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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 
 

PREMESSA

Le Imprese televisive pubbliche e private e le emittenti televisive aderenti alle associazioni firmatarie (d’ora in poi indicate come imprese televisive) considerano:
a)  che l’utenza televisiva è costituita – specie in alcune fasce orarie – anche da minori;
b)   che il bisogno del minore a uno sviluppo regolare e compiuto è un diritto riconosciuto dall’ordinamento giuridico nazionale e internazionale: basta ricordare l’articolo della Costituzione che impegna la comunità nazionale, in tutte le sue articolazioni, a proteggere l’infanzia e la gioventù (art.31) o la Convenzione dell’ONU del 1989 – divenuta legge dello Stato nel 1991, che impone a tutti di collaborare per predisporre le condizioni perché i minori possano vivere una vita autonoma nella società, nello spirito di pace, dignità, tolleranza, libertà, eguaglianza, solidarietà e che fa divieto di sottoporlo a interferenze arbitrarie o illegali nella sua privacy e comunque a forme di violenza, danno, abuso mentale, sfruttamento;
c)  che la funzione educativa, che compete innanzitutto alla famiglia, deve essere agevolata dalla televisione al fine di aiutare i minori a conoscere progressivamente la vita e ad affrontarne i problemi;
d)  che il minore è un cittadino soggetto di diritti; egli ha perciò diritto a essere tutelato da trasmissioni televisive che possano nuocere alla sua integrità psichica e morale, anche se la sua famiglia è carente sul piano educativo;
e)   che, riconosciuti i diritti di ogni cittadino – utente e quelli di libertà di informazione e di impresa, quando questi siano contrapposti a quelli del bambino, si applica il principio di cui all’art.3 della Convenzione ONU secondo cui “i maggiori interessi del bambino/a devono costituire oggetto di primaria considerazione”.
Tutto ciò premesso, le Imprese televisive ritengono opportuno non solo impegnarsi a uno scrupoloso rispetto della normativa vigente a tutela dei minori, ma anche a dar vita a un codice di autoregolamentazione che possa assicurare contributi positivi allo sviluppo della loro personalità e comunque che eviti messaggi che possano danneggiarla nel rispetto della Convenzione ONU che impegna ad adottare appropriati codici di condotta affinché il bambino/a sia protetto da informazioni e materiali dannosi al suo benessere (art.17).
Il presente Codice è rivolto a tutelare i diritti e l’integrità psichica e morale dei minori, con particolare attenzione e riferimento alla fascia di età più debole (0 –14 anni).
I firmatari si impegnano a rendere il presente Codice quale testo di riferimento unico in materia di autoregolamentazione Tv e minori – fatte salve le ulteriori disposizioni contenute in altri testi, anche adottando specifiche iniziative per rendere omogenei ed uniformare tutti i precedenti Codici nella medesima materia.

PRINCIPI GENERALI
Le Imprese televisive, fermo restando il rispetto delle norme vigenti a tutela dei minori e in particolare delle disposizioni contenute nell’art.8, c.1, e nell’art.15, comma 10, della legge n. 223/90, si impegnano a:
a)  migliorare ed elevare la qualità delle trasmissioni televisive destinate ai minori;
b)  aiutare gli adulti, le famiglie e i minori a un uso corretto ed appropriato delle trasmissioni televisive, tenendo conto delle esigenze del bambino, sia rispetto alla qualità che alla quantità; ciò per evitare il pericolo di una dipendenza dalla televisione e di imitazione dei modelli televisivi, per consentire una scelta critica dei programmi;
c)  collaborare col sistema scolastico per educare i minori a una corretta ed adeguata alfabetizzazione televisiva, anche con il supporto di esperti di settore;
d)  assegnare alle trasmissioni per minori personale appositamente preparato e di alta qualità;
e)  sensibilizzare in maniera specifica il pubblico ai problemi della disabilità, del disadattamento sociale, del disagio psichico in età evolutiva, in maniera di aiutare e non ferire le esigenze dei minori in queste condizioni;
f)  sensibilizzare ai problemi dell’infanzia, tutte le figure professionali coinvolte nella preparazione dei palinsesti o delle trasmissioni, nelle forme ritenute opportune da ciascuna Impresa televisiva;
g)  diffondere presso tutti i propri operatori il contenuto del presente Codice di autoregolamentazione.

