.

Si rammenta ai promotori che, per i progetti selezionati nel quadro del presente invito, il sostegno finanziario della Comunità assume la forma di una sovvenzione.

In questo contesto, la Commissione e le Agenzie Nazionali possono richiedere ai promotori selezionati ulteriori informazioni sulla loro capacità tecnica e finanziaria al fine di accertare che dispongano di fonti di finanziamento stabili e sufficienti a mantenerne le attività per la durata del progetto e a consentire loro di partecipare al cofinanziamento dello stesso.

Tali informazioni possono consistere in uno o più dei seguenti elementi:

-               i conti annuali degli ultimi esercizi finanziari (o il bilancio annuale nel caso di enti pubblici);

-               un certificato di revisione non anteriore a due anni rilasciato da una società di revisione riconosciuta;

-               una garanzia, anche bancaria, corrispondente in toto o in parte alla sovvenzione richiesta;

-               l’impegno esplicito di ciascun organismo cofinanziante a partecipare al finanziamento del progetto in esame per l’importo dichiarato nella richiesta di sovvenzione;

-               l’impegno esplicito del destinatario a garantire la propria quota di finanziamento e ad accollarsi, se necessario, il finanziamento delle spese non coperte dalla sovvenzione comunitaria in caso di inadempienza da parte degli altri organismi cofinanziatori.

Si ricorda infine agli organismi che intendono presentare una proposta che, qualora l'Agenzia Nazionale o la Commissione [5] accordassero una sovvenzione per l'attuazione di una proposta selezionata, l'organismo promotore sarà responsabile della realizzazione del progetto, inclusa la gestione finanziaria.



[1] Per ulteriori informazioni sulle statistiche relative alla formazione professionale nell'ambito del Programma Leonardo, si veda il seguente sito web: http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardoold/stat/trainingstatis/index.htm

[2] Decisione del Consiglio  del 21 dicembre 1998 relativa alla promozione dei percorsi europei di formazione integrata del lavoro, ivi compreso l’apprendistato (1999/51/CE).  GU L 17 del 22.1.1999, pag. 45. Cfr. anche http://europa.eu.int/comm/education/europass/index_en.html

[3] Unicamente per la procedura C.

[4] Decisione C (2000) 521 della Commissione, dell'1 marzo 2000.

[5] Unicamente per la procedura C.


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