APPRENDERE NELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE

Piano d'azione per una iniziativa europea nell'istruzione
(1996-1998)

Comunicazione al Parlamento europeo e al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni

 

In una società sempre più basata sulla conoscenza e gli scambi, gli europei devono apprendere fin dalla più giovane età a controllare i nuovi strumenti di informazione e di comunicazione.- Sono in gioco il loro avvenire, il loro posto nella società e soprattutto i posti di lavoro di domani.

Questa constatazione ha ispirato la Commissione nell'elaborazione del piano d'azione "Apprendere nella società dell'informazione". Questo piano risponde alla domanda del Consiglio europeo di Firenze di fare il massimo sforzo per accelerare l'entrata delle scuole nella società dell'informazione. Esso si iscrive nel quadro del Patto europeo di fiducia per l'occupazione.

In effetti, il tempo stringe. Poche scuole nell'Unione dispongono ancora delle attrezzature necessarie. Troppo pochi professori sono formati all'uso dei nuovi strumenti a fini pedagogici, né sono sufficientemente informati dei loro potenziali pedagogici. Inoltre, sul mercato europeo troppo pochi sono i software multimediali disponibili. Questa situazione è in contrasto con quella di altre regioni del mondo, ad esempio gli Stati Uniti, dove da vari anni viene lanciato un vasto movimento per dotare le scuole di mezzi multimediali.

Se in talune regioni e Stati membri vengono prese iniziative, molto spesso ciò avviene in modo dispersivo. Vi è il grande rischio che si creino, a causa della Comunità, ineguaglianze all'accesso alle fonti elettroniche di informazione e, di conseguenza, al sapere e alla cultura.

I1 piano d'azione della Commissione si basa sulle misure in cui il valore aggiunto comunitario è il più forte: mettere in relazione le iniziative locali, regionali e nazionali, aggiungere una dimensione europea nell'istruzione per mezzo degli scambi elettronici, accelerare la costituzione di un vero mercato multimediale educativo europeo.

La Comunità ha un ruolo importante da rappresentare per mobilitare tutte le energie e concentrare le risorse attorno a un numero limitato di progetti su scala europea. Essa agirà di pari passo con gli Stati membri affinché la totalità degli istituti scolastici dell'Unione venga collegata alle reti dell'informazione e del sapere all'inizio del XXI secolo.

Edith Cresson
Martin Bangemann

 

RIASSUNTO

Il Piano d'azione "Apprendere nella società dell'informazione" mira ad amplificare gli effetti di traino delle varie azioni condotte a livello nazionale e locale per collegare le scuole alle reti di comunicazione, formare gl'insegnanti e sviluppare prodotti adeguati ai bisogni pedagogici. Esso corrisponde all'invito, fatto dal Consiglio europeo di Firenze del giugno 1996 alla Commissione, `di sviluppare un'iniziativa a favore delle scuole nel quadro del Patto europeo di fiducia per l'occupazione e fa seguito alle conclusioni della risoluzione del Consiglio dei ministri sui programmi informatici, educativi e multimedia, nonché alle raccomandazioni della Task Force, ricerca industria "Programmi informatici, educativi e multimedia".

Il presente Piano d'azione riguarderà in priorità gli istituti d'istruzione primaria e secondaria, dove più si sente il bisogno di soddisfare le esigenze in materia di utilizzazione delle tecnologie. I problemi connessi alla formazione professionale saranno oggetto di un'ulteriore comunicazione specifica.

 

GLI OBIETTIVI GENERALI DELL'INIZIATIVA

Sono proposte quattro linee d'azione ad elevato valore aggiunto comunitario:

- Favorire l'interconnessione a livello della comunità delle reti locali, regionali e nazionali delle scuole.

Proposta: interconnessione progressiva delle reti locali, regionali e nazionali esistenti e delle scuole isolate, sperimentazione di contesti educativi innovativi mediante l'integrazione delle nuove tecnologie, creazione e messa in rete di classi di scoperta multimediale.

- Incentivare lo sviluppo e la diffusione dei contenuti pedagogici d'interesse europeo.

Proposta: collaborazione con editori multimedia, reti televisive e responsabili pedagogici per coproduzioni e scambi di prodotti e servizi.

- Promuovere la formazione e il sostegno degli insegnanti e dei formatori all'integrazione delle tecnologie nelle prassi pedagogiche.

Proposta: rafforzamento delle azioni di formazione, messa in rete dei centri di formazione degli insegnanti e dei formatori per la diffusione delle "buone prassi".

- Informare l'insieme degli operatori sulle opportunità pedagogiche offerte dall'audiovisivo e dai multimedia.

Proposta: creazione di una piattaforma di scambio d'informazioni su Internet, diffusione di informazioni mediante mezzi tradizionali (opuscoli, trasmissioni radio o televisive, conferenze).

 

Il finanziamento: ricorso al pubblico e al privato, mediante

 

INTRODUZIONE

Nel vasto movimento di globalizzazione degli scambi, d'innovazione tecnologica e di mutazione delle economie, caratteristico del mondo contemporaneo, ogni società subisce profondi cambiamenti. Gli europei debbono prepararvisi, e i sistemi d'istruzione svolgono a tale proposito un ruolo essenziale.

Con la nascita della società dell'informazione, si tratta per ogni individuo di rinnovare le sue competenze in maniera permanente, dalla prima infanzia all'età adulta, e di acquisire nuove qualifiche.

Quello che è in gioco è l'occupazione di domani, da cui l'importanza di porre senza più attendere gli strumenti della società dell'informazione al servizio di nuovi modi di apprendimento. Queste priorità sono state ribadite dalla Commissione nel Libro Bianco Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva e nel documento Iniziativa per l'occupazione in Europa - un patto di fiducia presentato al Consiglio europeo di Firenze nel giugno 1996.

I responsabili politici, a livello sia comunitario2che nazionale, hanno valutato la portata delle sfide educative e culturali nella società dell'informazione. Nell'ambito della Commissione, la Task Force Ricerca-Industria "Programmi informatici e Multimedia" si è dedicata all'analisi del multimedia educativo, del suo mercato e delle sue utilizzazioni.