PARTE PRIMA: LE NORME DI COMPORTAMENTO


1. LA PARTECIPAZIONE DEI MINORI ALLE TRASMISSIONI TELEVISIVE
 
 

1.1. Le Imprese televisive si impegnano ad assicurare che la partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive avvenga sempre con il massimo rispetto della loro persona, senza strumentalizzare la loro età e la loro ingenuità, senza affrontare con loro argomenti scabrosi e senza rivolgere domande allusive alla loro intimità e a quella dei loro familiari.
1.2. In particolare, le Imprese televisive si impegnano, sia nelle trasmissioni di intrattenimento che di informazione, a:
a)  non trasmettere immagini di minori autori, testimoni o vittime di reati e in ogni caso a garantirne l’assoluto anonimato, anche secondo quanto previsto dall’art. 25 della legge n. 675/96 nonché dal Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica;
b)  non utilizzare minori con gravi patologie o disabili per scopi propagandistici o per qualsiasi altra ragione che sia in contrasto con i loro diritti e che non tenga conto della loro dignità;
c)  non intervistare minori in situazioni di grave crisi (per esempio, che siano fuggiti da casa, che abbiano tentato il suicidio, che siano strumentalizzati dalla criminalità adulta, che siano inseriti in un giro di prostituzione, che abbiano i genitori in carcere o genitori pentiti) e in ogni caso a garantirne l’assoluto anonimato;
d)  non far partecipare minori a trasmissioni in cui si dibatte se sia opportuno il loro affidamento ad un genitore o a un altro, se sia giustificato un loro allontanamento da casa o un’adozione, se la condotta di un genitore sia stata più o meno dannosa;
e)  non utilizzare i minori in grottesche imitazioni degli adulti.

2. LA TELEVISIONE PER TUTTI (7.00 - 22.30)
 
 

2.1. La programmazione dalle 7.00 alle 22.30 – pur nella primaria considerazione degli interessi del minore - deve tener conto delle esigenze dei telespettatori di tutte le fasce di età, nel rispetto dei diritti dell’utente adulto, della libertà di informazione e di impresa, nonché del fondamentale ruolo educativo della famiglia nei confronti del minore.
2.2. Tuttavia, nella consapevolezza della particolare attenzione da riservare al pubblico dei minori durante tutta la programmazione giornaliera e tenendo conto che in particolare nella fascia oraria dalle ore 19.00 alle ore 22.30 il pubblico dei minori all’ascolto, pur numeroso, è presumibile sia comunque supportato dalla presenza di un adulto, le Imprese televisive si impegnano a:
a)  dare esauriente e preventiva informazione – nell’attività di informazione sulla propria programmazione effettuata, oltre che sulle proprie reti, ad esempio a mezzo stampa, televideo, Internet – relativamente ai programmi dedicati ai minori e sull’intera programmazione, segnalando in particolare i programmi adatti ad una fruizione familiare congiunta e quelli invece adatti ad una visione per un pubblico più adulto, nonché a rispettare in modo più rigoroso possibile gli orari della programmazione;
b)  adottare sistemi di segnalazione dei programmi di chiara evidenza visiva in relazione alla maggiore o minore adeguatezza della visione degli stessi da parte del pubblico dei minori all’inizio di ciascun blocco di trasmissione, con particolare riferimento ai programmi trasmessi in prima serata;
c)  nel caso di Imprese televisive nazionali che gestiscono più di una rete con programmazione a carattere generalista e non con caratteristiche tematiche specifiche (quali, ad esempio, sportive o musicali), garantire ogni giorno, in prima serata, la trasmissione di programmi adatti ad una fruizione familiare congiunta almeno su una rete e a darne adeguata informazione.
Fermo restando quanto sopra, in una prospettiva di particolare tutela del minore, le Imprese televisive si impegnano a conformarsi alle seguenti specifiche limitazioni.
2.3. Programmi di informazione
Le Imprese televisive si impegnano a far sì che nei programmi di informazione si eviti la trasmissione di immagini di violenza o di sesso che non siano effettivamente necessarie alla comprensione delle notizie.
Le Imprese televisive si impegnano a non diffondere nelle trasmissioni di informazione in onda dalle ore 7.00 alle ore 22.30:
a)  sequenze particolarmente crude o brutali o scene che, comunque, possano creare turbamento o forme imitative nello spettatore minore;
b)  notizie che possano nuocere alla integrità psichica  o morale dei minori.
Qualora, per casi di straordinario valore sociale o informativo, la trasmissione di notizie, immagini e parole particolarmente forti e impressionanti si renda effettivamente necessaria, il giornalista televisivo avviserà gli spettatori che le notizie, le immagini e le parole che verranno trasmesse non sono adatte ai minori.
Nel caso in cui l’informazione giornalistica riguardi episodi in cui sono coinvolti i minori, le Imprese televisive si impegnano al pieno rispetto e all’attuazione delle norme indicate in questo Codice e nella Carta dei doveri del giornalista per la parte relativa ai “Minori e soggetti deboli”.
Le Imprese televisive, con particolare riferimento ai programmi di informazione in diretta, si impegnano ad attivare specifici e qualificati corsi di formazione per sensibilizzare non solo i giornalisti, ma anche i tecnici dell’informazione televisiva (fotografi, montatori, etc.) alla problematica “tv e minori”. Le Imprese televisive si impegnano ad ispirare la propria linea editoriale, per i programmi di informazione, a quanto sopra indicato.
2.4. Film, fiction e spettacoli vari
Le Imprese televisive, oltre al pieno rispetto delle leggi vigenti, si impegnano a darsi strumenti propri di valutazione circa l’ammissibilità in televisione dei film, telefilm, tv movie, fiction e spettacoli di intrattenimento vario, a tutela del benessere morale, fisico e psichico dei minori.
Qualora si consideri che alcuni di tali programmi, la cui trasmissione avvenga prima delle ore 22,30, siano prevalentemente destinati ad un pubblico adulto, le Imprese televisive si impegnano ad annunciare, con congruo anticipo, che la trasmissione non è adatta agli spettatori più piccoli. Se la trasmissione avrà delle interruzioni, l’avvertimento verrà ripetuto dopo ogni interruzione. In tale specifica occasione andranno quindi divulgate con particolare attenzione le informazioni di avvertimento sulla natura della trasmissione nonché utilizzati con grande e ripetuto rilievo i sistemi di segnalazione iconografica che le imprese televisive si impegnano ad adottare.
2.5. Trasmissioni di intrattenimento
Le Imprese televisive si impegnano a non trasmettere quegli spettacoli che per impostazione o per modelli proposti possano nuocere allo sviluppo dei minori, e in particolare ad evitare quelle trasmissioni:
a)  che usino in modo strumentale i conflitti familiari come spettacolo creando turbamento nei minori, preoccupati per la stabilità affettiva delle relazioni con i loro genitori;
b)  nelle quali si faccia ricorso gratuito al turpiloquio e alla scurrilità nonché si offendano le confessioni e i sentimenti religiosi.

