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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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PROMUOVENDO UN’ATTIVITA’ TEATRALE

 

di Placido Fallica

L’esperienza artistica nei i suoi diversi linguaggi oggi e più presente nel panorama culturale dei bambini. Fin dai primi anni di età per i bambini è più facile comunicare ed esprimere le proprie emozioni, con l’interpretazione e la drammatizzazione di personaggi teatrali. Mediante le pratiche teatrali è possibile favorire il superamento dei problemi che normalmente accompagnano la crescita: la timidezza, il cattivo rapporto con il corpo in mutamento, l’eccessiva aggressività. L’esperienza teatrale inoltre, stimola le diverse forme di apprendimento, potenziando ed indirizzando energie creative ed alimentando al contempo il gusto estetico e artistico. Per il motivo suddetto, è consigliabile che l’educazione artistica cominci con il periodo della infanzia rappresentando così un supporto fondamentale in tutto il percorso formativo dei bambini. Alla base degli spettacoli teatrali, esistono delle metodologie di lavoro che fanno confluire alla parola animazione due direttive: una pedagogica (al fine di realizzare una proposta che non vuole essere di puro intrattenimento), e l’altra teatrale, dove il teatro e le sue affinità con il gioco infantile, principalmente il linguaggio del adulto per instaurare una comunicazione più diretta con il bambino. Infine, “Il gioco del teatro” rappresenta per tutti i popoli della terra il linguaggio privilegiato attraverso il quale è possibile esprimere la propria cultura, la storia, le tradizioni , gli usi e i costumi. L’attività teatrale, oggi è uno strumento di fondamentale importanza per promuovere la reciproca conoscenza fra giovani di cultura e tradizione e lingue differenti.

Attualmente diversi docenti sono favorevoli nel considerare l’attività teatrale  un valido strumento educativo poiché mette al centro del processo formativo lo studente, considerandolo come persona, dotato di una sfera emotiva e di capacità creative che, nella scuola tradizionale vengono costantemente represse.1

Mediante la promozione dell’attività teatrale, è possibile avvicinare i giovani al teatro, non solo come fruitori, ma anche come protagonisti del “fare teatro” poiché, all’interno di tale attività, essi possono prendere coscienza del proprio mondo interiore e del rapporto con il proprio corpo, imparando ad esercitare un controllo sulle proprie emozioni, superando difficoltà ed insicurezza e spronandoli a potenziare le capacità creative.

Oltretutto, l’attività teatrale intende facilitare i rapporti interpersonali tra coetanei. In una società complessa come quella odierna, la comunicazione acquista spessore nei rapporti interpersonali.

Il teatro, così vissuto, diviene strumento comunicativo di grande efficacia, capace di assolvere ad una funzione “sociale”, poiché insegna il fanciullo a superare il timore di parlare pubblicamente. L’efficacia didattica del teatro si basa sulla possibilità di un coinvolgimento emotivo ed affettivo dei ragazzi. Grazie all’attività teatrale i ragazzi possono manifestare la fantasia di entrare in altri mondi e la capacità di assumere ruoli a loro pertinenti. Attraverso la drammatizzazione si promuove l’apprendimento di una tecnica gradita ai ragazzi (dei quali si mette in evidenza il carattere, la presenza di spirito, l'ordine mentale, la capacità di recitazione e di gesto, l'intuizione creativa, artistica e musicale), ma anche la possibilità di creare un’occasione di incontro con un testo, con un messaggio, con un problema: in definitiva trattasi di una modalità nuova di comprendere e di conoscere. Il teatro nella scuola è altra cosa da quello che deve sottostare alle regole professionali del palcoscenico: il teatro a scuola può non essere teatro, bensì “educazione al teatro” e questo richiede competenze pedagogiche di trasmissione - di scolarizzazione, come vengono definite - che sono di specifica competenza del corpo docenti, e che non tutti gli attori, o i professionisti del teatro, sono chiamati a possedere.2

·        Motivazioni e finalità

La pratica del teatro è un’attività formativa fondamentale poiché tende ad educare gli alunni alla comunicazione, alla socializzazione e all’apprendimento delle nozioni riguardanti l’ambito artistico.

