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a cura di Pino Santoro


 

FAQ/30
Domande e Risposte sulla RSU

Insegno in un conservatorio e durante le ultime elezioni per le RSU il nostro direttore ha preteso di poter votare come i docenti (il direttore è un docente con l'incarico di direttore) affermando che nessuna legge lo vieta. E' possibile che per la legge il direttore elegga la sua "controparte sindacale"? Ci sono norme o leggi generali a cui appellarsi? Un grazie e complimenti per la preziosissima rubrica.

Una nota ARAN esplicitamente impediva a direttori e presidi, ancorché incaricati, di poter votare. Che i conservatori di musica godano forse di extraterritorialità, come le chiese ed i monasteri?

Alcuni calendari scolastici (Marche, Emilia…..) inseriscono: "Nelle scuole dell’infanzia, nel periodo successivo al ... giugno e sino al 30 giugno, termine ordinario delle attività educative, può essere previsto che, nell’ambito delle complesse attività individuate nel piano dell’offerta formativa, funzionino le sole sezioni ritenute necessarie in relazione al numero dei bambini frequentanti, sulla base delle effettive esigenze delle famiglie". Mentre altre regioni (Campania ……) non lo inseriscono. Perché accade questo? Nelle regioni dove è omessa tale dicitura le scuole ne possono lo stesso usufruire? ILLUMINAMI! GRAZIE, CIAO

Sì, sulla base del regolamento sull'autonomia scolastica (DPR 275/99).

Grazie e complimenti per la consulenza di cui già mi sono avvalsa proficuamente. Il mio nuovo quesito è il seguente: come RSU vorremmo chiedere che le nuove tabelle contrattuali per la retribuzione delle attività aggiuntive a carico del Fondo di istituto vengano applicate a tutte le ore aggiuntive prestate dal personale docente e ATA fin dal 1° gennaio 2002, vista da decorrenza degli istituti economici a partire da quella data. Chiederemmo quindi per il periodo 1° gennaio 2002/31agosto 2003 la corresponsione della differenza tra la quota oraria prevista dal precedente contratto e quella attuale, considerando retroattiva l'applicabilità delle nuove quote. A questo proposito chiedo:
1) è giuridicamente fondata la nostra richiesta?
2) In tal caso non sarebbe oggetto di contrattazione, ma semplicemente "dovuta" automaticamente dal Dirigente?
3) siccome non penso che ci sia un'erogazione di fondi specifica volta a compensare questa retroattività, bisogna attingere dai fondi residui del FIS?

Io lascerei davvero perdere: la decorrenza economica del CCNL è infatti 1 gennaio 2001, per cui se dovessimo star dietro alla vs. logica, ogni contratto dovrebbe rimettere in discussione tutto, cosa che non può darsi, per ovvie ragioni.

Sono RSU in una scuola della provincia di Bari, alla richiesta di pubblicazione all'albo sindacale di nomi, quantificazione di ore e relativa retribuzione del personale scolastico con il fondo d'istituto per il corrente a.s., il Dga mi ha risposto che una recente normativa ne vieta la pubbicazione per il diritto alla privacy.  Se ciò è vero,quale sarebbe tale legge, pubblicata, a suo dire dal MIUR?

Che il MIUR pubblichi leggi non mi consta, dal momento che tale incombenza spetta alla Gazzetta ufficiale. Comunque scrivete nel contratto di istituto che deve essere data la massima pubblicità a questi dati. Così riuscirete a superare anche queste stupide obiezioni.

Gentile Redazione, sono un Vostro affezionato lettore via internet, e mi chiedevo se potevate aiutarmi a reperire la normativa di riferimento circa le modalità di trascrizione ( tempi, modelli, contenuti,  etc ) dei verbali dei Consigli di Classe e degli scrutini. Vi ringrazio.

La materia può trovare compiuta definizione all'interno dei regolamenti di istituto, se esistono.

Sono un collaboratore scolastico e qualche tempo fa io ed il mio unico collega di plesso abbiamo aderito ad un sciopero proclamato da molte sigle sindacali. Premetto che non abbiamo comunicato entrambi l'adesione allo sciopero e che secondo me il dirigente scolastico poteva in ogni caso crearsi il problema della possibilità di sospendere le attività didattiche non avendo alternative (come lo stesso ha sostenuto). Tuttavia la scuola il giorno dello sciopero è rimasta aperta e incustodita senza la presenza di nessun collaboratore scolastico che avendo deciso di lavorare poteva essere assegnato per quel giorno nel plesso (solo 3 cs su 18 ed 2 insegnanti su 60 hanno scioperato). La cosa strana è che il giorno successivo alle 8.00 di mattina, ci siamo ritrovati un ordine di servizio scritto che ci obbligava a fare le pulizie della scuola riconoscendoci 1 ora di attività aggiuntiva peraltro da noi mai accettata, poichè il DS aveva deciso di far entrare gli alunni alle 9.00. Io ed il mio collega questo ordine l'abbiamo visto come un atto lesivo del diritto di sciopero ed abbiamo deciso di produrre un atto di rimostranza scritta. La cosa ancora più buffa è che l'ordine non è stato reiterato e noi per non creare ulteriore disagio all'utenza, responsabilmente, anche se con 15 minuti di ritardo, abbiamo eseguito l'ordine ed in cambio ci siamo visti recapitare la contestazione dell'addebito di mancata esecuzione di ordini di servizio e quindi l'avvio di un procedimento disciplinare. Chiedo: è possibile presentare rimostranza scritta su un ordine di servizio scritto?