3. LA TELEVISIONE PER I MINORI (16.00 – 19.00)

3.1. Le Imprese televisive si impegnano a dedicare nei propri palinsesti una fascia “protetta” di programmazione, tra le ore 16.00 e le ore 19.00, idonea ai minori con un controllo particolare sia sulla programmazione sia sui promo, i trailer e la pubblicità trasmessi.
3.2. In particolare, le Imprese televisive nazionali che gestiscono più di una rete con programmazione a carattere generalista e non con caratteristiche tematiche specifiche (quali, ad esempio, sportive o musicali), si impegnano a ricercare le soluzioni affinché, nella predetta fascia oraria, su almeno una delle reti da essi gestite si diffonda una programmazione specificatamente destinata ai minori che tenga conto delle indicazioni del presente Codice in materia di programmazione per minori.
3.3. Produzione di programmi
Le Imprese televisive che realizzano programmi per minori si impegnano a produrre trasmissioni:
a)  che siano di buona qualità e di piacevole intrattenimento;
b)  che soddisfino le principali necessità dei minori come la capacità di realizzare esperienze reali e proprie o di aumentare la propria autonomia, nonché a proporre valori positivi umani e civili ed il rispetto della dignità della persona;
c)  che accrescano le capacità critiche dei minori in modo che sappiano fare migliore uso del mezzo televisivo, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, anche tenendo conto degli attuali e futuri sviluppi in chiave di interattività;
d)  che favoriscano la partecipazione dei minori con i loro problemi, con i loro punti di vista, dando spazio a quello che si sta facendo con loro e per loro nelle città.
Le Imprese televisive si impegnano a curare la qualità della traduzione e del doppiaggio degli spettacoli, tenendo presenti le esigenze di una corretta educazione linguistica dei minori.
3.4. Programmi di informazione destinati ai minori
Le Imprese televisive nazionali che gestiscono di più di una rete con programmazione a carattere generalista e non con caratteristiche tematiche specifiche (quali, ad esempio, sportive o musicali) si impegnano a ricercare le soluzioni per favorire la produzione di programmi di informazione destinati ai minori, possibilmente curati dalle testate giornalistiche in collaborazione con esperti di tematiche infantili e con gli stessi minori. Le Imprese televisive si impegnano altresì a comunicare abitualmente alla stampa quotidiana, periodica e anche specializzata, nonché alle pubblicazioni specificamente dedicate ai minori, la trasmissione di tali programmi e a rispettarne gli orari, fatte salve esigenze eccezionali del palinsesto.