Essa ha presentato un insieme di raccomandazioni volte a rafforzare lo sforzo di ricerca in questo campo e a sostenere la diffusione del multimedia educativo tenendo conto dei bisogni degli utilizzatori, mobilitando, in maniera coordinata, i vari strumenti di cui dispone.

I ministri europei dell'Istruzione riuniti in sede di Consiglio hanno dato un segnale politico chiaro per la Commissione e per gli Stati membri, adottando, il 6 maggio 1996, una soluzione a favore della promozione dell'utilizzazione delle tecnologie educative, in partenariato con il settore privato.

In Europa e nel mondo, numerosi paesi, come il Regno Unito, la Germania, la Francia, l'Italia, i paesi nordici, ma anche gli Stati Uniti e il Giappone, hanno recentemente

Preso iniziative per collegare le scuole alle reti di comunicazione, formare gl'insegnanti e sviluppare programmi informatici adeguati ai bisogni pedagogici (vedi. allegato). In alcuni paesi, anche il settore privato opera attivamente, in partenariato con i poteri pubblici, per attrezzare le scuole e metterle in rete.

Le tecnologie hanno notevolmente progredito e sono diventate più conviviali, mentre s~ precisano e vengono meglio compresi i bisogni pedagogici. Numerosi insegnanti sono aperti alla sperimentazione di nuovi strumenti educativi. Le condizioni sembrano riunite per generalizzare l'uso della tecnologia nell'istruzione e nella formazione. Si tratta oggi di instaurare un contesto favorevole alla loro rapida diffusione, mediante un insieme di azioni concrete di portata europea che sostengano le iniziative nazionali e locali.

E' in tale contesto che il Consiglio europeo di Firenze ha sostenuto questa iniziativa e ha chiesto alla Commissione di predisporre nei più brevi termini un Piano d'azione.

 

I. MOTIVI DI UN'INIZIATIVA EUROPEA

Varie ricerche ed esperienze pilota hanno mostrato l'interesse pedagogico delle nuove tecniche della società dell'informazione. A condizione di essere adeguati ai bisogni, tali strumenti facilitano l'acquisizione di nuove conoscenze e promuovono lo sviluppo di nuovi metodi d'apprendimento, flessibili, personalizzati e interattivi. Moltiplicando i punti di accesso all'istruzione e alla formazione, essi permettono di generalizzare tale accesso.

Inoltre, rafforzando gli scambi umani e pedagogici e favorendo la comunicazione interculturale e plurilinguistica fra i 72 milioni di allievi e studenti e i 4,5 milioni d'insegnanti ripartiti sul territorio europeo, i nuovi mezzi della società dell'informazione possono rafforzare la dimensione europea dell'istruzione e l'integrazione comunitaria mediante gli scambi pedagogici.

Numerosi ostacoli s'oppongono tuttavia alla loro diffusione. Le attrezzature informatiche degli istituti d'istruzione sono ancora insufficienti in numero e in qualità. I "contenuti" multimedia disponibili sul mercato risultano spesso inadeguati ai bisogni pedagogici. La capacita di finanziamento degli istituti scolastici, soggetti a forti vincoli di bilancio, eliminata. Infine l'integrazione di nuovi strumenti nelle prassi pedagogiche presuppone azioni di formazione degli insegnanti e un adeguamento, spesso non privo di difficoltà, dei metodi e dei sistemi d'insegnamento.

Gli istituti d'istruzione e di formazione debbono aiutare i giovani a trovare il loro posto nella società dell'informazione, evitando che soltanto i giovani provenienti dalle famiglie e dalle scuole più favorite beneficino dei vantaggi pedagogici offerti dal multimedia educativo. L'aggravarsi delle ineguaglianze nell'accesso a queste nuove prassi sarebbe gravido di conseguenze per l'avvenire degli istituti d'istruzione e formazione e, a più lungo termine, per l'occupazione e la coesione della società europea.

Un numero troppo scarso di utilizzatori e di creatori penalizzerebbe in maniera durevole l'industria europea del multimedia. Questo settore di attività, con lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi servizi, fa peraltro prevedere grandi opportunità, vista la sua rapida espansione e la sua capacità di creare posti di lavoro. L'Europa dispone di un grande patrimonio culturale, di valide risorse intellettuali e finanziarie e di notevoli cognizioni tecniche, che le imprese del multimedia dovrebbero essere in grado di valorizzare sul mercato europeo.

Inversamente, l'instaurazione di una situazione di dipendenza nei riguardi di contenuti pedagogici e culturali concepiti dai suoi principali concorrenti, sarebbe particolarmente nociva per l'identità culturale e la diversità linguistica della Comunità.

L'iniziativa europea contribuirà a questo sforzo di mobilitazione, già avviato in taluni regioni e Stati della Comunità, seguendo così gli orientamenti dati dalla risoluzione del Consiglio dei ministri sui programmi informatici, educativi e multimedia.

Essa mira ad amplificare gli effetti di traino delle varie azioni condotte a livello nazionale, nella maggior parte dei casi in maniera frammentaria, mettendole in rapporto. L'iniziativa riguarderà le azioni che presentano il più elevato valore aggiunto comunitario, incoraggiando la partecipazione di tutti gli istituti d'istruzione e tenendo conto - nel rispetto del principio di sussidiarietà - delle differenze di sviluppo fra le regioni.

L'iniziativa permetterà infine di raggiungere più rapidamente un numero sufficiente di utilizzatori, di rafforzare la dimensione europea nell'istruzione mediante lo scambio delle prassi pedagogiche innovative e di avviare la costituzione di un effettivo mercato europeo nel campo del multimedia educativo.