Certo che sì.

Può il ds avviare il procedimento disciplinare dopo la presentazione di una rimostranza e non avendo reiterato l'ordine di servizio?

L'ordine deve essere reiterato per iscritto soltanto se impartito verbalmente. Per altro non è possibile impartire ordini di servizio che obblighino il personale a svolgere attività aggiuntive, che possono essere rese soltanto attraverso l'esplicita disponibilità del personale interessato. L'ordine, ancorché in contrasto con le norme contrattuali, andava comunque eseguito ed in seguito impugnato.

Può lo stesso contestare la rimostranza come atto lesivo della dignità di un superiore?

Avete a che fare con un imbecille!

Buondì. Avrei un quesito da porti. Insegno in un liceo scientifico con una sezione di scientifico tecnologico associato ad um ITCG. Si tratta comunque di due istituti diversi, con due organici diversi, docenti diversi, persino due presidenti differenti per l'esame di stato. Fino da ora, essendo il tecnologico una sezione dello scientifico, gli insegnanti di lettere sono stati attinti dalla classe di concorso A051. Nell'ultimo collegio il preside ha cercato di farci votare la possibilità di nominare anche dall'A050 e, visto che il numero degli insegnanti del liceo in sede di collegio è minoritario,certamente la proposta sarebbe passata se non avessimo espresso, noi del liceo, la necessità di informarci sulla legittimità di un tale passaggio. Risultato delle nostre ricerche è che vista la separazione dei due istituti, non dovrebbe essere possibile e ci hanno anche detto che un commerciale e geometri, non può generare una sezione tecnologica, consentita solo ai licei e agli ITI. Quello che ci manca è il riferimento normativo, perché pur avendo letto il progetto Brocca, non abbiamo trovato nulla che facesse al caso nostro. Aspettiamo il tuo illuminato parere. Salutini e ringraziamenti.

Bisogna andare a leggersi il piano di studi della sperimentazione per sapere se l'italiano è classe di concorso atipica oppure no (atipica significa che può essere insegnata da docenti appartenenti a classi di concorso diverse). In segreteria possono senz'altro fornirvi questa documentazione.

Vorrei sapere quanti giorni spettano per effettuare una visita specialistica ad una distanza di oltre 800 chilometri. Grazie.

Non è previsto nessun bonus particolare.

Gentile dottor Santoro, desiderei sapere se un corso di sostegno siss (800 ore) rientra nelle spese di autoaggiornamento di cui alla direttiva 70.

Non ci sono spese che possano essere rifuse, ahimè, per cui non starei tanto a pormi il problema.

Egregio signor Santoro, sono RSU presso un liceo, vorrei una risposta al seguente quesito: il servizio di pulizie, nel suddetto istituto, è svolto da una ditta esterna e il personale coll. scolastico è ridotto del 25% come previsto dalla normativa; il Dirigente Scolastico può imporre ai coll. scolastici di fare le pulizie?

Assolutamente sì.

In che termini?

Sulla base di un piano delle attività predisposto dal DSGA e adottato dal dirigente scolastico stesso.

Gradirei una esauriente risposta e possibilmente con i riferimenti normativi che regolano la questione. Faccio presente che ho già posto tempo fa il quesito.

Non l'ho ricevuto.

Ringrazio anticipatamente e attendo fiducioso.  

Del mansionario del personale ATA parla naturalmente il CCNL della scuola.

Gentilissimo prof. Santoro Le chiedo un aiuto per affrontare una situazione che né io, né altri membri del Consiglio di Circolo riusciamo a risolvere. Il DS della scuola elementare in cui lavoro sostiene che, in virtù dell'art. 7 del decreto n. 59, le famiglie, ogni anno, possono scegliere di iscrivere i loro figli alla sezione che desiderano nell'ambito dello stesso plesso. Così, se un bambino frequenta, ad esempio, la II A, l'anno dopo può iscriversi alla III B. Che i genitori possano scegliere le attività facoltative si sa, ma che ogni anno possano cambiare classe a piacimento non credo proprio. Il Consiglio ha deliberato dei criteri per il trasferimento degli alunni nell'ambito dello stesso plesso, criteri che ora vorremmo più restrittivi perché si sta verificando un fenomeno di passaggi da una sezione all'altra piuttosto anomalo e pericoloso. Il DS si oppone ad una integrazione del regolamento già in atto e ostacola questa operazione in tutti i modi. Abbiamo provato a farlo riflettere sia adducendo argomentazioni di buon senso che passi tratti dalla normativa. Sostiene che abbiamo torto. I genitori del Consiglio di Circolo sono perplessi, non sanno bene cosa fare. Mi sembra di vivere nelle "scuola delle libertà". Se può, per cortesia, mi dia una mano al fine di smontare questa posizione, a mio avviso assurda.

Sì, siamo alla follia. Richiamatevi al regolamento sull'autonomia (DPR 275/99) per rivendicare, anche sul piano organizzativo, alla scuola la podestà di essere fabbricatrice ed artefice della sua fortuna.