4. LA PUBBLICITÀ

4.1. Le Imprese televisive si impegnano a controllare i contenuti della pubblicità, dei trailer e dei promo dei programmi, e a non trasmettere pubblicità e autopromozioni che possano ledere l’armonico sviluppo della personalità dei minori o che possano costituire fonte di pericolo fisico o morale per i minori stessi dedicando particolare attenzione alla fascia protetta. Volendo garantire una particolare tutela di questa parte del pubblico che ha minore capacità di giudizio e di discernimento nei confronti dei messaggi pubblicitari e nel riconoscere la particolare validità delle norme a tutela dei minori come esplicitate nel Codice di autodisciplina pubblicitaria, promosso dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, le Imprese televisive si impegnano ad accogliere – ove dia garanzie di maggiore tutela - e a rispettare tale disciplina, da considerarsi parte integrante del presente Codice.
In particolare, le Imprese televisive firmatarie si impegnano a rispettare le seguenti indicazioni.
4.2. I livello : protezione generale
La protezione generale si applica in tutte le fasce orarie di programmazione.  I messaggi pubblicitari:
a)  non debbono presentare minori come protagonisti impegnati in atteggiamenti pericolosi (situazioni di violenza, aggressività, autoaggressività, ecc.);
b)  non debbono rappresentare i minori intenti al consumo di alcol, di tabacco o di sostanze stupefacenti, né presentare in modo negativo l’astinenza o la sobrietà dall’alcol, dal tabacco o da sostanze stupefacenti o, al contrario, in modo positivo l’assunzione di alcolici o superalcolici, tabacco o sostanze stupefacenti;
c)  non debbono esortare i minori direttamente o tramite altre persone ad effettuare l’acquisto, abusando della loro naturale credulità ed inesperienza;
d)  non debbono indurre in errore, in particolare, i minori:
-   sulla natura, sulle prestazioni e sulle dimensioni del giocattolo;
-   sul grado di conoscenza e di abilità necessario per utilizzare il giocattolo;
-   sulla descrizione degli accessori inclusi o non inclusi nella confezione;
-   sul prezzo del giocattolo, in particolare modo quando il suo funzionamento comporti l’acquisto di prodotti complementari.
4.3. II livello : protezione rafforzata
La protezione rafforzata si applica nelle fasce di programmazione in cui si presume che il pubblico di minori all’ascolto sia numeroso ma supportato dalla presenza di un adulto (fasce orarie dalle 7.00 alle ore 16.00 e dalle 19.00 alle ore 22.30).
Durante la fascia di protezione rafforzata non saranno trasmesse pubblicità direttamente rivolte ai minori, che contengano situazioni che possano costituire pregiudizio per l’equilibrio psichico e morale dei minori (ad es. situazioni che inducano a ritenere che il mancato possesso del prodotto pubblicizzato significhi inferiorità oppure mancato assolvimento dei loro compiti da parte dei genitori; situazioni che violino norme di comportamento socialmente accettate o che screditino l’autorità, la responsabilità e i giudizi di genitori, insegnanti e di altre persone autorevoli; situazioni che sfruttino la fiducia che i minori ripongono nei genitori e negli insegnanti; situazioni di ambiguità tra il bene e il male che disorientino circa i punti di riferimento ed i modelli a cui tendere; situazioni che possano creare dipendenza affettiva dagli oggetti; situazioni di trasgressione; situazioni che ripropongano discriminazioni di sesso e di razza, ecc.).
4.4. III livello : protezione specifica
La protezione specifica si applica nelle fasce orarie di programmazione in cui si presume che l’ascolto da parte del pubblico in età minore non sia supportato dalla presenza di un adulto (fascia oraria di programmazione dalle 16.00 alle 19.00 e all’interno dei programmi direttamente rivolti ai minori).
I messaggi pubblicitari, le promozioni e ogni altra forma di comunicazione commerciale pubblicitaria rivolta ai minori dovranno essere preceduti, seguiti e caratterizzati da elementi di discontinuità ben riconoscibili e distinguibili dalla trasmissione, anche dai bambini che non sanno ancora leggere e da minori disabili.
In questa fascia oraria si dovrà evitare la pubblicità in favore di:
a)  bevande superalcoliche e alcoliche, queste ultime all’interno dei programmi direttamente rivolti ai minori e nelle interruzioni pubblicitarie immediatamente precedenti e successive;
b)  servizi telefonici a valore aggiunto a carattere di intrattenimento così come definiti dalle leggi vigenti;
c)  profilattici e contraccettivi (con esclusione delle campagne sociali).

