PER UNA DISCUSSIONE SUGLI OBBLIGHI  DI  SERVIZIO  DEI  DOCENTI   RELATIVI ALLE ATTIVITA’ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO E DI RIFERIMENTO ALL’ARTICOLO 42 DEL  CCNL  04/08/95 
COSI’  COME  RIPROPOSTO  DAL  CCNL  26/05/99
(OBBLIGHI DI SERVIZIO, ALTRESI’, CONTESTUALI AGLI ART. 24 E 25 DI QUEST’ULTIMO CONTRATTO; ED ALLA NOTA MINISTERIALE N.225/2000) 

di Gianfranco Purpi

 

0: La cosiddetta  """norma di salvaguardia""" sancita dall'art. 48 del CCNL 26/05/99  (riproponendo dei significati analogici a quelli premessi dagli artt. 81, 82 e dal comma uno dell'art. 18, del CCNL 04/08/95), viene così testualmente a legiferare: """le norme legislative, amministrative o contrattuali non esplicitamente abrogate o disapplicate dal presente CCNL... (cioé, dal CCNL 26/05/99; e, dunque, anche in riferimento al CCNL integrativo del 03/08/99: n. d. r.) ... restano in vigore in quanto compatibili""".

  Ciò, per cui, oltre alle norme del CCNL 04/08/95; restano pur sempre in vigore, tra l'altro, le norme non esplicitamente abrogate, o disapplicate, o incompatibili, sia del D. P. R. 31/08/88 (Decreto, quest'ultimo, legiferante le norme del Contratto di Lavoro precedente quello del 04/08/95) ; e, peraltro, anche del D. L. vo n. 297/94 (testo unico delle leggi della scuola).

 

1  Tutti gli obblighi di servizio ed il profilo di funzione di ciascun docente possono essere correttamente ed autenticamente compresi se vengono inquadrati in ragione delle seguenti essenziali premesse contrattuali:

-#: """Il personale docente ed educativo degli istituti e scuole di ogni ordine e grado ... (...) ... è collocato nella distinta area professionale del personale docente""" (art. 38/CCNL 04/08/95).

-#: """La funzione docente realizza il processo d'insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione dalle leggi dello Stato e dagli altri atti di normazione primaria e secondaria""" (idem).

-#: """La funzione docente si fonda sull'autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio""" (idem).

-#: """In attuazione dell'autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico/didattici, il piano dell'offerta formativa, adattandone l'articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio/economico di riferimento""" (idem).

-#: """Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, pedagogiche, metodologico/didattiche, organizzativo/relazionali e di ricerca, tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell'offerta formativa della scuola""" (idem).

-#: """Per realizzare gli obiettivi sopra indicati, nei periodi intercorrenti tra l'inizio delle attività didattiche e l'avvio delle lezioni e tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche, il personale docente è impegnato nell'elaborazione e predisposizione del piano delle attività ... (...) ... ed in attività di verifica e valutazione dell'applicazione del piano stesso. Inoltre negli stessi periodi potranno essere attuati interventi didattici ed educativi integrativi, previsti dal progetto d'istituto ... (...) ... ed attività di formazione e di aggiornamento"""  (CCNL 04/08/95).

 

  Premessi i superiori principi pedagogici di inquadramento del profilo della funzione docente; si abbia a considerare che:

 

a)  """Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all'orario del servizio stabilito dal piano di attività e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione necessarie all'efficace svolgimento dei processi formativi"""  (comma 1/art. 40-CCNL 04/08/95).

  In questo senso, si capisce bene come questi  """obblighi di lavoro""" ultimi citati   -in quanto """obblighi"""-  sono: -doverosi; -non già opzionali; -non già a carattere di "attività aggiuntive" correlabili ad accesso al fondo d'istituto o a remunerazioni altre rispetto a quelle ordinarie (dato che, contrattualmente, sono altro dal profilo e dalla descrizione delle attività descritte e configurabili in ragione di quanto previsto all'art. 43 dello stesso CCNL così come applicabile e riproposto con l'art. 25 del CCNL 26/05/99).

  """A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali all'insegnamento""" (comma 2/art. 40-CCNL cit.) . Ciò, considerando che  -nel contesto di quest'ultimo CCNL-  la specifica descrizione delle  """attività d'insegnamento"""  viene a rinvenirsi all'art. 41, e la specifica descrizione delle  """attività funzionali all'insegnamento""" viene a rinvenirsi all'art. 42.

 

b)  Si capisce bene, così, come tutte le diverse  """attività funzionali all'insegnamento"""  individuabili e configurabili alla luce del dettato di quest'ultimo art. 42, sono  -ovviamente-  altro anch'esse dalle  """attività aggiuntive"""  individuabili e configurabili in ragione del dettato dell'art. 43/CCNL 04/08/95  (così come riproposto dall'art. 25 del CCNL 26/05/99).

  In questo senso, assolutamente chiarificatore si pone, comunque, il dettato del comma 5/art. 25/CCNL è26/05/99, laddove viene per l'appunto sancito che è  """tra le attività funzionali all'insegnamento sono da considerare retribuibili in quanto aggiuntive solo quelle eventualmente eccedenti il limite previsto dall'art. 42, comma 3, lettera a) del CCNL 04/08/95""".

 

c)  Inoltre, sembra il caso di sottolineare come le  """attività funzionali all'insegnamento"""  configurabili ed individuabili in riferimento a quanto prefigurato dal comma uno di detto art. 42;

      siano, a loro volta, da distinguere da quelle configurabili/individuabili in ragione del comma due e da quelle individuabili/configurabili in ragione del comma tre, sempre dello stesso art. 42.

  In questo senso, si evidenzia come ogni  """attività funzionale all'insegnamento"""  profilata da detto comma uno/art. 42   """... (...) ... è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici""" (dunque, non solo da ogni impegno previsto da ogni normativa vigente ed applicabile del Contratto suddetto; ma anche da ogni altra normativa e legislazione pregressa che esso Contratto, alla luce dei suoi artt. 81 ed 82, viene a ritenere comunque vigente e non in contrasto con le sue determinazioni).

  In questo senso, sempre stanti al disposto di detto comma uno/art. 42, ogni  """attività funzionale all'insegnamento... (...) ... comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, ... (dunque, anche a carattere individuale -nello stesso tempo e per lo stesso motivo-: n. d. r.) ... di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi""" .

 

d)  Si capisce bene, allora, come le  """attività funzionali all'insegnamento""" di cui al comma due dell'art. 42 in esame;  siano altro, per molti versi, dalle  """attività funzionali all'insegnamento"""  di cui al comma uno sopra citato dello stesso art. 42  (così come, ovviamente, per altri versi, risultino altro dalle attività funzionali all'insegnamento descritte e prescritte nelle lettere a), b) e c) del comma tre dello stesso art. 42/CCNL 04/08/95).

  Ciò, prefigurando tale comma due/art. 42 che  """tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a)alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b)alla correzione degli elaborati; c)ai rapporti individuali con le famiglie""".

  In questo senso, si capisce bene come gli  """adempimenti individuali""" di questo comma due/art. 42 siano altro ed ulteriori rispetto agli adempimenti individuali ed alle  """attività funzionali all'insegnamento"""  a carattere individuale configurabili/individuabili alla luce dei contenuti normativi di detto comma uno/art. 42  (tranne a non dover maldestramente ed inopportunamente ipotizzare che il Legislatore sia voluto incorrere appositamente in enunciazioni tautologiche, di significato sovrappositivo in tutto o in parte, e quindi di inconcludente ripetitività finalizzabile soltanto a rendere appositamente indifferenziati taluni concetti che, al contrario, ogni normativa che si rispetti ha l'obbligo di enunciare in modo discriminato e descrittivamente categorizzante).

 

e)  Per quanto concerne  le  """attività funzionali all'insegnamento"""  previste dal comma tre/art. 42 , risulta, pure, evidente come queste attività si pongano quali  """attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti"""; e si configurano quale altro ed ulteriori  (per certi versi)  rispetto alle più volte richiamate  """attività funzionali all'insegnamento"""  prefigurabili/individuabili in ragione del dettato del comma uno/art. 42 in questione.

  Ciò, non fosse altro perché questo comma uno/art. 42, come si é detto, viene a richiamare, per l'appunto, altresì la doverosità di  """obblighi di lavoro"""  relativi ad  """attività, anche a carattere collegiale... (dunque, non solo collegiali, ma anche individuali: n. d. r.) ... , di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi"""; che, per l'appunto, includono certo anche  """le attività di carattere collegiale""" relative al funzionamento dei Consigli d'interclasse e del Collegio dei Docenti ; ma che in queste ultime non si risolvono dato che:

-#: Si possono riconoscere in ogni  """attività anche a carattere collegiale"""  non necessariamente  """"riguardante tutti i docenti""" , laddove, ovviamente, un'attività collegiale riguarda tutti i docenti soltanto allorché ha modo di svolgersi intrinsecamente e nel contesto spazio/temporale del funzionamento in atto di un dato Organo collegiale che configuri, in un dato "qui" ed "ora", l'aggregazione in medesima adunanza di  """tutti i docenti"""  (e, non già, di una parte di essi).

  Ciò, risultando prerogativa  -questa aggregazione di tutti i docenti in unica adunanza collegiale formale-  del tratto normativo distintivo/peculiare delle sole  """attività a carattere collegiale"""  previste da detto comma tre/art. 42);

-#: Quindi, si possono configurare/individuare in quanto  """attività, anche a carattere collegiale"""  (di cui a detto comma uno/art. 42) è che si pongono in vistosa eccedenza/ulteriorità e distinzione rispetto a quelle  "sottosistemiche"  del suddetto comma tre/art. 42;

  ciò, altresì, considerato che queste attività  """anche a carattere collegiale"""  del comma uno/art. 42  (oltreché in quanto  """attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti... (...) ... """)  si possono venire ad individuare/configurare e risolvere anche in quanto   """... (...) ... programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni... (quindi, relativamente ad ogni tipo di  """riunione"""  scolastica, dato che, qui, il Legislatore non evidenzia limiti di significato al sostantivo """riunioni""": n. d. r.) ... e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi""".

  Queste attività  """anche a carattere collegiale""" (nonché, per questo, anche a carattere individuale), dunque, si debbono venire a configurare/individuare quali certamente altro dalle attività dei Collegi dei Docenti e dei Consigli d'interclasse (di cui al comma tre/art. 42 cit.) , altrimenti, per altro verso, non si capirebbe come mai potesse risultare loro possibile, ad esempio, individuarsi quali attività relative a  """partecipazione alle riunioni"""  di collegio dei docenti; e, diversamente, come ... attività di  """preparazione dei lavori degli organi collegiali"""  e/o  di  """attuazione delle delibere adottate dai predetti organi""".

