IPOTESI DI PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

LICEO CLASSICO "J. STELLINI" -  UDINE (*)

PREMESSA

La novità essenziale dell’anno trascorso è stato l’avvio dell’autonomia organizzativa e didattica prevista dalla Direttiva 251 del 31 maggio 1998, che nel nostro Istituto si è innestata su quanto elaborato e prodotto in tema di programmazione negli anni scorsi. La variazione terminologica verificatasi negli anni (dal Progetto di Istituto, al PEI al POF) non ha sostanzialmente modificato l’impostazione che ci si era dati già dal 1994 con la Programmazione collegiale a livello di Collegio e di Consiglio di Istituto.

Il Documento di Programmazione educativa e didattica adottato dal Collegio negli anni precedenti è stato rivisto e aggiornato nel corso di quest’anno, anche se l’ossatura di base è risultata sostanzialmente valida. In esso erano enunciate le mete educative, gli obiettivi cognitivi "trasversali" e i criteri di valutazione, nonché le modalità per il recupero e gli approfondimenti, al fine di garantire le opportunità di una integrazione per gli alunni in difficoltà e occasioni di interventi "aggiuntivi" per tutti gli alunni, in particolare per coloro più motivati e non bisognosi di interventi di recupero.

Accanto ad esso e logicamente connesso era il Piano di attività annuale, che quest’anno ha subito, come si diceva, degli aggiustamenti proprio in forza dei mutamenti normativi intervenuti.

Purtroppo una "originale" interpretazione delle scadenze da parte del Nucleo provinciale dell’Autonomia ha fatto sì che il nostro Istituto restasse escluso dai finanziamenti sui "progetti complessi" (lettera C) per cui ci si è dovuti accontentare del fondo comune, di circa 6 milioni, a cui si sono comunque aggiunti i fondi della Direttiva 133 ("attività pomeridiane") che hanno consentito di programmare un insieme di attività a partire dal mese di marzo 1999.

Queste sono state attuate in collaborazione con studenti e genitori e hanno coinvolto più di 300 studenti. Problemi organizzativi e logistici hanno ritardato l’avvio, che, come si è detto, è avvenuto dopo gli scrutini del I Quadrimestre

Per altri due Progetti previsti dalla L. 440/97 ("I giovani e la memoria" e "Diffusione della cultura musicale") non si sono ottenuti finanziamenti da parte del Nucleo, per cui si è ricorso da una parte a un contributo straordinario del Presidente della Camera, on. Violante, e per l’altro ai fondi di Bilancio.

La Commissione di lavoro del Collegio si è riunita più volte nel corso dell’anno e durante la stessa estate del 1999 per tracciare un consuntivo dell’attività svolta e impostare il lavoro per l’anno venturo.

Gli esiti delle iniziative purtroppo non sono stati rilevati in maniera organica soprattutto tra genitori e allievi (i quali ufficiosamente hanno dichiarato la loro soddisfazione e in qualche caso il loro entusiasmo); da parte di molti docenti, che pure avevano approvato all’unanimità il Progetto, si sono manifestate riserve e lamentele circa la non "razionale organizzazione" dei corsi (troppo concentrati o troppo diluiti), la "distrazione" che le attività hanno comportato per lo studio dei ragazzi e gli effetti negativi sullo "svolgimento dei programmi disciplinari". Eppure tutti hanno dichiarato di apprezzare i contenuti dei corsi stessi!

Autonomia, è stato ribadito in più occasioni, vuol dire innovare non tanto sul piano dei contenuti, attraverso "offerte aggiuntive", come è stato fatto nell’anno precedente o attraverso accorgimenti di carattere organizzativo (flessibilità dell'orario, "classi aperte", "settimana corta" ecc.) ma soprattutto sul piano della didattica nel senso di:

1. progettare percorsi didattici che sappiano coniugare rispetto dell'identità del particolare corso di studi, rigore metodologico, salvaguardia degli obiettivi cognitivi delle discipline,

2. adottare iniziative e strumenti didattici personalizzati, adattando l'insegnamento alle differenziate esigenze degli allievi

Le innovazioni didattiche possono richiedere innovazioni organizzative e da questo punto di vista i due aspetti si richiamano vicendevolmente.