Gent.mo prof. Cillo, vorrei sapere se l'IIS va compresa nel calcolo del 1/78° del compenso da erogare ai professori di educazione fisica per le ore eccedenti x avviamento pratica sportiva. Grazie.

Le mando una scheda, così si fa una cultura sull'argomento.

Desidero sapere se, essendo stata eletta RSU lo scorso Dicembre (a.s. 2003/04) presso una scuola media in cui mi trovo - felicemente - in assegnazione provvisoria già da due anni, questo incarico possa in qualche modo privilegiarmi in sede di assegnazione provvisoria per il prossimo a.s. 2004-05, o se comunque si considerino criteri di continuità appunto nell'ambito delle assegnazioni provvisorie.

Non esistono questi privilegi, che io sappia, dal momento che il CCNI non li prevede.

Sono il papà di un ragazza di 13 anni, che quest'anno ha sostenuto gli esami di licenza media. Scrivo da Biella, e vorrei sapere qual'è l'iter per fare ricorso alla valutazione finale attribuita a mia figlia dopo gli esami. Premetto che io per primo sono convintissimo che la valutazione attribuita a mia figlia sia corretta; ma la cosa che non quadra e che nonostante gli insegnanti abbiano deliberatamente aumentato i giudizi, per promuovere alcuni elementi di disturbo, mia figlia sia stata penalizzata e messa allo stesso livello degli altri. Posso ovviamente comprovare quanto da me espresso. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta al mio quesito. Vogliate cortesemente indicarmi oltre all'iter da seguire, eventuali tempistiche (scadenza ecc.).

Deve contattare un avvocato e proporre ricorso al TAR competente per territorio.

Sono un'insegnante di scuola elementare. Gradirei sapere in base a quali criteri un'insegnante a tempo indeterminato e perdente posto in un plesso, possa essere trasferita ad altro plesso del medesimo Istituto Comprensivo. Viene privilegiato il criterio della continuità (lascia il plesso l'insegnante con minor continuità) oppure viene seguita la graduatoria per cui l'insegnante sarà quello con minor punteggio?

La materia è disciplinata dalla contrattazione integrativa di istituto, chiamata a stabilire i criteri della mobilità interna.

Gent. redazione vorrei avere chiarimenti in merito ad un eventuale ricorso riguardo la boccatura di mio figlio. Essendo insegnante so che noi docenti siamo inattaccabili sulla didattica e possiammo bocciare con tre 4 e un 5 e i restanti voti tra il 6 e il 7, ma tecnicamente è possibile fare lo scrutinio il pomeriggio dell'8/6, tenendo conto che la classe la mattina aveva frequentato regolarmente ed alcuni sono stati interrogati normalmete. A Napoli le lezioni terminavano il 10/6 ma per le votazioni non so se c'è stata una circolare della Direzione generale che permetteva l'anticipo degli scrutini. Può suggerirmi come fare perchè certi colleghi siano formatori e non aridi ragionieri abbarbicati ad una media rigorosa.

Devi mettersi nelle mani di un buon avvocato, perché in ogni caso la competenza è del tribunale amministrativo regionale, a cui è possibile adire soltanto con il patrocinio legale.

Salve, sono un insegnante precaria. Quest'anno sono riuscita ad avere solo uno spezzone di 9 ore ("avanzate" dopo lo spartimento di una cattedra), e per "arrotondare" lo stipendio ho dato la disponibilità per le sostituzioni dei colleghi assenti. Nell'arco dell'anno ho fatto 12 di queste ore di cui le prime 8 mi sono state pagate in varie tornate precedenti. Il problema è nato per il pagamento delle altre 4, infatti dalla segreteria mi è stato detto che la retribuzione delle precedenti 8 ore era stata calcolata come se avessi una cattedra completa, e che in realtà avrei dovuto ricevere una retribuzione inferiore per il fatto che avevo solo uno spezzone di 9 ore. Pare inoltre che tale disavanzo sia "più o meno" corrispondente alla retribuzione di queste altre quattro ore, per cui non hanno intenzione di pagarmele. Quello che volevo chiedervi è se è vero che c'è questa corrispondenza tra il numero di ore di insegnamento e la retribuzione delle ore eccedenti e se si dove posso trovare i riferimenti normativi in merito.

Ti mando una scheda circa il trattamento economico delle ore eccedenti.

Sperando di non abusare del vostro tempo volevo anche chiedervi un'altra cosa: a Febbraio, dopo la prima tornata di pagamenti di queste ore eceddenti, mi sono vista ribassare lo stipendio di circa 60 euro e quando ho chiesto alla vicepreside se ci poteva essere correlazione tra le due cose lei mi ha detto che era successo anche agli altri che facevano ore eccedenti le quali vengono considerate staordinario e fanno scattare l'aliquota. Cosa ne pensate?

Non ho sufficienti elementi per risponderti.

Può un dirigente dei S.G.A. (che deve fare gli interessi del "Padrone") può: 
1. Accettare o essere rappresentante RSU?

Sì.

2. Occuparsi degli interessi dei dipendenti?

Sì.

3. Andare contro le sue stesse decisioni?

Non capisco in che senso.