In questo campo, è essenziale che le azioni comunitarie si rivolgano ad obiettivi precisi per ottenere un impatto massimo in considerazione della limitatezza delle risorse finanziarie. I1 presente piano d'azione riguarda in priorità le scuole primarie e secondarie (ivi comprese le scuole professionali), che costituiscono gli "anelli deboli" della catena educativa in termini di utilizzazione delle tecnologie, presenti, a questi livelli d'istruzione, in misura molto minore rispetto all'istruzione superiore o alla formazione professionale continua.

Va tuttavia sottolinea la necessità di un "continuum" educativo nell'arco di tutta la vita, dall'istruzione scolastica alla formazione professionale. L'utilizzazione delle nuove tecnologie nella formazione professionale implica tuttavia altri attori e altri tipi di responsabilità. Tale problema sarà trattato nel quadro di un'altra comunicazione che la Commissione presenterà prossimamente, alla luce delle risposte apportate al dibattito avviato nel Libro verde "Vivere e lavorare nella società dell'informazione: priorità alla dimensione umana".

 

II. PIANO D'AZIONE PER UN'INIZIATIVA EUROPEA

L'iniziativa comporta tre obiettivi generali:

Accelerare l'accesso delle scuole alla società dell'informazione, offrendo loro nuove possibilità di apertura sul mondo.

- Favorire la generalizzazione delle prassi pedagogiche multimedia e la creazione di una massa critica di utilizzatori, di prodotti e di servizi multimedia educativi.

- Rafforzare la dimensione europea dell'istruzione e della formazione con gli strumenti della società dell'informazione, valorizzando le diversità culturali e linguistiche.

Per conseguire questi obiettivi, l'iniziativa perseguirà quattro linee d'azione complementari, a sostegno delle iniziative locali e nazionali:

 

LE LINEE D'AZIONE

  1. Favorire l'interconnessione a livello comunitario
  2. Incentivare lo sviluppo e la diffusione dei contenuti delle reti di scuole
  3. Promuovere la formazione ed il sostegno degli insegnanti e dei formatori
  4. Informare l'insieme degli attori sulle opportunità pedagogiche dei multimedia

L'iniziativa potrebbe essere assistita da un piccolo Gruppo di personalità di spicco, che sarebbero i "campioni" dell'iniziativa e le darebbero così uno slancio supplementare.

II.1 Linea d'azione n° 1: Favorire l'interconnessione a livello comunitario delle reti di scuole

(i) Problematica

Reti elettroniche di scuola già operano in maniera frammentaria a titolo sperimentale ed a livello regionale o locale. Esse permettono, fra l'altro, la trasmissione di posta elettronica, l'apprendimento del lavoro cooperativo (produzione di basi d'informazione tematiche, lavori pratici comparativi, produzioni collettive che integrano testi e immagini) e l'organizzazione di forum per gli allievi gli insegnanti, che possono così scambiarsi informazioni, consigli e prassi.

Le esperienze in corso mostrano tutti i vantaggi pedagogici che se ne possono ricavare: l'apertura al mondo esterno, una maggiore autonomia nella ricerca di informazioni, la valorizzazione dello sforzo di redazione (si scrive "per qualcuno"), il senso del lavoro collettivo intorno a temi d'interesse comune quali l'ambiente, la società, l'attualità, e, conseguentemente la familiarizzazione con le differenze culturali e linguistiche, siano esse di ordine regionale (ad esempio, confronto fra i modi di vita rurale e urbano) 0 nazionale (scambi linguistici, domande-risposte sulla vita sociale e politica ecc.)

L'interconnessione delle reti regionali e nazionali di scuole potrebbe essere di grande aiuto all'insegnamento di discipline come le lingue, le scienze, la storia o l'arte, che comportano un'evidente dimensione europea. Tali reti dovrebbero permettere alle scuole di utilizzare le informazioni elettroniche prodotte dai musei o da altre istituzioni educative e culturali, a mano a mano che vengono sviluppate.

Le reti esistenti riguardano un numero ancora ristretto d'istituti scolastici: meno del 5% delle scuole europee dispongono a metà 1996 di un accesso ad una rete elettronica di scuole o ad Internet. Inoltre, esse comunicano ancora poco su scala europea a causa di problemi tecnici o linguistici, ma soprattutto a causa di una scarsa conoscenza delle esperienze condotte negli altri Stati membri.

Peraltro, l'attuale ondata di collegamenti delle scuole a Internet, realizzati in maniera spontanea o sotto l'impulso dei poteri pubblici, potrebbe rapidamente perdere di forza a causa di problemi tecnici connessi al rischio di saturazione a breve termine della rete Internet o in mancanza di una sufficiente dimostrazione agli attori dell'istruzione dell'interesse pedagogico delle nuove tecniche.

La Commissione sostiene l'estensione dell’"accesso pubblico" alla società dell'informazione. Ciò comprende, in particolare, la connessione delle scuole, università, biblioteche. Sia a livello comunitario che nazionale sono stati avviati i lavori preparatori per promuovere l'accesso alle comunicazioni e ai servizi dell’informazione nel campo dell'istruzione.

L'interconnessione delle reti di scuole dovrebbe permettere lo scambio di prassi pedagogiche innovative fra le classi europee, favorendo l'espressione delle diversità culturali e linguistiche e tenendo conto dei progetti pilota in corso volti ad instaurare un contesto pedagogico propizio all'innovazione, siano essi di dimensione locale, regionale, nazionale, europea o internazionale.

Le difficoltà di comunicazione interlingue, che sono certo concrete, non debbono essere sopravvalutate: le scuole beneficiano infatti di un contesto privilegiato per l'apprendimento delle lingue e il multimedia offre un modo di espressione polivalente, con lo scambio d'immagini e di suoni, che facilita notevolmente la reciproca comprensione.

Questo modo di procedere accompagnerà lo sviluppo delle reti locali di scuole e si svolgerà per tappe, con l'obiettivo a breve termine di mettere in relazione l'insieme delle scuole europee, ivi comprese quelle delle regioni meno favorite.