Se ciò è vero, allora il Progetto dovrà contenere sia elementi di innovazione didattica sia modifiche sul piano organizzativo.

In entrambi i casi, decisiva diventa la questione dei

3. tempi, tempi per l’insegnamento, tempi per l’apprendimento (differenziato in base alle diverse caratteristiche degli allievi) e tempi per le attività elettive o di approfondimento

Il criterio guida per qualsiasi innovazione sul piano didattico e organizzativo deve essere il vantaggio degli studenti onde evitare che lo sperimentare sia fine a se stesso o gratificante solo per i docenti.

 

OBIETTIVI DI FONDO DEL P.O.F. ai sensi della Direttiva 180/99

Differenziare i percorsi formativi, razionalizzare spazi e tempi della Scuola: sono queste le parole chiave che caratterizzano l'offerta formativa che il Liceo si propone di realizzare con l'autonomia nei prossimi anni.

Ciò anche per rispondere alle modificazioni intervenute nella domanda da parte delle famiglie nei confronti del Liceo, che da una parte vuole salvaguardare la sua identità e dall'altra venire incontro alle richieste di una cultura "classica" più aperta alle nuove manifestazioni artistico-letterarie proprie delle società della comunicazione.

Si tratta di anticipare in parte i tempi dell’autonomia puntando a una differenziazione all’interno del Liceo tra un indirizzo linguistico-letterario classico antico, vale a dire il corso tradizionale con lo studio quinquennale della lingua straniera (ma qui bisognerebbe operare scelte differenziate per impedire il "monolinguismo") e una revisione dei programmi in alcuni ambiti disciplinari (scienze umane,scienze naturali), un indirizzo classico moderno (con un ampliamento delle discipline scientifiche e l’eventuale doppia lingua straniera, mantenendo le due lingue classiche greco-latino sul modello Brocca e Liceo europeo ma con un massimo di 30 ore) e un indirizzo classico "della comunicazione", con particolare riferimento alle discipline artistico-musicali (sempre conservando le due lingue classiche).

Si intende partire quindi da una rivisitazione dell'UMANESIMO, senza rinnegare le sue radici, che affondano nella cultura classica e nelle opere degli autori del mondo greco-latino, ma di tale cultura non intende privilegiare solo l'aspetto letterario-filosofico, bensì anche quello scientifico, che la cultura antica, specie quella ellenistico-romana, ci ha tramandato, e le nuove dimensioni della "retorica", intese non solo come arte e tecnica della "persuasione", bensì come apertura ai "nuovi linguaggi" e alle tecniche della comunicazione in senso lato.

In questa direzione va la riproposta del progetto Multilab, il corso monografico incentrato sulla "scienza nel mondo antico" e quella del laboratorio sulla bioetica con le sue implicazioni socio-culturali.

Accanto a queste vanno collocate le tematiche della comunicazione nei suoi molteplici aspetti, dalla analisi del testo scritto alle nuove modalità di comunicazione che caratterizzano il mondo contemporaneo (teatro, musica, cinema, mass-media) e che in una parola possono venire riassunte nella multimedialità.

IL CENTRO NODALE DI TUTTO PUÒ ESSER RICONDOTTO ALLA PROBLEMATICA DELLA TRADUZIONE, SU CUI IL COLLEGIO DOCENTI È IMPEGNATO AD APPROFONDIRE LE VARIE TIPOLOGIE DI TRANSCODIFICAZIONE.

