Il Parlamento della Repubblica

a cura del prof. Eugenio Donadoni

Collegio Vescovile S. Alessandro
Bergamo

Dal 1848 al 1948

La storia parlamentare italiana inizia il 4 marzo 1848 quando Carlo Alberto concede lo Statuto del Regno di Sardegna. Lo Statuto trasforma la monarchia assoluta in una monarchia costituzionale. Il Re, mentre si riserva il potere esecutivo, condivide con il Parlamento quello legislativo. Per la verità solo la Camera dei deputati è elettiva, mentre il Senato del Regno è composto da membri, scelti dal re, che mantengono la loro carica per tutta la vita. Il 2 giugno 1946, alla fine dell'esperienza fascista, gli italiani scelgono la Repubblica ed eleggono un'Assemblea costituente. Questa, entro il dicembre del 1947, approva la Costituzione della Repubblica che entra in vigore il 1° gennaio 1948. La Costituzione fa dello Stato italiano una Repubblica parlamentare. Le prime elezioni del Parlamento, a suffragio universale diretto, si svolgono il 18 aprile 1948.

Dal privilegio alla democrazia

Con un editto del 16 marzo 1848 Carlo Alberto concede il diritto di eleggere la Camera dei deputati ai cittadini, maschi ovviamente, ricchi oppure che siano professori universitari o magistrati. In sostanza è l'1,70% della popolazione. Dopo piccole modifiche si arriva al suffragio universale maschile del 1912 quando, senza più discriminazioni di ricchezza o di cultura, viene dato il diritto di voto a tutti i cittadini maschi che abbiano compiuto 30 anni. La percentuale degli aventi diritto al voto raggiunge il 23,20%. Tuttavia solo la Costituzione repubblicana del 1948 abolisce qualunque discriminazione (compresa quella sessuale) stabilendo che: "Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che abbiano compiuto la maggiore età". La percentuale degli aventi diritto al voto sale così al 62,2%. Quando, dopo il 1975, la maggiore età scende da 21 a 18 anni la percentuale si innalza fino a raggiungere l'85,3% delle elezioni della Camera del 27 marzo 1994.

Il voto è personale, uguale, libero e segreto

Secondo l'articolo 48 della Costituzione il voto è personale, uguale, libero e segreto. Se il voto è personale possono votare solo coloro che si recano di persona al seggio elettorale; chi non è in grado di farlo, per una ragione qualunque, non può esercitare il proprio diritto al voto. In altri Paesi invece è possibile votare anche delegando una persona di fiducia oppure per corrispondenza. Il voto è uguale nel senso che spetta un voto al laureato come all'analfabeta, al ricco come al povero, al padre di famiglia come allo scapolo. In Belgio invece, fra il 1893 e il 1919, queste persone avevano a disposizione due o anche tre voti rispetto all'unico voto degli altri. Il voto è segreto, non nel senso che non si possa comunicare agli altri come si è votato, ma perché dalla scheda elettorale non è possibile risalire all'elettore. Infatti durante lo spoglio delle schede vengono annullate quelle che non garantiscono tale segretezza. Proprio perché il voto è segreto ognuno è libero di votare come gli pare senza temere persecuzioni politiche.

Come si fanno le leggi

Di chi è il potere legislativo?

Il potere legislativo appartiene alla Camera e al Senato.

Come si esercita?

Ogni parlamentare oppure il Governo possono presentare al Presidente di Camera o Senato una proposta di legge.

Mettiamo che la proposta sia stata presentata alla Camera.

Il Presidente della Camera inoltra la proposta alla Commissione competente.

Qual è il compito della Commissione?

Può limitarsi ad una analisi della proposta stessa, rinviandone l'approvazione o la bocciatura alla Camera.

Oppure?

Oppure è la Commissione stessa che approva o respinge la proposta. La maggior parte delle leggi sono approvate o respinte con questa procedura.

E dopo il voto della Camera?

Se approvata, la proposta di legge passa al Senato dove segue la medesima trafila della Camera.

Il Senato può modificarla?

Sicuramente. In questo caso però è necessario che la proposta di legge ritorni alla Camera per confermare le modifiche apportate dal Senato.

Quando si intende approvata una legge?

Quando sia la Camera che il Senato si sono trovati d'accordo nell'approvare un'identica proposta di legge.

Il Presidente della Repubblica ha il diritto di veto?

