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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Guida per le famiglie

 

Le vittime del bullismo hanno bisogno del supporto della loro famiglia, dei loro amici e della scuola.

I bambini vittime di bullismo spesso lo nascondono ai loro genitori. A volte perché hanno paura di quello che potrebbe fare il bullo una volta scoperto, a volte perché hanno paura della reazione dei genitori.

Anche i bambini che fanno i bulli lo nascondono ai loro genitori, o raccontano versioni distorte degli eventi.

Se il vostro bambino è coinvolto in episodi di bullismo, che ne sia vittima o artefice, o anche semplice testimone, avrà bisogno di essere ascoltato e compreso.

Ascoltate i bambini.

Credete nei bambini. Ma tenete a mente che potreste non conoscere l’intera verità.

Aiutiamo comunque i bambini a mantenete alta la loro autostima ed a provare sicurezza in se stessi.

Dimostriamogli quanto valgano per noi le loro confidenze e quanto comprendiamo l’importanza dell’avere amici a scuola.

Bisogna avere pazienza. Tanta pazienza. Aiutare qualcuno a cui è stato fatto del male può essere frustrante.

A volte può essere utile incoraggiare il bambino, o il ragazzo, a parlare con un insegnante.

Ricorda che raccontare è diverso dal raccontare bugie. Quando siamo preoccupati, ed abbiamo bisogno di aiuto, è più probabile che facciamo la prima delle due cose.

Se in casa si parla del bullismo in maniera conversazionale, è probabile che i bambini siano più preparati a riconoscerlo, a parlarne, anche quando sono coinvolti solo come testimoni.

Fidati del tuo istinto. Se sei un genitore preoccupato, palane con tuo figlio francamente.

 

Riconoscere i segni del bullismo

Non ci sono prove conclusive che possano segnalare se il vostro bambino è vittima di bullismo. La violenza fisica è rara. Proviamo, comunque a fare una lista di segnali:

       Non voler andare a scuola

       Chiedere di essere accompagnati in classe

       Andare stranamente male a scuola

       Tornare a casa con i libri o i quaderni distrutti

       Tornare a casa senza penne, matite …

       Tornare a casa affamati, perché qualcuno gli ha rubato la merenda

       Chiedere soldi, o rubarli, per poi doverli dare al bullo

       Iniziare a fare il bullo con i fratellini, sorelline, amici

       Avere strani lividi o graffi

       Rifiutarsi di spiegare quello che è successo

       Dare delle risposte evasive o improbabili per spiegare i segni di cui sopra.

Questa lista non è esaustiva, potremmo, in ogni caso, dire che un cambiamento nel comportamento – come la riluttanza ad andare a scuola, un minore rendimento scolastico… - può esser un segnale che qualcosa non va.

Interessatevi a lui ed ai suoi amici. Domandate cosa succede durante l’intervallo, nei corridoi prima di entrare in classe, o negli spostamenti per raggiungere la scuola…

Ricordate che ci può essere una certa riluttanza nel parlare, e che il bambino potrebbe non avere le idee chiare su quello che gli sta succedendo.

Eccessive domande sono stressanti e diventano un interrogatorio che molti bambini, e giovani non sopportano. Se siamo dinnanzi ad un adolescente ci sarà la complicazione della pretesa di dovercela fare da solo.

Se siete molto preoccupati e non avete delle risposte soddisfacenti, fate un salto a scuola e parlate con qualcuno di vostra fiducia. Anche se l’insegnante non è in grado di dirvi quello che sta succedendo, si metterà in allerta per capirne di più.

La spedizione punitiva in casa dei genitori del possibile bullo è da evitare. Litigi tra genitori, di solito, fanno deteriorare la situazione e non facilitano alcunché. I genitori del bullo ascolteranno una versione dei fatti differente dal loro figlio e saranno spinti dal desiderio di proteggerlo. E’ comprensibile.