PARTE SECONDA: LE NORME DI DIFFUSIONE E ATTUAZIONE

5. DIFFUSIONE DEL CODICE
5.1. Le Imprese televisive si impegnano a dare ampia diffusione al presente Codice di autodisciplina attraverso il mezzo televisivo dedicandogli spazi di largo ascolto. In particolare, nei primi sei mesi di attuazione del presente Codice, le Imprese televisive firmatarie si impegnano a trasmettere con cadenza settimanale, su ciascuna delle reti gestite, un breve spot che illustri i contenuti del Codice, i diritti dei minori e delle famiglie e i riferimenti per trasmettere eventuali segnalazioni.
5.2. Le imprese televisive firmatarie del presente Codice si impegnano inoltre, con cadenza annuale a realizzare e diffondere, tramite programmazione di spot sulle proprie reti, una campagna di sensibilizzazione per un uso consapevole del mezzo televisivo con particolare riferimento alla fruizione famigliare congiunta. Fermo restando l’obbligo di cadenza annuale sopra richiamato, le predette campagne saranno realizzate da ciascuna emittente compatibilmente con le proprie disponibilità e con la propria linea editoriale.
5.3. Il Comitato di applicazione del Codice può promuovere, infine, campagne di sensibilizzazione sul tema Tv e minori.

6. L’ATTUAZIONE E IL CONTROLLO
6.1. Il Comitato di applicazione
L’attuazione del presente Codice è affidata a un “Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori”. Tale Comitato è costituito da quindici membri effettivi, nominati con Decreto dal Ministro delle Comunicazioni d’intesa con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in rappresentanza, in parti uguali, rispettivamente delle emittenti televisive firmatarie del presente Codice – su indicazione delle stesse e delle associazioni di categoria – delle istituzioni – tra cui un rappresentante dell’Autorità, un rappresentante del Coordinamento nazionale dei Corecom e il Presidente della Commissione per il riassetto del sistema radiotelevisivo - e degli utenti – questi ultimi su indicazione del Consiglio nazionale degli Utenti presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il Presidente è nominato nel medesimo Decreto tra i rappresentanti delle Istituzioni quale esperto riconosciuto della materia. Con i medesimi criteri e modalità sono nominati anche quindici membri supplenti. I membri nominati durano in carica tre anni e decadono qualora non partecipino a tre sedute consecutive del Comitato o ad almeno la metà delle sedute nel corso di un anno solare.
6.2. Competenze e poteri del Comitato
Il Comitato, d’ufficio o su denuncia dei soggetti interessati, verifica, con le modalità stabilite nel Regolamento di seguito indicato, le violazioni del presente Codice. Qualora accerti la violazione del Codice adotta una risoluzione motivata e determina, tenuto conto della gravità dell’illecito, del comportamento pregresso dell’emittente, dell’ambito di diffusione del programma e della dimensione dell’impresa, le modalità con le quali ne debba essere data notizia. Il Comitato può inoltre:
a)  ingiungere all’emittente, qualora ne sussistano le condizioni, di modificare o sospendere il programma o i programmi indicando i tempi e le modalità di attuazione;
b)  ingiungere all’emittente di adeguare il proprio comportamento alle prescrizioni del Codice indicando i tempi e le modalità di attuazione.
Le delibere sono adottate dal Comitato con la presenza di almeno due terzi dei componenti e il voto della maggioranza degli aventi diritto al voto (otto). Le decisioni del Comitato sono inoppugnabili.
6.3. Rapporti con l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni
Tutte le delibere adottate dal Comitato vengono trasmesse all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Qualora il Comitato accerti la sussistenza di una violazione delle regole del presente Codice, oltre ad adottare i provvedimenti di cui al punto precedente, inoltra una denuncia all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contenente l’indicazione delle disposizioni, anche eventualmente di legge, violate, le modalità dell’illecito, la descrizione del comportamento - anche successivo - tenuto dall’emittente, gli accertamenti istruttori esperiti e ogni altro utile elemento. Tale denuncia viene inviata allo specifico fine di consentire all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’esercizio dei poteri alla stessa attribuiti ai sensi dell’art. 15, comma 10, della legge 223/90 e dell’art. 1, comma 6, lett. b), n. 6, con riferimento alla emanazione delle sanzioni previste da tale ultima disposizione al punto 14 e ai commi 31 e 32 dell’art. 1 della stessa legge 249/97.  (NOTA)
Il Comitato provvede inoltre a formulare all’Autorità i pareri che questa ritiene di dovere acquisire nell’esercizio delle proprie funzioni.
(NOTA) Il combinato disposto dell’attuale legislazione vigente in materia di tutela di minori consente all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in caso di programmi che possano nuocere allo sviluppo psichico o morale dei minori o che contengano scene di violenza gratuita o pornografiche, di irrogare direttamente sanzioni (l. 223/90 - art. 15, comma 10 e art. 31, comma 3) pari al pagamento di una somma da 5.000 a 20.000 euro nonché, in caso di mancata ottemperanza ad ordini e diffide dell’Autorità in materia di tutela dei minori, anche tenendo conto dei Codici di autoregolamentazione, (legge 249/97 - art.1, comma 6, lett. b), nn. 6 e 14 e commi 31 e 32), di irrogare sanzioni pari al pagamento di una somma da 10.000 a 250.000 euro con, in caso di grave e reiterata violazione, la sospensione o la revoca della licenza o dell’autorizzazione.
6.4. Regolamento di funzionamento del Comitato
Il Comitato, entro trenta giorni dalla sua seduta costitutiva, adotta di comune accordo un Regolamento di funzionamento nel quale si disciplinano:
a)  I requisiti minimi e i termini per l’ammissibilità delle segnalazioni di violazione del Codice da qualsiasi utente - cittadino o soggetto che abbia interesse;
b)  le modalità per l’archiviazione delle segnalazioni prive dei requisiti minimi o comunque manifestamente infondate;
c)  l’organizzazione interna del Comitato che può prevedere la designazione di relatori o l’istituzione di sezioni istruttorie ognuna delle quali rappresentative delle diverse componenti;
d)  le modalità di istruttoria ordinaria e i termini per la decisione del Comitato, dando notizia dell’esito all’interessato;
e)  le modalità di istruttoria d’urgenza, nei casi di maggiore gravità, ed i termini per la decisione del Comitato;
f)  le modalità per assicurare il contraddittorio all’emittente interessata e, qualora ritenuto opportuno, al segnalante nelle diverse fasi dell’istruttoria e del dibattimento;
g)  le modalità di collaborazione con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni d’intesa con la stessa Autorità;
h)  le modalità di comunicazione delle delibere ai soggetti interessati;
i)  le modalità di pubblicazione periodica delle delibere del Comitato e della osservanza delle stesse da parte delle emittenti.
Il Comitato procede ad aggiornare od integrare il Regolamento nonché può formulare proposte di modifiche ed integrazioni al Codice medesimo.
Al Codice possono inoltre aderire, anche successivamente, ulteriori soggetti.
6.5. Associazione
Le emittenti firmatarie del presente Codice si impegnano, entro i trenta giorni successivi all’approvazione del presente Codice, a costituire tra esse un’Associazione con lo scopo di garantire il funzionamento sul piano operativo e finanziario del Comitato di applicazione, compatibilmente alle disponibilità di ciascun soggetto, ricercando altresì forme di finanziamento e sostegno anche da parte di enti istituzionali.
 