SONO UN INSEGNANTE DELLA SCUOLA DELL' INFANZIA E PURTROPPO OGNI ANNO SCOLASTICO CI RITROVIAMO A DOVER LOTTARE CON TUTTI LE COSE DA FARE COMPILAZIONE DEI REGISTRI, PROFILI, RELAZIONI VARIE, RIORDINO E CONTROLLO DEL MATERIALE ECC..... CON TUTTI I BAMBINI A SCUOLA FINO AL 30 GIUGNO. IN QUESTO ANNO SCOLASTICO SIAMO RIMASTI APERTI CON UNA SOLA BAMBINA IN SEZIONE FINO ALLE ORE 16.00 ANCHE SE I GENITORI NON AVEVANO EFFETTIVAMENTE LA NECESSITA' DI TENERE LA FIGLIA A SCUOLA PER L'INTERO ORARIO ED ANCHE SE AVEVAMO APPROVATO A LIVELLO DI COLLEGIO DOCENTI LA CHIUSURA DOPO L'8 GIUGNO ALLE ORE 13.30. LA NOSTRA DIRIGENTE NON CI HA AIUTATO MA DICE CHE PURTROPPO OFFRIAMO UN SERVIZIO. MA E' POSSIBILE CHE NON POSSIAMO COME LE NOSTRE COLLEGHE DELLE ELEMENTARI POTER LAVORARE TRANQUILLAMENTE ANCHE FINO AL 30 GIUGNO ALMENO PER 2 SETTIMANA ALLA FINE DELL'ANNO SCOOLASTICO SENZA I BAMBINI? SE IL COLLEGIO APPROVA I GENITORI POSSONO ANDARE CONTRO QUELLO CHE E' STATO APPROVATO A LIVELLO DI COLLEGIO DOCENTI?

In sede di approvazione del POF vanno definiti anche questi aspetti, di natura sia organizzativa che didattica. Siccome il POF lo definisce e delibera la scuola e non le famiglie, è sulla base di quel documento che deve essere programmato anche l'orario di apertura della scuola.

E LA DIRIGENTE PUO' CAMBIARE IL REGOLAMENTO? IN RIFERIMENTO ALLA CIRCOLARE MINISTERIALE N° 29 DEL 5 MARZO 2004 VORREI SAPERE COSA POSSIAMO FARE E COME MUOVERCI: ENTRERA' IN VIGORE DALL'ANNO SCOLASTICO 2004/2005?

Certo.

Un regolamento interno di una scuola materna può andare in contrasto con lo statuto ministeriale?

Lo statuto ministeriale?! Io conosco solo quello albertino.

Desidererei conoscere il numero minimo di alunni necessari perchè possa scattare il bilinguismo; nel nostro Liceo cinque alunni iscritti al primo anno vorrebbero infatti studiare francese, si può avviare una classe bilingue? A quale normativa si fa riferimento?

Al DM 331/98, richiamata anche dalla CM 37 del 24 marzo di quest'anno.

LAVORO IN UNA FABBRICA DI CIRCA 300 DIPENDENTI. IN UN' ASSEMBLEA UN GRUPPO DI LAVORATORI, FACENTE PARTE AD UN REPARTO, HA VOTATO PER ALZATA DI MANO, IL DISSENSO AD AGGIUNGERE UN TURNO DI OTTO ORE DI DOMENICA MATTINA AL REPARTO MEDESIMO. PUO' LA RSU FIRMARE UN CONTRATTO CONTENENTE QUESTO, NONOSTANTE IL GRUPPO DI LAVORATORI ABBIA VOTATO DI NON FIRMARLO?

Io mi occupo di scuola, per cui non la so aiutare. E' chiaro che i contratti, anche quelli aziendali, dovrebbero essere sottoposti all'approvazione dei lavoratori, prima di entrare in vigore. Ma so che così spesso non succede, e non solo nelle fabbriche.

Nella nostra scuola il Consiglio d'istituto ha deliberato per il pagamento dei collaboratori del preside in modo diverso rispetto a quanto stabilito nel contratto. Su richiesta del Dirigente ha deliberato il pagamento anche di un terzo collaboratore (che tra l'altro è un docente ITP impegnato solo come collaboratore, senza cioè un orario di cattedra) non previsto dal contratto e aumentato a tutti il compenso. Tutto questo dopo che in una riunione di contrattazione, alla quale però non sono potuti intervenire i sindacalisti esterni, la RSU non aveva accettato la proposta. A chi possiamo denunciare quanto è accaduto?

La misura del compenso dei due collaboratori del dirigente scolastico deve essere determinata, rispetto al quantum economico, dalla contrattazione di scuola, non esistendo alcun vincolo di carattere contrattuale nazionale circa la misura di tale compenso.

Salve Lalla sono un assistente tecnico che ha un orario di lavoro strutturato a 5 giorni su 6, questo vuol dire che il lunedì e il mercoledì faccio 9 ore e quindi recupero il sabato. Il problema nasce quando chiedo le ferie, perchè mi conteggiano un giorno come 1,2. Se prendessi una settimana per intero il ragionamento fila....perche 1,2 x 5g = 6 g. La mia domanda è: e se io chiedo sempre le ferie nei giorni di martedì, giovedì o venerdì e quindi di fatto lavoro il lun (9 ore), ed il merc (9 ore) recuperando le ore che mi fanno stare a casa di sabato perche la mia scuola mi detrae sempre 1,2 per ogni giorno di ferie? E se io non prendo mai le ferie durante l'anno scol.? Loro a quel punto mi contano valore 1 anzichè 1,2!!!! help me!! Grazie.