  D'altra parte non sfuggirà di certo come  """le attività di carattere collegiale ... (possano legittimamente configurarsi ed individuarsi, in un dato tempo e spazio: n. d. r.) ... riguardanti tutti i docenti""" ;

       nella misura in cui, ovviamente, tutti i docenti medesimi abbiano a rinvenirsi, in un dato medesimo spazio ed in un dato medesimo tempo quali soggetti istituzionali che  """partecipano ... (ad una data: n. d. r.) ... riunion... (e)... """  e che, così, soltanto in questo modo, si possono configurare in tale medesimezza aggregativa quali formalmente costituiti in adunanza di organo collegiale, per l'appunto, comprendente  """tutti i docenti""".

  In questo senso, non dovrebbe essere difficile comprendere come "tutti i docenti", ad esempio, nella misura in cui non trovansi aggregati e riuniti  (nella medesimezza di un dato tempo e di un dato spazio)  nel contesto del decorrere di una riunione di Collegio dei Docenti;  allora non possono definirsi ... Collegio dei Docenti; bensì si pongono quali docenti che risultano membri di uno stesso Collegio dei Docenti... ma che in atto... "non/sono/collegio/dei/docenti"   (il che, come ben si comprende, non produce lo stesso significato giuridico ed anche storico/esistenziale).

 

f)  Si consideri, anche, che alcun limite di tempo di servizio ovvero di monte/ore di impegno lavorativo il legislatore viene a riferire all'esplicazione di tutte le attività configurabili/individuabili quali necessitanti, collegialmente definite e/o direttivamente disposte, in ragione dei comma uno/art. 40 e dei commi uno e due dell'art. 42 anzidetti-;

         ciò, con la sola quantificazione dei monte/ore annui indicati in riferimento alle attività ed agli impegni di servizio comunque riconducibili, rispettivamente, ai significati di cui alle lettere a) e b) del comma tre/art. 42 cit. .

  In questo senso, assolutamente chiarificatore si pone, comunque, il dettato del comma 5/art. 25/CCNL è26/05/99, laddove viene per l'appunto sancito che è  """tra le attività funzionali all'insegnamento sono da considerare retribuibili in quanto aggiuntive solo quelle eventualmente eccedenti il limite previsto dall'art. 42, comma 3, lettera a) del CCNL 04/08/95""".

  Così, si capisce bene, di conseguenza, che ogni attività ed ogni impegno di servizio non ricondotti a preliminare e vincolante quantificazione di monte/ore annuo, non possono non essere indirizzati, per ciò stesso, dal legislatore al tempo risultante necessario per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali del caso e, quindi, per il perseguimento delle finalità istituzionali del Circolo così come possono e debbono essere configurati attraverso la gestione unitaria del Circolo ("""gestione unitaria""" che, come si sa, la normativa assegna da tempo all'esercizio delle competenze del capo d'istituto).

 

g)  """Le attività aggiuntive ... (configurabili/individuabili alla luce dell'art. 43/CCNL 04/08/95 così come riproposto e modificato dall'art. 25 del CCNL 26/05/99: n. d. r.) ... consistono in attività aggiuntive di insegnamento e attività aggiuntive funzionali all'insegnamento""";  ed hanno, comunque sia, il carattere della non obbligatorietà.

  In questo senso, di assoluta importanza si pone, comunque, il dettato del comma 5/art. 25/CCNL è26/05/99, laddove viene per l'appunto sancito che è  """tra le attività funzionali all'insegnamento sono da considerare retribuibili in quanto aggiuntive solo quelle eventualmente eccedenti il limite previsto dall'art. 42, comma 3, lettera a) del CCNL 04/08/95""".

 

h)  In ogni caso, risulta abbastanza chiaro come tutte queste  """attività aggiuntive""" configurabili/individuabili alla luce di detto art. 43/CCNL 04/08/95 così come riproposto e modificato con l'art. 25 del CCNL 26/05/99; siano da ritenersi altro ed aggiuntive rispetto agli """obblighi di lavoro""" di cui alle attività di servizio configurabili/individuabili in ragione degli artt. 40, 41 e 42, del CCNL in questione (che abbiamo prima preso in esame).

 

2:  Inoltre, sembra il caso di aggiungere o ribadire  -nella misura in cui ciò possa ulteriormente giovare all'intendimento corretto della natura e delle funzioni intrinseche alla normativa in questione-  che:

 

  La cosiddetta  """norma di salvaguardia""" sancita dall'art. 48 del CCNL 26/05/99  (riproponendo dei significati analogici a quelli premessi dagli artt. 81, 82 e dal comma uno dell'art. 18, del CCNL 04/08/95), viene così testualmente a legiferare: """le norme legislative, amministrative o contrattuali non esplicitamente abrogate o disapplicate dal presente CCNL... (cioé, dal CCNL 26/05/99; e, dunque, anche in riferimento al CCNL integrativo del 03/08/99: n. d. r.) ... restano in vigore in quanto compatibili""".

  Ciò, per cui, oltre alle norme del CCNL 04/08/95; restano pur sempre in vigore, tra l'altro, le norme non esplicitamente abrogate, o disapplicate, o incompatibili, sia del D. P. R. 31/08/88 (legiferante le norme del Contratto di Lavoro precedente

quello del 04/08/95) ; e, peraltro, anche del D. L. vo n. 297/94 (testo unico delle leggi della scuola).

 

:  """Per tutte le materie e gli istituti non disciplinati dal presente contratto... (cioé, dal Contratto del 04/08/95: n. d. r.) ... rimangono in vigore le norme di legge e contrattuali vigenti"""  (art. 81 del CCNL 04/08/95).

  Ciò, considerato che  """rimangono in vigore le disposizioni ... (...) ... non indicate nel precedente comma 1... (dell'art. 82/CCNL 04/08/95: n. d. r.) ... ad eccezione ... (soltanto: n. d. r.) ... di quelle comunque contrarie o incompatibili con il presente contratto"""  (art. 82/comma 2: CCNL ultimo citato).

 

:  Sembra opportuno riportare anche, qui di seguito, le seguenti fonti di diritto  (che, tra l'altro, si configurano applicabili e vigenti anche in raffronto alle disposizioni di legge vigenti riguardo la materia in esame, e relativamente alle regolamentazioni dei suddetti CCNL 04/08/95 e CCNL 26/05/99;  anche in riferimento a quanto prima premesso al riguardo all'art. 82/CCNL 04/08/95 ed all'art. 48/CCNL 26/05/99):

 

-#:  -"""L'impegno orario relativo alle attività connesse con il funzionamento della scuola non , invece, quantificato, anzi esplicitamente viene abrogato il comma 7 dell'art. 12 del D. P. R. 10 aprile 1987 n. 209... (...) ... """  (Sentenza del Consiglio di Stato del 12/07/89: seconda sezione).

 

-#:  """... (...) ... Va osservato che l'obbligo di servizio ex art. 350 del R. D. n. 1297 del 1928 inerisce indubbiamente non all'attività di insegnamento, bensì alle attività connesse con il funzionamento della scuola, funzionamento che non può non tener conto anche dell'esigenza di assicurare una vigilanza degli alunni in forma adeguata alla loro età. Al riguardo, non è ostativo il fatto che l'impegno orario relativo a siffatta attività non è preventivamente quantificato... (...) ... """  (Sentenza del Consiglio di Stato del 12/07/89; cit.) .

 

-#:  """Restano naturalmente in vigore tutte le disposizioni legislative che disciplinano in sede pubblicistica la programmazione dell'attività educativa e didattica, con particolare riguardo agli articoli 5, 7 e 395 del Testo Unico delle disposizioni in materia di istruzione (D. L. vo 16 aprile 1994, n. 297). Continuano altresì ad applicarsi, non avendo esaurito la loro efficacia ... (...) ... le disposizioni di cui all'art. 14, commi 3 e 5 del D. P. R. 23 agosto 1988, n. 399 che disciplinano le modalità di programmazione didattico-educativa, anche di natura collegiale"""  (circ. min. n. 304 dell'01/07/96).

 

 

3:  In ogni caso dovrebbe risultare sempre di chiara e corretta comprensione che :

 

  -Nel periodo compreso dal I° settembre all'inizio delle lezioni gli insegnanti  -stanti all'attuale ordinamento scolastico ed anche alle norme contrattuali vigenti di riferimento-  non prestano una sola tipologia di servizio; bensì plurime tipologie di servizio.

  -In ogni caso, queste attività debbono intendersi, definirsi e considerarsi in quanto  """attività didattiche""" """funzionali all'insegnamento""", o, comunque,  """attività connesse con il funzionamento della scuola"""  (si vedano, tra le altre fonti, i suddetti dettati normativi di riferimento o comunque legittimamente richiamabili, del D. P. R. 31/08/88; del CCNL 04/08/95; e del CCNL 26/05/99).

  -In questo senso, gli insegnanti  -nel periodo compreso dal 1 settembre all'inizio delle lezioni-  vengono a prestare, tra le altre, delle diversificate tipologie di servizio relative ad  """attività funzionali all'insegnamento"""  di cui al comma uno/art. 42/CCNL 04/08/95  (oltre a quelle precisamente inquadrate dal comma tre/art. 42/CCNL 04/08/95), così previste dal Legislatore  (come si è sopra chiaramente evidenziato)  senza alcuna quantificazione oraria annua prestabilita normativamente (dunque, tanta quanta viene ad esserne determinata/necessitante per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità istituzionali intrinseche, altresì, alla gestione unitaria del circolo).

       Ciò, ovviamente, nella misura in cui procedono a realizzare   """ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici... (relativamente a: n. d. r.) ... tutte le attività, anche a carattere collegiale... (dunque, nello stesso tempo e per lo stesso motivo, anche a carattere individuale: n. d. r.) ... di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali... (...) ... """.

  -Inoltre, come detto, correlatamente, gli insegnanti  -sempre nel periodo compreso tra il 1 settembre e l'inizio delle lezioni-  vengono a prestare, tra le altre attività di servizio, ... (ribadiscesi: TRA LE ALTRE ATTIVITA' DI SERVIZIO) ... forme di servizio inquadrabili nel contesto delle attività specifiche previste dal comma tre/art. 42/CCNL 04/08/95, e, dunque, relativamente ad  """attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti""" ;  SOLTANTO QUALORA vengono a prestare servizio risolventesi in  """partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno ... (...) ... sull'andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, per un totale di 40 ore""";  ovvero, nella misura in cui  -essi insegnanti-  vengono a prestare servizio risolventesi in  """partecipazione alle attività collegiali dei consigli di ... (...) ... interclasse. . (e)... di intersezione... (...) ... in modo da prevedere di massima un impegno non superiore alle quaranta ore annue""".

  Per questo, si capisce bene come  """l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno... (...) ... per un totale di 40 ore annue""" (di cui alla lettera a)- del comma tre/art. 42/CCNL 04/08/05);

   è da intendersi, ovviamente, quella relativa al particolare spessore procedurale/operazionale di programmazione/verifica intrinseco alla decorrenza oraria di ciascun collegio dei docenti compreso tra l'"""inizio delle attività didattiche e l'avvio delle lezioni""" ; e  """tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche"""  (dunque, quella relativa al particolare spessore procedurale/operazionale di programmazione/verifica intrinseco a """riunioni del collegio dei docenti""" e in queste riunioni determinantesi/svolgentesi).

