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a cura di Pino Santoro


 

FAQ/16
Domande e Risposte sulla RSU

Si vuole saper se i docenti del Centro territoriale permanente fanno parte dell'elettorato attivo e passivo per le elezioni del Consiglio d'istituto e le elezioni RSU.

Claro che sì.

Che io sapessi, nel nuovo Contratto era stabilito che ogni Scuola avrebbe avuto per le Funzioni Obiettivo la stessa somma ricevuta l'anno scorso e avrebbe potuto gestire questa somma in autonomia: stabilire il numero degli incarichi, il compenso, se riservare una quota per l'anno successivo, ecc. Stamani invece leggo una comunicazione dell'USR della Campania nella quale si invitano le Scuole a determinare le F.O. in base ai parametri della CM 204 del 23 settembre 2002 (4 F.O. agli istituti con almeno 500 alunni, un'altra F.O. se c'è il corso serale, se si tratta di un Istituto superiore, ecc. ecc.). Evitando di cadere nelle solite polemiche sull'utilità o meno delle F.O. potete dirmi cosa ne pensate della situazione sopraesposta, che a me appare sinceramente una contraddizione?

E' corretto quello che dice l'amministrazione campana.

Chiedo la Vs attenzione per una serie di quesiti che vorrei porvi.
1) E' vero che il decreto legislativo n° 53 del 28/03/2003 per essere applicato ha bisogno di decreti attuativi?

Sì.

Che senza questi la legge non è applicabile e quindi vigono gli articoli della legge 297 del 1994,anche quelli abrogati da questa per l'intero nuovo anno scolastico anche per le nuove sezioni?

Sì.

2) Come si potrebbe venire a conoscenza dell'iter legislativo che ha portato nella scuola materna l'orario normale delle 8 ore con refezione e il suo contesto storico?

Non ho capito la domanda.

3) Laddove non c'è necessita' lavorativa è pedagogicamente più educativo che i bambini dai 3 ai 5 anni usufruiscono della refezione scolastica o pranzino con la propria famiglia?

Spetta alle famiglie deciderlo.

4) Se in un piccolo paese fuori città, esiste solo un istituto comprensivo, è possibile che un dirigente scolastico non possa tener conto delle richieste di una moinoranza adottando per il suo istituto un unico orario, in tal caso quello normale di otto ore, richiedendo che questa parte di utenza si adegui: o facendo rimanere i propri figli a mensa o riprendendoli alle ore 12,00, perchè non è possibile fare due tipi di sezioni? Se non è possibile, che percentuale di richiesta necessita per avere due sezioni con orari diversi? Laddove ci sia un unico orario, quello normale di otto ore, è legale fare uscire i bambini alle 12,00 se non si vuole usufruire della mensa, o spettano sempre un minimo di ore di attività educative, quelle che per legge corrispondono a 875 ore annuali?
5) Se come dirigente scolastico ho fatto richiesta delle insegnanti per avere l'orario normale di otto ore giornaliere, a partire da quest'anno scolastico, e mi è stato accordato, devo rifarmi alla legge 53 del 03 /2003 o a quella del 1994 n° 297?
6) E' compito della scuola dare all'utenza copia del PoF o spetta a questa fotocopiarselo, ed entro quale data possiamo prenderne visione?
Se la scuola ha un sito internet è tenuta a mettere il pof cosicchè tutti ne prendano visione o fa una cortesia?

Non ho capito il suo problema. La riforma Moratti entrerà in vigore il prossimo anno scolastico, sulla base di modalità che per la scuola materna sono indicate nel decreto attuativo all'esame delle competenti commissioni parlamentari di Camera e Senato.

Gentile Prof. Santoro, Le faccio alcune domande molto sintetiche.
1) Dopo la nota dell'ARAN del 10/10/2003 (Prot. 7096), si deve ritenere che la figura del Collaboratore Vicario esiste ancora?

Certo.

2) In tal caso, i due Collaboratori che può nominare il Dirigente Scolastico si aggiungono al Collaboratore Vicario, come avveniva negli ultimi anni scolastici?

No.

3) Chi individua gli eventuali Responsabili di Sezioni Staccate o Succursali? Il Dirigente Scolastico o il Collegio dei Docenti?

La seconda che hai detto.

Caro Santoro, quest'anno nel mio istituto (ISIS) sono nate delle polemiche per quanto riguarda la determinazione del personale che deve fisicamente operare l'inventario delle attrezzature nei laboratori tecnologici. La posizione del nostro DS è che tale atto debba essere svolto dal docente nominato Responsabile di laboratorio. Visto che tale operazione può implicare attività fisiche non trascurabili (spostamento apparecchiature pesanti alla ricerca del codice d'inventario, ecc.) mi pare che la stessa non possa essere configurata tra le mansioni previste per il personale docente nel CCNL. Sbaglio?

