La sperimentazione dell'autonomia in provincia di Reggio Calabria
Note a margine

La valutazione dei progetti complessi prodotti dalle scuole della provincia di Reggio Calabria ha costituito per i componenti il nucleo di supporto all'autonomia l'occasione per riflettere, da un osservatorio privilegiato, sulla dimensione sperimentale ed innovativa prodotta dall'introduzione dell'autonomia secondo quanto indicato dalla lettera circolare prot. 27814/BL del 19-5-98.

Pur non essendo tra gli enfatizzatori dell'autonomia scolastica intesa come archetipo del cambiamento, reputiamo che una sua graduale e progressiva introduzione possa costituire una adeguata risposta ai bisogni contestualizzati di formazione, così come emergono da una attenta lettura dello scenario di sfondo in cui si realizza l'avventura educativa nella nostra provincia, legittimando le differenze ed utilizzando tutti i possibili spazi di libertà grazie ai quali poter elaborare un chiaro progetto educativo finalizzato all'efficienza ed alla qualità.

Pur tuttavia, l'analisi dei progetti e la successiva elaborazione dei dati relativi ha evidenziato che, accanto a scuole particolarmente attente ai processi di cambiamento, scuole che operano generalmente in zone già ricche di stimoli "altri", permane un consistente numero di scuole, generalmente ubicate nelle zone interne e/o periferiche della provincia, che per una diversificata serie di motivazioni (su cui sarebbe opportuno focalizzare l'attenzione del nucleo e dell'ufficio scolastico) sono rimaste estranee ai fermenti innovativi che caratterizzano l'attuale stagione di riforma.

Un discorso a parte meritano quelle scuole che, credendo di poter perpetuare comportamenti ormai inattuali, hanno prodotto progetti in cui l'assenza di un chiaro disegno sperimentale veniva compensata dalla richiesta di considerevoli finanziamenti reputando che bastasse chiedere per avere.

La scelta del nucleo, sia pure con i limiti fisiologici della "prima volta", è stata quella di creare le premesse per un percorso di qualità in cui potesse essere premiato l'impegno, la ricerca, la scientificità dei progetti.

Condivisibile o meno, tale scelta rappresenta a nostro avviso una chiara linea di demarcazione tra la staticità del vecchio (interventi a pioggia ed esiti non controllati) e la magmaticità del nuovo (monitoraggio e riconoscimento della qualità ).

Le considerazioni sin qui condotte inducono a riproporre con forza un ripensamento sul ruolo del nucleo che, oltre ad informare, assistere e supportare la sperimentazione, dopo una comune riflessione realizzata con il contributo di qualificati esperti, dovrebbe, da un lato, contribuire sul territorio, alla costruzione di una adeguata cultura del progetto finalizzata all'autonomia, e, dall'altro, rappresentare per l'Ufficio provinciale scolastico un punto di riferimento da consultare tutte le volte che si rendesse necessario un parere tecnico sui processi di cambiamento e di riforma per la scuola reggina.

Il percorso è stato irreversibilmente intrapreso, all'impegno ed alla corresponsabilità di quanti sono cointeressati al discorso educativo in situazione il compito di portarlo a compimento.

 

Antonino Giunta