 

4:  Si capisce bene che quanto sopra non si può intendere diversamente  (pena il voler smentire prima di tutto il principio logico di identità e non contraddizione)  dato che viene premesso dallo stesso comma 3/art. 42/CCNL 04/08/95 che, COMUNQUE SIA, le attività di cui viene a trattare il dettato di esso comma 3, sono, in ogni caso:

 

  -"""le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti""" ; e -di queste- soltanto quelle espressamente riportate in tale stesso comma tre/art. 42; e non altre (e non già, OVVIAMENTE, attività pure di carattere collegiale non configurabili quali attività che vengono ad aggregare in collegialità, tutti i docenti; o, comunque, attività a carattere individuale; come, invece, possono anche risultare e così configurarsi/individuarsi tutte le attività di cui al dettato del comma uno/art. 42/CCNL 04/08/95);

 

-#:  D'altra parte non sfuggirà di certo (come si è premesso) che  """le attività di carattere collegiale ... (possano legittimamente configurarsi ed individuarsi, in un dato tempo e spazio: n. d. r.) ... riguardanti tutti i docenti""" ;

       nella misura in cui, ovviamente, tutti i docenti medesimi abbiano a rinvenirsi, in un dato medesimo spazio ed in un dato medesimo tempo, quali soggetti istituzionali che  """partecipano ... (ad una data: n. d. r.) ... riunion... (e)... """  e che, così, soltanto in questo modo, si possono configurare in tale medesimezza aggregativa quali formalmente costituiti in adunanza di organo collegiale, per l'appunto, comprendente  """tutti i docenti""".

  In questo senso, non dovrebbe essere difficile comprendere come "tutti i docenti", ad esempio, nella misura in cui non trovansi aggregati e riuniti  (nella medesimezza di un dato tempo e di un dato spazio)  nel contesto del decorrere di una riunione di Collegio dei Docenti;  allora non possono definirsi ... Collegio dei Docenti; bensì si pongono quali docenti che risultano membri di uno stesso Collegio dei Docenti... ma che in atto... "non/sono/collegio/dei/docenti"   (il che, come ben si comprende, non produce lo stesso significato giuridico ed anche storico/esistenziale).

 

-# -Risulta chiaro, dunque, che  """l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno""" riportata nel dettato del comma tre/lettera a)/art. 42/CCNL 04/08/95; sia soltanto quella relativa allo spessore quantitativo/qualitativo di programmazione/verifica intrinseco alla decorrenza oraria di servizio in cui si risolve  """la partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti""".

  Ciò, anche considerando che  (se le forme sintattico/linguistiche di costruzione del periodare delle normative in questione adottate dal Legislatore... non sono un'opinione liberamente manipolabile dai  "lettori di turno", ma principi logici di doveroso corretto intendimento);

            dovrebbe risultare chiaro che quest'ultima  """attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno scolastico"""  è soltanto quella inerente la dimensionalità quantitativo/qualitativa e procedurale/operazionale (intrinseca)  """ivi compresa... (...) ... tra le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti... (che: n. d. r.) ... sono costituite da... (...) ... partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti... (...) ... """  dove, non può sfuggire che quell'  """ivi""" viene inequivocabilmente a legittimare il dover ritenere che queste attività ultime citate di programmazione/verifica sono soltanto quelle intrinseche alla decorrenza oraria di servizio comunque relativa, per l'appunto, ad  """attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti... (...) . . ; costituite da... (...) ... partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti... (...) ... """.

  Risulta, così, (anche per questo) evidente che tali attività di cui al comma tre, sono:

-: "altro"  (si badi,  "altro"... e non: "altre"...)  da quelle acclarate quali istituzionalmente doverose/necessitanti/opportune relative al contestuale volume di attività di  """programmazione/progettazione/ricerca/valutazione e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni... (non relative a quelle di cui all'appena citato comma 3/lettera a)/art. 42/CCNL 04/08/95: n. d. r.) ... e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi; ... (nonché di: n. d. r.) ... ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici... (...) ... """  (comma uno/art. 42/CCNL 04/08/95);

-: dunque, sono altro dalle attività relative al novero di adempimenti di servizio assegnabili a ciascun docente per quanto concerne lo svolgersi di  """attività funzionali all'insegnamento... (...) ... costituite da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici... (che: n. d. r.) ... comprende tutte... (ripetesi: tutte: n. d. r.) ... le attività, anche a carattere collegiale... (dunque, SI BADI, nello stesso tempo e per lo stesso motivo, anche a carattere individuale: n. d. r.) ... (...) ... """  (idem)  che abbiamo appena sopra riportato (sempre riguardo il comma uno/art. 42 ultimo citato).

 

 

5:  Si dovrebbe, così, comprendere agevolmente come le attività d i cui al comma 3/art. 42/CCNL è04/08/97 è (le uniche, peraltro, ad essere indirizzate dal Legislatore a monte/ore annuo di servizio ed a conseguente quantificazione di limite; per quanto concerne  le  """attività funzionali all'insegnamento""" di cui al contestuale dettato dell'art. 42 sopra richiamato);  non risolvono, ovviamente, tutte le prassi, gli adempimenti, gli impegni e, comunque, i diversi approcci di servizio che la complessità del contestuale programmare istituzionale viene ad assegnare in modo doveroso/necessitante all'indirizzo di ciascun docente  (a livelli diversi di attività didattica progettuale ed in riferimento ad impegni di servizio sia individuali che collegiali).

  Infatti, tra l'altro  -come si è visto-  dette  """attività funzionali all'insegnamento"""  di cui al comma tre/art. 42/CCNL 04/08/95, non vengono ad includere ogni altra attività di rito di  """programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali... (ecc.) ... """  ; oltre  """l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno""", """ivi compresa"""  entro la decorrenza oraria e dentro il contesto spazio/temporale di servizio in cui si risolve la è """partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti... (...) ... riguardante tutti i docenti""".

  Si capisce bene, anche da questo punto di vista, come la prestazione e la decorrenza di tale  """partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti""" ,  si pone, dunque, quale descrizione relativa ad un contesto COLLEGIALE spazio/temporale di servizio  ("""RIGUARDANTE TUTTI I DOCENTI""")  in cui soltanto è possibile il dover riconoscere ... la concreta rappresentazione di quell' "ivi"  entro il cui contesto di adunanza soltanto il Legislatore viene a prefigurare quella particolare attività di servizio  (tra le altre istituzionali ricorrenti e previste) di inizio anno scolastico o di fine anno scolastico, definita, per l'appunto,  """attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno"""  (attività che, come sappiamo, è una fra tante ed altre attività di servizio, di cui al comma uno/art. 42 sopra richiamato; e, ovviamente, non già la sola attività didattica di inizio e fine anno scolastico).

 

  -Si consideri, comunque,  (se quanto sopra premesso non bastasse a rendere chiari i significati della materia giuridica in questione...)  che  """per realizzare gli obiettivi sopra indicati... (vale a dire, per realizzare i documenti programmatici di competenza dei docenti riguardo ogni predisposizione, elaborazione, ricerca, documentazione, valutazione, progettualità, pianificazione preliminare ed ogni programmazione conclusiva di competenza: n. d. r.) ... il personale docente è impegnato nell'elaborazione e predisposizione del piano delle attività ... (...) ... nei periodi intercorrenti tra l'inizio delle attività didattiche e l'avvio delle lezioni e tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche"""  (CCNL 04/08/95).

  In questo senso, non a caso il Legislatore riporta la locuzione seguente:  """... (...) ... nei periodi intercorrenti... (ecc.) ... """; e non già locuzioni dal significato "indeterminato" del tipo: "in periodi"; ecc. (che, per l'appunto, non si rinvengono);

         il che fa evincere  -conseguentemente- che il concetto di  """periodi intercorrenti"""  in questione deve necessariamente significare  -nello stesso tempo e per lo stesso motivo-  lo svolgersi di tutti i giorni "inclusi" ,  per l'appunto,    """... (...) ... nei periodi intercorrenti tra l'inizio delle attività didattiche e l'avvio delle lezioni e tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche""").

  Ciò, , dato che, in caso contrario, altrimenti,  si sarebbe dovuta rinvenire  (in riferimento ai "giorni" in questione compresi nei periodi succitati) locuzione discorsiva del tipo:  <<"in" "periodi compresi" tra l'inizio delle attività didattiche e l'avvio delle lezioni>>;  ecc. ;  (e non già; come invece si rinviene nel preciso dettato normativo del testo contrattuale; la definizione succitata, al riguardo:  """... (...) ... nei periodi intercorrenti ... (si ripete:  """nei periodi intercorrenti""": n. d. r.) ... tra l'inizio delle attività didattiche e l'avvio delle lezioni e tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche"""  (CCNL 04/08/95).

 

6:  Ciò, per cui, anche alla luce di queste definizioni istituzionali, si capisce bene come le attività didattiche che vengono a svolgersi dal 1 settembre all'inizio delle lezioni, non si vengono  (e, ovviamente, non potrebbero!)  mai a risolvere/ridursi tutte quante in  """attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti... (relativamente a: n. d. r.) ... partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio ... (...) ... anno... (ovvero, relativamente a: n. d. r.) ... partecipazione alle attività collegiali dei consigli di interclasse... (e)... di intersezione""".

  Si capisce bene, anche alla luce del buon senso pedagogico  (al di là delle già chiare definizioni della normativa già presa in esame)  come conseguentemente  (pure da questo punto di vista)  risulti evidente che queste  attività didattiche d'inizio anno scolastico si debbono configurare/individuare e risolvere anche  (e soprattutto...)  in ragione di  ogni altra  """attività funzionale all'insegnamento... (che)... è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici... (e che: n. d. r.) ... comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale... (ma, dunque, per questo, anche a carattere individuale: n. d. r.) ... di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi... (...) ... . """.

... Si dovrà riconoscere, infatti, che le """attività collegiali""" dei docenti  (oltreché gli impegni di servizio degli stessi insegnanti, anche a carattere "individuale") non si risolvono soltanto nel contesto spazio/temporale di decorrenza, e nello svolgersi formale delle adunanze dei Collegi dei Docenti e dei Consigli d'interclasse e/o d'Intersezione;

   bensì hanno necessità di configurarsi altresì (quantomeno preliminarmente ed anche susseguentemente), quali aggregazioni, incontri ed attività preparatorie di gruppo di lavoro tra docenti che sono, ovviamente, altro  (anche se, ovviamente, di assoluta necessità) dallo svolgersi formale delle adunanze in cui vengono a riconoscersi  """le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti""".

 

  Dunque, è evidente  -nello stesso tempo e per lo stesso motivo-  come le tipologie di servizio di cui alle contestuali attività didattiche intercorrenti dal 1 settembre all'inizio delle lezioni; non possono risolversi, configurarsi/individuarsi ed esaurirsi entro la quantificazione di un definito monte/ore annue, e men che meno possono essere vincolate in ragione del solo monte/ore annuo di servizio riservato alle sole  """attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti""" più volte sopra richiamate di cui al preciso dettato del comma tre/art. 42/CCNL 04/08/95.