Non mi chiamo Lalla.

Buongiorno, ho scoperto solo adesso l'esistenza di questo spazio e Vi ringrazio di averlo inventato. Sono un assistente tecnico che sta seguendo un corso UMTS e precisamente il percorso C1. Questo corso prevede (secondo la Circolare Ministeriale n. 55 Prot. n. 2416) n°60 ore di frequenza in aula con un tutor e n° 60 ore online. La domanda che vorrei porgerLe è questa: le ore di frequenza in aula, visto che si svolgono al pomeriggio e quindi fuori orario di servizio, si possono recuperare?

Forse non tutte e sessanta, però una parte certamente sì.

Buongiorno professore, Le avevo scritto qualche mese fa e mi permetto di scriverLe ancora nella speranza che Lei mi possa aiutare ad essere più informata e preparata. A seguito delle ultime (alla fine dell'anno scolastico) riunioni tra genitori, sono emersi alcuni problemi. Ad un genitore del consiglio di Istituto (comprensivo di scuole dell'infanzia, elementari e media), si è rivolta una madre il cui figlio si é visto consegnare in mano una lettera firmata dal consiglio di classe, indirizzata ai suoi genitori, in cui si avvertiva che a causa del comportamento scorretto del ragazzo non sarebbe potuto andare in gita scolastica due giorni più tardi, avrebbe perciò dovuto recarsi a scuola ed una eventuale assenza da scuola avrebbe avuto la necessità di essere giustificata. La madre, che non ritiene giustificati nè la punizione nè la modalità, si era rivolta ai suoi 4 rappresentanti di classe, nella convinzione che ne fossero stati almeno informati. Una volta constatato che nulla sapevano ha pensato di rivolgersi al Consiglio d'Istituto, tramite i genitori eletti. Come genitori, abbiamo fatto presente che l'aspetto organizzativo si era rilevato carente, avremmo anche voluto parlare dell'aspetto didattico ed educativo di tale decisione, ma siamo stati zittiti dal dirigente, che ha asserito che tale questione non è assolutamente di pertinenza del consiglio d'Istituto. E' esatto? Il dirigente ci ha comunicato che è stato il consiglio di classe tecnico, composto dai soli docenti, cui spettano la didattica e conseguentemente gli aspetti disciplinari, a formulare la lettera e che a parte il fatto della tardiva comunicazione e forse dell'opportunità di non consegnarla in mano al ragazzo, ha ritenuto la cosa corretta e conclusa.
1) Vorrei chiederLe dove posso trovare TUTTE le informazioni sui consigli di classe delle scuole medie, di ciò che è pertinenza del consiglio "tecnico" o quello "normale".
2) Perché c'é differenza tra i consigli di classe delle elementari e quelli delle medie?
3) E quali sono le differenze?

La materia è regolata dagli articoli del testo unico che si occupano delle competenze degli organi collegiali della scuola (d. l.vo 297/94), che può scaricare anche dal ns. sito.

Gentile sig. Santoro, non è la prima volta che mi rivolgo a Lei per avere consigli chiari e note esplicative su questioni scolastiche che invece non riesco ad ottenere presso la mia scuola. Questa volta Le espongo il problema di turno: sono una insegnante utilizzata temporaneamente in base all'art. 23 CCNL/95 dal mese di aprile 2001. Alla prima convocazione presso l'ASL, mi è stato riconosciuto un periodo di utilizzazione per un anno, in seguito prorogato, su mia richiesta, ogni anno fino al 2004. Lo scorso mese di aprile, nuovamente convocata dalla commissione medica dell'ASL, mi sono invece stati riconosciuti 6 mesi di inidoneità totale al servizio, confermati dalla commissione di verifica. Quello che mi chiedo è: è vero che ora sarà annullato il precedente contratto di utilizzazione temporanea e che sarò reintegrata nel mio ruolo di insegnante e sarà predisposto contemporaneamente un nuovo contratto valido per questi sei mesi di inabilità al servizio?

Non ne vedo il motivo.

E passati questi sei mesi, cosa mi toccherà fare? Dovrò rifare domanda di utilizzazione sempre secondo l'art. 23 CCNL/95?

Se permangono le condizioni di salute che hanno dato seguito alla inidoneità temporanea, dovrà risottoporsi a visita medico collegiale per vedersi riconosciuto lo stato di infermità.

Quali possibilità ho, per non rientrare in servizio da docente, cosa che per me è assolutamente da escludere (anche perchè sono e sarò ancora in terapia presso uno psichiatra per delle conseguenze seguìte ad un grave incidente stradale)? Cosa devo fare per ottenere l'utilizzazione permanente (cosa che sembra difficilissima da avere, nonostante le patologie psichiche, cardiache, delle articolazioni ed altro ancora che non sto ad elencarLe)?

Spetta alla commissione medica dichiarare il suo stato di permanente inidoneità all'insegnamento; sulla base di questa decisione potrà eventualmente essere utilizzata in altri compiti.