Per raggiungere tali obiettivi è necessario offrire un'articolazione più flessibile sia del tempo scuola che delle opportunità formative coniugando l'unicità del Progetto educativo con le differenziazioni individuali in termini di apprendimenti e di interessi e consentendo così una riqualificazione complesiva dell'offerta formativa

Si tenderà pertanto a raggiungere una efficace sintesi tra gli obiettivi curricolari del Liceo classico e le mete formative presenti nel PEI e che si sviluppano finora in momenti per lo più aggiuntivi. In sostanza ci si prefigge di operare questo "inserimento" delle attività parascolastiche (siano esse di "recupero" che di integrazione) nella programmazione al livello più alto possibile, lasciando comunque l’opportunità agli studenti di altre occasioni di ampliamento o di approfondimento.

Venendo agli aspetti propositivi, il Piano si articola in tre parti:

1. Autonomia Didattica

la quale a sua volta si divide in:

2. Autonomia organizzativa

3. Definizione delle funzioni-obiettivo

 

1. AUTONOMIA DIDATTICA

I. Definire gli obiettivi formativi della Scuola in maniera tale da poter indirizzare gli allievi verso comportamenti "positivi" e prevenire situazioni di disagio, disinteresse o, peggio, di devianza

Le mete formative stabilite nella programmazione educativa e didattica all’inizio dell’anno vanno riempite di "contenuti", nel senso che a ciascuna di esse devono corrispondere azioni da parte dei docenti tali da stimolare gli allievi a perseguirle ed in un secondo tempo vanno approntati dei "rilevatori" che aiutino a verificare quanto è stato raggiunto da parte dei discenti.

Sul primo punto occorre che un gruppo ristretto riesca ad esplicitare le "azioni" di cui sopra, avendo presente il particolare contesto nel quale si svolge l’azione educativa.

Successivamente, a seguito anche di una adeguata formazione, si tratterà di individuare quali strumenti si possono utilizzare per la "verifica" (es. interviste, raccolta dati su particolari aspetti della vita scolastica ed extrascolastica)

Per questo secondo aspetto è stato contattato un docente-relatore esterno, che ha manifestato la sua disponibilità a incontrare il Collegio per introdurre la problematica.

Si tratterà di inserire tale tematica nel Progetto di aggiornamento.

 

II. Definire gli obiettivi cognitivi, sia quelli disciplinari che trasversali, del Liceo Classico in termini di conoscenze e di competenze

Già nel corso degli anni precedenti, i gruppi disciplinari hanno individuato i "contenuti" e gli "obiettivi" da perseguire annualmente con riferimento alle singole materie.

Si tratta ora di precisare in maniera sintetica quali conoscenze, quali "competenze" e quali abilità ci si propone di far raggiungere agli allievi al termine del primo ciclo e soprattutto al termine del quinquennio.

Il lavoro successivo sarà di definire in maniera più precisa gli indicatori o le "performance" impegnandosi a utilizzare tali indicatori nelle verifiche, soprattutto in quelle oggettive. Occorre in sostanza concordare all’interno dei Consigli di classe delle prove "pluridisciplinari" che accertino competenze e capacità trasversali. Questo vale anche come preparazione alle nuove modalità degli Esami di Stato. Nel contempo affinché lo studio non si riduca a semplice acquisizione di conoscenze e competenze occorre definire anche gli obiettivi in termini di "atteggiamenti"

Alleggerire i contenuti disciplinari non significa "alleggerire" lo studio e il lavoro scolastico. Significa fare una scelta, rinunciare a qualcosa dei "programmi" ministeriali, ritenendo che se la Scuola deve trasmettere abilità e strumenti di conoscenza, non è la quantità che conta, ma la qualità

 

Innovazioni Metodologiche

1) L’autonomia didattica comporta che si possa organizzare l’insegnamento per unità didattiche o per moduli anche di tipo interdisciplinare. Tentativi in tal senso sono stati già fatti, ma con i vincoli di orario esistenti non sempre è possibile. La modularità rimanda all’articolazione flessibile dell’orario di cui si è parlato prima e comunque comporta una organizzazione della didattica nuova e dagli esiti per il momento non del tutto conosciuti.