  Ciò, dunque che si pone di inconfutabile chiarezza ... tranne a voler... ritenere, per assurdo, che le funzioni di servizio dei docenti relative ai   """periodi intercorrenti tra l'inizio d elle attività didattiche  e  l'avvio delle lezioni e tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche""" ;

           possano/debbano risolversi nelle sole suddette  """attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti"""  relative a  """partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio ... (...) ... anno ... (...) ... """;  vale a dire, in sole attività di servizio collegiali intrinseche  ("""ivi comprese""")  alla sola decorrenza oraria ed ai soli impegni di servizio circoscrivibili dentro il solo contesto spazio/temporale in cui abbia a risolversi lo svolgersi delle adunanze formali di Collegio dei Docenti e/o di Consiglio d'interclasse (o d'Intersezione).

Quanto sopra premesso, in altre parole, si pone di evidente chiarezza, tranne a:

-#:  tranne a voler ... ritenere, per assurdo, che le stesse attività di servizio funzionali all’insegnamento    di    cui    ai            “““periodi    intercorrenti    tra    l’inizio delle attività didattiche e l’avvio delle lezioni e tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche”““,

      abbiano a poter risolvere tutte le prassi e le attività preparatorie di “““elaborazione e predisposizione del  piano delle attività   ”““ nel  solo decorrere spazio/temporale e formale di ogni adunanza di Collegio dei Docenti e/o di Consiglio d interclasse o d Intersezione;

-#:   tranne a voler "... ritenere, per assurdo, chele      “““ attività didattiche d inizio anno scolastico comprese tra il 1° settembre e l’inizio delle lezioni”““,

                            debbano risolversi nelle "sole"  suddette      “““attività di carattere collegiale riguardanti    tutti    i    docenti”““  relative a  “““partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti, ivi compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio ... (...) ... anno ... (...) ... “““ precisamente svolgentesi dentro la decorrenza oraria delle stesse adunanze formali di Collegio dei Docenti ;

-#:  tranne a voler ... ritenere, per assurdo, che tali stesse  “““ attività didattiche d inizio anno scolastico comprese tra il 1° settembre e l’inizio delle lezioni”““ , dunque,  non debbano configurarsi/individuarsi/risolversi anche e soprattutto in ogni altra (preliminare e/o susseguente)      “““attività funzionale all’insegnamento... (...) ... costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici... (che: n. d. r.) ... comprende tutte le attività anche a carattere collegiale... (dunque, nello stesso tempo e per lo stesso motivo, anche a carattere ... individuale: n. d. r.) ... di  progettazione, ricerca, valutazione  e documentazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni... (non relative a quelle specificatamente descritte al comma 3/art. 42/CCNL’04/08/95: n. d. r.) ... e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi”““ (art. 42/CCNL citato).

-#:  tranne a voler ... ritenere, per assurdo, la tesi che, per elaborare, definire, produrre e avviare a conclusiva stesura ogni diverso documento programmatico,pianificatorio e progettuale d’ inizio anno scolastico (di cui al piano annuale delle attività scolastiche;alle programmazioni educativa e didattica; ed al contestuale  P. O. F. );

    non abbiano a necessitare e  non siano legittimamente da dover prevedere     (quantomeno preliminarmente/propedeuticamente) fasi di predisposizione e di elaborazione    inerenti                “““attività    anche    a    carattere    collegiale... (dunque, nello    stesso tempo e per lo stesso motivo ANCHE A CARATTERE INDIVIDUALI: : n. d. r.) ... di programmazione... (preliminare o susseguente a quella intrinseca all’effettivo svolgersi della decorrenza spazio/temporale di ogni dato Collegio dei Docenti: n. d. r.) ... , progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi”““.

 

 Si consideri, peraltro, che    -sempre   “““nel periodo intercorrente”““   tra il 1° settembre e l’inizio delle lezioni-   i docenti vengono anche a svolgere “““attività funzionali all’insegnamento”““ (ovviamente da correlare funzionalmente allo svolgimento delle altre “““attività funzionali all’insegnamento”““ già prese in considerazione) previste dal comma 2/art. 42/CCNL’04/08/95 e  rientranti   “““tra gli adempimenti individuali dovuti”““ (si badi, “““tra gli adempimenti”““; ciò, che viene a far ben comprendere come questi adempimenti di questo comma due, NON SIANO COMUNQUE I SOLI ADEMPIMENTI INDIVIDUALI    INDIVIDUABILI/ASSEGNABILI        E        CONFIGURABILI        ai    docenti    stessi, al riguardo;  ma che a questi “““adempimenti individuabili”““ siano sempre da aggiungere tutti gli altri adempimenti individuali configurabili/individuabili ed assegnabili in ragione dei significati contestuali emergenti dal  testo  del  più  volte  citato comma uno/art. 42/CCNL 04/08/95 (oltreché in ragione di ogni altra normativa vigente non in contrasto con le attuali norme contrattuali e/o da queste non esplicitamente abrogata).

 

7:      Come  si  é  sopra  premesso,     “““restano naturalmente in vigore tutte le disposizioni legislative che disciplinano in "sede pubblicistica  la  programmazione  dell’attività  educativa e didattica, con particolare riguardo agli articoli 5, 7 e 395 del Testo Unico delle disposizioni in materia di istruzione (D. L. vo 16 aprile 1994, n. 297). Continuano altresì ad applicarsi, non  avendo  esaurito la loro efficacia    “””... (...) ... le disposizioni di cui all’art. 14, commi 3 e 5  del  D. P. R. 23 agosto 1988, n. 399 che disciplinano le modalità di programmazione didattico-educativa, anche di natura collegiale”““ (circ. min. n. 304 dell’01/07/96).

 Così, anche alla luce di questa normativa ultima citata della circ. min. n. 304/96, pienamente applicabile e vigente ancora alla data d ‘oggi (stanti all’art. 48 succitato del CCNL’26/05/99), risulta evidente che:

 

-#:  Si può ben comprendere come il Legislatore continui ad intendere (ovviamente!) la      ”““programmazione didattico/educativa”““   quale  prassi progettuale    “““anche di natura collegiale”““ (ciò, per cui essa programmazione didattica ed educativa; viene innanzitutto giustamente individuata   -nello stesso tempo e per lo stesso motivo-   quale prassi    “““anche”““   di natura non collegiale; cioè, a dire comprensiva di approcci di servizio individuale e, comunque, non collegiale).

  Anche  per  questo, come  si  può  ben  capire, è  ovvio  individuare nella   “““programmazione didattico/educativa”““    (dunque,in ogni progettualità correlata e/o costitutiva)   intrinseca  allo svolgersi ed al decorrere di una adunanza collegiale come il Collegio dei Docenti,  una data sola dimensionalità di tale programmazione (vale a dire quella sola dimensionalità relativa alla definizione ultima di essa programmazione didattica ed educativa così come viene consensualizzata e sistematizzata in chiave di progettazione istituzionalizzata nel contesto dell’   “““attività collegiale riguardante tutti i docenti”““ e, quindi, nello svolgersi delle fasi collegiali di approvazione/deliberazione conclusiva).

 Ciò, sempre ribadendo che questa dimensionalità intrinseca all’   “““attività collegiale riguardante tutti i docenti”““ e  svolgentesi (“““ivi”““)  nel decorrere dell’adunanza di Collegio dei Docenti,

   viene altresì (OVVIAMENTE) a presumere ed implicare ogni altra dimensionalità preliminare generativa di essa programmazione/progettualità  didattica ed educativa; cioè a dire,  “““ogni... (altro)... impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici”““ come, ad esempio,  “““tutte le attività, anche a carattere collegiale... (ma, proprio per questo,anche a carattere individuale: n. d. r.) ... , di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa  la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni... (dunque, a tutte le  possibili  riunioni; ... anche  a  quelle  che  possano  non  essere di Collegio dei Docenti e di Consiglio d interclasse/intersezione: n. d. r.) ... e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi”““ (comma uno/art. 42 così come sostituito e riproposto dall’art. 24 del CCNL’26/05/99).

 

-#:  Considerando che   “““restano naturalmente in vigore tutte le disposizioni legislative che disciplinano in sede pubblicistica la programmazione dell’attività educativa e didattica, con particolare riguardo agli articoli 5, 7 e 395 del Testo Unico delle disposizioni in materia di istruzione (D. L. vo 16 aprile 1994, n. 297)”““ ;  si capisce bene come, anche da questo punto di vista è assurdo    poter    ipotizzare    che            “““l’attività    di    programmazione    e verifica  di  inizio  e  fine  anno”““      possa  risolversi  e  circoscriversi    a  quella  intrinseca  allo svolgersi    ed    al   decorrere    di    sole    riunioni    di    Collegio    dei    Docenti            (solo    a    quella        “““ivi compresa”““ di cui ci parla il vigente comma tre/lettera a)/art. 42/CCNL’04/08/95) ;  non fosse altro poiché l’art. 5 del D. L. vo n. 297/94 (a tutt’oggi in vigore ed applicabile; come si è premesso) viene chiaramente a sancire che:

-#:  “““I consigli di intersezione, di interclasse e di classe... (...) ... si riuniscono in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni, col compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione”““

-#: è “““In particolare... (i consigli stessi d interclasse, d intersezione e di classe: n. d. r.) ... esercitano le competenze    in    materia    di    programmazione, valutazione    e sperimentazione previste dagli articoli 126, 145, 167, 177 e 277”““.

 

-#:  Considerando che “““continuano altresì ad applicarsi, non avendo esaurito la loro efficacia ... (...) ... le disposizioni di cui all’art. 14, commi 3 e 5 del D. P. R. 23 agosto 1988, n. 399  che  disciplinano  le  modalità  di  programmazione  didattico-educativa, anche  di natura  collegiale”““      (circ. min. n. 304  dell’01/07/96;  in  atto  vigente  ed  applicabile  anche ai sensi dell’art. 48/CCNL’26/05/99);

                                     si tenga conto che tale normativa dell’art. 14/D. P. R. n. 399/88 ultimo citato veniva a prevedere la predisposizione e la definizione di inizio anno scolastico del  “piano annuale delle attività scolastiche".

 Così, dato che tale piano (anche alla luce del CCNL 26/05/99;del CCNI 31/08/99; e del Regolamento sull’autonomia di cui al D.P.R.n.275/99)                                                                                                                                                                               continua a risultare vigente ed anzi viene a comprendere, tra le sue pianificazioni gestionali, tutte quelle a carattere didattico/educativo costitutive il P. O. F. (ponendosi quale strumento di presupposto e di realizzazione di quest’ultimo) ;

                                      non può che risultare applicabile e vigente anche ogni altra normativa di esplicitazione e di analisi del concetto stesso di “piano annuale delle attività scolastiche" e, per ciò stesso, dei commi 3 e 5 ultimi citati (sempre applicabili ed efficaci).

