21.  Sono una insegnante di informatica di una scuola di Torino...tuttavia non ho una laurera specifica..Pensa che un ECDL possa essere utile? La licenza ECDL viene riconosciuta a livello europeo perciò credo che costituisca un titolo significativo per chi non ha una laurea specifica.

Questa però è soltanto una opinione strettamente personale perché l'effettivo valore che verrà riconosciuto all'ECDL dipende dai dirigenti scolastici locali e nazionali, e solo Dio sa cosa gira nella loro testa.

Come informazione le aggiungo che a causa del successo di EDCL, registrato un pò in tutti paesi, i responsabili del Council of European Professional Informatics Societies sono orientati a valutare l'ampliamento del numero di prove della licenza fino a renderla equiparabile ad una laura. Ma anche questo è qualcosa di ancora vago.

Riguardo alle altre domande che mi ha posto, le risponderò privatamente.

 

anno 2001


I domini riguardano sia gli indirizzi logici che quelli fisici di Internet. L'argomento è alquanto articolato e ci limiteremo ai contenuti principali.

 

I nodi appartenenti ad una stessa istituzione, oppure ad una certa area, o ad un certo settore costituiscono un gruppo, chiamato dominio appunto.
Il dominio logico più ampio, chiamato
dominio di alto livello, è nazionale (vedi le sigle .it, .fre, .de ecc) o settoriale (vedi .com, .org, .edu). Entro questo sussistono sottodomini via via più piccoli. L'insieme dei domini e dei sottodomini cui un nodo appartiene dà la sua precisa collocazione logica. I domini vengono scritti da destra verso sinistra a partire dal più ampio fino al più piccolo nell'indirizzo IP logico. In questo esempio:

unipg.it

La sigla it che vuol dire che il nodo è italiano cioè appartiene al dominio Italia. Poi che appartiene al sottodominio dell'università di Perugia, vedi sigla unipg.
Negli USA si preferiscono domini di alto livello di tipo settoriale. Nel resto del mondo si preferisce il criterio nazionale (con le dovute eccezioni, vedi edscuola.com!).

Lei vuole capire la relazione che sussiste tra un indirizzo logico e quello fisico. Dopo il primo passiamo dunque al secondo argomento.

Gli indirizzi IP fisici sono scritti in binario e sono raggruppati in 'classi' o 'reti'. Questi sono di tre tipi principali chiamati rispettivamente Rete A, Rete B e Rete C. In aggiunta la Rete D viene usata per lo più per trasmissioni multicasting; la Rete E è usata per test sperimentali; ma sulle ultime due non faremo commenti.

Le parole 'rete' e 'classe' creano una certa confusione per cui preferiamo usare il termine 'pacchetto di indirizzi' che è poco corretto sul piano tecnico ma più chiaro. Dunque ci sono tre principali pacchetti di indirizzi IP con le seguenti caratteristiche:

Pacchetto A
N. totale di pacchetti A = 127
Ogni pacchetto
ha16.777.214 indirizzi      

Pacchetto B
N. totale di pacchetti B= 16.384
Ogni pacchetto contiene 65.534 indirizzi

Pacchetto C
N. totale di pacchetti C= 2.097.152
Ogni pacchetto contiene 254 indirizzi
 

Ogni indirizzo IP - lungo 32 bit - appartiene ad un preciso pacchetto, dunque esso contiene due valori: il numero che individua il pacchetto e l'indirizzo vero e proprio del nodo. Ad esempio i pacchetti A sono individuati da un numero che varia da 000 a 127. I codici dei vari pacchetti hanno lunghezza variabile. Infatti il codice di A contiene solo 7 bit, il codice di B ne ha 14, e quello della classe C ha 21; dunque i pachetti A sono in tutto 127, quelli di C ben 2.097.152.

L'intero indirizzo IP è fatto di 32 bit che servono per identificare sia il pacchetto di appartenenza, sia il singolo nodo. Poiché il totale è fisso (= 32 bit) i due valori sono bilanciati, se uno è grande l'altro è piccolo e vice versa. Due esempi dovrebbero chiarire il discorso.

> Un pacchetto di tipo A viene identificato da 7 bit (sufficienti per contare fino a 127) mentre 24 bit identificano tutti i nodi di ciascun pacchetto (sufficienti per indirizzare fino a 16.777.214 nodi). [Se il lettore obbietta che 7+24 fa 31 e non 32, rispondo che un bit dell'indirizzo IP serve per scopi che qui omettiamo.]

> Una rete C viene definita con 21 bit che contano fino a 2.097.152, mentre gli indirizzi di ciascuno pacchetto sono definiti con 8 bit, utili per indirizzare 254 nodi soltanto. [Anche qui 3 bit rimanenti servono per scopi vari.]

Di regola un operatore prende un pacchetto di indirizzi, ovvero è assegnatario di una rete A, B oppure C, ma non li usa tutti per sé. Di solito li ridistribuisce. Il gioco si ripete tra provider maggiori verso i minori ed in questo modo si formano vari sottogruppi numerici e vari domini logici. Non si può nascondere che questo gioco produce uno spreco di indirizzi che restano inutilizzati.

Come si collega l'indirizzo IP logico e quello fisico?
Come esempio immaginiamo che l'azienda X prenda un pacchetto con indirizzi dal numero 3300 al 3399. Quindi X attribuisce gli indirizzi 3300-3349 alla consociata Y e gli indirizzi 3350-3399 alla consociata Z. In questo modo i nodi con le prime due cifre pari a 33 identificano il dominio di X. I valori da 00 a 49 formano il sottodominio Y, i valori 50-99 formano il sottodominio Z appartenenti ambedue ad X ovviamente. L'azienda X definirà i suoi domini e sottodomini logici nel seguente modo:

y.x.com
z.x.com

Il primo corrisponde ai numeri 3300-3349, il secondo a 3350-3399.

La corsa all'accaparramento di grandi pacchetti e quindi alla loro ridistribuzione ha fatto sì che le Reti A fossero subito esaurite, quindi sono terminate le B e le C. L'attuale indirizzo IP di 32 bit si dimostra ampiamente insufficiente ed in futuro sarà portato a valori ben più ampi - si parla di 128 bit - in modo da far fronte al crescente numero di utenti nel mondo.

Infine ricordiamo che un Internet provider deve possedere un numero abbondante di indirizzi (vedi risposta 8) in modo da assegnarli a rotazione tra i privati che si allacciano ad Internet a proprio piacimento. Per tali ragione gli indirizzi assegnati per un limitato periodo di tempo si chiamano indirizzi IP dinamici.

 

 

anno 2001

22. Una domanda
tecnica.. sulla
definizione dei
domini in
internet.