Non sbaglia.

Se non sbaglio, può il Collegio Docenti deliberare mansioni non compatibili con il CCNL ed il DS attribuirle d'ufficio ai singoli docenti?

No.

Di nuovo se non sbaglio a chi spetta provvedere fisicamente alle operazioni di inventario?

Al personale ATA in servizio nella scuola.

La ringrazio anticipatamente e le faccio i miei complimenti per la sua utilissima rubrica.

Troppo buono.

Alla c.a. Pino Santoro
1° quesito: un dipendente di ruolo in assegnazione provvisoria o utilizzato in una sede diversa da quella di titolarità, in quale delle due sedi può candidarsi o sottoscrivere una lista?

Nella sede in cui è utilizzato.

2° quesito: un collaboratore scolastico di ruolo che per l'a.s. in corso ha accettato un contratto t.d. con la qualifica di assistente amministrativo in un'altra sede e fino al 31.08.2004 (quindi al 01.09.2004 rientra nella sede di titolarità), può essere candidato nella sede di titolarità anche se non vi presta servizio per l'a.s. in corso?

Sì.

3° quesito: un dipendente di ruolo che sottoscrive una lista e successivamente si candida per un'altra lista, a cosa va incontro? La commissione elettorale è obbligata a chiedergli di optare per una delle due situazioni o è il caso che lo faccia lui spontaneamente?

La Commissione elettorale lo deve invitare ad optare.

Gentile Responsabile, sono un insegnante di scuola elementare; un sindacalista mi ha indicato edscuola.it le scrivo per chiederLe cortesemente dove e come posso trovare qualche legge o disposizione riguardante le normative di regolamentazione della comunicazione di adesione o meno agli scioperi

La materia è regolata dal CCNL della scuola, che può scaricare anche dal ns. sito.

Sono un docente con incarico a tempo indeterminato da 3 anni (nomina in ruolo giuridica 1/09/2000). La sorte ha voluto che si prospettasse un lavoro nel settore privato. Decido di andarmene dalla scuola, ma non posso aspettare sino al termine dell'A.S. Il 15 ottobre '03 invio una nota scritta al mio dirigente scolastico in cui gli rendo noto che sarei rimasto in servizio solo sino al 31 Ottobre 2003
per assunzione di impiego nel privato (sono stato assunto dal 3 Novembre successivo). Il preside mi ha risposto con una lettera in cui dispone il recupero di due mensilita' per mancato preavviso. A sentire i sindacati La cosa pare piuttosto incerta.... l'istituto della decadenza dall'impiego e' stato abrogato e quant'altro.... La mia vicenda e' ferma qui, spettatore di una disputa tra il provveditorato ed il sindacato. Io Vi chiedo, semplicemente, devo alla scuola le due mensilita' si o no, e se si, in forza di quale disposizione di legge visto che il preside non ne' ha citata alcuna?

La materia è disciplinata dal CCNL della scuola.

Vi ringrazio anticipatamente e faccio i complimenti per la qualita' informativa del vostro sito.

Grazie.

Il Ds del liceo in cui insegno ha promosso una lista Anp che si presenta alle elezioni per le Rsu. All’Anp, com’è noto, sono iscritti dirigenti scolastici e “alte professionalità”. Tralascio in questa sede ogni analisi (che pure sarei capace di compiere) e pongo un problema molto semplice: l’Anp può, sì o no, presentare una propria lista alle elezioni delle Rsu di scuola?

Secondo me no.

A me non interessano in alcun modo aspetti deontologici oppure etici (aggettivi che mi fanno accapponare la pelle). So perfettamente che l’Anp non vuole le Rsu nelle scuole, e che con le proprie liste vuole fare da controllore e da controllato. Né mi interessa se l’Anp, con sigle associate, ha trovato la strada per essere ammessa alle elezioni delle Rsu come se fosse un vero sindacato. Mi interessa ciò che è scritto nell’art. 17 della legge 20 maggio 1970, n. 300: “E’ fatto divieto ai datori di lavoro e alle associazioni di datori di lavoro di costituire o sostenere, con mezzi finanziari o altrimenti, associazioni sindacali di lavoratori”. Si tratta dei “sindacati di comodo”, come recita appunto il titolo dell’art. 17.

Io dico di sì.

Il mio ragionamento è il seguente:
1. Il Ds non è un impiegato, perché il suo incarico ha natura “provvedimentale”;
2. dunque rappresenta l’azienda e configura la qualità di datore di lavoro;
3. conseguentemente il sindacato costituito dall’associarsi di queste figure provvedimentali configura la fattispecie di cui all’art. 17.
Vi chiedo pertanto, cari amici, di volermi dire se il mio ragionamento è sbagliato e perché.

Non fa una piega.