    In questo senso, allora, non sembra inutile richiamare l’attualità del dettato della circolare ministeriale n. 263 del’22/09/88 che ponevasi, tra l’altro, ad esplicazione del significato di questi due commi 3 e 5 medesimi.

 Ciò, per cui ci sembra opportuno, per questo, ricordare qui che tale circolare ministeriale n. 263/88 veniva a far presente come, tra gli obblighi dei docenti di scuola elementare e materna, fossero da rinvenirsi    “““... (...) ... altre attività, quali: la programmazione, il coordinamento e la verifica dell’azione educativa e didattica, senza alcuna  quantificazione  oraria: quindi  secondo il tempo che le stesse richiedono... (...) ... “““    (Luigi Agazzi,  Legislazione della scuola elementare e materna,  La Scuola, Brescia 1995).

 

 

8:  In ogni caso, non ci sembra superfluo citare nuovamente Luigi Agazzi allorché (nel suo    Legislazione  della  scuola  elementare  e  materna,  La  Scuola, Brescia 98 ) ,egli viene testualmente a prospettare che gli    “““obblighi di lavoro... (dei docenti di scuola elementare e materna: n. d. r.) ... si possono così sintetizzare:

1)... (...) ... ; 2)... (...) ... ; 3) Attività funzionali all’insegnamento:

 

-a) a carattere collegiale: -40 ore annue per partecipazione al Collegio dei Docenti, programmazione... (“““ivi compresa”““: vedi art. 42/comma 3/CCNL 04/08/95 e CCNL 26/05/99: n. d. r.) ... , verifica d inizio e fine anno scolastico... (...) ... ;

 

-b) a carattere individuale: -preparazione delle lezioni; correzione elaborati; -rapporti individuali con le famiglie; 4)... (...) ... ; 5)  Nei periodi compresi tra a) 1 settembre - inizio lezioni e b) termine lezioni - conclusione attività didattica:   -elaborazione, verifica, valutazione del piano educativo di istituto... (o piano annuale delle attività scolastiche  e P. O. F. che dir si voglia: n. d. r.) ... -attività di formazione e aggiornamento... (...) ... “““.

 

 Come si vede bene sopra, dunque, anche Luigi Agazzi viene a considerare distintamente sul piano giuridico/istituzionale e riguardo la quantificazione/qualificazione degli obblighi di lavoro dei docenti;

   gli oneri di servizio di cui al comma tre/lettera a) e lettera b) / art. 42 succitato (in particolare, “““l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno... (...) ... ivi compresa... (nella)... partecipazione alle riunioni del Collegio dei Docenti”““;

                       dagli oneri di servizi di cui al contestuale comma uno/art. 42 in questione     (come detto ulteriori ed eccedenti).

 Ciò, come si è visto, richiamando lo stesso Agazzi (quali doverosi; formalmente previsti e di fatto ineliminabili) impegni di servizio come quelli relativi ad    “““elaborazione, verifica, valutazione del piano educativo d’ istituto”““;  attribuzioni e compiti, questi ultimi , eccedenti alle sole “““attività di programmazione e di verifica di inizio e fine anno... (...) ... ivi comprese... (nella: n. d. r.) ... partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti”““   (lettera a)/comma uno/art. 42; cit.).

 E questo vada inteso sempre alla luce dei significati di fondo dei più volte    sopra richiamati: -art. 48; ed -art. 25/comma cinque; entrambi del CCNL’26/05/99.

 

9:   Sembra il caso di aggiungere, per sistematicità di argomentazione, che il CCNL 26/05/99, viene specificatamente a sancire (come in parte si è già profilato nei precedenti punti) che:

 

 -#: “““Le istituzioni scolastiche adottano ogni modalità organizzativa che sia espressione di autonomia progettuale e sia coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio, curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa”““ (art. 24/comma 1);

 

-#: “““Nel rispetto della libertà d insegnamento, i competenti organi delle istituzioni scolastiche regolano lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni.

 A tal fine possono adottare le forme di flessibilità previste dal regolamento sulla autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche di cui all’art. 21 della L. n. 59 del’15/marzo/97 -e, in particolare, dell’art. 4 dello stesso Regolamento-,  tenendo conto della disciplina contrattuale “““ (art. 24/comma 2);

 

-#: “““Nella fase attuale, prima della concreta attuazione dell’autonomia, a    partire dall’01/09/2000, e dall’entrata in vigore del regolamento previsto dallo stesso articolo 21, resta ferma la disciplina del CCNL del 04 agosto 1995, ivi comprese le norme di interpretazione autentica ad esso riferite.  Dall’01/09/2000 e comunque ad autonomia attuata, gli obblighi di lavoro del personale docente sono correlati e funzionali alle esigenze come indicato al comma due. 

   Al riguardo entro il 30/06/2000 le parti adegueranno le norme del presente articolo in relazione alla piena attuazione dell’autonomia    scolastica    ed    ad    eventuali    ulteriori modifiche legislative intervenute.  Le istituzioni scolastiche che nell’anno scolastico 1998/99 e nell’anno scolastico    1999/2000 abbiano in corso sperimentazioni dell’autonomia adotteranno la disciplina degli obblighi di    lavoro    funzionali    al   progetto    avviato secondo quanto indicato al comma 2... (sopra citato: n. d. r.) ... “““ (art. 24/comma 3).

 

 

 #: “““ Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all’orario di servizio stabilito dal piano di attività e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione necessarie all’efficace svolgimento dei processi formativi.  A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione di insegnamento.

 Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il  “piano annuale delle attività”  e i conseguenti impegni del personale docente che può prevedere attività aggiuntive.  Il “piano”  è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’attività educativa e con la stessa procedura è modificato, nel corso dell’anno scolastico, per far fronte a nuove esigenze “““ (art. 24/comma 4).

   Così, anche dall’attenta lettura di quest’ultimo comma quattro,si evince  chiaramente come il Legislatore voglia ancora una volta rimarcare che la preparazione dei lavori degli organi collegiali è altra cosa rispetto alla partecipazioni alle riunioni dei medesimi organi (come sopra si è profilato).

   Si capisce bene,d’altra parte,che le attività di preparazione ai lavori degli Organi Collegiali non possono essere identificate (pena smentire la logica d’identità e di non contraddizione) con l’ "hic" et "nunc" della partecipazione alle riunioni degli stessi organi collegiali e,quindi, con il  presenziare in servizio durante la decorrenza di queste ultime. 

 

-#:   In ogni caso,non è ammissibile configurare e prevedere retribuzione per eventuali ore aggiuntive di attività funzionali all’insegnamento,dato che,com’è noto,ai  sensi dell’art.25/CCNL 26/05/99 e dell’art.30 del CCNI 31/08/99,tali attività    “””…(…)…consistono nello svolgimento,di compiti relativi alla progettazione e alla produzione di materiali utili per la didattica,con particolare riferimento ai prodotti informatici e in quelle previste dall’art.42,comma 3/lett.a)-  del CCNL Scuola 04/08/95  eccedenti le 40 ore annue””” (art.30/lett. c)- del CCNI  31/08/99).

   Ancora più perentoria,si pone l’enunciazione del CCNL 26/05/99,riguardo il negare  legittimabilità  e  sussistenza giuridica ad eventuali ipotizzabili attività aggiuntive funzionali all’insegnamento  individuabili tra quelle del comma uno/art.42 del CCNL 04/08/95 (così come riproposto dal CCNL 26/05/99)  e,quindi,tra quelle successivamente precisate all’art.24 di quest’ultimo CCNL (di cui a precedente integrale citazione).

   Ciò,tra l’altro,che si pone di assoluta evidenza anche se solo si considera il dettato del comma 5/CCNL 26/05/99,allorché il Legislatore viene ad avvertire che   “””tra le attività funzionali all’insegnamento sono da considerare retribuibili in quanto aggiuntive…(dunque,nello stesso tempo e per lo stesso motivo,legittimabili in quanto sussistenti formalmente:n.d.r.)…solo quelle eventualmente eccedenti il limite previsto dall’art.42,comma 3,lettera a)- del CCNL 04/08/95”””.

 

 

10:    Si tenga conto, infine, che, stanti all’art. 48 del CCNL 26/05/99, questo stesso contratto è venuto a riproporre, tra  gli  altri, anche  gli  artt. 38, 39, 40, 41, 42  e  43  del  CCNL 04/08/95, in ragione delle conferme di stesura, e/o di ridefinizione e modifica, che sono state apportate nel seguente modo:

-#: l’art. 38/CCNL’04/08/95 in ragione delle modifiche ed integrazioni del testo dell’art. 23/CCNL’26/05/99;

-#: l’art. 39/CCNL’04/08/95 in ragione delle modifiche e sostituzioni riportate dal testo della circ. min. n. 304/96;

-#: l’art. 40/CCNL’04/08/95 in ragione delle modifiche ed integrazioni del  testo dell’art. 24/CCNL 26/05/99;

-#: l’art. 41, 42 e 43/CCNL’04/08/95 in ragione delle modifiche ed integrazioni del testo degli artt. 24 e 27 del CCNL 26/05/99.

 

11:   Si consideri,così,che eventuali interpretazioni che avessero a discostarsi dalle superiori evidenze filologiche dei dettati normativi in questione,non avrebbero a porsi più,comunque,con il rango di interpretazioni  plausibilmente ammissibili giuridicamente parlando; bensì si avrebbero a configurare in quanto mistificazioni demagogiche e millantatorie   (indirizzate,in principal modo,a scapito delle finalità educative e didattiche che la scuola di qualità dell’autonomia e le sue necessità di successo formativo vengono ad esigere).

   Peraltro,qualora si avesse a voler continuare a sostenere,da talune parti (in modo goffamente mistificante),che nel periodo intercorrente dal primo settembre (dall’inizio delle attività didattiche) all’inizio delle lezioni; e tra la fine delle lezioni e la conclusione delle attività didattiche;…dovrebbero potersi prestare,per ogni necessitante attività di servizio funzionale all’insegnamento,soltanto quella parte delle quaranta ore  residue  non comprese tra quelle relative all’effettivo decorrere del tempo in cui si presenzia alle adunanze effettive di collegio dei docenti;

                    allora si capisce bene che ciò corrisponderebbe alla paralisi di ogni quantomeno essenziale attività stessa di cui al comma uno/art.42 del CCNL 04/08/95 (così come riproposto dal CCNL 26/05/99)  ed all’art.24 di questo stesso CCNL ultimo citato.

   Inoltre,tale mistificante e demagogica applicazione della normativa si porrebbe quale violazione di legge a tutti gli effetti,anche considerando che ciò comporterebbe la conseguenza paradossale di dover retribuire,nei periodi iniziali,infrannuali e terminali dell’anno scolastico (caratterizzati da assenza di  effettivo servizio d’insegnamento; poiché relativi a fasi istituzionali in cui non hanno luogo lezioni ed attività educative),un compenso aggiuntivo per prestazioni rese da personale scolastico (i docenti in questione) … in un periodo in cui gli obblighi di lavoro rispetto all’orario di insegnamento non potrebbero essere soddisfatti; determinandosi,peraltro,così,una condizione di esonero,di fatto,degli stessi docenti dalle prestazioni di servizio per l’assolvimento delle quali,invece,il dipendente avrebbe a percepire la retribuzione stipendiale di chi risulta regolarmente (…ma,per taluni versi,…solo NOMINALMENTE!) “impegnato” in situazione di servizio attivo.

