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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

La GEL_MINIstra
Striscia settimanale di minestroni ministeriali
Ovvero la solita minestra, o no?
n. 2 – 7 set 2008

 di Tommaso Donati

 

Cara Ministra,

questa settimana sulla stampa bulli in calo, maestra unica invece alle stelle! Un successone mediatico! E allora vediamo se riesco a darti un aiutino. Ripeto, sono un tuo amico, un amico ex-prof. Che vede in te una di quelle brave ragazze che furono sue allieve, tutte bravine e composte, studiose e di ottimi propositi. Ma che poi nella vita concreta han scoperto che la scuola non aveva loro spiegato come funziona la realtà.

Butta via tutte le malevolenze che girano attorno alle tue idee, ma ascolta chi ti sta prendendo sul serio e ti vuole aiutare. Non me (chi sono io? … nessuno) ma la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia questa settimana a chi la intervistava:  “E la scuola? Con la ricerca è uno dei tasti su cui batte Confindustria: ma qui si parla di tagli” rispondeva: «Abbiamo il numero di insegnanti più alto d’Europa. Però la meritocrazia non esiste. Se questo è l’obiettivo del ministro Gelmini, condivido: meno maestri e professori, ma pagati meglio e valutati, forse miglioreranno la qualità» [Corriere della Sera del 6 settembre]

Ecco un consiglio che davvero mi sento di sostenere: “… meno maestri e professori”. Cara Ministra, “…e professori!” … come hai fatto a non pensarci? A metterti alla mercè di ogni commento con quell’infelice pensare solo alla “maestra unica” d’altri tempi. A banalizzare la questione del “come ridurre la spesa” tagliando proprio la parte più redditizia della scuola, quella che produce i migliori risultati nelle indagini europee! Impara da chi sta gestendo la questione Alitalia: tenere i “pezzi buoni” e rilanciare con questi la Compagnia aerea, mentre i settori in perdita possono ben essere scaricati.

Fai un attimo mente locale … e ascolta la Marcegaglia (lei ne sa di gestione aziendale!). Che dice anche “Però la meritocrazia non esiste.” E vai a vedere quale pezzo di scuola non rende, non produce. E mettilo in cassa integrazione, come in Alitalia. Troverai i Sindacati già svezzati su questo fronte, e forse collaboreranno in questa operazione di salvataggio della scuola “nazionale”, come stanno facendo per la compagnia “di bandiera”.

Chiedi quindi ai tuoi esperti, fatti stampare due grafici. Fagli calcolare il risparmio che faresti, ad esempio, con questa operazione pulita pulita:

OGGI – (3 maestre x 5 anni) + (10 prof x 3 anni) + (12 prof x 2 anni) = 69 anni di docenza per classe dalle elementari all’obbligo a 16 anni.

DOMANI con la RIFORMA GELMINI (esempio): (3 maestre x 5 anni) + (tre prof x 3 anni) + (4 prof x 2 anni) = 32 anni di docenza per classe dalle elementare all’obbligo a 16 anni.

Ridurresti di colpo da 69 a 32 (- 54% !!) la spesa per la scuola dell’obbligo! Manderesti a casa un bel po’ di quei prof che fanno fare brutta figura ai nostri quattordicenni nell’OCSE-PISA, e potresti risanare la scuola nella parte più vecchia del nostro ordinamento, la scuola media ferma ai programmi del 1974 …

(ah ... attenta ... qualcuno potrebbe dirti che questa idea l’aveva già avuta un certo Luigi Berlinguer. Ma lui poi non ce la fece, appena accennò alla meritocrazia lo fecero dimettere. Tu invece so che saresti premiata da Tremonti e dal Governo tutto, e il premier ti porterebbe a esempio a tutti gli altri colleghi. Pensaci … in qualche angolo del tuo ufficio ricordo che c’era un vecchio abaco. Usalo.)

Mi firmo “Il tuo amico Tommaso”, gentile GEL_MINIstra

Per contattarmi, potete scrivermi a tommaso.donati@edscuola.com

 


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