Vorrei sapere quale è la normativa che stabilisce attualmente il numero di alunni oltre il quale è possibile sdoppiare le classi negli istituti superiori.

DM 331/98.

Esiste una norma che regolamenta le scuole paritarie e private che svolgono recupero anni scolastici (definiti "diplomifici" in grado di proporre cinque anni in uno). Ho sentito piu volte parlare, da parte del Ministero, di un giro di vite, di limiti di massimo due anni di recupero, etc., ma non ho trovato nulla a riguardo.

Neanch'io.

Gentilissimo Pino, insegno inglese in un istituto secondario da 4 anni ma, per tutelare la mia progressiva perdita di ore, ho deciso di conseguire l'abilitazione per una seconda lingua tramite la SISS (come sono ridotta male!), e siccome non mi sono mai informata sul diritto allo studio per chi già lavora, chiedo lumi sulla normativa vigente in materia. Poiché le lezioni si dovrebbero svolgere dal lunedì al mercoledì presso un Ateneo distante 100 km dalla mia sede di residenza e 150 dalla sede di servizio, potrei sperare in un orario ridotto all'inizio della settimana, in un part time o simili? Per percorrere meno km potrei chiedere l'assegnazione provvisoria (non ho ottenuto il trasferimento), ma se accontentata perderei il famigerato bonus di 10 punti. Grazie per quanto potrà dirmi.

La materia dei permessi per il diritto allo studio è regolata nell'ordine: dall’art.3 del D.P.R. n. 395 del 23 agosto 1988 che prevede che il personale della scuola ha titolo a beneficiare, nel corso dell’anno solare, di permessi straordinari retribuiti nella misura massima di 150 ore; dalla C.M. del 05.04.1989, che ha demandato alle singole amministrazioni la definizione delle modalità procedurali da seguire per la concessione dei permessi; dalla C.M. n. 236 del 08/07/1989, che ha definito le modalità di concessione dei permessi al personale della scuola; dal C.C.N.L. 24.07.2003 del personale del comparto “Scuola” con particolare riferimento all’art. 4, comma 3, 2°periodo, lettera “a” nel quale si prevede che, a seguito di contrattazione, siano definiti i “criteri per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio”; dalla C.M. n. 130 del 21.04.2002 che chiarisce che i permessi spettano anche al personale con contratto a tempo determinato; dal contratto collettivo integrativo regionale, concernente i criteri per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio per il personale docente, educativo ed A.T.A.

Gent.mo Pino, vorrei avviare una società Srl ma non so se il possesso di quote di una società di capitali è incompatibile o meno con l'attività di docenza. Qualora sia compatibile, per la stessa società potrei ricoprire il ruolo di amministratore?

Le quote sì, il ruolo di amministratore no (art. 508 d. l.vo 297/94).

Le sarei grato se potesse anche darmi i riferimenti normativi.

Lei è una persona davvero esigente.

Scrivo per un'informazione. Abbiamo, come ogni anno fatto, gli esami di idoneità, esaminando circa 30 candidati in orario pomeridiano dopo gli esami di stato del mattino. In segreteria mi dicono che non ho diritto a nessun compenso per tali esami. È vero?

Sì.

Sono una collaboratrice a TEMPO DETERMINATO e vorrei sapere una cosa, se una persona sta in malattia per tre giorni cioe' giovedi venerdi e sabato, con tanto di certificato medico, puo' dal lunedi' che viene andare in ferie avendo gia' fatta domanda da due mesi?

Certo che sì.

Il dirigente della mia scuola intende pagare il docente vicario con i fondi delle funzioni strumentali, nonostante nel contratto d'istituto sia prevista un'apposita voce per il compenso di detta figura. A me sembra, ad ogni modo, che il contratto nazionale di lavoro non consenta il pagamento del compenso del docente vicario con i fondi delle funzioni strumentali. Ho letto bene?

Hai letto benissimo. Si tratta di un abuso.

Sono scivolata all'ingresso della scuola sul pavimento lastricato con ceramica resa scivolosa dalla pioggia: ho riportato la frattura del coggige. I docenti hanno un'assicurazione inail o altro che copra gli infortuni?

Sì.

Non avendo mai stipulato alcuna assicurazione privata l'eventuale assicurazione obbligatoria di cui al quesito precedente è sufficiente?

Le daranno quattro soldi, purtroppo.

A chi mi consiglia di rivolgermi per salvaguardare i miei diritti?

Parli con la segreteria della sua scuola.

Spett.le redazione edscuola, in merito alla sentenza n. 726/03 del Tribunale di Pisa, con la quale è stato riconosciuto che il CIA deve essere computato anche sulla 13^ mensilità, chiedo se questa sentenza, per analogia, vale anche per il RPD e se è opportuno inoltrare richiesta al MIUR o occorre presentare individualmente ricorso al Giudice del Lavoro. Grazie.

Non c'è alcuna estensione automatica del giudicato, per cui o ricorre anche Lei oppure ciccia.

Egregio dott. Pino Santoro, desidero sapere cortesemente se a un dipendente (collaboratore scolastico a tempo indeterminato) assente per grave patologia dal 7/1/2004 a tutt'oggi e presumibilmente fino al 31/8/2004, considerato anche che dal 1/9/2004 sarà collocato in pensione, è possibile fargli liquidare le ferie non godute dalla Direzione Provinciale del Tesoro?

