Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Rivitalizziamo la lingua e cultura classica

di Giovanni Minardi

 

Oggi è molto diffusa la convinzione dell’importanza del latino, e in genere delle discipline classiche, nella formazione culturale dei giovani. Lo dimostra in primo luogo il fiorire da un paio d’anni di pubblicazioni sul classicismo – vedi il testo Di Fronte ai classici e Seneca nella coscienza dell’Europa-BUR di Ivano Dionigi o Trilogia latina- B.Mondadori di vari autori - e di convegni sul classicismo ed umanesimo integrale . Promotore di un rifiorire di questi studi si è fatto in modo particolare il Dipartimento di Filologia classica della Università di Bologna che vorrebbe offrire agli studenti e agli studiosi i testi chiave delle tre anime del mondo antico (greca, latina e ebraico-cristiana) letti, commentati da protagonisti della cultura contemporanea. In questi seminari e convegni si auspica che l’Italia riprenda il suo ruolo di punta di diamante della cultura europea, stimolando i giovani a fare un passo indietro nella riflessione sulla nostra vita nazionale per recuperare il senso perduto della nostra cultura ed il perché della nostra vita.

Per un recupero del classicismo ritengo che si stiano anche muovendo le Commissioni di lavoro afferenti alle varie associazioni professionali disciplinari che operano per riempire di contenuti i nuovi scenari educativi.

Gli ultimi programmi dei vari cicli scolastici, sono risultati ricchi di echi di varie teorie . Ciò che ultimamente sta cambiando in essi non riguarda le finalità, quanto i cosiddetti ‘saperi essenziali’, e ,quindi, gli aspetti contenutistici.

Oggi che siamo nel nuovo millennio è cambiata la situazione in cui calare l’insegnamento: i modelli ricevuti non sono più calzanti ed è in crisi il concetto stesso di ‘sapere’.Anche quello che può sembrare un sapere definito, quale la conoscenza del latino, ha subito delle trasformazioni dovute a mutamenti di finalità, prospettiva.

E’ fuori di dubbio che tutte le lingue classiche….sul piano storico-culturale costituiscono la voce di concezioni del mondo e di realizzazioni umane che hanno lasciato tracce profonde sul cammino della civiltà non solo occidentale. E’ proprio su questa base che si dovrebbe pensare a rivitalizzarle nei ‘nuovi saperi’.

E’ necessario perciò mettere questa immane ricchezza culturale a disposizione di tutti i giovani che percorrono l’itinerario della scolarità di base e poi di quanti proseguono nei vari indirizzi di scuola superiore ed universitaria, compresi i licei linguistici in ‘ristrutturazione’, oltre ai licei classico e scientifico, in quanto non è pensabile che si imparino tante lingue moderne senza collegarle con la cultura classica.

Certamente, tenendo conto delle moderne teorie del linguaggio e della comunicazione linguistica, non ci si limiterà alla interpretazione grammaticale del modello, ma si baderà alla riconquista della dimensione affettivo/emotiva del linguaggio, oltre che comunicativa ideologica e sociale - del ‘testo’.La capacità di essere recettori e produttori critici di messaggi è considerato oggi un diritto della persona ed una salvaguardia della sua libertà in uno scenario come il nostro in cui l’aggressività dei messaggi, con l’aiuto della potenza dei mass-media, si è fatta così forte da superare la soglia di guardia del recettore indifeso.

Il latino, il greco e l’ebraico-cristiano sono state le lingua fondamentali di civiltà, che non solo nell’antichità, nella lunga epoca storica in cui sono esistiti l’impero romano, il popolo greco e ebraico ma ancora per molto tempo dopo, hanno elaborato e formulato, ad un livello di matura intellettualità, un vastissimo complesso di concetti che riguardano la vita intera dell’uomo: la sua vita psichica, sociale, morale, i rapporti del suo corpo col mondo naturale, i suoi sforzi per organizzarsi giuridicamente, economicamente e tecnologicamente l’esistenza quotidiana, le sue conoscenze in qualsiasi campo acquisite con l’indagine razionale o con la sensibilità estetica, la varia gamma delle sue passioni, le sue riflessioni sulla propria posizione nel cosmo, i suoi pensieri rivolti ricorrentemente a un essere supremo o principio di tutte le cose.

La cultura, che si è espressa per circa due millenni in queste lingue ed è la base della ‘cultura moderna’ per definizione, deve il suo primato essenzialmente alla disponibilità di un potente mezzo di comunicazione, che é la lingua scritta alfabetica.

Sullo strato latino, greco e ebraico-cristiano della nostra lingua attuale sono da ricercare in effetti le radici della nostra identità e personalità collettiva, la nostra visione del mondo, le nostre concezioni di bello e brutto, di giusto e ingiusto, di libero e schiavo. Con la lettura dei classici dell’antichità noi siamo in grado di recuperare un patrimonio di pensiero e di umanità che ha preceduto la storia italiana. Infatti la loro presenza si prolunga ancora nelle strutture e nel lessico della lingua italiana e tutto ciò postula uno studio contrastivo fra le lingue che andrebbe a vantaggio sia di un migliore apprendimento delle lingue e culture classiche, sia di una più approfondita conoscenza dell’italiano. Da questo punto di vista si incontrano, in questo studio, lingua classica, profondità storica e ricchezza linguistica.

L’obiettivo principale, perciò, di questo fervore e rinascita dell’antico è quello di dare attraverso la riscoperta dei valori delle lingue classiche una padronanza sufficientemente sicura di quello strato di linguaggio globalmente ‘intellettuale’, che si sta formando con sempre maggiore insistenza anche nelle lingue moderne di una certa importanza culturale. E ciò attingendo al linguaggio delle scienze naturali e della tecnica, delle scienze sociali, della medicina, della filosofia, della storiografia, della linguistica e degli studi letterari.

La conoscenza di questo mondo da parte di tutta la popolazione scolastica in diversa misura rappresenterebbe così una chiave linguistico-culturale per dare una relativa trasparenza al linguaggio col quale operano le scienze e le tecniche moderne, considerate non solo al livello specialistico ma anche al livello della divulgazione. Si tratta, come è evidente, di on obiettivo linguistico-concettuale, cioè una autentica educazione linguistica, e quindi di grande rilievo per ampi settori della società di oggi Molte università, quindi, e non solo il Centro Studi di Bologna, si vanno attrezzando per un recupero delle lingue e culture classiche, creando anche delle pagine web dedicate alle attività seminariali e alla creazione di ‘corpora’ settoriali.


La pagina
- Educazione&Scuola©