 

(ii) Attuazione

Nel prolungamento dell’"Anno europeo dell'istruzione e della formazione nell'arco di tutta la vita" saranno lanciati progetti concreti d'interconnessione delle reti di scuole. L'iniziativa si baserà sulle reti già consolidate a livello locale e regionale, che saranno messe in contatto. Questa "rete delle reti" sarà progressivamente estesa alle reti di scuole esistenti o in corso di costituzione, nonché a scuole geograficamente isolate o socialmente sfavorite, il che costituirebbe un fattore propizio ai "gemellaggi" fra città e regioni d'Europa.

L'iniziativa si appoggerà inoltre sulle politiche condotte dalle autorità locali, regionali e nazionali, sole abilitate a decidere in materia di attrezzatura delle scuole, e che potranno a tal fine, nelle regioni ammissibili, prevedere di ricorrere all'aiuto dei fondi strutturali, nonché sui progetti sperimentali lanciati nel quadro dei programmi comunitari di ricerca, d'istruzione e di formazione.

La "rete delle reti" di scuole sarà aperta alle esperienze condotte nei paesi terzi, in particolare i paesi dell'Europa centrale e orientale.

Sono necessari vari tipi d'attività:

La Commissione promuoverà la costituzione di contesti educativi sperimentali con un numero limitato d'istituti. Essi permetteranno di effettuare ricerche sull'interazione fra tecnologie e pedagogia, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di strumenti di lavoro cooperativi su reti.

La Commissione incentiverà la creazione e la messa in rete di classi di scoperte multimedia, come già ne esistono in alcuni paesi9, che permettano agli insegnanti e agli allievi di elaborare progetti pedagogici che utilizzano il multimedia e iniziarsi all'uso delle nuove tecnologie in siti all'uopo attrezzati. Il lavoro in rete faciliterà altresì la messa a punto di scambi pedagogici plurilingue con il sostegno degli insegnanti specializzati. Tali siti potranno inoltre offrire servizi di consulenza accessibili a distanza da parte degli insegnanti.

Entro il 1996 sarà organizzata una conferenza per fare il bilancio dello sviluppo delle reti nazionali di scuole, dei bisogni, delle prassi e delle difficoltà incontrate (ad esempio, tecnologiche, giuridiche, finanziarie. . .). La conferenza riunirà persone attive nelle iniziative locali, regionali e nazionali (insegnanti, imprese d'informatica, operatori di rete, prestatori di servizi on-line, capi d'istituto, associazioni).

Un gruppo di lavoro tratterà le questioni connesse alla protezione intellettuale dei prodotti multimedia per favorire il loro uso pedagogico e delle questioni di sicurezza delle reti scolastiche associate all'utilizzazione di Internet (ad esempio: esistenza delle informazioni a carattere violento, razzista o pornografico e pedofilo).

Sulla base dei risultati della conferenza, saranno precisati, nel quadro di uno studio di fattibilità, gli scenari tecnici per l'interconnessione di scuole a livello europeo (le infrastrutture utilizzate potrebbero essere la rete telefonica commutata, la rete digitale ad integrazione di servizi o le reti ad alta frequenza che danno accesso ad Internet), i costi ed i meccanismi di finanziamento appropriati.

La gestione del progetto d'interconnessione a livello comunitario delle reti di scuole regionali e nazionali, che potrebbe essere affidata a consorzi, comprenderà, in stretta cooperazione, i ministeri dell'Istruzione, le autorità locali e regionali competenti e le imprese interessate.

La Commissione procederà peraltro ad un'analisi delle esperienze in corso nei paesi della Comunità e dei suoi principali partner volte ad estendere il campo d'applicazione del servizio universale delle telecomunicazioni alla messa in rete degli istituti d'istruzione e formazione. I risultati serviranno a formulare proposte nel quadro della relazione di sorveglianza che la Commissione presenterà entro il 1997 sul livello, sulla qualità e sulla portata del servizio universale delle telecomunicazioni.

 

II.2 Linea d'azione n°2: Incentivare lo sviluppo e la diffusione dei contenuti d'interesse europeo utilizzabili a fini pedagogici.

(i) Problematica

Le reti di scuole esistenti sono il vettore di scambi pedagogici nell'ambito di gruppi di allievi, fra allievi e professori o fra insegnanti. Esse permettono inoltre di trasmettere le risorse pedagogiche attorno alle quali si realizzano tali scambi. E' quindi molto importante incentivare lo sviluppo e la diffusione di "contenuti" atti al loro utilizzo.

Varie logiche di creazione, di produzione e distribuzione sono ancora associate a ciascun media. Con lo sviluppo delle tecniche digitali, le produzioni audiovisive o su carta possono peraltro facilmente essere trasposte su supporti elettronici (CD-ROM, CD-I o servizi on-line).

La creazione multimedia presuppone nondimeno una risistemazione notevole del contenuto e della struttura narrativa dei prodotti. La cooperazione fra professionisti dell'audiovisivo, dell'edizione multimedia e dell'istruzione sarà decisiva per beneficiare pienamente di tali possibilità.

Le possibilità di sviluppo di contenuto si moltiplicheranno notevolmente con l'arrivo di numerose reti televisive digitali. Le trasmissioni educative e culturali dovrebbero avere un particolare successo, tenuto conto delle aspettative dei consumatori e delle esigenze dei cittadini. Dato che la televisione è uno strumento ampiamente diffuso, l'audiovisivo dovrebbe costituire un punto d'accesso privilegiato del multimedia educativo nelle scuole e nelle famiglie.

Questi prodotti audiovisivi potranno essere trasmissioni educative concepite per soddisfare obiettivi precisi di formazione, informazioni di elevato livello, oppure trasmissioni di massa di qualità, considerate dagli insegnanti atte ad essere integrate nel loro approccio pedagogico.

Numerose televisioni hanno già integrato la "continuità degli usi" nella loro strategia adottando un approccio multi-support, come la televisione educativa svedese o la BBC, che distribuisce regolarmente videocassette sulla base delle sue trasmissioni. Questo approccio si estende ormai al digitale. La BBC produce CD-ROM sul teatro di Shakespeare sulla base delle sue produzioni audiovisive. In Francia, la Cinquième trasforma in digitale gran parte delle produzioni che trasmette, al fine di costituire una banca di programmi che potrà essere consultata dagli utilizzatori istituzionali in funzione dei loro bisogni particolari. Se le questioni tecniche sono oggi praticamente ridotte, restano da risolvere vari problemi d'ordine giuridico.