In secondo luogo vi rivolgo il seguente quesito. Il Ds del liceo in cui lavoro fa una intensa campagna elettorale a sostegno della lista dell’Anp. Può farla? Sì o no? E’ il dirigente di tutti oppure è il capo di uno schieramento? Infrange il dovere di imparzialità? Sì o no? Questo comportamento configura, sì o no, una turbativa elettorale? Questo comportamento configura, sì o no, un abuso – dal momento che egli si avvale della propria autorità per procacciare voti alla lista dell’Anp? Questo comportamento è, sì o no, sanzionabile?

Io davvero passerei le carte ad un ottimo avvocato.

Sono un docente entrato in ruolo con decorrenza giuridica 1/9/2001 ed economica 1/9/2002, sulla classe A047. L'anno scorso non ho potuto svolgere l'anno di formazione perchè, dopo aver preso servizio ho richiesto l'aspettativa fino al 31/8/03 per motivi di studio e di ricerca. Quest'anno, ho chiesto ed ottenuto l'assegnazione provvisoria interprovinciale ma sulla classe di concorso A042 di cui posseggo l'abilitazione. a segreteria della mia scuola (sentito il CSA di Catania) afferma che non posso svolgere l'anno di prova, proprio per questo motivo. A loro dire l'anno di prova deve essere svolto solo insegnando Matematica o una materia affine dello stesso ambito disciplinare. E' corretto?

No.

Potreste inviarmi eventuali riferimenti normativi?

Le trasmetto la nota ministeriale 28 maggio 2001, che forse a Catania non conoscono.

Buongiorno, vorrei sapere se la richiesta delle 150 ore annuali è vincolata al numero di esami fatti e per quanti anni è possibile richiederla o se termina con il periodo normale ti tempo previsto per quel corso di laurea.

Non ha vincoli di questa natura.

Egregio Prof. Santoro, sono interessata a chiedere l'aspettativa ex lege 448/98 art 26 comma 14. Ho il requisito dei 10 anni di servizio (23 anni di insegnamento), è vero quanto mi dicono al sindacato che non devo giustificare il motivo?

Sì.

Con quanto preavviso devo chiedere tale aspettativa, rispetto all'Amministrazione Scolastica?

30 giorni.

Inoltre è vero che dimettendomi nei termini previsti dalla normativa e nel rispetto della didattica, posso anche a distanza di anni chiedere entro il 25 gennaio la riammissione in servizio?

Sì.

Vorrei sottoporvi un quesito il quale necessita, se possibile, di una risposta con una certa urgenza visti i tempi ristretti. In occasione delle prossime elezioni per il rinnovo delle RSU nella mia scuola è stata presentata una lista da parte della ANP con inserimento nella stessa di un docente che ha svolto incarico di collaboratore vicario negli anni scorsi. E' ammissibile la presentazione di tale lista?

Purtroppo sì.

Sono un'impiegata dell'INAIL, sono in possesso del titolo di studio di scuola magistrale. Vorrei conoscere se per tale titolo vi è equipollenza con titolo di studio di scuola media superiore, se SI , ai sensi di quale legge. La richiesta è motivata dal fatto di non poter partecipare ad un concorso interno per il quale è rischiesto un titolo di scuola superiore di almeno quattro anni.

La scuola magistrale era di tre anni, non di quattro. Non c'è a riguardo alcuna equipollenza tra il diploma di scuola magistrale ed il diploma di istituto magistrale.

Un docente in orario di servizio, deve sostituire altri docenti assenti se la classe in cui aveva lezione è assente?

Sì.

In quale norma è precisato?

Nel CCNL.

Insostituibile Pino, scusa se torno a disturbarti a proposito di un argomento su cui ti ho già interpellato, ma questa per me è diventata una questione di principio. Vorrei sapere, per quanto riguarda il rimborso delle spese di autoaggiornamento sostenute nel 2002 (direttiva attuativa n. 70 del 17/06/02) se esiste, come mi è stato detto da alcuni colleghi, la possibilità di essere rimborsati dalle scuole di appartenenza facendo ricorso al fondo di istituto, nonostante il decreto del 29/11/02 (soprannominato decreto risparmio!!!) abbia tagliato questo tipo di finanziamento. Se è così gradirei sapere, se possibile, qual è il riferimento normativo. Grato, comunque, per la tua disponibilità e competenza ti ringrazio e ti saluto.

No. La scuola per poter pagare deve essere autorizzata all'impegno.

Dott. Santoro, sono ITP cl. concorso 24/C. Approfitto della sua disponibilità per chiederle un qualcosa che forse non appartiene al suo ambito di competenza. Può un ITP lavorare in laboratorio con i ragazzi quando manca l'altro insegnante? E' coperto dal punto di vista assicurativo?

E' coperto, è coperto.

