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Consiglio dei Ministri del 3 giugno 1997


dal Comunicato Ufficiale n. 72

La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:

il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 11.30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi;
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enrico Micheli.

Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti: (...)

Il Ministro della Pubblica Istruzione, Berlinguer, con un'ampia e dettagliata relazione, ha illustrato le linee e gli indirizzi del disegno di legge sul riordino dei cicli d'istruzione, sulla base della proposta presentata dal Governo nello scorso gennaio.
La riforma prevede un sistema che, a partire dal prolungamento dell'obbligo scolastico (si passa dagli attuali otto a dieci anni di scolarità obbligatoria e gratuita), conduca ad un innalzamento della qualità dell'istruzione e dei livelli culturali e scientifici generali tesi alla valorizzazione e alla crescita delle persone e della società e che consentono, altresì, la realizzazione di una formazione integrata che faciliti l'ingresso nel mondo del lavoro e le successive possibili riconversioni professionali.
Il sistema proposto, in linea con quello degli altri Paesi europei, supera la tradizionale distinzione in scuola elementare, media e superiore, per articolarsi in un sistema che prevede la scuola dell'infanzia e, successivamente, un ciclo primario e uno secondario, di sei anni ciascuno.
Tale configurazione favorisce meglio la complessiva unità del percorso della scuola e consente di evitare la ripetizione di identici programmi in spazi temporali ristretti (si pensi al programma di storia, identico nelle elementari e nelle medie).
La formazione del bambino inizia nella scuola dell'infanzia, il cui ultimo anno diviene obbligatorio.
Al ciclo primario è affidato il compito di favorire la formazione della personalità degli alunni promuovendone l'alfabetizzazione per l'acquisizione dei linguaggi e dei saperi indispensabili per lo sviluppo delle capacità critiche e di un atteggiamento positivo nei confronti dell'apprendimento, per il riconoscimento e la condivisione dei valori fondanti la convivenza democratica.
La scuola secondaria ha la funzione di arricchire la formazione culturale, umana, civile e professionale degli studenti. Il ciclo secondario, che costituisce un unico e coerente percorso, ha la durata di sei anni e si articola nelle grandi aree: umanistica, scientifica, tecnica, tecnologica, artistica e musicale.
Il primo anno è comune a tutte le grandi aree e comprende un ventaglio allargato di opzioni disciplinari a fini di orientamento.
Il biennio successivo è mirato ad orientare verso l'indirizzo prescelto.
Con il terzo anno del ciclo secondario si conclude l'obbligo scolastico. Si conclude con un esame, valido ai fini della prosecuzione degli studi nell'indirizzo prescelto.
Nel triennio finale l'offerta formativa è caratterizzata dalla prosecuzione, dall'ampliamento e dall'approfondimento, anche per temi specifici, degli insegnamenti, con particolare riguardo a quelli di indirizzo e all'area progettuale, al fine di assicurare agli studi la necessaria terminalità culturale e professionale.
Nel corso dell'ultimo anno, si attivano percorsi di orientamento per le ulteriori scelte formative e professionali.
Il ciclo secondario si conclude con l'esame di Stato e con il conseguimento del diploma.
La riforma introduce, inoltre, il criterio dei crediti formativi che agevola i passaggi dal sistema delle istituzioni a quello della formazione e viceversa, valorizzando le esperienze formative e lavorative acquisite.
Le istituzioni scolastiche assumono un ruolo rilevante anche ai fini della formazione degli adulti secondo il principio affermato in sede comunitaria del ''long life learning''.
L'attuazione della riforma sarà progressiva e graduale, secondo piani presentati dal Ministero della Pubblica Istruzione che, partendo dall'attuale organizzazione scolastica, consentano i passaggi dal vecchio al nuovo ordinamento, nel rispetto degli interessi e delle professionalità di tutto il personale scolastico.
Il Consiglio ha condiviso le linee di riforma dei cicli scolastici, illustrate dal Ministro Berlinguer.

(...) La seduta ha avuto termine alle ore 13,15.