Gli elementi caratterizzanti il Progetto da un punto di vista didattico pertanto sono:

la "didattica modulare" (anche se qui si avverte intanto la necessità di approfondire teoricamente e nelle modalità operative tali innovazioni, da cui discende la proposta successiva dei Corsi di aggiornamento).

la multimedialità partendo dall'esperienza realizzata negli ultimi due anni con il Progetto Multilab si prevede una estensione della didattica multimediale grazie anche alle sinergie con le altre Scuole di cui al punto successivo "le reti di Scuole

 

2) Essenziale risulta un lavoro di analisi dei risultati dell’apprendimento attraverso la definizione degli standard disciplinari auspicabili alla fine di un ciclo e possibilmente alla fine di ogni anno scolastico.

Si tratta di proseguire il discorso iniziato negli anni precedenti circa la "Valutazione" e la problematica del passaggio biennio-triennio. E' questo uno dei campi riservati proprio all'autonoma elaborazione dei singoli istituti, su cui lo Stellini intende impegnarsi anche nel futuro.

Ecco quindi la necessità di costituire dei gruppi di lavoro disciplinari al fine di individuare tali standard e di tradurli in strumenti utilizzabili da tutti.

 

3) Rivedere spazi e tempi dell'insegnamento-apprendimento adottando i seguenti accorgimenti organizzativi:

 

Curricoli

Si danno di seguito alcune indicazioni di massima su cui i gruppi disciplinari potranno soffermarsi nella programmazione iniziali.

AMBITO LINGUISTICO-LETTERARIO

Una particolare attenzione andrà rivolta alle varie forme di scrittura (relazioni, saggi brevi, articoli, composizioni originali, anche con l’utilizzo dei linguaggi multimediali ) accanto al classico tema "argomentativo" e questo soprattutto nel Ginnasio.

Lo studio della letteratura mirerà a evidenziare lo "specifico letterario" anche in rapporto ad altre forme di espressioni artistiche.

Occorrerà ritagliare uno spazio non "residuale" alle espressioni "non verbali"e in particolare alla multimedialità, intesa come pluralismo "linguistico"

LATINO-GRECO

E’ fondamentale nell’ambito delle discipline classiche fissare degli standard minimi, che siano in linea con i nuovi programmi del 1978 (vd. il metodo adottato dai curatori delle antologie dei classici) e/o griglie "qualitative" al posto di quelle "quantitative". (vedi Liceo europeo)

Suddivisione delle classi in maniera da distinguere i due livelli, tra coloro che verranno avviati agli studi linguistici classici e gli altri.

Per tutti: riportare lo studio degli autori e della civiltà classica al centro dello studio delle discipline, specie nel Liceo

Va discussa la proposta di potenziare l'orario di LATINO E GRECO IN prima liceo: nel I Quadrimestre inserire la 18 ore di "recupero" grammaticale-sintattico o approfondimento

AMBITO STORICO SOCIALE

Insegnamento integrato della storia-geografia e scienze sociali nel biennio che potrebbe attuarsi dal prossimo anno e che mira a conciliare la giusta esigenza di uno studio approfondito delle società del mondo classico con lo studio del Novecento.

STORIA

Superare la semplice storia "evenementielle" introducendo lo studio delle scienze sociali attraverso specifici moduli, da attuarsi nel biennio

Costruzione del laboratorio di Storia, che è stato già avviato.

FILOSOFIA

v. programmi "Brocca". Inserire anche la produzione scritta di "piccoli saggi" filosofici.

AMBITO SCIENTIFICO

Individuare chiaramente le "abilità" logiche, specie in campo matematico. Riservare una parte non residuale alla pratica di laboratorio.