   In questo senso,si tenga conto che,purnondimeno,l’art.19 del CCNL 04/08/95 (così come integrato dall’art.49 del CCNL 26/05/99) prevede che il dipendente docente con rapporto di pubblico impiego a tempo indeterminato,possa/debba fruire di un massimo di ferie retribuite di trentadue giorni annuali lavorativi,di cui si può avvalere nel corso di ciascun anno scolastico   “compatibilmente con le esigenze di servizio”.

   Allora,anche da questo punto di vista,si comprende bene che,al di fuori di tale monte/periodo di fruizione delle ferie,il docente   (come ogni altro dipendente del comparto scuola)  è tenuto a prestare servizio d’obbligo e di profilo (si vedano le superiori normative al riguardo,riportate nel presente saggio)  secondo tutte le necessità di servizio; e,dunque,garantendo le funzioni di lavoro in forme idonee e compatibili con le connotazioni istituzionali di funzionamento scolastico emergenti nei vari periodi dell’anno scolastico.

   Ciò,che,sopra,abbiamo ben evidenziato quale significato ricorrente degli artt.40,41,42 (in particolare,abbiamo richiamato il comma uno/art.42) del più volte citato CCNL 04/08/95 (così come riproposti dal CCNL 26/05/99); e,quindi,quale contestuale unica plausibile prospettiva di  “interpretazione autentica” degli artt.24 e 25 di quest’ultimo Contratto   (fermo restando anche quanto all’art.30 del pure sopra richiamato CCNI 31/08/99).

 

12:   La nostra posizione di commento filologico risulta in atto precisamente condivisa dal Dr. Vito Cardella   (già Provveditore agli Studi di Catania e apprezzatissimo autorevole saggista),  in un essenziale commento della normativa in questione relativa ai commi uno e tre dell’art.42 del CCNL 04/08/95   -commento  che si può rinvenire nella rivista “La tecnica della scuola”,alla  pag.27 del n.23 del 20 luglio 2000.

 

13:   In ogni caso,crediamo che la nota ministeriale n.225/2000 abbia offerto ulteriori motivi di certezza in riferimento alle conclusioni sopra prospettate; e,peraltro,sia venuta a porsi quale normazione ultima comunque eccedente le normative contrattuali prima  considerate e tale da porsi comunque in prospettiva di ulteriore legittimazione dei nostri “risultati” di analisi.

   Riportiamo,qui di seguito,il testo di tale nota ministeriale n.225/2000:

“””””””””””””””””””””””””””” 

Circolare Ministeriale 5 ottobre 2000, n. 225

Oggetto: Orario di servizio degli insegnanti

In relazione anche ai quesiti posti in merito all’oggetto, si fa presente che il 27 luglio scorso l’ARAN e le OO.SS. di categoria e confederali Cgil, Cisl, Uil, Snals/Confsal hanno sottoscritto un’ipotesi di accordo, che sarà definitivamente perfezionato non appena concluso l’iter procedimentale di autorizzazione alla sottoscrizione, con il quale, con riferimento alle prescrizioni contenute nell’art. 24 del CCNL 26.5.1999, hanno convenuto che le modalità organizzative per l’esercizio della funzione docente e l’articolazione dell’orario di servizio degli insegnanti restino disciplinate dall’art. 24 citato e dall’art. 41 del CCNL 4.8.1995, nonché dai contratti di interpretazione autentica che negli anni passati sono stati sottoscritti dalle parti con riferimento alla richiamata disciplina contrattuale.

   In ragione di ciò qualora nel Piano dell’Offerta Formativa gli organi collegiali competenti non abbiano inteso introdurre nuove modalità organizzative della funzione docente e una nuova articolazione dell’orario, l’orario medesimo continua ad essere disciplinato dalle richiamate disposizioni.

                            “”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””

      Per ogni utilità ed immediatezza di riscontro correlabili alla superiore contestuale disamina,riportiamo qui di seguito gli art.24 e 25  del CCNL 26/05/99 e gli art.40,41 e 42 del CCNL 04/08/95:

-§:Dal CCNL 26/05/99…(…)…

ART. 24
MODALITA' ORGANIZZATIVE PER L'ESERCIZIO DELLA FUNZIONE DOCENTE



1. Le istituzioni scolastiche adottano ogni modalità organizzativa che sia espressione di autonomia progettuale e sia coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio, curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell'offerta formativa.

2. Nel rispetto della libertà d'insegnamento, i competenti organi delle istituzioni scolastiche regolano lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine possono adottare le forme di flessibilità previste dal Regolamento sulla autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge n. 59 del 15 marzo 1997 – e, in particolare, dell'articolo 4 dello stesso Regolamento -, tenendo conto della disciplina contrattuale.

3. Nella fase attuale, prima della concreta attuazione dell'autonomia, a partire dall'1/9/2000, e dell'entrata in vigore del regolamento previsto dallo stesso articolo 21, resta ferma la disciplina del CCNL del 4 agosto 1995, ivi comprese le norme di interpretazione autentica ad esso riferite. Dal 1/9/2000 e comunque ad autonomia attuata, gli obblighi di lavoro del personale docente sono correlati e funzionali alle esigenze come indicato al comma 2. Al riguardo entro il 30-6-2000 le parti adegueranno le norme del presente articolo in relazione alla piena attuazione dell'autonomia scolastica e ad eventuali ulteriori modifiche legislative intervenute. Le istituzioni scolastiche che nell'anno scolastico 1998/1999 e nell'anno scolastico 1999/2000 abbiano in corso sperimentazioni dell'autonomia adotteranno la disciplina degli obblighi di lavoro funzionali al progetto avviato secondo quanto indicato al comma 2.

4. Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all'orario di servizio stabilito dal piano di attività e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione necessarie all'efficace svolgimento dei processi formativi. A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione di insegnamento. Prima dell'inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente che può prevedere attività aggiuntive. Il piano è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell'azione educativa e con la stessa procedura è modificato, nel corso dell'anno scolastico, per far fronte a nuove esigenze.

5. Il comma 1 dell'articolo 42 del CCNL sottoscritto il 4 agosto 1995 è così sostituito: "L'attività funzionale all'insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi."

ART. 25
ATTIVITA' AGGIUNTIVE


1. Le attività aggiuntive consistono in attività aggiuntive di insegnamento e attività aggiuntive funzionali all'insegnamento.

2. Le attività aggiuntive, a qualunque titolo prestate, sono deliberate dal collegio dei docenti nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili in coerenza con il piano dell'offerta formativa.

3. Il compenso orario e le modalità di attribuzione delle attività aggiuntive, ivi comprese quelle di pratica sportiva, sono determinati in sede di contrattazione integrativa nazionale; il compenso è incrementato in misura non inferiore al 10%. Ove non sia possibile una quantificazione oraria dell'impegno, si possono prevedere compensi in misura forfettizzata.

4. Il compenso per le attività aggiuntive d'insegnamento è erogato per le ore effettivamente prestate fino ad un massimo di sei ore settimanali.

5. Tra le attività funzionali all'insegnamento sono da considerare retribuibili in quanto aggiuntive solo quelle eventualmente eccedenti il limite previsto dall'art.42, comma 3, lettera a) del CCNL 4-8-1995.

6. I compensi per le collaborazioni di cui all'art.19, comma 4 saranno disciplinati in sede di contrattazione nazionale integrativa …(…)…”””””””””””””””””””””””””

 

-§:Dal CCNL  04/08/95:

“””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””…(…)…

Art. 40 - Obblighi di lavoro

1. Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all’orario del servizio stabilito dal piano di attività e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione necessarie all’efficace svolgimento dei processi formativi.
2. A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione dell’insegnamento. Possono altresì essere previste eventuali attività aggiuntive.

Art. 41 - Attività di insegnamento

1. L’attività di insegnamento si svolge in 25 ore settimanali nella scuola materna, in 22 ore settimanali nella scuola elementare e in 18 ore settimanali nelle scuole e istituti di istruzione secondaria ed artistica, distribuite in non meno di cinque giornate settimanali.
2. Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite per gli insegnanti elementari, vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanale, alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti di ciascun modulo, in tempi non coincidenti con l’orario delle lezioni. Nell’ambito delle 22 ore d’insegnamento, la quota oraria eventualmente eccedente l’attività frontale e di assistenza alla mensa viene destinata, previa programmazione, ad attività di arricchimento dell’offerta formativa e di recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento, anche con riferimento ad alunni stranieri, in particolare provenienti da paesi extracomunitari. Nel caso in cui il collegio dei docenti non abbia effettuato tale programmazione o non abbia impegnato totalmente la quota oraria eccedente l’attività frontale e di assistenza alla mensa, tali ore saranno destinate per supplenze in sostituzione di docenti assenti fino a un massimo di 5 giorni nell’ambito del proprio modulo o nel plesso di titolarità.
3. Negli istituti e scuole di istruzione secondaria, ivi compresi i licei artistici e gli istituti d’arte, i docenti, il cui orario di cattedra sia inferiore alle 18 ore settimanali, sono tenuti al completamento dell’orario di insegnamento da realizzarsi mediante la copertura di ore di insegnamento disponibili in classi collaterali non utilizzate per la costituzione di cattedre orario, in interventi didattici ed educativi integrativi, con particolare riguardo per la scuola dell’obbligo, alle finalità indicate al comma 2, nonché mediante l’utilizzazione in eventuali supplenze e, in mancanza, rimanendo a disposizione anche per attività parascolastiche ed interscolastiche. Rimane fermo quanto disposto dal comma 7 ultimo periodo dell’art. 14 del DPR n. 399 del 1988.
4. Qualora siano state deliberate sperimentazioni autonome di ordinamento e struttura che comportino la riduzione della durata dell’unità oraria di lezione, i docenti completano l’orario d’obbligo con attività connesse alla sperimentazione o con le altre modalità previste dallo stesso progetto di sperimentazione.
5. L’orario di insegnamento, anche con riferimento al completamento dell’orario d’obbligo ai sensi del comma 3 può essere articolato, sulla base della pianificazione annuale delle attività e nelle forme previste dai vigenti ordinamenti, in maniera flessibile su base plurisettimanale, in misura, di norma, non eccedente le quattro ore.
6. Per il personale insegnante che opera per la vigilanza e l’assistenza degli alunni durante il servizio di mensa il tempo impiegato nelle predette attività rientra a tutti gli effetti nell’orario di attività didattica.