E’ meglio coinvolgere la scuola. Parlane con il vostro bambino prima. Anche se c’è bisogno di tempo di persuaderlo, coinvolgetelo nella decisione. Anche se l’accordo è raggiunto con riluttanza, vale la pena ottenerlo prima di agire.

Cosa fare:

       Dite e ripetete a vostro figlio che siete al 100 per 100 dalla sua parte, e che lo amate

       Rassicuratelo che essere vittima non è una colpa

       Spiegate che piangere davanti al bullo lo incoraggia soltanto, la reazione migliore è non reagire affatto

       Praticate la tecnica dell’assertività con il vostro bambino

       Invitate il bambino a non portare oggetti di valore a scuola

       Se il bullo minaccia vostro figlio per avere qualche oggetto, consigliategli di darlo. Meglio perdere qualcosa, piuttosto che correre rischi più gravi

       Ritagliatevi del tempo per parlare di quello che vostro figlio prova

       Dategli delle responsabilità e fategli dai complimenti per le sue riuscite. Aiutare ad alzare l’autostima.

       Se pensate che vostro figlio sia fortemente a rischio di essere sottoposto a violenza, o se pensate che possa reagire in modo violento contro se stesso NON MANDATELO A SCUOLA. ALMENO FINCHE’ NON SIETE CERTI CHE LA SITUAZIONE SIA TORNATA SOTTO CONTROLLO

 

Per i fratelli, le sorelle e gli amici

Fratelli sorelle ed amici spesso sanno di ciò che sta accadendo molto tempo prima rispetto ai genitori.

Possono fare qualcosa?

A volte è la vittima che chiede di non fare nulla.

A volte decidono di non fare nulla perché hanno paura del bullo.

Purtroppo non fare alcunché significa lasciare che il bullismo continui. A volte accade anche che i testimoni silenziosi vengano scambiati dal bullo per testimoni compiacenti. Parte del divertimento del bullo consiste, infatti, nel credere che chi guarda sia divertito quanto lui.

C’è qualcosa che si può fare. Provatela, e siate persistenti.

       Provate a persuadete la persona che è vittima di bullismo a parlarne con un adulto – un insegnante, un genitore;

       Provate a persuadete la persona che è vittima di bullismo a parlarne con voi;

        Fate capire al bullo che voi non avete paura e che vi impegnerete a vedere la fine di quel comportamento sbagliato;

       parlate con un insegnante – se vi sembra indifferente, insistete, parlate con qualcun altro -.

Cosa NON fare:

       non usate violenza contro il bullo – vi mettete dalla parte del torto;

       non consigliate alla persona vittima di bullismo di cavarsela da solo – se avesse potuto, l’avrebbe già fatto -;

       non pensate di poter risolvere il problema da soli.

 

Cosa fare se vostro figlio è un bullo

       State calmi

       Provate a non diventare aggressivi

       Chiedete a vostro figlio di parlarvi di ciò che fa con chiarezza

       Chiedete se l’ha fatto prima, o da quanto tempo ha iniziato

       Parlate con gli insegnanti, con gli altri genitori – fate anche presente tutti gli sforzi che state facendo, chiedete cooperazione e aiuto. Invitateli ad essere realistici, e a non aspettarsi né troppo, né subito -.

       Chiedete al ragazzo se sa perché fa il bullo, e cosa pensa possa aiutarlo a smettere

       Rassicuratelo che lo amate – anche se quel comportamento non vi piace – e che lo aiuterete in ogni modo a smettere

       Stabilite un premio per il cambiamento del suo comportamento. Fategli i complimenti per ogni passo avanti

       Stabilite dei limiti chiari. Ogni volta che esibisce comportamenti aggressivi, anche a casa, fermatelo, e provate a trovare dei comportamenti alternativi

       Insegnategli la differenza tra l’essere aggressivi e l’essere assertivi.

       Alcuni compagni potrebbero provocare vostro figlio a fare il bullo, soprattutto se sanno che sta provando a cambiare. Avvisatelo. Aiutatelo a non provare imbarazzo. Abituatelo ad elaborare delle reazioni non aggressive.


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