Peraltro, alcune emittenti favoriscono la dimensione europea nel loro approccio commerciale. Quattordici reti pubbliche, riunite nell'ambito de l'Union Européenne des Radiodiffuseurs, hanno così deciso di favorire gli scambi delle loro trasmissioni che

presentano un interesse culturale europeo creando una "unità di servizi" comune. In un altro contesto, talune emittenti europee hanno inoltre allo studio un progetto di "rete educativa europea".

 

(ii) Attuazione

Sono previste le azioni seguenti:

Le vie sono molteplici, sia per la produzione che per la diffusione dei contenuti audiovisivi e multimedia. Per esplorarli, entro il 1996 sarà costituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di alto livello di produttori ed emittenti di trasmissioni educative e dell'edizione multimedia.

Esso avrà il compito d'individuare modalità di cooperazione per la produzione di contenuti educativi d'interesse generale (ad esempio, apprendimento delle lingue, scienza, cultura e civilizzazione europea, arti, musica) adeguati ai bisogni dell'istruzione e della formazione. Per favorire la diffusione di tali contenuti, il gruppo di lavoro dovrà in particolare definire taluni principi generali sulla qualità e sullo scambio di prodotti d'interesse pedagogico, nonché studiare le condizioni tecniche e giuridiche della loro utilizzazione da parte delle scuole e degli altri centri pedagogici e culturali.

La commissione sosterrà l'inventario dei contenuti multimedia europei utilizzabili a fini pedagogici su vari supporti (CD-ROM, CD-I, servizi on-line, trasmissioni a carattere pedagogico). I risultati dei lavori d'inventario saranno ampiamente diffusi presso gli operatori.

La Commissione favorirà inoltre, grazie al sostegno di progetti concreti, lo sviluppo e la messa in rete elettronica di centri di risorse multimedia (ad esempio, mediateche, centri di formazione degli insegnanti, "biblioteche digitali" on-line), grazie ai quali gli utilizzatori potranno accedere ad un'ampia gamma di prodotti e servizi audiovisivi e multimedia europei.

 

II.3 Linea d'azione n °3 : Promuovere la formazione e il sostegno degli insegnanti e dei formatori all'integrazione delle nuove tecnologie nelle prassi pedagogiche.

(i) Problematica

Le prassi pedagogiche evolvono. I metodi detti "attivi" sono già ampiamente utilizzati nell'insegnamento delle lingue, che si avvale da tempo di supporti audiovisivi. Molti insegnanti sono aperti all'innovazione, ma non sempre sono sufficientemente ascoltati a livello istituzionale e sociale per lanciarsi nella sperimentazione e convalida di nuovi approcci pedagogici. Si aggiungano le difficoltà insite nei nuovi strumenti, che, soltanto per funzionare, richiedono spesso ad un neofita un investimento in tempo che la maggior parte degli insegnanti non possono permettersi.

Là dove sono stati introdotte con successo, le nuove tecnologie integrano nuovi approcci pedagogici che danno maggiore importanza all'iniziativa dell'allievo ed al lavoro di gruppo, con una` conseguente modificazione del ruolo dei professori. Questi hanno dovuto apprendere a gestire ed animare gruppi di allievi, continuando comunque a seguirli e a valutarne l'apprendimento individuale.

Una buona preparazione del corpo insegnante e la garanzia di un sostegno tecnico nell'utilizzazione dei nuovi strumenti costituiscono fattori chiave di successo per l'integrazione e la diffusione del multimedia nelle prassi pedagogiche. Questa formazione figura tra le priorità previste nelle iniziative degli Stati membri (ad esempio, "Multimedia in Teacher Training" nei Paesi Bassi o i lavori della National Council for Educational Technology nel Regno Unito). Sono state sviluppate numerose esperienze, i cui metodi e risultati vanno ulteriormente valorizzati a livello comunitario.

 

(ii) Attuazione

Per la formazione de gli insegnanti, la via migliore sembra la sperimentazione pratica sul posto. Le azioni di formazione dovranno accompagnare lo sviluppo della rete di scuole e rivolgersi, a termine, ad un gran numero d'insegnanti, ma anche di formatori, tenuto conto della similitudine dei metodi.

La formazione riguarderà l'utilizzazione degli strumenti (attrezzature, servizi e programmi), la ricerca e la strutturazione dell'informazione sulla base delle reti, nonché la concezione e diffusione di contenuti multimedia pedagogici. Essa sarà rafforzata dalla realizzazione di servizi di sostegno tecnico e pedagogico che possono aiutare gli insegnanti, una volta formati, nell'utilizzazione del multimedia educativo in classe. Si tratterà di:

· rafforzare le azioni di formazione nel quadro di programmi comunitari La Commissione incoraggerà in particolare gli scambi di insegnanti fra scuole europee al fine di permettere loro di condividere le esperienze e, per gli insegnanti meno esperti, di iniziarsi all'uso del multimedia in una situazione concreta di classe. Per coinvolgere il maggior numero possibile d'insegnanti, i progetti incoraggeranno, inoltre, lo sviluppo di "teletirocini", per permettere loro di acquisire un'esperienza professionale senza spostarsi, mediante l'utilizzazione degli strumenti della formazione a distanza.

· accertarsi che i risultati delle riflessioni e delle esperienze condotte a livello nazionale possano giovare all'insieme del corpo insegnante. La creazione di una rete di centri di formazione d'insegnanti e di formatori, basata sulle iniziative locali e nazionali e sui progetti comunitari esistenti, permetterà la diffusione delle "buone prassi" su scala europea.