Gent.mo Prof. Santoro, sono un'insegnante di ruolo della scuola materna laureata in Pedagogia. Desidererei avere un suo consiglio: per conseguire l'abilitazione per la classe di concorso A037 Filosofia e Storia, per il prossimo a.a. mi converrà tentare di intraprendere il percorso della ssis o aspettare, e sperare che per quei tempi vengano posti in essere i tanto attesi corsi abilitanti riservati, previsti dalla recente legge n° 285 del 23/10/2003? Grazie infinite per la sua disponibilità.

Sa che questa legge che lei cita io davvero non la conosco!

Gentile EdScuola, sarebbe gradito sapere se è materia di contrattazione integrativa di Istituto i criteri di individuazione del personale docente interessato a svolgere attività di insegnamento (informatica, ginnastica aerobica, pittura, inglese PET-KET ecc) nelle Scuole EDA. L'occasione è gradita per porgerLe Cordiali Saluti.

Se è personale esterno no, visto che la materia è soggetta alla competenza del consiglio di istituto.

Un insegnante eletto RSU, deve essere inserito nella graduatoria dei perdenti posto?

No.

Quale articolo della normativa vigente spiega come comportarsi in questa situazione?

Non c'è nessun articolo del CCDN sulla mobilità che affronti questo argomento. La materia è regolata dalla legge 300/70.

Con la presente si pone all'attenzione di codesta organizzazione  il seguente quesito: in una scuola elementare in cui si rende necessario attivare un corso di formazione informatico rivolto ai docenti delle classi prime, cosa prevede la normativa circa la scelta dell'esperto? Occorre dare precedenza agli interni o agli esterni? Se un docente interno in possesso di ECDL e attestati di frequenza a corsi sull'utilizzo del computer nel campo didattico, con esperienza triennale acquisita nell'attuazione di specifico progetto di alfabetizzazione informatica in tutte le classi elementari, in prospettiva multidisciplinare ed interdisciplinare, nonchè con esperienza di tutor in  precedenti corsi di informatica rivolti al personale docente di scuola materna, elementare e media, dichiara la propria disponibilità, in qualità di esperto interno, in corsi di formazione per gli insegnanti delle prime classi elementari, ha diritto alla precedenza su tecnici esterni, non preparati sugli ambiti disciplinari della scuola elementare e sulle strategie metodologiche e didattiche da considerare in tale scuola, ma in possesso di laurea e conoscenze informatiche di alto livello?

Se il corso è organizzato autonomamente dalla scuola, è la scuola stessa a doversi esprimere a riguardo, attraverso una specifica delibera. Non ci sono vincoli di alcun tipo, che io sappia, da parte della normativa.

Gentile prof. Santoro, Le pongo un altro quesito: i delegati sindacali devono firmare anch'essi il contratto d'istituto?

Se partecipano alle trattative in rappresentanza delle OO.SS. provinciali, sì.

Al termine di una seduta qualsiasi (Cons. di ist., delegazione trattante ecc.) è lecito chiedere la fotocopia degli appunti che il verbalizzante ha scritto per redigere il verbale?

No, secondo me no, trattandosi di un documento ad esclusivo uso del verbalizzante.

E' possibile che un docente con cattedra di 24 ore possa svolgere ulteriori ore eccedenti o di approfopndimento nell'arco della settimana? Sperando in una sollecita risposta, ringranzio anticipatamente.

No.

Salve! Sono un collaboratore scolastico di Massafra in provincia di Taranto e vorrei rivolgerle un quesito. Essendo ex dipendente comunale vincitore di concorso nel 1985 come custode di scuole elementari, venni assunto per l'appunto dal comune e assegnato ad una scuola in cui era presente anche l'alloggio per il custode e sin qui tutto bene. I miei problemi invece iniziarono nel 2000 quando tutti i bidelli e custodi fummo trasferiti nei ruoli dello Stato, infatti subito dopo i vari Direttori scolastici che si sono succeduti nella scuola in cui presto servizio, hanno sempre avuto a che dire circa l'utilizzo gratuito dell'allogio. Con l'ultimo Dirigente Scolastico (e secondo lui con la riforma della scuola) le cose sono precipitate in quanto periodicamente continua a scrivere all'ufficio servizi e personale del comune di Massafra per farmi uscire dall'alloggio. E' vero che non esiste più il diritto per noi custodi di usufruire dell'alloggio gratuito?

Non è vero, trattandosi per altro di rapporti che l'Ente locale gestisce direttamente con il personale statale.

Come si potrebbe risolvere la questione? Cosa prevede la legge in merito? Le chiedo gentilmente di dare una risposta ai miei quesiti che, mi creda, mi stanno procurando ansia e preoccupazioni circa il futuro della mia famiglia. In attesa vogliate gradire i miei più cordiali saluti.

Le posso assicurare che nella provincia in cui opero non solo i comuni, ma la stessa provincia mette a disposizione in alcune scuola l'alloggio per il custode.