Inserimento della Storia della scienza antica nel curricolo liceale

AMBITO ARTISTICO-MUSICALE

L'avvio del laboratorio multimediale di Arte ha già consentito di ampliare le forme di fruizione delle opere artistico-figurative. Le attività di mosaico avviate già da alcuni anni hanno introdotto modalità nuove di approccio al lavoro dell'artista, coniugando studio teorico e operatività concreta. Accanto alle espressioni artistico-figurative, il Liceo da tempo conosce un fervore particolare nell'ambito teatrale e musicale (partecipazione al Palio teatrale, coro e orchestra dello Stellini). La proposta di attrezzare un vero e proprio Laboratorio musicale non ha potuto concretizzarsi nell'anno precedente per mancanza di finanziamenti da parte del Provveditorato.

La richiesta verrà ripresentata quest'anno, sperando che possa venir accolta, facendo sì che il Liceo possa dotarsi delle attrezzature minime, tra cui un Pianoforte.

ARCHEOLOGIA

A tal proposito sarebbe auspicabile che si costituisse un gruppo di lavoro per seguire in maniera coordinata tutto l'ambito

AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA

Visti i vincoli di tempo e di situazioni logistiche occorrerà scegliere tra le numerose opzioni previste nell'anno scorso in modo da arrivare a realizzare alcune delle seguenti opzioni: utilizzando una parte delle ore di assemblea degli studenti

 

2. AUTONOMIA ORGANIZZATIVA

Ci si riferisce alla possibilità di articolare il programma delle discipline secondo moduli che richiedono scansioni temporali diverse, per cui a momenti "intensivi" possono seguire fasi di stasi nello svolgimento del programma per consentire una adeguata assimilazione da parte degli allievi. Se questo avviene all'interno di una programmazione pluridisciplinare (docenti che insegnano due o più materie) ciò non comporta sconvolgimenti nell'orario della Scuola o della sezione. In altri casi si rende necessario un accordo con colleghi della stessa classe o sezione o addirittura della Scuola. E’ possibile ipotizzare collegamenti tra le classi parallele per attuare "gruppi di livello" (v. sopra a proposito di dispersione) o unire due o più classi per moduli specifici.

La flessibilità dell'orario richiede indubbiamente un lavoro di aggiustamenti continui che comportano il lavoro di rifacimento periodico dell'orario.

Il regolamento per l’autonomia prevede la possibilità di innovare sui "curricoli" fino a un massimo del 15% dell'orario, in più o in meno per singole discipline. Occorre tener conto che ciò sarà più facile con l"'organico funzionale", che noi non abbiamo e dall'altro si scontrerebbe inevitabilmente con le questioni delle cattedre, dell'orario di servizio e via di questo passo.

Si tratta di capire se esiste o meno questa esigenza, da parte di quali docenti e successivamente si potrebbe stabilire di affidare il compito di adattare l'orario a un esperto interno o esterno alla Scuola quantificando le ore di impegno e il relativo compenso.

Nel caso una sezione scelga la flessibilità, occorre tener conto dei vincoli esterni (palestre, docenti in comune con altre Scuole) e fissare il periodo (bimestre, quadrimestre)

Sull’"insegnamento modulare" è previsto un Corso di aggiornamento da attuare prima della fine dell’anno.

 

Tempi

Monte-ore previsto: 33 settimane, che si riducono a 31 per le ore di assemblea (7 al mese previste per legge più le 2 ore per le elezioni degli OOCC)

Giornata sulla neve, giornata sportiva, giornata della musica, giornata dello studente, giornata dell'orientamento, 2 giorni di festività aggiunte o di lectio brevis, prove di evacuazione

Si arriva a 29 settimane

Tenendo conto dell'avvio non sempre "a regime" occorre realisticamente segnare 28 settimane, senza contare le sospensioni non quantificabili per visite di istruzione, scioperi, assenze docenti o per salute, permessi, aggiornamento, Conferenze varie.

Siamo quindi a un mese in meno di lezione.

In questo contesto che alla fine prevede 170/180 giorni di lezioni effettive (a seconda dell’interruzione o meno delle lezioni nel corso dell’anno), occorre programmare le attività curricolari, le attività parascolastiche e l’Educazione alla salute.

