La certificazione delle competenze alla fine del percorso d’obbligo

di Emilia Sarno

 

La certificazione per la conclusione dell’obbligo di istruzione invita gli istituti, soprattutto professionali, ad individuare le competenze degli allievi in uscita in modo preciso perché siano spendibili nel mondo del lavoro. Tuttavia, è un esercizio utile per tutte le scuole e progressivamente sarà richiesto in più circostanze: progetti passerella, passaggio ad altro indirizzo anche nella stessa scuola, accordi con le imprese per gli stage. Inoltre è opportuno disegnare con accuratezza nei POF le competenze da conseguire alla fine del biennio e del quinquennio.

Per il primo anno della secondaria, ovvero in conclusione dell’obbligo, diventa dunque significativo precisare un vero e proprio iter per l’orientamento formativo in base al quale l’allievo potrà rafforzare la propria scelta scolastica/professionale e potenziare le competenze necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro, dopo aver adempiuto l’obbligo.

L’iter da seguire può essere il seguente:

1) Mese di settembre: accoglienza (test d'ingresso, analisi del contesto socio-culturale, delle competenze relazionali, metacognitive e quindi dei bisogni formativi, consolidamento dei prerequisiti);

2) Mese di novembre: analisi di eventuali difficoltà di inserimento/apprendimento;

3) Mese di gennaio: monitoraggio di eventuali situazioni di disagio e riorientamento;

4) Mese di febbraio: valutazione quadrimestrale; organizzazione di momenti di incontro con esperti e con le famiglie per risolvere particolari casi, eventuale progettazione di passerelle per altre scuole;

5) Mese di marzo: analisi da parte del consiglio di classe delle attitudini e della crescita culturale degli alunni: attenta disamina della volontà eventuale di lasciare la scuola per cominciare a lavorare, partecipazione a stage presso aziende;

6) Mese di aprile: verifica intermedia, risultati degli eventuali corsi di recupero e delle attività aggiuntive;

7) Mese di giugno: valutazione finale; comunicazione alle famiglie su eventuali attività da svolgere nel periodo estivo;

8) Nel caso l’allievo lasci la scuola si potrebbe pensare a corsi brevi, certificabili, da continuare a frequentare presso la scuola d’appartenenza per migliorare conoscenze e competenze.

Il ministero ha fornito uno schema per la certificazione a conclusione dell’obbligo, ma ha lasciato la libertà alle scuole di aggiungere la documentazione necessaria.

Sarebbe dunque opportuno individuare competenze comportamentali, metacognitive, oltre quelle disciplinari e delle specifiche attività..Vogliamo segnalare alcuni indicatori, validi per quelle relazionali e metacognitive, corredati da descrittori.

Competenze relazionali

Competenze metacognitive:

Questi sono solo dei semplici esempi per individuare comportamenti e metodiche di studio che diventeranno sempre più utili per il long life learning, in quanto ciascun ragazzo , se ha questi requisiti, potrà continuare il suo processo formativo anche da adulto.Queste competenze certificate saranno spendibili nel mondo del lavoro perché diventeranno indicatori di flessibilità e duttilità, significative allo stesso modo e forse di più delle specifiche conoscenze.