Art. 42 - Attività funzionali all’insegnamento

1: L'attività funzionale all'insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi.
2. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative:
a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
b) alla correzione degli elaborati;
c) ai rapporti individuali con le famiglie.
3. Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da:
a) partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti, ivi compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali sull’andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, per un totale di 40 ore annue;
b) la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli obblighi relativi a queste attività sono determinati dagli ordinamenti dei diversi ordini di scuola e sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti; nella programmazione occorrerà tener conto degli oneri di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiore a sei in modo da prevedere di massima un impegno non superiore alle quaranta ore annue.
c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.
4. Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione a quanto previsto nei diversi ordinamenti ed alle diverse modalità organizzative del servizio, il Consiglio di Istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie.
5. Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e ad assistere all’uscita degli alunni medesimi.

   …(…)…”””””””””””””””””””””””””””””””””””””

 

 

 

APPENDICE:

   Proponiamo,in questa appendice,un modello di  “piano annuale delle attività” dei docenti di scuola elementare e materna, formulato sulla base delle determinazioni adottate da un Circolo Didattico di nostra gestione.

 

“”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””

PIANO ANNUALE  DELLE  ATTIVITA  SCOLASTICHE  DEI  DOCENTI  DEL  CIRCOLO (stesura integrale)

 

0: Premessa:

 

-#: """La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell’istruzione dalle leggi dello Stato e dagli altri atti di normazione primaria e secondaria.

... (...) ... La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio.

... (...) ... In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico-didattici, il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio-economico di riferimento.

... (...) ... Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano con il maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica.

I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola""" (art. 38/CCNL 04/08/95 così come riproposto dal CCNL 26/05/99).

 

-#: """Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all’orario del servizio stabilito dal piano di ... attività ... e ... sono ... finalizzati ... allo ... svolgimento ... delle attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione necessarie all’efficace svolgimento dei processi formativi.

... (...) ... A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione d insegnamento.

Possono altresì essere previste eventuali attività aggiuntive""" (art. 40/CCNL 04/08/95 così come riproposto dal CCNL 26/05/99).

 

-#: """Gli obblighi di lavoro del personale docente sono correlati e funzionali alle esigenze ... (di consentire ai competenti organi delle istituzioni scolastiche di regolare)... lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni""" (art. 24/CCNL 26/05/99).

 

-#: """Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all’orario di servizio stabilito dal piano di attività e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione necessarie all’efficace svolgimento dei processi formativi.

A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione d insegnamento""" (art. 24/CCNL 26/05/99).

 

1: Attività ordinarie curricolari d'insegnamento, rientranti negli obblighi di lavoro: (di cui all’art. 41 del CCNL 04/08/95, così come riproposto e modificato dal CCNL 26/05/99):

 

-#: """L’attività di insegnamento ... (curricolare ordinario)... si svolge in 25 ore settimanali nella scuola materna, in 22 ore settimanali nella scuola elementare ... (...) ... distribuite in non meno di cinque giornate settimanali.

... (...) ... Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite per gli insegnanti elementari, vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanale, alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti di ciascun modulo, in tempi non coincidenti con l orario delle lezioni""" (art. 41/CCNL 04/08/95 così come riproposto dal CCNL 26/05/99).

 

-#: Tutte le ore di contemporaneità dei docenti nelle classi del modulo di titolarità, debbono essere riservate prioritariamente alla sostituzione dei docenti assenti per non più di cinque giorni, tutte le volte che se ne registri la necessità; anche se """é comunque assicurato lo svolgimento, nella misura massima di 110 ore annue per ciascuna classe, delle attività programmate e deliberate dal collegio dei docenti per recuperi individualizzati o per gruppi ristretti di alunni, finalizzate al superamento delle difficoltà di apprendimento ed allo sviluppo delle potenzialità degli stessi alunni """ (D. M. n. 708 del 13/11/97; introdotto dalla circ. min. n. 18 del 20/1/98).

Ciò, fermo restando l’osservanza della normativa di quest ‘ultimo decreto ministeriale allorché viene a prescrivere che """i dirigenti scolastici dispongono l utilizzo del personale, anche promuovendo, nell’ambito della pianificazione annuale delle attività, l’articolazione flessibile dell’orario di insegnamento, prevista dall’art. 41, comma 5, del CCNL , al fine di programmare la collocazione oraria delle ore disponibili in modo da realizzare nella misura massima possibile la sostituzione di colleghi assenti nei casi sopra indicati""" (D. M. 708 del 13/11/97; cit.) .

Si tiene conto, altresì, che """per la sostituzione dei docenti temporaneamente assenti il dirigente scolastico provvede al conferimento delle relative supplenze, nel rispetto dei criteri e principi contenuti nell’art. 1, commi 72 e 78, della legge 23/12/1996, n. 662... (...) ...""" (D. M. 25/05/2000).

Nei limiti di ciò, ciascun docente che si trovi in contemporaneità funzionale di modulo (anche ricorrendo insegnamento specialistico di religione o di lingua, nella stessa classe), deve essere utilizzato comunque in attività di arricchimento dell’offerta formativa ed in attività correlate di individualizzazione, di supporto di sostegno e(ove possibile) recupero; comunque sia in attività di approfondimento/differenziazione d insegnamento in riferimento all’indirizzo di ogni possibile alunno dei diversi moduli dello stesso plesso (anche ai sensi della L. n. 517/77 e dei Programmi Elementari).

 

 

2: Attività funzionali all’insegnamento rientranti negli obblighi di lavoro

(di cui all’art. 42 del CCNL 04/08/95, così come riproposto e modificato dal CCNL 26/05/99):

 

-#: Attività funzionali all’insegnamento previste dal comma 1/art. 42 cit. :

 

"""L’attività funzionale all’insegnamento é costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici.

Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale... (dunque, per questo, anche a carattere individuale)... , di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori ... degli ... organi ... collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi""" (comma1/art. 42).

 

-#: Adempimenti individuali esemplificati dal comma 2/art. 42 cit. (oltre agli altri adempimenti pure individuali previsti dalla suddetta normativa del comma 1 appena riportato):

: a) ogni impegno necessitante inerente alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;

: b)ogni impegno necessitante inerente alla correzione degli elaborati;

: c)ogni impegno necessitante (o anche richiesto da uno o più docenti di modulo/i) inerente ai rapporti individuali con le famiglie.

 

-#: Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti (previste dal comma3/art. 42 cit.) sono costituite da:

- partecipazione, per un tetto ordinario previsto, di quaranta ore, alle riunioni del collegio dei docenti, ivi compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno che ha luogo all’interno dell’effettivo svolgersi delle adunanze di collegio dei docenti (dunque, non comprendendo qui le attività previste dal comma uno/art. 42 sopra descritte);

- informazione necessitante alle famiglie sui risultati degli scrutini quadrimestrali e finali; nonché, per le scuole materne, informazione alle famiglie sull’andamento delle attività educative;

- partecipazione alle attività collegiali dei consigli d interclasse e/o di intersezione, per un tetto ordinario previsto, di norma, di quaranta ore, in linea ordinaria; sulla base degli obblighi determinati dagli ordinamenti giuridici e sulla base del criterio di un consiglio d interclasse o d intersezione ordinario, per ogni classe e/o sezione, ogni due mesi;

- svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.

 

-#:: Rapporto necessitante di riunione plenaria tra docenti di modulo e famiglie degli alunni (previsto dal comma 4/art. 42 cit.) :

Proposta al Consiglio di Circolo -da parte del Collegio dei Docenti- delle seguenti modalità e criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie:

-i rapporti avverranno attraverso riunione, di norma bimestrale, tra ciascun gruppo docente di modulo o di sezione, ed il contesto plenario dei genitori di ciascuna classe o sezione di competenza;

-ciascuna riunione suddetta avrà la durata di due ore circa, di norma ed in linea ordinaria;

-nel contesto di ciascuna riunione si articoleranno fasi di approccio plenario tra docenti e famiglie; e fasi di discussione singolarizzata tra docenti ed i genitori o chi ne fa le veci di ciascun alunno;

-rapporti di riunione in questione, potranno essere convocati in linea straordinaria o per contingenze varie emergenti, con diversa scansione, dal dirigente (anche su richiesta dei soli genitori interessati; e/o dei docenti).

In ogni caso, dovrà essere assicurata ogni necessitante concreta accessibilità al servizio ad ogni famiglia di alunno, anche prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra scuola e famiglie stesse (compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituzione scolastica).

 

-#: Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni ed ad assistere all’uscita degli alunni medesimi (adempimento previsto dal comma 5/art. 42 cit.) -

 

 

3: Attività aggiuntive funzionali all’insegnamento

(di cui all’art. 25 del CCNL 26/05/99 ed all’art. 30 del CCNI 31/08/99):

 

-#: Art. 25 del CCNL 26/05/99:

„""Tra le attività funzionali all’insegnamento sono da considerare retribuibili in quanto aggiuntive solo quelle eventualmente eccedenti il limite previsto dall’art. 42/comma 3/lettera a)- del CCNL 04/08/95 così come riproposto dal CCNL 26/05/99""".

 

-#: Inoltre, sono da considerare attività aggiuntive funzionali all’insegnamento,oltre a quelle appena riportate, SOLTANTO quelle che """ ... (...) ... consistono nello svolgimento di compiti relativi alla progettazione e alla produzione di materiali utili per la didattica, con particolare riferimento a prodotti informatici ... (...) ...""" (lettera c)-, comma 3/CCNI 31/08/99).

 

-#: Ogni attività di collaborazione riconosciuta necessitante dal capo d istituto, in ragione del disposto del comma 4/art. 19/CCNL 26/05/99, che così recita:

"""Il capo d istituto può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e gestionali, della collaborazione di docenti da lui individuati sulla base della normativa vigente.

La scelta è effettuata , ferma restando la natura fiduciaria dell’incarico, correlata alla responsabilità sugli esiti dell’incarico stesso, secondo criteri di efficienza ed efficacia nel servizio scolastico""".

 

 

4: Attività aggiuntive di insegnamento

(di cui all’art. 25 e 26 del CCNL 26/05/99 ed all’art. 30 del CCNI 31/08/99):

 

-#: Sono previste le attività aggiuntive d insegnamento le quali consistono nello svolgimento, oltre l’orario obbligatorio di insegnamento e fino ad un massimo di sei ore settimanali, di interventi didattici volti all’arricchimento, all’ampliamento ed alla personalizzazione dell’offerta formativa.

Queste attività aggiuntive d insegnamento sono previste dall’art. 25 del CCNL 26/05/99 e dall’art. 30 CCNI 31/08/99.

 

-#: Questa scuola considera di fondamentale importanza che """nell’esercizio dell’autonomia organizzativa e didattica le istituzioni scolastiche realizzino, sia singolarmente che in forme consorziate, ampliamenti dell’offerta formativa che prevedano anche percorsi formativi per gli adulti, iniziative di prevenzione dell’abbandono e della dispersione scolastiche, iniziative di utilizzazione delle strutture e delle tecnologie anche in orari extrascolastici e a fini di raccor                            do con il mondo del lavoro, iniziative di partecipazione a programmi, nazionali, regionali o comunitari e, nell’ambito di accordi tra le regioni e l’amministrazione scolastica, percorsi integrati tra diversi sistemi formativi... (...) ...""" (L. n. 59/97-art. 21/comma 10).