Secondo lei è compatibile o quantomeno è deontologico che un RSU uscente si ricandidi come RSU, abbia le funzioni strumentali, miri a fare il presidente del consiglio di istituto (essendo genitore) e abbia già avuto assegnati altri incarichi all'interno della stessa scuola?

Non votatelo, così evitate la concentrazione di potere.

Il d.S. della nostra scuola vuole ridurre l'orario della sezione a settimana breve della scuola elementare dalle attuali 30 ore a 28, per eliminare un rientro. Qualcuno mi sa indicare se esiste un numero minimo di ore settimanali e darmi un riferimento legislativo?

Non spetta al DS decidere una cosa di questo tipo, visto che sono chiamate in campo competenze sia del collegio dei docenti che del consiglio di circolo.

Sono un'insegnante di Ed. fisica in servizio dal 77/78, diploma ISEF conseguito 1988, concorso 1989, illicenziabile art. 43 Legge 270/82, firma del contratto 28/8/01. Non ho ancora potuto superare il periodo di prova, né so se sarò in grado di superarlo in futuro, per cause di forza maggiore non dipendenti dalla mia volontà (grave patologia) né tantomeno dalla mia preparazione professionale. Dall'art. 485, d. lg.vo n. 297/94 non si ricava alcuna norma che subordini il riconoscimento degli anni scolastici pre-ruolo al superamento del periodo di prova. Ho fatto domanda di riconoscimento dei servizi scolastici ai fini della carriera, tale domanda è stata respinta con la motivazione che non ho superato il periodo di prova. Desidererei avere chiarimenti in merito. In attesa di cortese risposta, porgo i miei migliori saluti.

E' così. Senza il superamento del periodo di prova non è possibile procedere alla ricostruzione della carriera.

Gentile Signor Pino, mi farebbe piacere sapere, se possibile, alcune delle normative che disciplinano gli obblighi dei docenti utilizzati. Sono un'ins. di scuola materna utilizzata per motivi di salute con mansioni di bibliotecaria in un istituto tecnico commerciale di Napoli (non sono fuori ruolo). Ora Le chiedo, a parte l'orario di 36 ore settimanali, sono obbligatorie anche le 40 ore aggiuntive? (collegi,consigli di classe etc etc)

No.

Quali sono le mie ferie estive?

32 giorni l'anno.

Posso ripartirle come fa il personale ATA? e per quanto riguarda le ferie di Natale e Pasqua?

Non ci sono ferie, a Natale e a Pasqua, a meno che lei non le richieda espressamente detraendole dalle 32 giornate annuali.

Gent.mo Professore, sono stata eletta rappresentante di classe in una scuola materna privata e cerco di fare del mio meglio per rappresentare adeguatamente i genitori; incontro però delle difficoltà che mi vengono poste dalla struttura scolastica e da qualche collega veterana che, sospetto, ami semplicemente mantenere lo status quo.  Avranno ragione loro? Vorrei sapere, in particolare:
- se posso convocare una riunione di genitori come avviene per le scuole superiori (i consigli di classe);
- se ho diritto ad utilizzare per questo scopo i locali della scuola (che invece mi vengono rifutati adducendo motivazioni futili: pulizia dei locali, ecc.);
- se ho diritto ad uno spazio (bacheca) dove fare comunicazioni ai genitori;
-se sono autorizzata a trattare i dati (indirizzi e numeri di telefono) dei genitori e delle loro famiglie o se devo farmi autorizzare da loro;  
- se la carta dei servizi è obbligatoria anche per la scuola materna e se può risolvere qualcuno dei miei dubbi;
- se posso far mettere a verbale mie osservazioni durante un consiglio di interclasse
- se posso visionare i verbali di Consiglio di Istituto o dei Consigli di interclasse
- a chi posso rivolgermi se qualcuno dei diritti e doveri connessi alla funzione sopra indicati mi è negato;
- se posso dimettermi ed a chi devo rassegnare le dimissioni;
- se posso subire qualche forma di "rappresaglia" diretta
- se sono tenuta a collaborare nella organizzazione di gite, spettacoli, eventi e manifestazioni varie o se piuttosto far rilevare le carenze di personale che ci sono. La ringrazio sentitamente.
P.S.: non mi giudichi troppo curiosa, ma apprezzerei anche i riferimenti normativi in modo da non disturbarLa più in seguito. Grazie ancora 

Le scuole private non sono soggette all'applicazione della normativa statale per quanto riguarda i rapporti scuola/famiglia, che io sappia, a meno che non si tratti di scuole paritarie, nel qual caso vigono le stesse regole.

Gent.mo sig. Santoro, sono un collaboratore scolastico che opera in un Istituto Professionale. Il DS ha imposto, senza una contrattazione d'Istituto, un'organizzazione del lavoro basata sulla turnazione, con la conseguenza che il collaboratore del mattino non esegue pulizie dei locali mentre chi è in turno di pomeriggio si deve pulire dai 13 ai 20 locali. Le chiedo:
a) è ammessa una distribuzione dei carichi di lavoro in questo modo?