La pratica del teatro merita di essere considerata un momento didattico importantissimo, multimediale, polivalente.

L’impegno degli alunni, essendo interessati in prima persona, è assiduo e costante durante tutte le attività di memorizzazione ed interpretazione. L’intelletto viene sollecitato ad adattarsi alla situazione verosimile o fantastica richiesta; la psicomotricità viene interessata dalla mimica o dalle azioni attinenti alla scena da rappresentare. Si sviluppano inoltre il senso critico, la capacità di distinguere il bello dal brutto, il bene dal male, i valori dai disvalori. La “recita” inoltre, ha un enorme effetto benefico sulla timidezza e sull’inibizione.

 

·        Il ruolo dei docenti

 

I docenti avranno cura di non considerare questa attività come una “disciplina” fine a se stesa, ma si muoveranno in direzione di uno sfruttamento interdisciplinare delle potenzialità che il teatro attiva.

Tratteranno, quindi, l’educazione teatrale come una materia “aperta che si collega alle altre discipline di studio che fornisce i mezzi insostituibili per il raggiungimento di buoni livelli di espressività e comunicazione.

 

·        Obiettivi

 

1)     Stimolare l’interesse;

2)     Mettere sulla scena spettacoli legati ad alcuni argomenti di studio (italiano-storia-studi sociali; educazione ambientale etc.);

3)     Far acquisire sicurezza e disinvoltura nella espressione in presenza di estranei;

4)     Sviluppare la creatività e l’inventiva;

5)     Migliorare le capacità mnemoniche attraverso la memorizzazione delle parti da recitare.

 

·        Indicazioni didattiche

 

La pratica teatrale potrà:

1)     fornire una nuova dimensione alla lettura;

2)     affiancarsi allo studio delle lingue assumendo la funzione di catalizzatore per migliorare la sveltezza, la proprietà, l’estemporaneità colloquiale e la dizione;

3)     accostarsi all’educazione motoria perché è un utile mezzo per aiutare gli alunni ad acquisire o consolidare il rapporto con il proprio corpo;

4)     agevolare gli studi artistici e musicali.

5)     Nel rispetto delle esigenze degli alunni, saranno garantite opportunità differenziate al fine di promuovere il massimo coinvolgimento, riservando ruoli ed impegni particolari soprattutto agli alunni in situazioni di handicap e a quelli che presentano difficoltà legate all’apprendimento. Per l’attuazione di attività teatrali, i gruppi coinvolti potranno avvalersi, ove possibile, della collaborazione di esperti operanti nel territorio.

·        Materiali e attrezzature

Il raggiungimento degli obiettivi programmati sarà promosso tenendo conto anche della cura qualitativa dei livelli di “performance” e del perfezionamento delle condizioni necessarie a garantire un’elevata spettacolarità, per cui si rende necessario dotare la scuola dei seguenti materiali ed attrezzature:

1)impianto di illuminazione fissa e mobile;

2)microfoni direzionali di elevata sensibilità;

3)casse acustiche;

4)costumi, stoffe e parrucche;

5)cosmetici per procedere al trucco degli “attori”;

6)materiali per scenografie mobili (pannelli, transenne etc.)

7)materiale di facile consumo.

 

·        Conclusioni

 

L’intento del laboratorio è quello di fornire un percorso guidato ai ragazzi in età scolare, con una sperimentazione personale che conduce a illustrare un testo esistente o di fantasia, a progettarlo e ad animarlo recitandolo. L’attività teatrale nasce dalla necessità di apprendere, sperimentare ed utilizzare tecniche di illustrazione e manipolazione di materiali tradizionali per sviluppare il rapporto fra il ragazzo e le sue capacità creative e fantastiche. I ragazzi sono liberi di scegliere le tecniche, di sperimentarne molteplici per approdare alla conoscenza mediante la sperimentazione e il gioco. E' possibile svolgere tale lavoro parallelamente  ai programmi didattici; in questo caso il laboratorio sarà la realizzazione visiva di ciò che si sta studiando.


 

1 Cfr. Rao Giusy, La maestra non vuol portarci in gita, in  www.edscuola.it

2  L’ora di teatro,  Claudio Bernardi e Benvenuto Cuminetti (a cura di), Ed. Euresis


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