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MODULO DI SEGNALAZIONE DI INFRAZIONE
Il sottoscritto/a …………………………………………………………………………..
nato/a a ……………………………… il………………………………………………...
residente in ………………………….. via……………………………………………….
telefono ……………………………… fax………………………………………………
e-mail …………………………………………………………………………………….
SEGNALA
titolo del programma……………………………………………………………………
rete televisiva……….. ………………………………………………………….………..
trasmesso il giorno ……………………………………………………………………….
alle ore…………………………………………………………………………………..
per il seguente motivo……………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
CHIEDE
Che il comitato di controllo verifichi la sussistenza nel messaggio indicato di violazioni
ai principi adottando i provvedimenti conseguenti.
Luogo e data …………………………………… Firma…………………………..
CONSENTO
Il trattamento dei dati personali ai sensi della L. 675/96
Firma ……………………………………………………………………………………..
Alla segreteria tecnica del
COMITATO DI
APPLICAZIONE MINORI E TV
7° PIANO
Ministero delle Comunicazioni
Viale America, 201 – 00144 ROMA
Tel. 06-54447513/4/6/7/8/9
Fax 06 –54447504/54447515
E-mail:comitato.minori@comunicazioni.it
 
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REGOLAMENTO DEL COMITATO DI APPLICAZIONE CODICE TV E
MINORI
Articolo 1
Il Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori nella prima seduta
successiva all’adozione del Regolamento, convocata dal Presidente nominato con decreto del
Ministro del 15 marzo 2003, attribuisce gli incarichi previsti dagli articoli seguenti per la sua
organizzazione ed il migliore funzionamento.
Gli incarichi sono proposti dal Presidente su designazione operata dai rappresentanti delle
Istituzioni, ovvero dai rappresentanti degli Utenti ovvero dai rappresentanti delle Emittenti
televisive cui rispettivamente competono, secondo le disposizioni che seguono.
Articolo 2
Ad un rappresentante degli Utenti e ad un rappresentante delle Emittenti televisive è attribuito
l’incarico di Vice presidente.
Il Presidente ed i due Vice presidenti formano l’Ufficio di Presidenza.
In caso di assenza o impedimento, le funzioni del Presidente sono svolte dal Vice Presidente
rappresentante degli Utenti.
Articolo 3
Ad un rappresentante delle Istituzioni è attribuito l’incarico di sovrintendere ai servizi di segreteria,
ivi compresi, in particolare:
a) i compiti di verbalizzazione delle sedute del Comitato,
b) il censimento ed aggiornamento delle emittenti rappresentate dalle associazioni firmatarie
del Codice di autoregolamentazione, delle emittenti rappresentate dalle associazioni che
aderiranno al Codice ed eventualmente all’Associazione prevista dal punto 6.5 del Codice
medesimo, nonché di ogni altro soggetto che direttamente o indirettamente ha firmato o
aderirà al Codice ed all’associazione anzidetta,
c) la tenuta dell’archivio del Comitato, la raccolta e la distribuzione della documentazione etc.,
d) le comunicazioni delle date delle sedute, con annotazione delle risposte anche telefoniche,
e) la trasmissione delle delibere adottate all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e ogni
altra documentazione inerente i rapporti con l’Autorità.
Il Comitato si avvale di un Ufficio di segreteria composto da personale messo a disposizione
dall’Associazione di cui al punto 6.5 del Codice di autoregolamentazione e/o dal Ministero delle
Comunicazioni e/o dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
Articolo 4
Il Presidente rappresenta il Comitato e ne regola l’attività, facendo osservare il regolamento,
convoca le sedute, dirige la discussione, pone le questioni, stabilisce l’ordine delle votazioni e ne
proclama l’esito.
Articolo 5
L’Ufficio di Presidenza definisce il calendario delle sedute, predispone il progetto delle attività del
Comitato sulla base delle risorse messe a disposizione dall’Associazione, di cui al punto 6.5 del
Codice di autoregolamentazione, propone le modifiche al regolamento interno di organizzazione e
funzionamento, esamina tutte le questioni che gli vengono deferite dal Presidente, collabora con lui
nell’organizzazione dei lavori del Comitato e lo assiste nei rapporti con le Istituzioni e con la
stampa. Delle riunioni dell’Ufficio di Presidenza è tenuta succinta annotazione dalla segreteria.
Articolo 6
Il Presidente convoca le sedute predisponendo, sentito l’Ufficio di Presidenza, l’ordine del giorno,
nel quale potrà anche essere prevista l’audizione delle emittenti e di esperti.
La convocazione con l’ordine del giorno deve essere comunicata, anche via fax o telefonica, ai
membri effettivi e supplenti almeno sette giorni prima della seduta, salvo particolare urgenza.
Il Comitato deve essere convocato dal Presidente entro sette giorni ove ne facciano richiesta scritta
almeno cinque componenti effettivi con indicazione del relativo ordine del giorno, che può essere
integrato dal Presidente medesimo.
Al termine di ciascuna seduta il Presidente può annunciare la data, l’ora e l’ordine del giorno della
seduta successiva o può fare riserva di comunicare l’ordine del giorno almeno tre giorni prima della
seduta.
Sentito l’Ufficio di Presidenza il Presidente può revocare la convocazione di una seduta quando lo
reputi necessario in relazione ai lavori del Comitato.
Articolo 7