Sì.

Vi scrivo per chiedere il vostro parere relativamente alla compatibilità dell'attività di promotore finanziario e di insegnante in scuole pubbliche. Sono abilitato all'insegnamento ed iscritto nella terza fasca della graduatoria permanente e svolgo l'attività di promotore finanziario con contratto di agenzia (sono iscritto al relativo albo dei promotori finanziari e sono iscritto, così come richiede la legge, alla Camera di commercio nella sezione piccoli imprenditori). Poichè l'attività commerciale ed imprenditoriale è incompatibile con l'insegnamento non posso svolgere contemporaneamente l'attività di promotore finanziario e di insegnante. Posso, però, usufruire della normativa sul part-time ed accettare un eventuale incarico in un istituto pubblico per un orario non eccedente il 50% di quello pieno? In questo caso cade il vincolo di incompatibilità innanzi citato?

Sì, dal momento che lei esercita un'attività incompatibile, ai sensi dell'art. 508 del d. l.vo 297/94.

Spett.le direzione sono un collaboratore scolastico a tempo indeterminato (da due anni sono un lavoratore part-time in verticale) trovandomi in situazione di disagio con l'amministrazione scolastica  chiedo il vostro parere in merito: a seguito di infortunio sul lavoro di un periodo di 2 mesi documentato dalla asl di Latina l'amministrazione calcola tale periodo non come infortunio ma come malattia andando ad incidere nel computo dei mesi di malattia e di conseguenza la riduzione di  retribuzione. A NULLA SONO VALSE LE MIE RIMOSTRANZE SCRITTE; alla richiesta di usufruire di permesso retribuito di giorni 3 per motivi familiari\personali art 15 ccnl del 24-07-2003  l'amministrazione sostiene che essendo lavoratore part-time non ho diritto a tre giorni ma bensì a giorni 1 ore tre A NULLA SONO VALSE LE MIE RIMOSTRANZE SCRITTE; nel triennio lavorativo non ho superato i nove mesi di malattia l'amministrazione dispone una prima visita collegiale a Roma   cosa che non ha avuto corso ed in ultimo una seconda visita collegiale nella mia città chiedo se questa prassi sia legale è MIA INTENZIONE CMQ DI NON PRESENTARMI  DATO CHE  LA STESSA COMMISSIONE RITIENE TALE VISITA UN NON OBBLIGO; rammento che sono iscritto alla cisl e che chiedendo interventi in merito alle questioni descritte in precedenza il sindacato non ha avuto altra risposta se non quella di dirmi TROVATI UN LEGALE: viva il sindacato!

Mi scusi, ma perché il suo sindacato non la tutela rispetto a violazioni patenti del contratto di lavoro da parte della sua scuola? Io non sono in grado di aiutarla, come ben può comprendere.

P.S.: vorrei chiedere al segretario generale della cisl di che "colore è il mio cappello " :-))

Si chiama SCRIMA.

Alla luce della legislazione vigente, dove si invita a tenere conto della flessibilità, gli insegnanti delle classi 1°, 2°, 3°, dovranno obbligatoriamente essere presenti nella stessa classe per un minimo di 18 ore, o per quest'anno, nell'ottica della continuità, si potrà optare per esempio per 14 ore in una classe e 8 nell'altra, per passare gradualmente alle 18 negli anni successivi? Grazie.

Gli insegnanti elementari non possono lavorare meno delle 22 ore previste dal loro contratto di lavoro, per cui non capisco la domanda.

Egregio Dott. Santoro, svolgo da tempo attività di Esperto di Microlingua Inglese (Inglese Tecnico Informatico ) presso vari Istituti di Istruzione Secondara nell’ambito dei Progetti PON 1.3 (Corsi Modulari della durata complessiva di 50 ore per la formazione dei docenti allo sviluppo della società dell’informazione) per un totale 15 ore per ogni singolo progetto. Tutti i numerosi corsi effettuati mi sono stati retribuiti applicando le tariffe specificatamente indicate nelle tabelle del piano finanziario del progetto che prevedono per l’esperto di lingua la somma di ¤ 56,81 lorde all’ora per un totale di 852,15 euro (15 ore). L’ultima scuola con al quale non ho ancora sottoscritto formalmente nessun contratto, mi ha invece liquidato la somma lorda di ¤ 571,20 (38,08 all’ora) giustificando tale scelta col fatto che non hanno ritenuto opportuno applicare la tariffa massima indicata dalla sopra citata tabella, attenendosi invece a quanto prescritto dal D.P.R. 10.10 1996 n° 567, che disciplina le iniziative complementari e le attività integrative, autonomamente deliberate dalle istituzioni scolastiche. Secondo tale decreto la tariffa massima (fissata in lire 100.000 all’ora) spetterebbe solo ai docenti universitari. A mio parere si tratta di una interpretazione soggettiva e che in ogni caso non si riferisce al gruppo operativo del progetto. Sarebbe gradito un suo parere ed inoltre vorrei sapere se posso rifiutarmi di firmare il contratto qualora le decisioni dell’amministrazione scolastica dovessero risultare arbitrarie e non rispettose delle norme. La ringrazio immensamente e la saluto.