 

II.4 Linea d'azione n°4: Informare gli attori sulle opportunità pedagogiche offerte dalle nuove tecnologie

(i) Problematica

La messa in rete delle scuole, l'incentivazione dello sviluppo dei contenuti educativi e la formazione degli insegnanti sono elementi importanti ma non sufficienti. La diffusione dell'utilizzazione del multimedia educativo dipende anche da una migliore informazione degli insegnanti, ai quali incombe la decisione di adattare le prassi pedagogiche, ma anche dei capi d'istituto e dei responsabili politici. Questi ultimi debbono essere particolarmente sensibilizzati alla necessità d'instaurare un contesto propizio.

Le fonti d'informazione sull'utilizzazione del multimedia e dei prodotti audiovisivi ed educativi sono insufficienti e molto frammentarie. Esse sono difficilmente accessibili a livello comunitario e spesso anche a livello nazionale. Peraltro, Internet prevede numerosi siti per presentare progetti pedagogici europei mediante l'utilizzazione di nuove tecnologie. In numerosi Stati membri e presso la Commissione esistono inoltre o sono in corso di costituzione basi di dati sulle tecnologie, sui programmi informativi, sui servizi multimedia e sui prodotti audiovisivi utilizzati a fini educativi.

semplificazione dell'accesso a tali dati, ma anche l'offerta di possibilità di discussione fra insegnanti e responsabili amministrativi alla ricerca di consigli pratici, permetterà di migliorare l'informazione degli attori dell'istruzione.

 

(ii) Attuazione

La connessione dei vari siti Internet e delle basi di dati create negli Stati membri permetterà di facilitare l'accesso alle informazioni sui progetti in corso e sulle risorse multimedia e audiovisive educative disponibili in Europa. In pratica:

Con il sostegno de gli Stati membri, la Commissione sosterrà la creazione di una piattaforma di scambio d'informazioni accessibile su Internet.

Questa piattaforma proporrà agli attori dell'istruzione e della formazione, del multimedia e dell'audiovisivo, una guida dei vari siti Internet dedicati ai progetti in corso nella Comunità e delle basi di dati costituite negli Stati membri. Tale guida faciliterà l'accesso ad informazioni precise concernenti, ad esempio, la costituzione del le reti di scuole, i programmi informatici disponibili , le valutazioni de gli strumenti e delle prassi seguite negli Stati membri, le modalità di prova e di acquisizione dei materiali e programmi informatici a tariffe preferenziali.

La piattaforma includerà forme di discussione fra insegnanti, animatori pedagogici e capi d'istituto.

Le specifiche tecniche per la messa in rete delle basi di dati e di server esistenti e per la costituzione di una piattaforma plurilingue su Internet saranno precisate nel quadro di uno studio di fattibilità.

Debbono inoltre essere informati gli insegnanti e i responsabili amministrativi che non si avvalgono ancora delle reti telematiche. La Comunità utilizzerà i media tradizionali (opuscoli, trasmissioni radiofoniche e audiovisive, conferenze) per informare gli attori locali sulle esperienze in corso, le manifestazioni o gli incontri su tali temi, le persone da contattare e i mezzi all'uopo previsti.

 

III. MOBILITARE I MEZZI E GLI ATTORI SULLA BASE DI PARTENARIATI PRIVATO/PUBBLICO

I1 successo dell'iniziativa dipende da una forte mobilitazione degli attori pubblici e privati del multimedia educativo sulla base di partenariati costituiti a livello comunitario, nazionale e regionale, oppure nel quadro di azioni di sensibilizzazione volte ad informare il maggior numero possibile e a suscitare le buone volontà e l'interesse. La Commissione sosterrà le azioni condotte negli Stati membri nel rispetto del principio di sussidiarietà, tenendo conto delle differenze di sviluppo fra le regioni. Essa favorirà le loro interazioni e il loro reciproco rafforzamento mediante le quattro linee d'azione precedenti.

 

III.1 Sfruttare le risorse comunitarie

L'iniziativa si appoggerà sulla complementarità degli strumenti comunitari fra di loro e con gli strumenti nazionali, che essa metterà in rapporto a mezzo di inviti a presentare proposte comuni, secondo le raccomandazioni della Task Force "Programmi informatici educativi e multimedia". Ogni strumento sarà utilizzato conformemente alle sue regole specifiche. Il primo invito a presentare proposte di questo tipo dovrebbe essere lanciato il 15 dicembre 1996, per i seguenti programmi:

Applicazioni telematiche, tecnologie dell'informazione, ricerca socio economica finalizzata per la ricerca e lo sviluppo attraverso progetti sperimentali o misure d'accompagnamento;

Media II e Info 2000 per lo sviluppo di "contenuti" multimedia;

Socrates e Leonardo per l'istruzione e la formazione.

Nonché per i fondi destinati alle reti Transeuropee di telecomunicazione per la diffusione delle applicazioni multimedia al servizio dell'istruzione e della formazione.

L'iniziativa incoraggerà il pieno utilizzo delle altre possibilità di finanziamento offerte:

dai fondi strutturali nel campo dell'istruzione e della formazione (ivi compresa l'attrezzatura degli istituti d'istruzione e di formazione nelle regioni ammissibili). Questa possibilità sarà sfruttata nella misura in cui la programmazione delle priorità fissate dagli Stati membri copre gli obiettivi di questa iniziativai4, e in conformità con le procedure definite nel regolamento dei fondi strutturali.

dagli stanziamenti destinati alla promozione della società dell'informazione.

 

III.2 Incentivare i partenariati pubblico/privato

L'attrezzatura delle scuole in materiali multimedia e audiovisivi, lo sviluppo di risorse pedagogiche, nonché la formazione e il sussidio logistico degli insegnanti, richiederanno uno sforzo collettivo durevole.

In alcuni paesi della Comunità, come negli Stati Uniti, sono già stati realizzati partenariati fra settori privato e pubblico per sviluppare l'uso delle nuove tecnologie nell'istruzione o nella formazione professionale. Essi offrono alle scuole la possibilità di aprirsi verso il mondo dell'impresa. Le azioni mireranno in particolare a:

Favorire la diffusione dell'ingegneria progettistica (metodi organizzativi, gestione) di progetti a carattere esemplificativo.

