Come viene eletto
il Presidente degli Stati Uniti

a cura del prof. Eugenio Donadoni

Collegio Vescovile S. Alessandro
Bergamo

 

E INVECE ESISTE

Vi piacerebbe un Paese dove sono i cittadini e non i segretari di partito a scegliersi il capo del governo? Dove non ci sono mai crisi di governo, ma questo dura esattamente quattro anni? Dove non sono possibili elezioni politiche anticipate? Pensate che non esista? Eppure c'è, sono gli Stati Uniti d'America.

Questo vuol dire che la costituzione statunitense sia la migliore possibile per ogni Paese? Purtroppo non è così. Sembra essere veramente la migliore per gli americani, visto che se la tengono stretta da più di due secoli, ma in Italia è verosimile che potrebbe attecchire? Forse è vero che ogni Paese ha la costituzione che si merita. O no?Sabato 28 ottobre si svolgeranno le elezioni

COME VIENE ELETTO IL PRESIDENTE USA

Da chi viene eletto il Presidente degli Stati Uniti?

Da un'assemblea composta da 538 "grandi elettori".

Come vengono scelti i "grandi elettori"?

Martedì 7 novembre gli americani voteranno per scegliere i "grandi elettori". Ciascuno dei 50 stati eleggerà un numero di "grandi elettori" pari al numero di senatori e di deputati che manda al Congresso degli Stati Uniti.

Tuttavia senatori (100) e deputati (435) sono in totale 535, mentre i "grandi elettori" sono 538.

É vero. Infatti per l'elezione presidenziale viene creato Washington D.C., Distretto della Columbia (quasi un 51° stato), che ha diritto a tre "grandi elettori".

Qual è il compito dei "grandi elettori"?

Lunedì 18 dicembre i "grandi elettori" voteranno per eleggere il Presidente. Vincerà il candidato presidenziale che avrà ottenuto almeno 270 voti, cioè la maggioranza assoluta.

Non può verificarsi il caso che nessun candidato ottenga la maggioranza assoluta?

É già successo nel 1800 e nel 1824. In questo caso l'elezione spetta alla Camera dei rappresentanti che sceglie uno dei tre candidati che ha ottenuto più voti dai "grandi elettori".

Il Vicepresidente come viene eletto?

I "grandi elettori" del Presidente votano anche per eleggere il Vicepresidente. Anche in questo caso vince il candidato che ottiene almeno 270 voti.

MA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE È DIRETTA O INDIRETTA?

Il Presidente degli Stati Uniti viene eletto da un'assemblea di 538 "grandi elettori", ma in pratica è come se venisse eletto direttamente dai cittadini. Vediamo come prendendo ad esempio quello che succederà martedì 7 novembre nello stato della California che ha diritto a 54 "grandi elettori". Sia Bush che Gore hanno presentato una lista di 54 candidati alla carica di "grandi elettori". Ovviamente si sono già assicurati che si tratti di uomini di loro fiducia, che si sono impegnati pubblicamente e in modo tassativo, una volta eletti, a votare per Bush o per Gore. In base al sistema elettorale americano la lista che vincerà, anche per un solo voto, si porterà tutti e 54 i seggi in palio. É ovvio che, dopo le votazioni di martedì 7 novembre, sarà sufficiente che Bush e Gore facciano la somma dei "grandi elettori" che si sono aggiudicati in tutti e cinquanta gli stati (più il Distretto della Columbia) per sapere se nelle successive votazioni di lunedì 18 dicembre saranno eletti alla presidenza oppure no. Quindi l'elezione è formalmente indiretta, ma in pratica sono i cittadini che eleggono il Presidente.

ELETTORI INFEDELI

Lunedì 18 dicembre i "grandi elettori" voteranno per il Presidente. É vero che si sono già impegnati sulla parola a votare per uno dei due candidati. Tuttavia, da un punto di vista giuridico sono liberi di votare per il candidato che preferiscono. Se poi si tiene conto del fatto che la votazione è segreta si capisce come in alcune occasioni qualche "grande elettore" abbia votato per un candidato diverso da quello per il quale si era dichiarato in un primo momento. Quello che sorprende, invece, è che siano stati in totale soltanto dieci.

