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Riflessioni sul documento "Bertagna"

 

Sicuramente molteplici ragioni hanno spinto il legislatore e il nuovo e vecchio governo a proporre modifiche così profonde all'attuale sistema scolastico: fra queste assumono particolare rilievo l'urgenza di ridefinire l'itinerario istruttivo/ formativo in modo più organico e coerente di quanto non avvenga con l'attuale ordinamento, rinnovando profondamente l'organizzazione scolastica e ripensando contenuti e competenze necessarie alla nuove generazioni per far fronte alle sempre più impegnative sfide socio culturali e professionali e la necessità di avvicinarsi ad alcuni "standard" europei, specialmente in ordine alla durata dell'obbligo alla conclusione degli studi superiori.

A nostro avviso le proposte contenute nell'ultimo documento presentato dal Ministro dell'Istruzione agli "Stati Generali" del 19 e 20 dicembre non sembrano, però, essere all'altezza di soddisfare queste esigenze.

Questi per noi sono i punti critici di una proposta che invece di allargare e facilitare l'accesso di tutti ai necessari processi di istruzione e formazione, rischia di riservare i percorsi di qualità a pochi, abbandonando molti in una ridotta e insufficiente preparazione culturale e professionale:

· la netta separatezza tra istruzione e formazione che assegna all’istituzione scuola il solo compito di istruzione e delega ad altri soggetti, sociali e privati, il compito di formazione, in una logica non di integrazione, ma di divisione;

· la suddivisione precoce degli alunni fra alcuni che seguiranno l'istruzione superiore e gli altri che verranno indirizzati alla formazione professionale;

· la riduzione drastica del tempo scuola e dei repertori disciplinari, non con un criterio di essenzialità, ma di impoverimento. Ambiti legati all’intelligenza creativa non sono intesi come opportunità di sviluppo per tutti, ma come riconoscimento di talento di pochi;

· la scomparsa della pluralità dei docenti nella scuola primaria, con il ritorno alla ormai superata figura del maestro unico e la scomparsa dell'organizzazione per moduli e tempo pieno prevista dalla L.148 del 1990 che ogni verifica, anche parlamentare, ha sempre considerato complessivamente positiva e funzionale alle nuove esigenze formative per questa fascia di età;

· l'azzeramento dei processi più positivi di sperimentazione e innovazione in atto nella scuola secondaria di primo e di secondo grado;

Invitiamo, quindi, il Ministro, le forze politiche e sociali, le componenti scolastiche ad un'ulteriore riflessione e ad un ripensamento delle proposte avanzate nel documento "Bertagna" al fine di avviare una reale discussione nella scuola e nella società per adottare quelle misure necessarie a realizzare quella idea-guida che, a nostro parere, deve rimanere alla base di ogni intervento:

la necessità di affermare una scolarizzazione "estesa", come sfida difficile ma affascinante, che presuppone una scuola dove tutti possano avere l'occasione e la possibilità di incontrare cultura e formazione per l'inserimento come soggetti pienamente consapevoli, portatori di diritti e di doveri, sia nella società, sia nel mondo del lavoro.

Firenze 18/01/02

Hanno sottoscritto il presente documento i seguenti trenta Dirigenti Scolastici della Toscana:

Fortunato Aprile, Valerio Bandini, Massimo Batoni, Miriam Belletti, Rocco Bova, Lucia Anna Calogero, Maurizio Cappelletti, Giorgio Dal Sasso, Giuseppe Di Lorenzo, Renzo Galligani, Ugo Giorgi, Marco Grassi, Maria Grazia Guarnieri, Giulio Mannucci, Giovanna Masini, Federico Marucelli, Rocco Antonio Miraglia, Maurizio Monti, Alberto Moreni, Gino Piagentini, Michele Pilato, Franca Raggi, Sonia Salsi, Mauro Sbordoni, Mario Sladojevich, Mauro Sbordoni, Stefania Somigli, Maria Grazia Tempesti, Carlo Testi, Maria Cristina Tundo.


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