Se tutti turnano è anche possibile.

b) le RSU possono impugnare un ordine di servizio che è stato emanato in assenza della contrattazione d'Istituto?

Perché le RSU non hanno chiesto l'apertura formale di un tavolo di contrattazione su questo argomento?

Gentilissimo prof. Santoro, desedererei conoscere il suo parere circa i contenuti della dichiarazione trimestrale che un docente con incarico di assessore in giunta comunale è tenuto a presentare per beneficiare delle 24 ore mensili di permesso. Gli impegni devono essere indicati in termini dettagliati, cioè con ore e giorni precisi, o può bastare una indicazione iniziale più generica, rimandando a comunicazioni successive (ad es. settimanali) le ore di cui si usufruirà?

Propendo per questa seconda ipotesi.

Il personale di segreteria che coadiuva i docenti alla programmazione e organizzazione delle gite scolastiche ha diritto a qualche compenso accessorio oppure rientra tra le mansioni del profilo?

E' attività istituzionale, secondo me, per cui è previsto compenso soltanto nel caso in cui per essere svolta configuri prestazioni aggiuntive del personale. Spetta alla contrattazione di scuola decidere nel merito.

Sussiste incompatibilità tra la carica e le funzioni di componente RSU e di vice preside, nominato fiduciariamente dal copo d'istituto?

Formalmente no.

Il diritto di un docente RSU a non essere inserito nella graduatoria dei soprannumerari può essere vantato da un potenziale perdente posto nel caso di riduzione di posti nell'organico d'istituto?

Cosa vuol dire potenziale perdente posto? Uno il posto lo perde oppure no.

Salve, vorrei sapere se la RSU può:
1) proporre criteri di assegnazione delle classi ai docenti, in aggiunta a quelli stabiliti dal Consiglio d'istituto;

Non è materia di contrattazione.

2) dalle 40 ore previste per le attività del Collegio dei docenti si possano accantonare delle ore per eventuali convocazioni straordinarie;

Il piano delle attività, che programma anche questi impegni, viene predisposto dal dirigente ed approvato dal collegio dei docenti.

Spett redazione. Sono un I.T.P. di ruolo informatica e quindi il mio insegnamento si articola sulla coopresenza con colleghi teorici. La mia domanda è la seguente: il Dirigente può richiedere, nei miei confronti, in modo occasionale, la mia prestazione di servizio non per insegnare nella mia classe (c'e' la coopresenza) ma per realizzare dei prodotti informatici (utili alla scuola o a progetti) esonerandomi verbalmente?

No.

E' lecito, anche se occasionale, passare le mie ore di servizio non in aula, ma a produrre prodotti informatici?

No.

Anche con un ordine di servizio scritto?

Sì.

Se accade qualcosa in classe (es. infortunio di un ragazzo o altro) sono responsabile anch'io? Cosa mi consigliate?

Ti rifiutare simili incarichi.

Sono un'insegnante di sostegno e seguo un'alunna al II anno di un IPSIA. Mi hanno chiesto di fare il PDF anche quest'anno (lo avevo già aggiornato l'anno scorso, come previsto dalla L. 104/92). Premetto che non ci sono stati dei cambiamenti da giustificare l'aggiornamento. La domanda è questa: "alle scuole superiori il PDF deve essere fatto ogni anno? La 104 non è precisa sull'argomento.

Non ho competenza su questa materia specifica, per cui non so aiutarla.

Gentile prof. Santoro, torno a porle il quesito di qualche giorno fa, a cui non mi ha effettivamente dato una risposta. La Commissione elettorale per le elezioni RSU nomina o no il presidente di seggio al di fuori dei nominativi degli scrutatori forniti dai rappresentanti di lista?

Secondo me no.

Gent.le Pino Santoro, insegno in un istituto professionale su una cattedra di 19 ore (18+1 per recuperare i minuti persi per l’ora corta). Ho cinque classi per complessive 17 ore + 2 ore a disposizione. Il dirigente mi ha comunicato che in una delle ore a disposizione devo “intrattenere” i ragazzi che non fanno religione e che in caso di supplenza li devo portare con me nella classe dove vado a supplire. Vorrei sapere se questo è legittimo, considerata anche la difficoltà pratica degli spostamenti: i ragazzi che non fanno religione (sono 4) saranno costretti a scortarmi nelle altri classi brandendo le loro sedie.

Con la saturazione delle cattedre a 18 ore il problema delle supplenze sta diventando devastante, nelle scuole secondarie. Per cui la materia dovrebbe essere affrontata sia dal collegio dei docenti, per quanto riguarda le ricadute sul piano della programmazione educativo-didattica che questo problema comporta, che in sede di contrattazione di istituto con la RSU, che ha titolo a definire attraverso il contratto di scuola le modalità ed i criteri di utilizzazione del personale rispetto al POF.