 

Monte ore alunni : 50 ore

Le attività elettive più le GIORNATE vanno comprese nelle 50 ore di assemblea.

Assemblee: 1 all'inizio dell'anno - 1 a febbraio 10 ore

2 assemblee per quadrimestre per corsi: tot. 6 ore

4 assemblee all'anno per classe. 8 ore

Totale assemblee 24 ore

Giornata sulla neve, giornata sportive (3 ore)- giornata dello studente ( 3 ore)

RESTANO 20 ore annuali per le attività integrative da collocare nel periodo novembre-dicembre e febbraio-marzo

 

AGGIORNAMENTO

Il Piano di formazione si articolerà su due livelli:

a) sul significato dell’autonomia e sui riflessi pratici a livello organizzativo-gestionale

b) sul piano didattico con proposte di vario genere.

Il primo livello riguarda l’intero Collegio Docenti e potrà articolarsi in un secondo momento su gruppi tematici.

Sul versante didattico la proposta prioritaria riguarda la Didattica modulare, per cui è stato concesso già il finanziamento di 4.100.00 ma può estendersi ad altri aspetti come la "individuazione e valutazione degli standard di apprendimento a livello disciplinare e trasversale" o "la valutazione dell’insegnamento" e infine "multimedialità nella didattica del recupero". Questi due ultimi aspetti richiedono un accordo o consorzio con le altre Scuole dell’ordine Classico sia per consentire gruppi di studio e di lavoro più ampi, sia per ragioni finanziarie.

Altro tema su cui il Collegio si è già orientato è quello indicato sopra al Punto 1 dell’Autonomia didattica, vale a dire: "Definire gli obiettivi formativi della Scuola in maniera tale da poter indirizzare gli allievi verso comportamenti "positivi" e prevenire situazioni di disagio, disinteresse o, peggio, di devianza"

 

3. DEFINIZIONE DELLE FUNZIONI OBIETTIVO:
Aree di individuazione delle funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa

Area 1
Gestione del piano dell'offerta formativa:

a) coordinamento delle attività del Piano e multimedialità

b) coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie

Area 2
Sostegno al lavoro dei docenti:

a) analisi dei bisogni formativi e gestione del Piano di formazione e aggiornamento

b) accoglienza dei nuovi docenti

c) produzione dei materiali didattici

e) cura della documentazione educativa e della Biblioteca

f) coordinamento nella scuola dell'attività di tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei docenti

b) coordinamento della progettazione curricolare

Area 3
Interventi e servizi per studenti:

a) coordinamento delle attività extracurricolari

b) coordinamento e gestione delle attività e dei Progetti di seguito indicati, per ognuno dei quali si tratterà di individuare responsabili e collaboratori, da finanziare con il Fondo di istituto e le altre risorse a disposizione della Scuola

 

PROGETTO INTEGRATO DISPERSIONE ORIENTAMENTO

Obiettivi:

  1. Far sì che il numero maggiore di studenti raggiunga standard accettabili. Salvo casi eccezionali, occorre puntare al recupero.
  2. Sapersi orientare, riconoscendo la propria identità e le proprie attitudini

TEST DI INGRESSO per le classi iniziali del ciclo

RECUPERO: 2 giorni ogni mese con classi parallele e approfondimenti

Adozione metodo Feuerstein per gruppi

Possibilità di scomporre i gruppi classe creando "gruppi di livello". Ciò consentirebbe di attuare in contemporanea iniziative di "recupero" e di "approfondimento"

Attivare convenzioni in rete con Scientifico e Linguistico-pedagogico per eventuali "riorientamenti" nel Biennio ai sensi della Legge 9/99

Attivare accordi in rete con Scuole Medie per presentare "moduli" caratteristici dell’indirizzo classico.