Il Comitato si riunisce in linea di massima due volte al mese, secondo il calendario predisposto
dall’Ufficio di Presidenza, e tutte le volte che lo ritenga necessario od opportuno il Presidente.
Salvo quanto appresso precisato, a tutte le riunioni assistono quando possono (senza diritto di voto)
i membri supplenti.
In caso di impedimento a partecipare alla seduta il membro effettivo ne dà immediata
comunicazione al Presidente che provvede ad avvertire, perché subentri ad ogni effetto, uno dei
membri supplenti appartenenti alla stessa componente dell’impedito.
La seduta del Comitato è valida se ad essa partecipano almeno dieci componenti con diritto di voto,
le deliberazioni sono assunte con il voto favorevole di almeno otto componenti che partecipano alla
seduta.
Articolo 8
Per l’espletamento delle attività istruttorie sono istituite quattro sezioni, composte da tre membri
ciascuna: un rappresentante delle Emittenti, un rappresentante delle Istituzioni ed un rappresentante
degli Utenti.
I componenti delle sezioni sono nominati dal Presidente sulla base delle designazioni ricevute dalle
diverse componenti del Comitato. A ciascuna sezione sono assegnati dal Presidente tre membri
supplenti secondo lo stesso criterio di rappresentanza, salva l’assegnazione di ulteriori membri
supplenti disponibili.
Ogni sezione istruttoria è coordinata, a turni trimestrali comunicati all’Ufficio di Presidenza, da uno
dei suoi componenti.
Ciascuno dei membri effettivi può farsi sostituire nelle singole riunioni, previo preavviso al
coordinatore di turno, dal membro supplente della stessa componente di rappresentanza.
Ciascuna sezione si riunisce su convocazione informale del suo coordinatore e per ogni questione o
affare esaminato, nomina un Relatore e redige un succinto resoconto con le proprie indicazioni da
sottoporre al Comitato. Il resoconto è trasmesso all’Ufficio di Presidenza per la formazione
dell’ordine del giorno delle sedute del Comitato.
La riunione della sezione è valida se ad essa partecipano almeno due membri compreso il
coordinatore di turno: ove, in tale ipotesi, emergesse una divergenza insuperabile di valutazione
l’affare sarà rimesso all’Ufficio di Presidenza.
In caso di archiviazione proposta all’unanimità è fatta salva l’eventuale iniziativa di esame di
ufficio, quando dall’affare – al di là del caso segnalato – emergano questioni di principio
fondamentali per il codice
Articolo 9
Tutte le denunzie, le segnalazioni e le richieste di parere rivolte al Comitato devono essere
indirizzate al Presidente e devono riferirsi ad un programma trasmesso di norma non oltre 30 giorni
prima della segnalazione medesima. Il Comitato dovrà esprimersi di norma entro i successivi trenta
giorni.
Le segnalazioni di cui non siano identificabili il soggetto interessato, la provenienza o gli estremi
oggettivi del programma cui si riferiscono vengono subito inoltrate dalla Segreteria all’Ufficio di
Presidenza perché possa disporne direttamente l’archiviazione.
Tutte le altre segnalazioni o richieste di parere verranno assegnate dal Presidente, sentito l’Ufficio
di Presidenza, alle diverse Sezioni, che hanno tutte la stessa competenza, secondo un criterio di
perequazione dell’impegno richiesto.
Dell’avvio del procedimento relativo a ogni affare verrà in pari tempo data comunicazione anche
per via fax alla emittente interessata, che potrà chiedere immediata visione del materiale acquisito e
far pervenire entro cinque giorni le proprie deduzioni alla sezione competente.
Nei casi ritenuti di particolare urgenza o quando ravvisi gli estremi per procedere di ufficio il
Presidente può convocare una seduta straordinaria del Comitato disponendo la trattazione istruttoria
presso l’Ufficio di Presidenza.
Articolo 10
Sulle questioni portate all’esame, del Comitato in seduta plenaria, la delibera adottata – sottoscritta
dal Presidente – verrà depositata entro tre giorni e subito comunicata ai soggetti interessati oltre che
alla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con cui verranno concordate le modalità di
inoltro di copia dell’intero fascicolo per le eventuali ulteriori iniziative di sua diretta competenza.
Tutte le sedute avranno natura riservata e ad esse non potranno assistere – salva convocazione degli
interessati e/o di terzi da parte del Presidente – se non i componenti e gli addetti alla Segreteria, con
obbligo di riservatezza sull’attività istruttoria e collegiale, salve le comunicazioni che l’Ufficio di
Presidenza riterrà di volta in volta di renderle pubbliche.
Articolo 11
Ai membri effettivi e ai membri supplenti che partecipano in loro vece alle sedute, verrà corrisposto
un rimborso a piè di lista delle spese sostenute per partecipare alla riunioni del Comitato in
relazione al finanziamento previsto dal punto 6.5 del Codice. L’Ufficio di Presidenza prevede le
modalità ed i limiti dei predetti rimborsi spese.
Articolo 12
Ai membri supplenti, al pari che ai membri effettivi, possono essere affidati dall’Ufficio di
Presidenza incarichi, stabili od occasionali, di visionamento, monitoraggio, osservazione e
approfondimento, specie in relazione a generi e fasce di programmazione o problematiche attinenti
all’applicazione del Codice.