Buonasera, sono un'insegnante di un Istituto comprensivo. Poichè facciamo sempre polemiche con il nostro Direttore S.G.A. circa le visite guidate e i viaggi di istruzione, volevo chiedere a quanto corrisponde l'indennità di missione per gli insegnanti che accompagnano gli alunni in visita guidata (es. 10 ore con pasto a proprio carico) e in viaggio di istruzione (es. 3 giorni). E la responsabilità e il sonno perso sono considerati?

È dovuta al dipendente della Stato comandato in missione in località distanti dall'ordinaria sede di servizio almeno 10 Km e per una durata complessiva non inferiore alle 4 ore. Non compete per gli spostamenti nell'ambito dell'abituale dimora, anche se distante più di 10 Km dall'ordinaria sede di servizio. L'indennità di trasferta spetta per i giorni strettamente necessari all'espletamento dell'incarico assegnato, tenuto conto ovviamente, del tempo occorrente per i viaggi di andata e ritorno, tempo desumibile dagli orari ufficiali delle ferrovie o degli altri mezzi pubblici di linea. E’ consentita una sosta intermedia di non più di 24 ore per i primi 600 Km. ed altra sosta di pari durata per ogni ulteriore tratto di 600 Km., con diritto al trattamento di missione per le missioni svolte in località distanti dalla propria sede di servizio più di 800 Km., per il cui raggiungimento occorrono più di 12 ore di treno diretto; la sosta intermedia non è consentita per i viaggi in cui si faccia uso di compartimento singolo in carrozza, con letti, cuccetta, posto letto o aereo. Il trattamento di missione per la sosta sarà accordato a condizione che il dipendente ne faccia esplicita dichiarazione sulle tabelle di liquidazione. La durata della trasferta viene computata dall'ora in cui inizia il viaggio dalla stazione di partenza all'ora in cui esso termina nella stessa stazione. Per ogni 24 ore di missione compete la diaria giornaliera: per le ore eccedenti la giornata intera sarà corrisposta una indennità oraria rapportata ad 1/24 di quella giornaliera. Le frazioni di ora pari o superiori a 30 minuti sono arrotondate ad ora intera, quelle inferiori sono trascurate. In aggiunta al trattamento di missione, al personale comandato spetta il rimborso delle spese sostenute per i viaggi effettuati in ferrovia, aereo o su piroscafi. L'uso del mezzo aereo o marittimo per raggiungere la sede di svolgimento della missione deve essere autorizzato dal Capo dell'Ufficio avente qualifica non inferiore a Dirigente. In base ad una convenzione tra l'Amministrazione e la Compagnia aerea di bandiera sull'uso del mezzo aereo è previsto uno sconto del 30% sul prezzo del biglietto, riconosciuto unicamente al personale che presta servizio presso gli uffici di Roma e soltanto per motivi di servizio. Tali motivi devono essere attestati dall'Ispettorato Generale del Personale e degli Studi (I.GA.G). I dipendenti possono essere autorizzati a servirsi del proprio mezzo di trasporto, nel caso in cui tale mezzo risulti economicamente e funzionalmente più conveniente dei normali mezzi di linea. L'autorizzazione deve essere concessa dal Dirigente Scolastico. La convenienza economica dovrà essere dimostrata raffrontando la spesa globale (diarie, spese di alloggio, spese di viaggio) relativa alle due ipotesi. La stessa legge 18/12173, n. 836, e successive modificazioni e integrazioni subordina la possibilità di autorizzazione all'uso del proprio mezzo di trasporto al verificarsi di una delle seguenti condizioni:
1) percorso non servito da mezzo pubblico di trasporto;
2) incompatibilità degli orari dei mezzi pubblici con lo svolgimento della missione;
3) riscontro della convenienza economica dell'Ammi nistrazione all'uso del mezzo proprio da parte del dipendente rispetto all'utilizzo del mezzo pubblico.
La sussistenza delle suddette condizioni va espressamente menzionata nelle motivazioni del provvedimento di autorizzazione. L'autorizzazione all'uso del mezzo proprio viene rilasciata previa presentazione di domanda scritta degli interessati dalla quale risulti che l'istituzione scolastica è sollevata da qualsiasi responsabilità circa l'uso del mezzo stesso. Qualora l'uso del mezzo proprio non risulti autorizzato, e gli stessi dichiarino che il viaggio è stato effettuato con il mezzo proprio o con mezzi offerti, agli stessi spetta il rimborso delle spese di viaggio entro i limiti del costo del biglietto di prima classe in ferrovia, secondo la tariffa in uso, escluso qualsiasi supplemento ma compresa l'indennità del 10% prevista dall'art. 14 della legge 836/73. Lo stesso rimborso è consentito in caso di assenza dei documenti giustificativi di spesa, ogni volta che i dipendenti non siano in grado di presentare i biglietti per smarrimento o altra causa, attesa la funzione svolta dai medesimi e la inconfutabilità della loro presenza in servizio.