 

-#: Si prevedono progetti di arricchimento e di ampliamento della qualità dell’offerta formativa; da realizzare attraverso attività aggiuntive d insegnamento (di cui all’art. 25 del CCNL 26/05/99) ed in orario d insegnamento e di lezione aggiuntivo rispetto a quello curricolare;

Così, """ ... (questa scuola)... singolarmente, collegat... (a)... in rete o consorziat... (a)... , realizza... (...) ... ampliamenti ... dell’offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali.

I predetti ampliamenti consistono in ogni iniziativa coerente con le proprie finalità, in favore dei propri alunni e, coordinandosi con eventuali iniziative promosse dagli Enti Locali, in favore della popolazione giovanile e degli adulti""" (art. 9/comma 1).

 

-#: Si prevedono progetti (integrati ed in continuità con quelli della progettazione curricolare) di attività interscolastiche, parascolastiche ed extrascolastiche; anche d’ intesa con le agenzie educative extrascolastiche del territorio e/o in riferimento alla programmazione territoriale delle diverse opportunità/risorse educative da parte dell’Ente Locale;

 

-#: Risultando disponibile, ciascun insegnante potrà prestare ore di insegnamento aggiuntive è (solo per supplenze o comunque per coprire necessità d insegnamento curricolare) per un massimo di sei ore settimanali, tra quelle previste dall’art. 70 del CCNL 04/08/95.

 

-#: Questa scuola si avvale degli interventi di servizio di docenti a cui sono assegnate le funzioni/obiettivo (funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa) riferite alle seguenti aree:

-: la gestione del piano dell’offerta formativa;

-: il sostegno al lavoro dei docenti;

-: interventi e servizi per gli studenti;

-: realizzazione di progetti formativi d intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola.

 

 

5: Attività di aggiornamento e di formazione in servizio :

 

-#: Il Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione destinate ai docenti (deliberato dal Collegio dei Docenti) si pone coerente con gli obiettivi e i tempi della programmazione dell’attività didattica, considerando anche esigenze ed opzioni individuali.

Esso tiene conto dei contenuti della Direttiva annuale per l’aggiornamento e la formazione, del Ministro, e si può avvalere delle offerte di formazione promosse dall’amministrazione centrale o periferica e/o da soggetti pubblici e privati qualificati o accreditati (comunque riconosciuti dall’amministrazione, ai sensi dell’art. 14/CCNI 31/08/99).

Così, il Piano annuale delle attività di aggiornamento e di formazione, della scuola, si può articolare in iniziative:

-: promosse prioritariamente dall’amministrazione;

-progettate dalla scuola autonomamente o consorziata in rete, anche in collaborazione con gli IRRSAE, con l’ Università (anche in regime di convenzione), con le associazioni professionali, con i soggetti pubblici e privati qualificati e/o accreditati;

- proposte da soggetti esterni e riconosciute dall’amministrazione.

Questa scuola si propone, in coerenza con gli obiettivi di ampliamento dell’offerta formativa, di poter progettare anche iniziative attraverso cui i docenti svolgano attività didattiche rivolte al pubblico anche di adulti, in relazione alle esigenze formative provenienti dal territorio, con esclusione dei propri alunni, per quanto riguarda le materie di insegnamento comprese nel curriculum scolastico (art. 26/CCNL 26/05/99).

La specifica definizione del Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione di questa scuola, risulta integralmente descrivibile dopo l’emanazione di tale Direttiva Ministeriale annuale relativa all’anno scolastico in corso”””””””””””””””””””””””””” .


 POSTILLA DI GIANFRANCO PURPI

Mi preme di aggiungere e riproporre quanto ai seguenti punti (ciò che mi sembrava aver chiaramente reso esplicativo nel mio saggio di cui trattasi):
-§:L'art.39/CCNL 04/08/95 -comma 2- è disapplicato e non più operativo in ragione della circ.min.n.304/96,a seguito delle note determinazioni e sentenze TAR che qui non riporto.
-§:Come chiaramente preso in esame e analizzato con rigore filologico/ermeneutico nel mio saggio in questione,dovrebbe risultare evidente come il comma tre/art.42/CCNL 04/08/95 così come riproposto dal CCNL 26/05/99,si risolve nelle definizioni normative di tre "lettere" discorsive/prescrittive: la a)-,la b)- e la c)- .        
   A volte,si registrano quesiti riguardo la materia di cui trattasi,che sembrano eludere una impostazione epistemologica ed ermeneutica di analisi che accolga le dovute necessità di rigore filologico e di scientificità rappresentazionale.
Infatti,nel mio saggio in questione (ma anche ad un'attenta lettura del contestuale art.42 di cui trattasi),si coglie bene come il totale di 40 ore annue risulti assegnato per gli impegni e gli utilizzi di servizio dei docenti di cui alla sola lettera a)- del comma 3/art.42 cit. e non già per la contestualità della complessiva definizione normativa di esso art.42 ; ovvero del contestuale comma tre/art.42 (che,ovviamente,si pongono ulteriori ed eccedenti alla definizione normativa della sola lettera a)-/comma tre/art.42 ...).
In questo senso,si coglie bene,conseguentemente,come tale lettera a)- -dunque,detto tetto di 40 ore- vengano ad inerire ed indirizzarsi,in chiave di corrispondenza biunivoca,alle sole """partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti,ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini...(...)...""".
...E -nello stesso tempo e per lo stesso motivo (...tranne a voler smentire...la logica di identità e di non contraddizione)- dette 40 ore ...non possono che prescindere dagli impegni di servizio e dagli utilizzi (dunque,dagli obblighi di servizio),di cui:-al comma uno/art.42 cit.;-al comma due/art.42 cit.;-alla lettera b) del comma tre/art.42 cit.; -alla lettera c)- del comma tre/art.42 cit.; -al comma quattro/art.42 cit. ed -al comma 5/art.42 cit. .
D'altra parte,il significato di """riunione del collegio dei docenti""" che in atto si può correttamente riconoscere ed individuare, non può che essere originariamente e generativamente riconosciuto ed individuato nel D.P.R.416/74 e nel D.L.vo n.297/94; nelle definizioni di composizione e di adunanza del Collegio dei Docenti in quanto organo collegiale (...e non già in quanto metaorgano collegiale;che ,a quanto mi risulta, non è stato ancora legiferato,...se mai verrà legiferato...).
Peraltro,le definizioni normative del comma uno/art.42 cit.,vengono chiaramente ed analiticamente a suffragare e legittimare il corretto intendimento che configura ogni attività collegiale -da non identificarsi,ovviamente,necessariamente nelle caratterizzazioni di adunanza formale di un dato organo collegiale (come il Collegio dei Docenti ed il Consiglio d'interclasse)- quale doverosa e normativamente prefigurata senza esplicito o implicito riferimento ad un dato tetto di ore.
Infatti,tale comma uno/art.42 cit. viene chiaramente a prescrivere che """l'attività funzionale all'insegnamento è costituito da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici...(dunque,ciò ponendosi quale contestualità di obblighi di servizio e di impegni di funzione,di gran lunga ulteriore ed eccedente agli oneri di servizio succitati prefigurati dalla discorsività normativa della sola lettera a)- del comma tre/art.42 cit.:n.d.r.)...(e)...comprende tutte le attività ,anche a carattere collegiale...(dunque,nello stesso tempo e per lo stesso motivo anche a carattere individuale; e,per altro verso,ulteriori alle riunioni di adunanza di collegio dei docenti e di consiglio d'interclasse:n.d.r.)...di programmazione,progettazione,ricerca,valutazione,documentazione,aggiornamento e formazione,compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali,la partecipazioni alle riunioni ...(dunque,non necessariamente riunioni di collegio dei docenti o di consiglio d'interclasse:n.d.r.)...e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi""".
...E' evidente che le attività di riunione di commissioni,di gruppi di studio e di quant'altro di attività collegiale che non si configuri in quanto adunanza di collegio dei docenti o di consiglio d'interclasse,rientra negli obblighi di servizio,nelle attività e negli impegni (...dunque negli utilizzi) di cui alla discorsività di tale comma uno/art.42 cit.; tranne a voler misconoscere che il comma tre/lettera a)- -art.42- viene a riportare e prescrivere soltanto impegno di "programmazione" (e,peraltro, """ivi compresa"""; cioè a dire,compresa... nel decorrere,nelle proceduralità e nelle operazionalità partecipative/produttive/determinative intrinseche al/del collegio dei docenti; che,per noi e...per la normativa di fondamento, è un'adunanza di organo collegiale...); 
...mentre ... """ogni impegno...(altro)...inerente alla funzione docente...(...)...comprende tutte le attività ,anche a carattere collegiale...(dunque,nello stesso tempo e per lo stesso motivo anche a carattere individuale; e,per altro verso,ulteriori alle riunioni di adunanza di collegio dei docenti e di consiglio d'interclasse:n.d.r.)...di programmazione, progettazione,ricerca,valutazione,documentazione,aggiornamento e formazione,compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali,la partecipazioni alle riunioni ...(dunque,non necessariamente riunioni di collegio dei docenti o di consiglio d'interclasse:n.d.r.)...e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi""".
......E' evidente che le attività di riunione di commissioni,di gruppi di studio e di quant'altro di attività collegiale che non si configuri in quanto adunanza di collegio dei docenti o di consiglio d'interclasse,rientra negli obblighi di servizio,nelle attività e negli impegni (...dunque negli utilizzi) di cui alla discorsività di tale comma uno/art.42 cit.; ...non può non porsi palesamente in quanto..."""progettazione,ricerca,valutazione,documentazione,aggiornamento e formazione,compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali,la partecipazioni alle riunioni ...(dunque,non necessariamente riunioni di collegio dei docenti o di consiglio d'interclasse:n.d.r.)...e l'attuazione delle delibere adottate dai predetti organi""".
...Tranne a non voler identificare,secondo un rapporto monistico/immanentistico,il Tutto con la Parte,...Il Collegio dei Docenti con ogni prassi ed impegno di servizio di preparazione,di progettazione,di presupposto funzionale ed operativo ad esso...
...Tranne a voler negare,al postutto,che il Collegio dei Docenti è,a tutt'oggi,un'organo collegiale,le cui riunioni si pongono in quanto "adunanza" e sono fondate/legittimate da attribuzioni/competenze e procedure,e composizioni, precisamente codificate in quanto..."adunanza" stessa , e comprensive,per ciò stesso,di "quorum" di partecipanti/membri costitutivi...(ancorchè di potestà deliberative,di proposta formale,di pareri,istituzionalizzati/istituzionalizzanti,ecc. che,ovviamente,sono ..."altro" ...,ancorchè complementare,connotati da nesso/distinzione...dalle "teleologie" e dalle peculiarità istituzionali/interlocutorie ed informali delle riunioni "preparatorie";...CHE,appunto, COLLEGIO/DEI/DOCENTI/NON/SONO...ecc.).