Comitato di Controllo TV e Minori
Elenco dei componenti
RAI Gianfranco NOFERI
MEDIASET Andrea AMBROGETTI
FRT Filippo REBECCHINI
AERANTI- CORALLO Elena PORTA
La 7 - MTVITALIA Bianca PAPINI
RAI suppl. Benito BENASSI
TERZO POLO suppl. Antonio PICCIONE
CONNA suppl. Bruno DE VITA
CNT suppl. Rocco MONACO
AIRIAB suppl. Luca MONTONE
AUTORITÀ Emilio ROSSI - Presidente
CORECOM Daniele DAMELE
PRESIDENTE C.A.S. Rtv Adalberto BALDONI
MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI Vera SLEPOJ
Maria Rita PARSI
suppl. Alessandro CAROSELLI
suppl. Giuseppe DEL VILLANO
suppl. Roberto GENOVESI
suppl. Giovanbattista FATELLI
CONSIGLIO NAZIONALE UTENTI 1) Isabella POLI
2) Mariapia GARAVAGLIA
3) Luisa SANTOLINI
4) Angela NAVA MAMBRETTI
5) Plinio SACCHETTO
suppl.1) Gianni BIONDI
suppl.2) Milly BUONANNO
suppl.3) Roberta GISOTTI
suppl.4) Elisa MANNA
suppl.5) Giuseppe NOTARSTEFANO

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