Programmare all'interno delle lezioni dei "moduli orientativi"

Frequenza moduli universitari (10 ore)

Azioni informative

Per approfondire i "moduli orientativi" occorre programmare un apposito corso di aggiornamento su "La valenza orientativa delle discipline"

PROGETTO EDUCAZIONE CIVICA

  1. Multiculturalità
  2. dibattiti e incontri su Costituzione suddivisi per classi
  3. dibattiti su temi di carattere culturale con esperti interni ed estreni

CORSI INTEGRATIVI

EDUCAZIONE ALLA SALUTE

Accanto alle attività curricolari, ai corsi integrati e alle attività "elettive" scelte dagli alunni nell’ambito delle 50 ore annuali, non si può non riservare uno spazio particolare all’"educazione alla salute". Si tratta anche in questo campo di programmare all’inizio dell’anno attività riferite alle singole classi o al ciclo biennio-triennio, come avviene per le visite di istruzione

Biennio

IV: Orientamento in entrata (ORIEN)

V Educazione alimentare

Malattie cardio-vascolari

Triennio

I Educazione sessuale

II Orientamento in uscita, (ORIUS),

III Dono del sangue, ANED, Simulazioni terze prove (1 giorno al mese)

Coordinamento delle attività di compensazione integrazione e recupero

 

ATTIVITA' ELETTIVE

  1. Mosaico
  2. Teatro (progetto in rete con Copernico e Percoto)
  3. Arte
  4. Musica

 

PROGETTO DI "RETE" FRA GLI ISTITUTI DELL’ORDINE CLASSICO DI UDINE

Verranno riproposti rapporti di collaborazione in rete con altri licei su questioni già discusse nell’anno precedente e su cui non si era riusciti a realizzare alcunché per la dilatazione nei tempi di accoglimento dei progetti

Il settore nel quale si era innanzitutto sentita l’esigenza di un collegamento in rete è quello informatico e Multimediale. I tre Istituti sono a diverso modo impegnati in progetti a livello nazionale o locale (Multilab, Progetto "Rete" ecc). Si tratta di entrare in una sorta di pool, delegando alla direzione dello stesso due docenti per i quali si potrebbe chiedere il semiesonero (Frappa dello Stellini, Petrossi del Marinelli). Basilare diventa anche avere a disposizione un tecnico di laboratorio che curi gli aspetti di funzionalità delle attrezzature, cosa che attualmente manca. Di questa figura sembra si sia impegnato a occuparsene la Provincia, che, dovendo assumere un tecnico per il Copernico, potrebbe destinarlo alla "rete" di Istituti ormai tutti "provinciali".

Un secondo momento di collaborazione potrebbe essere quello della "Dispersione e Orientamento" per i quali esistono progetti a livello di Istituto. Si tratterà di trovare il modo di unificarli e di affidarne la gestione a un gruppo interistituto, con un docente referente.

Analogo discorso si potrebbe fare per i Progetti Europei, per i quali il Percoto ha già avviato un programma che va esteso a tutti i Licei della città.

Infine si prevede la possibilità di organizzare in rete alcune iniziative di Aggiornamento nell’ambito della autonomia (v. Direttiva 238), in particolare sulla tematica degli "standard di apprendimento" nelle discipline caratterizzanti i Licei.

In settembre si prevede un incontro al fine di valutare le opportunità concrete per l’avvio di tali Progetti "in rete".

Per il momento si è in grado di prevedere che verranno avviati due PROGETTI in rete, di cui uno (TEATRO) è stato già deliberato dallo Stellini, Percoto e Copernico, mentre per l’altro (STORIA del Novecento) occorrerà definire i dettagli organizzativi.


NB: Il presente documento è stato elaborato nel corso dell'estate in vista del Collegio Docenti del 31 agosto da parte dell'allora Preside del Liceo Stellini, prof. Pasquale D'Avolio, attualemente in distacco sindacale. Tale documento deve intendersi quindi come "ipotesi" su cui il Collegio dovrà esprimersi in via definitiva entro il 15 ottobre. Manca pertanto l'esatta quantificazione degli impegni finanziari e le modalità di verifica, che costituiscono parte importante del POF



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