Informazione, Economia e Potere

di Giuseppe Fortunati

 

La globalizzazione dei mercati mondiali e la crescente velocità di diffusione delle informazioni, sta sempre più creando strette connessioni tra l’informazione e le sue ripercussioni nel mondo della finanza.

Non a caso in tutte le borse del mondo, sono stati attivati dei meccanismi di protezione per evitare eccessi di ribasso o di rialzo dei titoli, a seguito di informazioni positive o negative, che interagiscono con l’andamento dei titoli quotati in borsa.

Ad esempio gli amori privati di Clinton e le sue vicende giudiziarie, sono strettamente correlate con l’andamento delle borse mondiali.

Come pure le notizie di una nuova scoperta tecnologica o una acquisizione strategica mandano alle stelle un titolo quotato in borsa.

In questo contesto Internet diventerà sempre più, nel prossimo futuro, uno strumento di progresso economico e di controllo dello stesso.

Parliamo di futuro perché attualmente l’informazione strategica è legata strettamente al potere politico ed economico, quindi risulta molto facile a tali forme di potere controllare l’informazione ed i mezzi tradizionali con cui essa viene diffusa. Giornali e televisioni, sono quindi presi d’assedio e controllati strettamente dal potere centrale, che può perciò a suo piacimento disporre delle modalità di presentazione o occultazione di notizie per possano influenzare la pubblica opinione.

A seguito di questo i giornalisti televisivi e della carta stampata sono tra i meglio pagati (anche ufficialmente) per il lavoro che svolgono; ad esempio i giornalisti Italiani delle Televisioni nazionali, hanno stipendi lordi dai 200 ai 600 milioni di lire ogni anno. Va anche detto che questa non è una eccezione Italiana, anzi a livello mondiale ci sono molti paesi con stipendi ancora più elevati.

Internet invece è un mezzo non facilmente controllabile dal potere politico-economico quindi non viene visto di buon grado dai mezzi di informazione tradizionali, che, anzi, lo considerano un vero e proprio nemico da combattere con tutti i mezzi disponibili, come informazioni negative sui pedofili (per il telegiornale Internet e pedofilia sono strettamente connessi ), sui virus informatici e così dicendo.

Oltre poi alla sua natura prettamente reticolare e non gerarchica, Internet ha per il potere un secondo grande difetto… La bidirezionalità e la sua alta capacità di fare interagire in tempo reale tutti i cittadini creando nuovi legami e facendo circolare informazioni e nuove idee, ad altissima velocità.

I motivi sopra elencati sono quindi sufficienti a spingere il potere a rallentare il processo di diffusione della rete Internet a livello mondiale, anche se, nonostante tutto, la rete delle reti continua a crescere in modo esponenziale anche senza grandi incentivi politici.

Avrete notato che Internet è dei giovani; i provider ed i gestori dei nodi della rete, mediamente hanno tutti età inferiori ai trenta anni, le molte imprese economiche che stanno nascendo su Internet sono costituite da giovanissimi che iniziano quasi per gioco tali attività.

Tale situazione anomala, che vede ampio spazio per i giovani in un settore potenzialmente altamente lucrativo, mal sembrerebbe adattarsi ad un mondo in cui tutte le aziende sono in mano a "vecchie volpi", che tramandano il loro potere da generazione in generazione.

Risulta quindi chiaro che sia per mentalità che per assenza di volontà politica la rete Internet non viene vista come risorsa economica e fonte di nuovi posti di lavoro ad alta qualifica professionale, ben adatta, quindi, ai nostri paesi con alto livello di scolarizzazione. Stenta quindi a decollare la nuova economia del futuro che vede Internet come strumento di lavoro per milioni di giovani dei paesi a più alto sviluppo tecnologico ed industriale.

Un altro aspetto è poi legato alla stretta connessione tra chi detiene la rete di trasmissione e chi fornisce informazione; infatti, mentre sui canali tradizionali, tipo televisione, il padrone della rete puo' pesantemente influenzare il contenuto informativo della stessa, cosa diversa è la rete Internet in cui i due ruoli sono nettamente distinti.

Ad esempio attualmente a livello mondiale siamo in regime di duopolio tra imprenditori privati: Turner e Murdoch sono i possessori delle principali catene televisive ed editoriali mondiali ed anche a livello nazionale vediamo una situazione simile tra Berlusconi e Cecchi Gori.

La situazione di Internet è molto diversa, poiché, anche se attualmente i gestori di reti telefoniche hanno il monopolio, è facile acquisire spazi a basso costo per pubblicare le proprie idee. Inoltre molte sono le nuove prospettive in alternativa al mezzo trasmissivo attuale, dalla rete elettrica alle fibre ottiche, dai satelliti alla trasmissione via etere.

Quindi è presumibile che il mezzo trasmissivo influenzerà sempre meno il contenuto informativo e che l'informazione diventerà sempre più preminente e determinante nella formazione del valore del denaro.

L'informazione come motore dell'economia comporta anche una maggiore presa di coscenza degli intellettuali come elementi di produttività, a patto che venga tutelato e rispettato il diritto di proprietà intellettuale e venga stabilita la giusta corrispondenza tra chi produce informazione ed idee ed il corrispettivo valore economico.

Ma la vera sfida sarà la partecipazione dei singoli cittadini ai processi potilici, tramite i mezzi elettronici e telematici, partendo da una informazione globale su tutte le fasi dei processi politici per passare poi alla possibilità di partecipazione reale dei cittadini alla vita politica del paese.

Forse è proprio questo il punto cruciale per cui Internet incontra molti ostacoli nella sua diffusione: la sua natura prettamente reticolare e difficilmente controllabile e per la sua grande capacità partecipativa e collaborativa che potrebbe cambiare le vecchie strutture di potere.

Va comunque detto che non tutte le forze politiche osteggiano lo sviluppo della rete, ma sempre più la coscienza democratica dei cittadini porta i politici a prendere posizione e sviluppare progetti a favore della diffusione dei nuovi mezzi elettronici; spetterà poi a tutti noi lavorare perché tali tecnologie diventino reali mezzi di crescita culturale e strumento di partecipazione di massa e non banale mezzo commerciale o puro veicolo di passivo intrattenimento.

 

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