Facilitare la costituzione di partenariati durevoli nel settore pubblico e privato, che dovranno definire i principi di finanziamento delle attrezzature, dei servizi e dei programmi informatici più adatti ai bisogni e ai vincoli finanziari degli istituti d'istruzione e di formazione, soddisfacendo nello stesso tempo gli interessi dei partner.

All'inizio del 1997 sarà organizzato un gruppo di lavoro sulla realizzazione di partenariati fra i settori pubblico e privato. Esso riunirà rappresentanti di associazioni delle autorità pubbliche e delle imprese e avrà lo scopo di incoraggiarli a riunire i loro sforzi sulla base di principi comuni di collaborazione per il tramite di "lettere d'intenti" ("Memorandum of Understanding").

A1 fine di mettere in opera queste dichiarazioni d'intenti, il gruppo di lavoro studierà la possibilità di costituire, su iniziativa degli attori pubblici e privati del multimedia educativo e degli operatori di rete, un'entità europea del tipo fondazione privata, la cui struttura giuridica è ancora da determinare.

Tale entità svolgerebbe il ruolo di polo di riferimento e di dialogo fra gli attori a livello europeo. Essa avrebbe lo scopo di incoraggiare la creazione di nuovi partenariati negli Stati membri e nelle regioni e di federare le associazioni paritetiche già costituite. In tale quadro, la Commissione potrebbe proporre il suo sostegno iniziale per mettere in rapporto i vari attori e mettere in comune gli sforzi, con il supporto degli stati membri.

 

III.3 Suscitare le buone volontà e l'interesse

La Commissione sosterrà azioni destinate a sensibilizzare gli attori e i responsabili dell'istruzione a vantaggio del multimedia educativo, in collaborazione con tutti gli attori del settore, delle imprese del multimedia e di operatori di rete. Potrebbero altresì esservi associati gli istituti d'istruzione superiore.

Ogni anno saranno organizzati due tipi di eventi:

"Week-end o giornate di azione delle scuole collegate", per presentare i lavori e i progressi compiuti nella messe in rete elettronica delle scuole. Le imprese e le organizzazioni saranno invitate a patrocinare le scuole sotto varie forme e a fornire il sostegno logistico necessario per mettere in rete nuove scuole.

Tali giornate europee formeranno il quadro di un'operazione "porte aperte" delle scuole partecipanti al fine d'informare e sensibilizzare i genitori, gli allievi, i capi d'istituto e le autorità locali sulle loro attività multimedia. Le manifestazioni si svolgeranno il week-end successivo alla festa dell'Europa (9 maggio).

A seguito dell'esperienza condotta nel quadro dell"'Anno europeo dell'istruzione e della formazione nell'arco di tutta la vita", sarà regolarmente organizzato, con il sostegno della Commissione, un concorso europeo dei migliori prodotti multimedia educativi (con la concessione di un marchio europeo) in partenariato con giovani ed insegnanti. I1 concorso mira ad incitare gli istituti scolastici a produrre ed a diffondere "contenuti" multimedia sulle reti e a far conoscere i giovani talenti agli editori.

 

CONCLUSIONE

Sin dalla più giovane età gli Europei dovranno apprendere ad utilizzare i nuovi strumenti d'informazione e di comunicazione per trovare il loro posto in una società che sempre più si basa sulla conoscenza. Le loro prospettive di lavoro e il loro futuro ne dipendono, come è stato sottolineato nel documento Iniziativa per l'occupazione in Europa, un patto di fiducia.

I1 Consiglio europeo ha colto l'importanza di agire senza indugio per non lasciare le scuole ai margini della società dell'informazione. Rispondendo ad una sua domanda, i] presente Piano d'azione, limitato a due anni, concentra i mezzi di vari strumenti comunitari su un numero ristretto di azioni che apportano una dimensione ed un valore aggiunto europei alle iniziative locali, regionali o nazionali.

I1 collegamento delle scuole con gli strumenti della società dell'informazione, la promozione della produzione di "contenuti" europei e l'incentivazione delle "buone prassi" pedagogiche multimedia contribuiranno a ravvicinare le culture, a rafforzare l’identità europea e l'integrazione comunitaria.

Per avere pieno successo, il piano deve essere accompagnato da un forte impegno da parte degli Stati membri, delle regioni, e del settore privato. La Comunità deve vigilare con gli Stati membri a che tutte le scuole, le università e le biblioteche siano collegate alle reti del sapere sin dell'inizio del 2000, affinché l'insieme dei giovani europei possa approfittare pienamente della rivoluzione multimedia.

 

ALLEGATO:

Recenti iniziative nazionali ed europee lanciate a favore del multimedia educativo nelle scuole

1. Europa

Germania

Il ministero dell'istruzione, della scienza e della tecnologia ha lanciato, con il sostegno di Deutsche Telekom, un'iniziativa di tre anni, "Schalen Ans Netz", volta a collegare 10.000 scuole ai servizi d'informazione on-line.

Danimarca

Nel quadro del suo piano generale d'azione lanciato nel 1994 "INFO 2000 IT&TAction Plan", il governo prevede di collegare tutte le scuole primarie e secondarie alla rete nazionale ed internazionale entro il 2000.

Finlandia

Il Ministero dell'Istruzione ha lanciato nel 1995 un piano quinquennale intitolato "Education, Training and research in the Information Society: a national strategy" volto in particolare a collegare entro il 2000 tutte le scuole e gli istituti d'istruzione alle reti d'informazione.

Francia

Nel 1995 il governo ha qualificato "d'interesse pubblico" 244 progetti, di cui alcuni riguardano i settori dell'istruzione e della cultura. Il ministero dell'Istruzione nazionale sta realizzando un inventario delle risorse digitali e ha avviato l'attuazione di servizi con i fornitori di contenuti e di servizi on-line. Gli istituti di 13 accademie saranno collegati con la rete di ricerca RENATER.

