33.  A mia nipote è stato chiesto di fare una ricerca su "La Telematica". Vorrei aiutarla ma non so da che parte cominciare. Ha qualche suggerimento in proposito? Privatamente ho risposto per fornirle indicazioni specifiche. Per tutti i lettori aggiungo qualche indicazione a carattere generale.

La parola telematica nasceva dalla contrazione dei due termini "telecomunicazione" ed "informatica". Storicamente questi due settori nacquero e si svilupparono per vie alquanto indipendenti finché alla fine degli anni settanta cominciarono ad interagire ed integrarsi dando luogo alle applicazioni che efficacemente vennero chiamate telematiche. Ne ricordiamo alcune.

Si cominciò con l'elaborazione distribuita ovvero con programmi software che operavano tra i computer della banca, o dell'industria piuttosto che del ministero. Fino allora invece c'era stata una elaborazione centralizzata cioè funzionante su macchine isolate l'una dall'altra. Un esempio ben noto al pubblico fu il bancomat che permise operazioni bancarie da postazioni diverse e lontane.
Poi vennero messi a disposizione degli utenti gli archivi dei dati che si erano formati nel corso degli anni. Si crearono le banche dati ovvero i servizi di accesso a distanza che utilizzavano terminali ma anche la televisione ed il telefono. Il servizio Teletext, noto in Italia come Televideo, ci permette di ricevere informazioni di varia natura. Videotel invece prevede una partecipazione più attiva ovvero permette di interrogare la banca dati e ricevere le informazioni dietro ricerca.
Ricordiamo ancora il telelavoro che è la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa invece di recarsi in ufficio.
Oggi abbiamo un numero notevole di applicazioni telematiche grazie ad Internet:la posta elettronica, il forum, l'ftp, il web. Ricordiamo altre applicazioni oggi meno popolari ma sicuramente promettenti come il video-colloquio, la televisione a pagamento.

La telematica esprime quanto di meglio l'elettronica riesce a darci oggi e ci porta verso un nuovo modo di vivere. Concretizza quel villaggio globale preconizzato da M. Mc Luhan il quale avviò lo studio dei media in senso moderno. Egli ne analizzò l'impatto sulla società e sul singolo individuo. Infatti le soluzioni telematiche vanno capite in rapporto alla tecnologia ed anche in rapporto all'uomo. In questo studio si scoprono le conseguenze più rilevanti al punto che le applicazioni telematiche hanno modificato la vita sull'intero pianeta.

 

 

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anno 2001


L'indicazione che lei ricorda circola da parecchi anni e si incontra sovente anche oggi.


L'informazione analogica imita l'informazione naturale o addirittura essa stessa è una informazione spontanea e presente in natura come ad esempio è un suono. Poiché i segnali naturali sono di regola continui, ne deriva che l'informazione analogica è molto spesso continua, mentre quella digitale è palesemente discreta. Dunque la frase: "la tecnologia analogica è continua e quella digitale è discreta" ha del vero. Purtroppo non dice tutto. Non è completa. Quando scendiamo sul piano dei fatti troviamo uno scenario più complesso.
 

1) L'informazione digitale talora deve arrivare a livelli di qualità tali da apparire del tutto continua. Ad esempio una stampa a più di 2000 punti per pollice (=2000 dpi) ha una qualità, potremmo dire una 'continuità', del tutto simile alla stampa analogica.

2) Molti dispositivi digitali posseggono elementi continui. Ad esempio la macchina fotografica digitale (che abbiamo citato nella risposta 31), raccoglie l'immagine in una matrice, che è discreta, ma possiede come obbiettivo una lente la quale lavora nel continuo.

Dunque considerare "la tecnologia analogica continua e quella digitale discreta" è una sintesi che ha del vero ma è un pò semplificativa. 

 

 

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anno 2001

34. All'università mi si disse che la tecnologia analogica è "continua" mentre quella digitale è "discreta". E' corretto ?
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