Siccome si tratta di attività che viene svolta in regime "libero professionale", libera è la trattativa tra amministrazione e collaboratore circa i compensi da riconoscere per la prestazione. Questo è quello che io penso. Se non considera quindi adeguata la proposta economica, può sempre rifiutarla.

Da alcuni anni insegno presso l'IPSSAR di Balestrate (PA) sezione annessa dell'Istituto Superiore Mursia di Carini (PA) distante da quest'ultimo ben 35 Km; vorrei sapere se gli organi collegiali devono necessariamente svolgersi presso la sede di Carini o possono anche svolgersi presso la sede di Balestrate senza oneri per la scuola e qual'è la differenza sostanziale fra scuola annessa e sezione staccata. Il responsabile di plesso può ottenere l'esonero dall'insegnamento o questo spetta necessariamente al docente vicario?

Le questioni che sollevi sono tutte disciplinate dalla scuola, sulla base del regolamento sull'autonomia didattica ed organizzativa che riconosce agli istituti tale responsabilità (DPR 275/99).

Buonasera, sono una dipendente ATA di un istituto comprensivo e sono responsabile sulla sicurezza, non essendo molto afferrata in materia, avrei qualche domanda da porVi. Innanzitutto vorrei sapere se vi è un numero limitato di alunni per ogni classe, quanti alunni ogni insegnante può ospitare nella propria aula nel caso in cui in assenza di un professore bisogna dividere la classe di quest'ultimo. Ogni quanto tempo bisogna fare la prova di evacuazione. Vi sarei grata se mi rispondiate nel più breve possibile, distinti saluti.

Il numero di alunni per classi è definito dal DM 331/99, che può scaricare anche dal ns. sito.

Andando a calcolare le ferie a me spettanti per l'anno scolastico in corso (assistente amministrativo con part-time verticale di 4 gg. alla settimana), ho scoperto che nel precedente anno scolastico, la scuola in cui lavoravo - o meglio: la collega incaricata - ha computato erroneamente le ferie dello scorso anno. Il nuovo direttore S.g.a. mi fa sapere che mi farà usufruire di tali ferie non godute solo se lavorerò di nuovo in quell'Istituto (di Tolmezzo) ma non è disposto a liquidarmele. Secondo i miei conteggi sono a credito di 6 o 7 giorni, secondo i suoi solo di 4, che comunque non intende pagare. Come mi devo comportare?

Se sei di ruolo le ferie non godute degli anni precedenti possono tranquillamente essere recuperate. Se invece non sei di ruolo, tali giornate ti devono essere retribuite.

Sono una precaria "storica", nelle ultime elezioni sono stata eletta consigliere comunale e dovrò rivestire il ruolo di assessore nella giunta della amministrazione del piccolo paese nel quale vivo. Dalla segreteria della scuola presso la quale presto attualmente servizio ho appreso che, per aver diritti ai permessi relativi alla attività amministrativa, dovrei presentare un quadro trimestrale con la previsione degli impegni. Mi chiedo
1. se l'informazione è esatta

Sì.

2. se i permessi potranno riguardare soltanto le sedute consiliari e di giunta oppure anche altri impegni e di che tipo  

Anche altri impegni, sempre di carattere istituzionale.

3. qualora dovessi rivestire cariche di rappresentanza presso altri enti sovracomunali (Comunità Montana, Unione di Comuni, ecc.) dovrò presentare ulteriori piani trimestrali?

Sì.

4. è possibile, eventualmente, usufruire di periodi di aspettativa?

Sì.

5. vorrei anche sapere se le norme che regolano la materia sono soltanto quelle contenute nel contratto o anche altre.

Quelle contrattuali, non c'è dubbio.

Ringraziando anticipatamente per l'attenzione avrei bisogno di un'informazione. Ho insegnato quest'anno in due classi seconde elementari ed il numero complessivo degli alunni è stato di 26, dopo tre trasferimenti che si sono succeduti nel corso dei dueanni scolastici. Adesso un'altra unità si sposterà e gli alunni saranno quindi 25. Chiedo: saranno accorpate le classi o c'è qualche normativa, che mi pare di aver letto, che consente di confermare l'attuale organico in quanto non si supera la soglia del 10% di variazione del numero complessivo? Se possibile avrei bisogno di sapere celermente la risposta. Complimenti per il sito, ci aiuta ad andare avanti informati!

Le invio l'ultima bozza di CM sull'avvio dell'anno scolastico. Troverà lì tutte le informazioni che cerca.

Da settembre alla scuola in cui lavoro viene accorpato con un altro istituto. Cambia il nome dell'istituto, codice mecc. ecc. insomma nasce un nuovo istituto, la RSU resta in carica o no?

Secondo me no, per cui si deve procedere a nuove elezioni.

Quali sono i criteri di valutazione in base ai quali una bimba di prima media non viene ammessa alla classe successiva? E' possibile impugnare la delibera del collegio docenti che dispone la non ammissione? Se si, su quali basi ed entro quali termini? Anche per la scuola media, come la scuola elementare, si può parlare di non ammissione alla classe successiva come evento eccezionale? E' obbligatorio comunicare il consiglio di interclasse?

La valutazione degli alunni spetta al consiglio di classe, il quale decide a maggioranza.

Inviate le vostre richieste a:
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