Al personale comandato in missione dall'Amministrazione fuori della propria sede di servizio spetta, in aggiunta al trattamento di missione o a prescindere dal diritto allo stesso, il rimborso delle spese sostenute per i viaggi. La spesa deve essere documentata, allegando alle tabelle di liquidazione i biglietti di viaggio e, nel caso di viaggio in aereo, anche la relativa "carta di imbarco". In aggiunta al rimborso delle spese di viaggio è dovuta un'indennità supplementare del 10% sul costo dei biglietti a tariffa intera, se il viaggio è compiuto con mezzi terrestri o marittimi, e del 5%, se il viaggio è effettuato in aereo; da tale indennità aggiuntiva sono esclusi tutti gli altri supplementi, anche se ammessi a rimborso (supplemento rapido, costo del biglietto della cuccetta ecc...). Il rimborso è consentito solo previa presentazione della documentazione in originale. Nel caso in cui il dipendente, pur avendo diritto a viaggiare in 1^ classe abbia raggiunto la sede di svolgimento della missione usufruendo della 2^ classe ferroviaria in luogo della I ^, l'indennità supplementare sarà liquidata tenuto conto del costo del biglietto della classe di diritto (C.M. Tesoro - IGOP n. 100 del 28/9/1961). Se il personale è autorizzato all'uso del mezzo proprio ha diritto al rimborso delle spese sostenute per il pedaggio autostradale su presentazione del relativo documento giustificativo ed, inoltre, ad un'indennità chilometrica forfetaria pari a 1/5 del costo vigente nel tempo, di un litro di benzina super.
A seguito della liberalizzazione dei prezzi dei prodotti petroliferi disposta dal C.I.P. dell'1/8/91, il Ministro del Tesoro, con circ. n. 75 del 3/12/1991, ha stabilito che il prezzo di riferimento deve essere quello della compagnia AGIP.
Il rimborso di tali spese è riconosciuto nei limiti del costo di una camera con letto singolo in albergo di prima categoria (4 stelle) previsto per il personale indicato al punto 2 della tab. A allegata alla Legge 18/12173 n. 836. Il rimborso della spesa d'albergo non può essere disposto per albergo di categoria superiore a quella spettante.
Può essere richiesto il rimborso per alberghi di categoria inferiore a quella consentita. Il rimborso delle spese è subordinato alla presentazione di regolare fattura o ricevuta fiscale, nella quale debbono essere indicati l'aliquota, l'ammontare dell' IVA e le esatte generalità del dipendente.
Il rimborso per le spese in questione è dovuto per le missioni di durata da 8 a 12 ore; viene ammessa a rimborso la spesa di un solo pasto nei limiti di 28,28 E. Per le missioni di durata superiore a 12 ore viene ammesso il rimborso di 2 pasti, nel limite complessivo di 56,55 E.
Le spese per il vitto possono essere rimborsate solo se documentate con fattura o ricevuta fiscale completa delle esatte generalità del dipendente, apposte dal gestore e rilasciate per ogni singola prestazione.
Eventuali correzioni su tali documenti devono essere convalidate dal titolare con timbro e firma, in caso contrario non potranno essere ammesse a rimborso.
Non sono rimborsabili spese per vitto desumibili da ricevute fiscali rilasciate cumulativamente a più persone, né quelle dimostrate da documenti fiscali diversi da fatture o ricevute fiscali (scontrini, ricevute di mense ecc...).
Nel documento si può omettere di indicare analiticamente le varie componenti del pasto, qualora si tratti di pasto completo e a prezzo fisso e di ciò sia fatta menzione sul documento fiscale. Nei casi in cui si usufruisca di pensione completa, può essere ritenuta valida la fattura riepilogati va. a condizione che sulla medesima vengano indicati per ogni giorno, il numero dei pasti fruiti ed i relativi costi: in caso contrario il suddetto documento dovrà essere accompagnato dalle singole ricevute fiscali che i titolari rilasceranno di volta in volta.
L'anticipo può essere concesso al dipendente inviato in missione, per evitare che egli sopporti un insostenibile aggravio finanziario. soprattutto connesso a spese di albergo e pasti; su richiesta può essere rilasciato un anticipo pari alle spese presumibili di viaggio, nonché i 2/3 delle spese presunte di vitto ed alloggio e dell'indennità di trasferta ridotta di 2/3. Tale anticipazione non incide sulla somma complessiva da liquidare alla fine della missione. (CM n. 54 prot. n. 1185 LM del 11/2/95).

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