No. Il Presidente ha il compito di promulgare le leggi approvate dal Parlamento. Può tuttavia rifiutarsi di farlo per una sola volta, invitando le Camere ad apportarvi delle modifiche.

Se le Camere rifiutano le modifiche del Presidente?

In questo caso il Presidente è obbligato a promulgare la legge conformemente alla volontà delle Camere.

Quando entra in vigore la legge?

Può entrare in vigore in tempi diversi. Solitamente avviene quindici giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Si può cancellare una legge?

Lo si può fare in diversi modi: con un'altra legge, con un referendum abrogativo, oppure con una sentenza della Corte Costituzionale.

I Gruppi parlamentari e le Commissioni parlamentari

Per capire come funzionano le Commissioni parlamentari bisogna sapere cosa sono i Gruppi parlamentari.

Per formare un gruppo alla Camera servono venti deputati, mentre al Senato bastano dieci senatori. A certe condizioni è consentita la formazione di gruppi con un numero inferiore di iscritti. Ogni deputato ed ogni senatore, entro tre giorni dalla prima convocazione delle Camere, deve scegliere a quale gruppo iscriversi. Chi non sceglie nessun gruppo viene assegnato al gruppo misto, del quale fanno parte anche coloro che non hanno i numeri per formare un gruppo autonomo (come i rappresentanti dei partiti locali della Sardegna, della Valle d'Aosta, del Trentino Alto Adige e altri).

Le Commissioni parlamentari sono tredici sia alla Camera che al Senato. A ciascuna di esse viene assegnato un numero di deputati o di senatori proporzionale al numero di parlamentari del gruppo al quale appartengono. Quindi ogni Commissione della Camera, ad esempio, rappresenta adeguatamente la Camera stessa. Per questa ragione la maggior parte delle leggi vengono approvate non dalla Camera (e dal Senato) ma dalle Commissioni competenti.

Tutti (o quasi) i poteri del Parlamento

Il Parlamento fuori d'Italia

Stati Uniti d'America

Il Congresso degli Stati Uniti si compone di due Camere elette a suffragio universale. Il Senato, di 100 membri, dura sei anni. La Camera dei rappresentanti, di 435 membri, dura due anni. Al Congresso appartiene il potere legislativo. Tuttavia il Presidente degli Stati Uniti può opporre il suo veto ad una legge. Il Congresso può superare il veto del Presidente solo dopo una votazione a scrutinio palese che consegua la maggioranza dei due terzi.

Inghilterra

Il Parlamento si compone della Camera dei Lord e della Camera dei Comuni. La Camera dei Lord è formata da membri ereditari e, dal 1958, anche da membri nominati a vita dal sovrano (come i Beatles ad esempio). La Camera dei Comuni è formata da 650 membri eletti a suffragio universale. Il ruolo della Camera dei Lord è stato progressivamente ridotto e quindi il Parlamento si fonda essenzialmente sulla Camera dei Comuni.

Francia

Il Parlamento francese si compone dell'Assemblea nazionale e del Senato. L'Assemblea nazionale (l'equivalente della nostra Camera dei deputati) conta 577 membri eletti a suffragio universale diretto per cinque anni. Il Senato invece, che dura in carica nove anni, viene eletto a suffragio universale indiretto. Un po' come da noi, per capirci, viene eletto il Presidente della Repubblica. Infatti gli elettori del Senato non sono tutti i cittadini maggiorenni ma i deputati della Camera, i membri dei Consigli di dipartimento (equivalenti alle nostre province), i membri dei Consigli comunali.

In caso di conflitto fra Senato e Assemblea Nazionale, per l'approvazione di una legge, prevale l'Assemblea Nazionale.

Germania

Il Parlamento tedesco comprende il Bundesrat (Consiglio federale) e il Bundestag (Camera federale). Il Bundestag è eletto a suffragio universale diretto per quattro anni. Per capire invece come si formi il Bundesrat bisogna tenere presente che la Germania è una repubblica federale. Il Bundesrat ha il compito di rappresentare gli interessi dei singoli Stati della confederazione. Infatti il governo di ogni Stato sceglie i delegati da inviare al Bundesrat. I membri del Bundesrat non sono quindi dei normali parlamentari in quanto rappresentano solo i governi dei singoli Stati. Il rinnovo del Bundesrat si effettua quando ci sono delle crisi di governo in qualcuno degli Stati.