ELECTION DAY

Martedì 7 novembre i cittadini americani votano per eleggere i "grandi elettori" del Presidente, ma non solo per questo. Devono rieleggere tutti e 435 i deputati della Camera dei rappresentanti, che è stata eletta nel 1998 e ha una durata biennale. Nella Camera uscente i repubblicani sono 223 e i democratici (il partito di Clinton) sono 211, 1 deputato è indipendente. Bisogna pure eleggere un terzo dei 100 senatori, 33 per l'esattezza, che essendo stati eletti nel 1994 sono al termine del loro mandato di 6 anni. Infine i cittadini di 11 stati eleggono il governatore.

DIRITTO DI VETO

Una volta approvata dal Congresso una proposta di legge, prima di entrare in vigore, deve ottenere l'approvazione del Presidente. Questi infatti può opporre il suo diritto di veto rinviando la proposta al Congresso e chiedendo una nuova approvazione. Franklin Delano Roosevelt, ad esempio, ha esercitato questo diritto per 691 volte.

Il Congresso tuttavia è in grado di superare il veto presidenziale, ma a condizioni particolarmente ardue. Infatti la legge deve essere approvata riapprovata non più con una votazione segreta, bensì a scrutinio palese. Inoltre non basta più la maggioranza semplice (metà più uno dei presenti), ma la maggioranza dei due terzi dei presenti. In parole povere per superare il veto presidenziale bisogna che una buona parte dei parlamentari che appartengono al partito del Presidente voti, palesemente, contro il proprio Presidente.

CONGRESSO USA E PARLAMENTO ITALIANO A CONFRONTO

Il Congresso degli Stati Uniti
  • Il Congresso degli Stati Uniti è composto dalla Camera dei rappresentanti e dal Senato.
  • I deputati della Camera dei rappresentanti sono 435. Ogni stato ne ha un numero proporzionale alla popolazione.
  • Può diventare deputato chi ha 25 anni e può votare per la Camera chi ne ha 18.
  • I senatori sono 100, due per ogni stato indipendentemente dalla popolazione.
  • Può diventare senatore chi ha 30 anni e può votare per il Senato chi ne ha 18.
  • Non ci sono senatori a vita.
  • Ogni due anni, senza eccezioni, vengono rieletti tutti i deputati della Camera dei rappresentanti ed un terzo dei senatori.
  • Il Congresso non dà né toglie la fiducia al Presidente, ma è obbligatorio il sì del Senato per la scelta dei ministri.
Il Parlamento italiano
  • Il Parlamento italiano è composto dalla Camera dei deputati e dal Senato.
  • I deputati della Camera sono 630. Ogni regione ne ha un numero proporzionale alla popolazione.
  • Può diventare deputato chi ha 25 anni e può votare per la Camera chi ne ha 18.
  • I senatori elettivi sono 315. Ogni regione ne ha un numero proporzionale alla popolazione.
  • Può diventare senatore chi ha compiuto 40 anni e può votare per il Senato chi ne ha 25.
  • Ci sono senatori a vita.
  • Sia i deputati che i senatori restano in carica cinque anni, tranne che nel caso di scioglimento anticipato del Parlamento.
  • Il Presidente del consiglio dei ministri deve ottenere e mantenere la fiducia sia della Camera sia del Senato.

DUE MODI DIVERSI DI FARE IL PRESIDENTE

Stati Uniti
  • Deve avere almeno 35 anni.
  • Viene eletto da un'assemblea di "grandi elettori" eletta solo per questo scopo.
  • Resta in carica 4 anni.
  • Può essere rieletto solo una seconda volta.
  • In caso di morte o di dimissioni gli subentra il vicepresidente fino al termine del mandato.
  • Non può sciogliere il Congresso in nessun caso.
  • É capo dello stato ma anche il capo del governo.
  • Nomina tutti e 9 i giudici della Corte Suprema.
  • Al termine del suo mandato torna ad essere un privato cittadino.
Italia
  • Deve avere almeno 50 anni.
  • Viene eletto dal Parlamento e da una rappresentanza di consiglieri regionali.
  • Resta in carica 7 anni.
  • Non ci sono limiti alla sua rielezione.
  • In caso di morte o di dimissioni il Parlamento elegge un nuovo presidente.
  • Può sciogliere il Parlamento o anche una sola delle Camere.
  • É capo dello stato e nomina il capo del governo.
  • Nomina 5 dei 15 giudici della Corte Costituzionale.
  • Al termine del suo mandato diventa, se lo accetta, senatore a vita.