Italia

Nell'ottobre 1995 un decreto del ministro dell'Istruzione pubblica ha costituito una Task Force per sviluppare l'uso delle tecnologie nel sistema d'istruzione e ha lanciato un piano d'istruzione per attrezzare in materiale e programmi multimedia il 20% delle scuole elementari e il 30% delle scuole secondarie entro il 2005.

Regno Unito

Nel novembre 1995 il governo ha lanciato un'iniziativa intitolata "Superhighways in Education - The Way Forward" per collegare le scuole e le università alle reti d'informazione. Tale iniziativa è il risultato di un'ampia consultazione effettuata dal mese di aprile presso 400 organizzazioni. In tale contesto, 23 progetti pilota riceveranno 12 milioni di ECU.

Svezia

Dal 1994 funziona, mediante Internet, una rete nazionale di scuole, Skoldatanatet. Dal 1995, ogni comune deve predisporre misure per l'utilizzazione delle nuove tecnologie nelle scuole. Il Parlamento è stato investito di un disegno di legge che rende obbligatorio l'uso delle nuove tecnologie pedagogiche nella formazione iniziale degli insegnanti. Sarà altresì rafforzata la loro formazione continua in questo campo.

Comunità europea

Numerosi programmi, come il programma Applications télématiques (1994-98), Média II e Info 2000 (96-99), Socrates e Leonardo (95-99), apportano il loro sostegno alla ricerca sul multimedia educativo, alla sua produzione e diffusione nonché alla formazione degli insegnanti in questo campo.

 

2. Stati Uniti

Nel febbraio 1996 il presidente Clinton ha lanciato l'iniziativa nazionale "The technology literary challènge" per il collegamento di tutte le scuole americane alle autostrade dell'informazione entro il 2000. Un "Technology Literacry Challenge Fund" di 1,6 miliardi di ECU, con una durata di 5 anni, incentiverà la costituzione di partenariati su base paritetica tra gli Stati e le imprese private. Un "Local innovation Fund", con una dotazione di 39 milioni di ECU all'anno, finanzierà iniziative locali alle stesse condizioni dei partenariati pubblico/privato.

 

3. Giappone

Nel 1990 il ministero dell'Istruzione ha lanciato un piano d'azione su nove anni per familiarizzare gli allievi all'uso del multimedia, attrezzare tutte le scuole in materiale e programmi multimedia, formare gli insegnanti all'integrazione del multimedia nelle loro prassi e sostenere l'utilizzazione delle tecnologie avanzate. Nel maggio 1994 il MITI ha lanciato un Programma per un'infrastruttura di comunicazione, nel quale assume particolare rilievo lo sviluppo di applicazioni multimedia nell'insegnamento (cfr. in particolare il progetto "Rete delle 100 scuole").

 

"APPRENDERE NELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE"

CALENDARIO INDICATIVO 1996-1998

Il Piano d'azione "Apprendere nella società dell'informazione" si baserà su uno stretto coordinamento degli esistenti strumenti finanziari comunitari (programmi e linee di bilancio) gestiti dalla Commissione, nel rispetto delle loro regole e specificità. Non è previsto alcun bilancio suppletivo. Si tratterà di combinare questi strumenti fra di loro e con altri strumenti europei e nazionali, pubblici e privati, al fine di giocare sulla loro complementarità, conformemente alle raccomandazioni della Task Force "Programmi informatici educativi e Multimedia".

Linea d'azione n° 1

Favorire l'interconnessione europea delle reti di scuole

Scadenza

Inventario delle reti locali, nazionali e internazionali (documento di lavoro)

Ottobre 1996

Conferenza

Dicembre 1996

Studio di fattibilità tecnico-economica per l'interconnessione europea

Marzo 1997

Preparazione e sorveglianza della messa in rete delle scuole

1997-1998

Pilotaggio del progetto in rete delle classi multimedia sperimentali

1997-1998

Linea d'azione n° 2

Incentivare lo sviluppo e la diffusione dei contenuti Scadenza
Gruppi di lavoro

Immagine ed istruzione scientifica in Europa

Ottobre 1996
Preparazione e animazione del gruppo di lavoro con rappresentanti del multimedia e dell'audiovisivo educativi 1997
Inventario dei contenuti e delle prassi (risultati di studi) Giugno 1997
Incentivazione e sorveglianza dei progetti di coproduzione di prodotti educativi europei 1997-1998
Inventario dei centri di risorse multimedia

Fattibilità e preparazione della loro messa in rete

Dicembre 1996

Marzo 1997-1998

Linea d'azione n° 3

Formazione e sostegno degli insegnanti e dei formatori Scadenza
Gestione di progetti di formazione 1997-1998
Gestione di progetti di ricerca pedagogica e tecnologica a partire da classi multimedia sperimentali già in rete 1997-1998
Gestione di progetti di rete di centri di formazione 1997-1998

Linea d'azione n° 4

Informare l'insieme degli attori dell'istruzione sulle opportunità degli strumenti multimedia Scadenza
Inventario dei siti e dei servizi pedagogici distribuiti sulle reti elettroniche Dicembre 1996
Studio di fattibilità per la creazione di una piattaforma di scambio d'informazioni su Internet Marzo 1997
Creazione e coordinamento del progetto di piattaforma Internet Settembre 1997
Informazione e contatti con le autorità pubbliche competenti 1996-1998
Informazione generale su supporti tradizionali 1996-1998

Misure generali di sostegno

Sfruttare le risorse comunitarie e incentivare i partenariati pubblico/privato Scadenza
Preparazione delle lettere di riconoscimento dei partenariati pubblico/privato e lavori preparatori per l'organizzazione dell'associazione europea Dicembre 1996
Gruppo di lavoro sui partenariati pubblico/privato e incentivazione delle realizzazioni 1997 - 1998 in cooperazione con il sotto gruppo Bangemann

 

Mobilitare le volontà dei cittadini e suscitare l'interesse Scadenza
Giornate europee delle scuole multimedia Maggio 1997 e 1998
Concorso europeo di prodotti multimedia Dicembre 1997 e 1998


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